Brano: [...] idealistica dell'arte e la prassi artistica della stilizzazione scorgono invece talvolta chiaramente l'antitesi tra essenza ed apparenza, ma a causa della mancanza di dialettica o di un'incompleta dialettica idealistica scorgono, solo ed unicamente l'antitesi, ignorando come in seno a questa antitesi viga l'uniti
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dialettica dei contrari. Questa problematica é chiaramente visibile in Schiller, sia nei suoi interessantissimi e profondi saggi estetici, sia nella sua prassi poetica. Quanto alla letteratura e alla teoria letteraria delle epoche di decadenza, esse sogliono unire entrambe queste false tendenze: al posta della vera investigazione dell'essenza subentra un gioco di analogie superficiali le quali prescindono dalla realtà non meno della concezione dell'essenza propria dei classici dell'idealismo; queste vuote costruzioni vengono poi infarcite di particolari naturalistici, impressionistici ecc. e le parti inorganicamente connesse vengono raccolte in una pseudounità mediante u[...]
[...]iprodurre fedelmente dei caratteri tipici in circostanze tipiche ». Ma Engels indica altresì che non é affatto lecito contrapporre tale tipicità all'unicità dei fenomeni, facendone un'astratta generalizzazione: «... ognuno é un tipo, ma al contempo anche un individuo determinato, un `questo', come si esprime il vecchio Hegel, e così deve essere ».
Dunque i ti..... = ser Marx ed Engels il tipo astratto della tragedia classica; n il ` personaggio schilleriano nella sua genericità idealizzante; ma tanto meno é quello che ne hanno fatto la letteratura e la teoria letteraria di Zola e dei suoi successori: la media. Il tipo viene caratterizzato dal fatto che in esso conver
go si intrecciano in vivente, contradditoria unità tutti i tratti
salienti di quella unità dinamica in cui la vera letteratura rispecchia la vita; tutte le contraddizioni più importanti, sociali e morali e psicologiche, di un'epoca. Invece la rappresentazione della media fà si che tali contraddizioni, che sono sempre il riflesso dei grandi problemi di un'epoca qualsiasi, appai[...]
[...]te determinato, l'individualità e l'universalità sociale. Perciò nella creazione
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di tipi, nella presentazione di caratteri e di situazioni tipiche, le più importanti tendenze dell'evoluzione sociale ricevono un'adeguata espressione artistica.
A queste osservazioni d'indole generale dobbiamo farne seguire un'altra. Marx ed Engels scorgevano in Shakespeare e Balzac (di fronte, diciamo, a Schiller da una parte e a Zola dall'altra) quella tendenza realistica che meglio corrispondeva alla loro estetica. La scelta di questi grandi scrittori indica di per sé che la concezione marxista del realismo non ha nulla a divedere con la copia fotografica della vita quotidiana. L'estetica marxista auspica soltanto che l'essenza individuata dallo scrittore non venga rappresentata astrattamente, bensì come essenza insita in modo organico nella fervida vita dei fenomeni, dalla cui esistenza individuale essa scaturisce. Ma non é affatto necessario, a nostro parere, che il fe nomeno reso sensibile dall'[...]
[...]ro vita seconda le intime leggi organiche della dialettica che sta alla base di questa. Tale é il rimprovero che Marx muove alla tragedia di Lassalle: «Poi tu avresti dovuto lasciar parlare in grado ben maggiore proprio le idee moderne nella loro forma più pura, mentre ora, oltre alla libertà religiosa, é l'unità borghese che costituisce l'idea principale. Avresti poi dovuto silakespeareggiare di più, mentre io ti addebito come massimo errore lo schillereggiare, il trasformare gli. individui in semplici portavoci dello spirito del :tempo».
Tuttavia un simile ripudio della letteratura a tendenza non significa neanche lontanamente che la vera letteratura non abbia una tendenza. Innanzitutto la realtà oggettiva di per se stessa non è un caotico miscuglio di movimenti privi di direzione, bensì un processo evolutivo che ha in sé delle tendenze piú o meno accentuate, che ha soprattutto una propria tendenza fondamentale. Il disconoscere questo fatto, l'assumere un atteggiamento sbagliato verso di esso, riesce sempre di grave detrimento ad ogni crea[...]
[...] dello sviluppo sociale e in particolare alle tendenze fondamentali di tale processo. In conformità a ciò Engels definisce nel modo seguente il suo punto di vista sulla tendenza in arte: «Non sono affatto un avversario della poesia a tesi in quanta tale. Il padre della tragedia, Eschilo, e il padre della commedia, Aristofane, furono ambedue poeti fortemente a tesi; lo stesso vale per Dante e Cervantes, e il maggior merito di `Amore e raggiro' di Schiller é di essere il prima dramma politico tedesco a tesi. I russi e i norvegesi moderni, che forniscono eccellenti romanzi, sono tutti scrittori a tesi. Ma io penso che la tesi debba scaturire dalla situazione e dall'azione stessa, senza che vi si insista sopra in modo esplicito, e il poeta non é obbligato a mettere in mano al lettore la soluzione storica avvenire . dei conflitti storici da lùi descritti D. Qui Engels spiega assai chiaramente come la tesi sia cánciliàbilë
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con l'arte e l'aiuti a produrre le più grandi creazioni solo allarché sorge organicamen[...]