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Il segmento testuale Scienza delle finanze è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 33Entità Multimediali , di cui in selezione 10 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 543

Brano: [...]attraverso Critica economica »,

Uomo assolutamente alieno da ambizioni personali quanto colto e di vedute aperte, con la sua inesausta attività di studioso e docente, oltreché di uomo politico, Pesenti espresse quell'immagine di intellettuale « gramsciano » su cui è venuta a costruirsi la migliore tradizione culturale del movimento operaio in Italia, anche per la semplicità e la modestia nei rapporti interpersonali.

Titolare di cattedra di Scienza delle finanze e diritto finanziario all'Università di Parma (1948), poi a Pisa e a Roma (dal 1972), fra la sua vasta produzione scientifica si ricordano le analisi e ricerche sulla politica monetaria tedesca (Pavia

1933), italiana e inglese (Padova

1934), sulla teoria del costo dell' attività finanziaria (Pavia 1935) e sui limiti economici di tale attività (Milano 1949); sulla teoria giuridica di alcune contribuzioni che nascono dalla disciplina dei prezzi e sulla validità di alcune proposizioni di Ricardo (Milano 1951). Gli Editori Riuniti hanno pubblicato le sue opere di docente più importanti: Lez[...]

[...]taria tedesca (Pavia

1933), italiana e inglese (Padova

1934), sulla teoria del costo dell' attività finanziaria (Pavia 1935) e sui limiti economici di tale attività (Milano 1949); sulla teoria giuridica di alcune contribuzioni che nascono dalla disciplina dei prezzi e sulla validità di alcune proposizioni di Ricardo (Milano 1951). Gli Editori Riuniti hanno pubblicato le sue opere di docente più importanti: Lezioni di economia politica e di Scienza delle finanze (1954) e il Manuale di economia politica (1970).

II suo libro autobiografico « La cattedra e il bugliolo », edito nel 1972 da La Pietra, è stato tradotto ' in Unione Sovietica (1977) e in Ungheria (1982).

E.Ni.

Pesenti, Ottorino

N. a Trieste nel 1910, ivi m il 5.10. 1944; impiegato.

Occupato presso il Lloyd Triestino, dopo I'8.9.1943 collaborò con il movimento « Giustizia e Libertà » a Trieste, diffondendo stampa clandestina. Utilizzando automezzi della Società per cui lavorava, prese contatto con le formazioni partigiane del Friuli per rifornirle dì vìveri, esponendosi di pers[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 297

Brano: [...]isse alla Facoltà di Giurisprudenza nell’Ateneo pavese, dove si laureò nel 1925 sotto la guida del prof. Benvenuto Griziotti discutendo una tesi di politica tributaria. Durante il periodo universitario, coincidente con gli anni inquieti del primo dopoguerra, simpatizzò con le idee socialiste fino a essere considerato dalla polizia un esponente degli studenti socialisti. Compiuto il servizio militare, si iscrisse ad un corso di perfezionamento in Scienza delle finanze presso l’Università cattolica di Milano. In quell’ambiente maturò una profonda evoluzione ideologica, attraverso la quale le sue iniziali aspirazioni socialiste si armonizzavano con richiami cristiani facendo

lo pervenire a una posizione cristianosociale nel quadro del cattolicesimo. Sintesi ch’egli poi avrebbe approfondito e consolidato di lì a pochi anni in un biennio di studi in Germania, alla scuola del grande tributarista Becker e di Popitz dell’Università di Berlino divenuto in seguito ministro delle Finanze.

Da questa esperienza culturale e umana Vanoni uscì sprovincializzato e s[...]

[...] acquisiti apparirà chiaramente nella sua opera, pubblicata a Padova nel 1932 col titolo Natura e interpretazione delle leggi tributarie, che era poi una rielaborazione della tesi di laurea con un presupposto ideologico più approfondito, facilmente riscontrabile nella difesa della persona umana che le leggi finanziarie avrebbero dovuto tutelare in uno Stato di diritto.

Nel 1932 iniziò l’insegnamento universitario come professore incaricato di Scienza delle finanze a Cagliari e successivamente a Roma e a Padova. Conseguita la libera docen

za nel 1937, diede alle stampe il suo testo fondamentale Elementi di dh ritto tributario, con cui vinse la cattedra nell’istituto superiore di Economia e commercio di Venezia. (Nel 1952, ormai uomo politico di primo piano, passerà all’Università Statale di Milano).

L'impegno politico

Negli anni della Seconda guerra mondiale, all’impegno accademico si aggiunse quello politico; segretamente prima, pubblicamente poi, fino a fare di Vanoni il principale referente della politica tributaria nella preparazione del pr[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 10Frontespizio ed avvertenze (Monografia/libro

Brano: [...]drea Panaccione

A.Pana. Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.

tA.Ob. Antonio Oberti

Esponente antifascista. Presidente delI’A.N.P. P.I.A. di Torino.

A.Or. Dott. Alessandro Orlandini Università di Siena.

A.Pa. Dott. Armando Parlato Medico. Pubblicista.

A.Pan. Dott. Anty Pansera

Assistente alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano.

A.Parr. Dott. Anna Parravicini

TAPe. Sen. Prof. Antonio Pesenti

Ordinario di Scienza delle finanze all’Università di Pisa. Ministro delle Finanze nel primo e secondo governo Bonomi.

A.Pen. Dott. Adriano Pennati

A.Per. Arturo Peregalli

Impiegato presso la Biblioteca Nazionale Braidense di Milano.

A.Piz. Arch. Attilio Pizzi goni

A.Pi.

A.Po. Anello Poma

N.Po. Pubblicista. Commissario di Zona Raggruppamento Garibaldini del Biellese. Dirigente dell’A.N.P.l. di Biella.

A.Ri. Aurelio Rizzato

Comandante partigiano a Venezia. Dirigente dell’A.N.P.I. di Mira.

A.Riv. Dott. Andrea Rivas

Direttore del C.E.S.P.I. (Centro studi problemi internazionali).

ìA.Ro. Sen. Ant[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 541

Brano: [...]si dell'epo

ca e gli permisero di frequentare corsi di perfezionamento a Londra, Vienna, Berna, Parigi, esperienze che contribuirono ad allargare sempre più l’orizzonte del giovane Pesenti. A Parigi (dove potè risiedere grazie a una borsa di studio della Cari pio) entrò in contatto copi gli esuli socialisti e divenne militante del P.S.I., operando poi clandestinamente in Italia.

A 24 anni conseguì la libera docenza. Fu subito incaricato di Scienza delle finanze e Diritto finanziario presso l'Università di Sassari. Intanto si impegnava sempre più nel lavoro politico clandestino, compiendo frequenti viaggi all’estero. Dopo aver frequentato il corso allievi ufficiali del Genio a Pavia (1934), nell'ottobre 1935 partecipò al « Congresso degli italiani » svoltosi a Bruxelles (v.) dieci giorni dopo l’aggressione fascista all’Etiopia. Da quella tribuna, presentandosi a nome degli intellettuali antifascisti attivamente presenti in Italia, tenne un discorso che ebbe ampia risonanza.

Il Nuovo Avanti! del 19.10.1935 così riportava l’inizio dell’intervento di[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 198

Brano: [...]sse la prima giovinezza a Dogliani (Cuneo). Studente in Legge a Torino, si accostò diciannovenne alle idee socialiste, sollecitando in una lettera alla rivista « Critica Sociale » (v.) l'organizzazione autonoma degli studenti socialisti. Laureatosi brillantemente a ventanni, prese a insegnare presso istituti tecnici, e dal 1896 divenne collaboratore del quotidiano torinese « La Stampa » cominciando a segnalarsi con articoli e saggi in materia di Scienza delle finanze. Conseguita la libera docenza, diventò poi titolare di cattedra universitaria al Politecnico di Torino e alla « Bocconi » di Milano. Qui, nel 1900, quando già erano scomparsi in lui i giovanili entusiasmi per il socialismo, fu chiamato da Luigi Albertini a collaborare al « Corriere della Sera ».

Economista liberale

Fin dai primordi della sua carriera di giornalista ed economista, si precisa l'adesione

Luigi fcinaudi 11946}



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 199

Brano: [...]e opere di maggior rilievo, Entrate pubbliche dello Stato sabaudo nei bilanci durante la guerra di successione spagnola, e da qui intensificò la sua ricca produzione scientifica, di cui un altro contributo fondamentale rimane Gli effetti economici e sociali della guerra in Italia (1933).

Negli anni del fascismo

Senatore del Regno nel 1919, all’avvento del fascismo si dedicò

esclusivamente all’attività pubblicistica e all'insegnamento di Scienza delle finanze nella facoltà di Legge dell'Università di Torino. Fermo nei propri convincimenti e alieno da ogni gesto di adesione conformista verso il regime (che pure non aveva osteggiato apertamente), fece del suo magistero un esempio di rettitudine morale. La fama di studioso gli aveva procurato riconoscimenti in patria e all’estero. Membro dell’Accademia dei Lincei, di cui più tardi divenne vicepresidente; corrispondente di numerose accademie straniere, dell’istituto internazionale di statistica e dell'American Economie Association, fu anche collaboratore dell’« Economist » di Londra.

Nel 1935, quan[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 200

Brano: Einaudi, Luigi

Grande influenza esercitò Luigi Einaudi su larghi strati di intellettuali e sulla vita economica italiana, con un’affermazione di principi liberalistici che usciva rafforzata dalla sua dirittura morale. Indiscutibile l’importanza del suo contributo alla qualificazione degli studi economici in Italia, e in particolare alla nascita della Scienza delle finanze, anche se le sue idèe non trovarono in patria quel terreno ideale che egli prefigurava secondo i canoni dell'economia classica. Le sue impostazioni furono contestate in particolar modo dai marxisti. Riguardo ai postulati einaudiani «della uguaglianza » e della « neutralità dello Stato », sui quali dovrebbe essere edificata la « scienza » finanziaria, si è osservato trattarsi di concezioni « illuministiche » e « intellettualistiche », miranti a costringere la realtà economica e politica in schemi astratti, quindi inservibile « ginnastica mentale ». A proposito dei « Principii di scienza delle [...]

[...]impostazioni furono contestate in particolar modo dai marxisti. Riguardo ai postulati einaudiani «della uguaglianza » e della « neutralità dello Stato », sui quali dovrebbe essere edificata la « scienza » finanziaria, si è osservato trattarsi di concezioni « illuministiche » e « intellettualistiche », miranti a costringere la realtà economica e politica in schemi astratti, quindi inservibile « ginnastica mentale ». A proposito dei « Principii di scienza delle finanze » scrive Antonio Pesenti: « Di Stato, quale soggetto autonomo e attivo della attività finanziaria, l'Einaudi non parla e impernia la sua impostazione sulla corrispondenza tra servizi pubblicientrate sulla base di criteri economici. Anche quando ammette l'esistenza di servizi pubblici„ 2. carattere politico, scelti cioè non con criterio economico, considera che si tratti di eccezioni e che esista una equivalenza tra le imposte pagate dalla collettività e i servizi pubblici ottenuti. A questa presunzione egli aggiunge l'altra: che la ripartizione del carico fiscale avvenga in modo da arrecare i[...]

[...]e e nella distribuzione del carico fiscale entravano permanentemente come termini di giudizio elementi ben diversi dall'astratto calcolo economico di un buon pater familias, come pretendeva la idealizzazione della società fatta [...] dall'Einaudi. [...] Lo Stato non è e non appariva un buon pater fami lias quando scioglieva i.fasci siciliani e sparava a Milano, non appariva cioè un puro ente economico al disopra delle classi ». (A.P., Lezioni di scienza delle finanze e diritto finanziario, Roma, 1961).

Molto più duro il giudizio di Antonio Gramsci, che nel carcere di .Turi scriveva: « Gli articoli del!’Einaudi sulla crisi, ma specialmente quelli pubblicati nella " Riforma Sociale ” del gennaiofebbraio 1932, sono spesso delle arguzie da rammollito. Einaudi ristampa brani di economisti di un secolo fa e non si accorge che il mercato è cambiato, che i ” supposto che " non sono più quelli. La produzione internazionale si è sviluppata su tale scala e il mercato è talmente divenuto complesso, che certi ragionamenti appaiono infantili, letteralmente. Forse ch[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 131

Brano: [...]ato diversi scritti, fra cui: Il maggiore è un rosso, ed. « Avanti! » 1953; Le

nostre prigioni e le nostre evasioni, ed. Scientifiche Italiane, Napoli; 8 chevaux et 70 hommes, in edizione francese, libro che prende lo spunto dalla sua fuga dal treno diretto in Germania.

Lib. Cav.

Nitti, Francesco Saverio

N. a Melfi (Potenza) il 20.7.1868, m. a Roma il 21.2.1953; economista e uomo politico liberale.

Docente di Diritto finanziario e Scienza delle finanze aH’Università di Napoli (dal 1898 al 1923, e poi dal 1945), nel 1904 fu eletto deputato. Dal marzo 1911 al marzo 1914 fu ministro dell’Agricoltura, Industria e Commercio nel gabinetto Giolitti.

Ministro dei Tesoro nel gabinetto Orlando dall’ottobre 1917 al gennaio

1919, nel giugno dello stesso anno assunse la carica di presidente del Consiglio e di ministro dell’lnterno, che mantenne fino al maggio 1920. Fu quindi reincaricato della formazione del ministero che resse fino al giugno 1920, assumendo l'interim delle Colonie.

Fu fondatore dell 'Istituto Nazionale delle Assicurazioni.

[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 132

Brano: [...]48, Nitti fu nominato senatore di diritto, in quanto ex presidente del Consiglio dei ministri e deputato con 6 legislature. M.GÌ.

Pubblicazioni: L'emigrazione italiana e i suoi avversari (1888); Il socialismo cattolico (1891); La popolazione e il sistema sociale (1894); Il bilancio dello Stato dal 1862 al 189697 (1900); Nord e Sud (1900); La città di Napoli (1902); Le forze idrauliche dell'Italia e la loro utilizzazione

(1902); Principi di Scienza delle finanze

(1903); Napoli e la questione meridionale (1903); La ricchezza dell'Italia (1905); La conquista della forza (1905); Inchiesta parlamentare sulle condizioni dei contadini nelle provincie meridionali (Basilicata e Calabria) (1910); Il capitale straniero in Italia (1915); La guerra e la pace (1916); L'Europa senza pace (1925); La decadenza dell'Europa (1922); La tragedia dell'Europa (1924); La pace (1925); La libertà (1926); La Democratie (1933); La désagregation de l'Europe (1938); Le meditazioni dell'esilio (1946); Rivelazioni (1948).

Nixon, Richard Milhous

N. a Yorba Linda (USA) il 9[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 391

Brano: Panzieri, Raniero

piuto gli studi medi in Germania si laureò a Roma in Giurisprudenza. Pubblicata la tesi di laurea [La teoria della traslazione dei tributi, Roma 1882), fu professore straordinario di Economia e statistica, poi libero docente di Scienza delle finanze a Camerino, Macerata e Venezia. Dell’ispirazione classica, ricardiana, di questo primo periodo è un esempio il saggio Dell'ammontare probabile della ricchezza privata in Italia (Roma 1884). Nominato direttore della Scuola superiore di commercio di Bari, diede alle stampe la Teoria della pressione tributaria (Roma 1887), nella quale già sono presenti tracce degli orientamenti marginalisti destinati due anni dopo a pervadere i Principi di economia pura (Roma 1889), una delle opere che, insieme con quelle di Jevons, Menger, Walras e Clark, contribuirono a deviare il campo di applicazione dell’ec[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Scienza delle finanze, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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