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Il segmento testuale Santa Barbara è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 36Entità Multimediali , di cui in selezione 9 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 849

Brano: [...]di liberazione, cui altri seguirono nei comuni vicini a Trieste e a livello provinciale. Allorché, all'indomani dell’8 settembre i tedeschi affondarono a cannonate la corvetta « Berenice » condannando l’intero equipaggio che aveva rifiutato di arrendersi, operai e pescatori muggesani si prodigarono per portare in salvo a terra i pochi superstiti e per recuperare le salme delle vittime.

Raccolte e ammassate in punti prestabiliti (soprattutto a Santa Barbara) le armi abbandonate dal dissolto esercito, dopo aver protetto e messo in salvo (trasportandoli sull’altra sponda dell'Adriatico) non pochi soldati italiani, gli antifascisti pensarono a organizzare nel modo migliore la lotta armata. Frausin e Colarich si divisero i compiti, il primo alla testa del P.C.I. a Trieste e nella regione, il secondo al comando dei gruppi armati e dei G.A.P.. L'attività divenne di massa, con l'appoggio dell'intera popolazione.

Coordinate dal C.L.N. di Muggia sorsero due formazioni partigiane, con centro l'una a Santa Barbara e l'altra ad Antignano, che diedero imm[...]

[...]sull’altra sponda dell'Adriatico) non pochi soldati italiani, gli antifascisti pensarono a organizzare nel modo migliore la lotta armata. Frausin e Colarich si divisero i compiti, il primo alla testa del P.C.I. a Trieste e nella regione, il secondo al comando dei gruppi armati e dei G.A.P.. L'attività divenne di massa, con l'appoggio dell'intera popolazione.

Coordinate dal C.L.N. di Muggia sorsero due formazioni partigiane, con centro l'una a Santa Barbara e l'altra ad Antignano, che diedero immediato inizio ad azioni di sabotaggio, specialmente alle strade e ai ponti.

Allorché, il 2 ottobre, le S.S. tedesche invasero l’Istria con un enorme spiegamento di mezzi, tutto distruggendo sul loro passaggio, trovarono a contrastar loro il passo il Battaglione « Trieste », di cui 29 combattenti, compreso il comandante Giovanni Zoì, caddero con le armi in pugno. Prontamente riorganizzato e assunto il nome di Zol, il Battaglione (sotto il comando di Darko Pezza, con commissario politico Stei io Fontanot) entrerà poi nelle file deìYlstarski Odred (raggr[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 58

Brano: [...]iniere di mercurio e della cabina telefonica amplificatrice, che assicurava le comunicazioni tra Roma e il nord d’Italia.

La Guerra di liberazione

Nella seconda metà di settembre cominciarono a costituirsi e ad agire sull’Amiata i primi gruppi partigiani, operando sbarramenti stradali, interrompendo linee telefoniche, attaccando autocarri tedeschi. II 4.

12.1943 i minatori di Abbadia S.S. non vollero festeggiare la tradizionale festa di Santa Barbara e la maggioranza si rifiutò di partecipare al pranzo offerto dalle autorità repubblichine, alla presenza del Capo dèlia provincia, G. Alberto Chiurco, e di altri gerarchi fascisti e nazisti. Alcuni minatori furono, per questo, tratti in arresto.

L’1.3.1944 ebbe luogo un’altra co

raggiosa manifestazione di protesta, questa volta organizzata dalle donne, per chiedere l’aumento della razione del pane e la fine della guerra. Il giorno stesso, 200 fascisti piombarono ad Abbadia S.S. e cominciarono a operare numerosi arresti, ai quali i minatori risposero proclamando lo sciopero. L’indomani, [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 536

Brano: [...] scarsi ed insignificanti risultati, per rappresaglia incendiarono interi paesi e fucilarono numerosi abitanti. Particolarmente efferata la strage di Pizzoferrato (v.), ove i nazisti massacrarono un centinaio di persone; e quella di Villa Santa Maria, dove un folto gruppo di uomini legati tra loro fu fatto saltare dalle S.S. con tutto il ponte della ferrovia Sangritana.

L’8.11.1943, dopo un processo sommario, i tedeschi fucilarono in contrada Santa Barbara, a Chieti, il tenente colonnello Ugo Agostini, il tenente medico Francesco Sciucca, i contadini Antonio Aceto e Ruggero parlone. Il 3 dicembre, in seguito a delazione, i tedeschi riuscirono a catturare in una casa della periferia di Chieti un gruppo di dirigenti della lotta antifascista e di comandanti partigiani: fucilarono immediatamente sul posto il capitano d’artiglieria Trieste Del Grosso, mentre altri 10 vennero fucilati a Bussi il 14 dicembre (maggiore Salvatore Cutelli, capitano Menotti Guzzi, tenente colonnello Marcello Mucci, sottotenenti Leonida Mucci, Vittorio Di Carlo e Giuseppe [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 51

Brano: [...] pubblicazioni del « Deio ». Fin dai primi giorni del 1927 il foglio continuò a uscire clandestinamente per iniziativa di un gruppo di giovani antifascisti italiani e sloveni, fra i quali si ricordano Giorgio Jaksetic, Albino Vodopivez, Giuseppe Gaddi, Vittorio Vattovac, Vittorio Bussanich, Mario Cermelj, Maria Ber net ic, Angela Juren e Giuseppina Colia, che alla fine del 1927 vennero tutti arrestati. Nel 1928 qualche altro numero fu stampato a Santa Barbara (Muggia) da Antonio Cac, e all’inizio del 1929 il giornale uscì a Lubiana diretto da Ivan Regent.

Dal 1930 al 1934 il « Deio » si pubblicò a Parigi come organo comune dei partiti comunisti italiano e jugoslavo, e nel 1936 ritornò a uscire, da stamperie clandestine operanti a Trieste o in provincia, sotto la direzione di Pjno Tomasic (condannato a morte dal Tribunale speciale, sarà fucilato a Villa Opicina il 15.12. 1941). Nel corso della Guerra di liberazione, a partire dal 1941, venne pubblicato come organo del Partito comunista della Slovenia e nel gennaio 1949 fece ritorno nella capital[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 848

Brano: [...]a della Repubblica: Vittorio Vidali, organizzatore e comandante del 5° Reggimento, Remigio Apostoli, Giampaolo Vallon, Bruno Macor, Giuseppe Robba e Natale Colarich (da non confondersi con l’omonimo dirigente politico e militare della Resistenza) .

I centri motori dell’antifascismo muggesano si trovavano in quegli anni soprattutto nei cantieri San Rocco e Martinuzza, nella raffineria di Zaule, negli stabilimenti di Trieste e nelle frazioni di Santa Barbara e Chiampore dove operavano i Viola, i Marassi, Bruno Braini, Pietro Mercandel, Giorgio Frausin (nipote di Luigi), Giovanni Postogna, Alma Vivoda. Nella trattoria di quest’ultima coraggiosa combattente (la prima donna d’Italia caduta con le armi in pugno nella lotta contro i fascisti) si tennero frequenti riunioni e nacque la prima base di collegamento con i partigiani operanti fin dal 1941 sul Carso, in Istria e nella zona di Tolmino.

NeH’emigrazione (Austria, Parigi, Lussemburgo) lavoravano i comunisti muggesani Bonomo Tominez e sua moglie Wanda, che furono poi organizzatori della Resiste[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 237

Brano: [...]cademico a Lettere e a Legge. L'azione si estese il 28 gennaio alla facoltà di Ingegneria e davanti al liceo “Dante Alighieri”, da dove partì un corteo. Nel corso della manifestazione fu ucciso dai fascisti Massimo Gizzio (v.) e venne arrestato il professore Gioacchino Gesmundo, comunista.

Nel giro di pochi giorni caddero interi gruppi cospirativi, a partire, come s'è detto, da quello che faceva capo a Montezemolo. L'1 febbraio fu scoperta la Santa Barbara in via Giulia 23, laboratorio di esplosivi dei G.A.P., dove vennero arrestati Giorgio Labò (v.) e Gianfranco Mattei (v.). Il giorno successivo fu la volta del gappista Antonello Trombadori. Alcune settimane dopo saranno catturati Ferdinando Agnini (v.) e alcuni giovani della organizzazione studentesca A.R.S.I. (v.), insieme a quanti gravitavano intorno alla falegnameria Gallarello, che nascondeva un deposito di armi. Alla fase discendente del P. d’A., che potè riprendersi solo a fatica, corrispose in febbraio una ripresa di attività dei socialisti, incentrata soprattutto nei sabotaggi. Si tor[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 342

Brano: [...]ia), Luciano Chiatti, Luciano Cinagrossi, Renato Fabbrini, Remo Ghinassi, Pasquale Navarrini, Loris Pani chi, Rino Simonti, Lorenzo Monciatti, Angiolo Conti. Il rifornimento di queste formazioni venne assicurato dai C.L.N. di Cavriglia e San Giovanni Valdarno.

Negli ultimi mesi la guerra si fece sempre più spietata: a Santa Lucia furono trucidati dai fascisti il tenente della Finanza G. Maria Paolini, Settimio Berton e Francesco Fiscaletti; a Santa Barbara fu impiccato l’operaio Ciolli. Ma la ferocia nemica si scatenò contro le popolazioni civili, a Massa dei Sabbioni (v.), ma soprattutto nelle stragi di Meleto (v.) e Castelnuovo dei Sabbioni (v.).

La partecipazione popolare alla Guerra di liberazione trovò un'ulteriore conferma dopo il passaggio del fronte allorché, per continuare la lotta contro il nemico invasore, ben 230 giovani che avevano combattuto nelle formazioni partigiane si arruolarono volontari nei Gruppi di combattimento e partirono l'8.2.1945 da San Giovanni Valdarno.

A.Bi.

Sanità, Donato

Medaglia d’oro al valor milit[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 467

Brano: Segni, Antonio

scatori di Santa Barbara, drammatico resoconto di uno sciopero fallito, che le valse nella Repubblica di Weimar il Premio Kleist. Nello stesso anno aderì al Partito comunista tedesco, condividendone poi le lotte contro il nascente nazismo. Costretta ad abbandonare la Germania dopo l'avvento di Hitler al potere, trascorse gli anni successivi in esilio, approdando in Messico e, durante la guerra civile, nella Spagna repubblicana. Nel 1942 pubblicò negli Stati Uniti La settima croce.

Ritenuto il suo libro più importante, “La Settima croce” racconta la storia di sette deportati evasi da un lager nazista. Utilizzata da[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 413

Brano: [...]rivendo in particolare

Alma Vivoda

sul foglio “La nuova donna”, di cui curava la redazione.

All’indomani della sua morte, il suo nome venne assunto da un battaglione autonomo della 14a Brigata Garibaldi “Trieste” (Divisione Garibaldi “Natisone”) composto da partigiani italiani, sloveni, russi, da marinai romagnoli e da diverse compagne di lotta di “Maria”.

Dopo la Liberazione, a lei si intitoleranno la cellula femminile del P.C.I. di Santa Barbara (Muggia) e il locale Circolo di cultura popolare. Il suo nome è stato dato anche a una via a Chiampore e in suo onore, nel 1971, è stato eretto un monumento sul luogo che la vide cadere. Il Comune di Muggia e l’A.N. P.l. hanno inoltre inviato al Ministero della Difesa una proposta, affinché alla sua memoria venga conferita una decorazione al valore militare.

Bibliografia: Sema P., Sola A., Bibalo M., Battaglione Alma Vivoda, La Pietra, 1975; Alma Vivoda, 40° della fondazione del Btg. A. Vivoda, a cura dell'U.D.I. del Comune di Muggia, Tip. Astra 1984.

L.R.C.

Vivoda, Augusto

Arsen.[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Santa Barbara, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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