Brano: [...] sulla pesca, sulle saline e sulle sue cave di arenaria, Muggia cominciò a sentire le conseguenze della rivoluzione industriale verso la metà dell’Ottocento, sotto il dominio dell’impero austroungarico: accanto agli antichi cantieri per navi in legno sorsero i primi stabilimenti industriali e, nel 1846, la fonderia del
lo Stabilimento tecnico triestino, lo squero dei cadetti e il Collegio accademico. Nacque infine il grande Cantiere navale di San Rocco. Queste attività e altre collaterali contribuirono alla formazione di una classe operaia numerosa che caratterizzerà tutto il futuro sviluppo della cittadina.
Verso gli ultimi decenni dell’Ottocento il processo di trasformazione sociale era già molto avanzato e il movimento organizzato della classe operaia era già attivo, ben collegato con quello triestino. Nel 1883 si ebbe il primo sciopero e nel 1889 alcuni lavoratori socialisti muggesani vennero eletti nella Cassa Ammalati distrettuale. Sempre più massiccia fu la partecipazione operaia alle feste del 'Primo Maggio, tanto che l’1.5.1900 [...]
[...]dopo sorsero i primi gruppi di Arditi Rossi che avevano tra i loro organizzatori Vittorio Vidali e Luigi Frausin (v.).
Il muggesano Bruno Taboga venne ucciso a Trieste e, in un clima di crescente violenza, gli antifascisti
dovettero rifugiarsi in una sempre più stretta clandestinità, ma la loro azione non cessò. Il Primo Maggio 1925, nonostante le proibizioni del regime, venne celebrato con uno sciopero compatto dai 778 operai del Cantiere San Rocco.
Sotto ii regime
Negli anni del fascismo decine di muggesani vennero arrestati e confinati, altri emigrarono e continuarono all’estero la lotta.
Il Tribunale Speciale inflisse ai comunisti di Muggia ben 192 anni di carcere. Le condanne più pesanti colpirono Luigi Frausin, Natale Colarich, Giovanni Postogna, Mario Depangher. Orlando Marinze morirà in carcere in seguito alle sevizie subite.
L’8.8.1937 l’antifascista Mario Rossetti morì per mano fascista. Di fronte al nuovo assassinio politico si ebbe una grande protesta popolare che i fascisti cercarono di reprimere arrestando circa[...]
[...]ntanto, dopo lo scoppio della Guerra di Spagna, diversi muggesani erano accorsi a combattere in difesa della Repubblica: Vittorio Vidali, organizzatore e comandante del 5° Reggimento, Remigio Apostoli, Giampaolo Vallon, Bruno Macor, Giuseppe Robba e Natale Colarich (da non confondersi con l’omonimo dirigente politico e militare della Resistenza) .
I centri motori dell’antifascismo muggesano si trovavano in quegli anni soprattutto nei cantieri San Rocco e Martinuzza, nella raffineria di Zaule, negli stabilimenti di Trieste e nelle frazioni di Santa Barbara e Chiampore dove operavano i Viola, i Marassi, Bruno Braini, Pietro Mercandel, Giorgio Frausin (nipote di Luigi), Giovanni Postogna, Alma Vivoda. Nella trattoria di quest’ultima coraggiosa combattente (la prima donna d’Italia caduta con le armi in pugno nella lotta contro i fascisti) si tennero frequenti riunioni e nacque la prima base di collegamento con i partigiani operanti fin dal 1941 sul Carso, in Istria e nella zona di Tolmino.
NeH’emigrazione (Austria, Parigi, Lussemburgo) lavor[...]