Brano: San Marino, Repubblica di
Soccorso divenne massima espressione), si dovette attendere fino al 1899 per avere una precisa piattaforma politica elaborata dal Partito socialista sanmarinese (P.S.S.) rivendicante « una riforma per cui sia istituito il suffragio universale con la elezione del Consiglio in base ad esso ». Il cambiamento istituzionale si ebbe soltanto nel 1906, quando
il vasto movimento unitario prodottosi ottenne la convocazione dei comizi elettorali e, il 10 giugno, i « conservatori democratici » ottennero 42 seggi su 60. Da quel momento il Consiglio assunse la denominazione di « grand[...]
[...]endicante « una riforma per cui sia istituito il suffragio universale con la elezione del Consiglio in base ad esso ». Il cambiamento istituzionale si ebbe soltanto nel 1906, quando
il vasto movimento unitario prodottosi ottenne la convocazione dei comizi elettorali e, il 10 giugno, i « conservatori democratici » ottennero 42 seggi su 60. Da quel momento il Consiglio assunse la denominazione di « grande e generale » che ancora conserva.
In San Marino si poneva inoltre con acutezza la questione dei rapporti fra Stato e Chiesa, esistendo una vera e propria sovrapposizione di quest’ultima allo Stato, problema che doveva essere sciolto per consentire lo sviluppo di una autentica democrazia politica. Nello scontro frontale che ne seguì, i cattolici locali, non sentendosi vincolati dalla “questione Romana” (v.), decisero di organizzarsi subito in partito politico: VUnione Cattolica Popolare che trovò vasti consensi e l'adesione dei conservatori agrari.
Fascismo e antifascismo
Quantunque le vicende italiane si siano sempre ripercosse in qu[...]
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Quantunque le vicende italiane si siano sempre ripercosse in qualche misura sulla vita sanmarinese, sarebbe errato parlare di una trasposizione meccanica: nel caso del fascismo, l'avvento della dittatura in Italia portò profondi mutamenti nella dirigenza locale, ma le istituzioni della repubblica restarono invariate anche se utilizzate dalla nuova classe politica in modo repressivo.
Per comprendere le peculiarità del movimento popolare in San Marino, occorre inoltre tener presente che localmente la classe operaia esisteva in misura minima e che le lotte politiche del primo dopoguerra furono qui condotte da braccianti, artigiani, negozianti e intellettua
li democratici (per esempio, la grande manifestazione del 2021.7.1919, in solidarietà con le “repubbliche comuniste”). Su queste forze sociali si basava il P.S.S., il cui orientamento era allora massimalista, come apparve al Congresso socialista di Bologna del 58.10.1919.
Nel 1920 si costituì in San Marino
il Partito Popolare [P.P.) che trovò la propria base sociale principalment[...]
[...]aia esisteva in misura minima e che le lotte politiche del primo dopoguerra furono qui condotte da braccianti, artigiani, negozianti e intellettua
li democratici (per esempio, la grande manifestazione del 2021.7.1919, in solidarietà con le “repubbliche comuniste”). Su queste forze sociali si basava il P.S.S., il cui orientamento era allora massimalista, come apparve al Congresso socialista di Bologna del 58.10.1919.
Nel 1920 si costituì in San Marino
il Partito Popolare [P.P.) che trovò la propria base sociale principalmente nelle campagne, fra i coltivatori diretti, meno fra i grandi proprie
tari e i mezzadri, e che ebbe come organo di stampa il giornale “Libertà”. In effetti si trattava del travestimento della vecchia Unione Cattolica Popolare che scomparve come tale dalla scena politica, pur acquisendo quei nuovi elementi positivi maturati aH’interno del mondo cattolico. Tra le forze tradiziona
li rimase consistente VUnione Democratica (U.D.), la cui base sociale raccoglieva moderati, intellettuali e la destra storica sanmarin[...]
[...]cena politica della repubblica un nuovo protagonista. Si trattava di una piccola Sezione che aderì alla Federazione romagnola del P.C. d’I., prendendo parte all’attività di questa, ma se è vero che questa modesta organizzazione locale attraversò poi vicende spesso contraddittorie (il Partito comunista sanmarinese o P.C.S. sarà costituito solo nel 1941),
il fatto ebbe rilevanza politica.
Di fronte all’insorgere del fascismo la Repubblica di San Marino dette rifugio a non pochi perseguitati politici: dagli emilianoromagnoli che vi cercarono scampo fino all’ungherese Bela Kun. Ciò non poteva non suscitare dispute, scontri e minacce alla Repubblica da parte del banditismo fascista: nel 1921 Italo Balbo vi condusse una scorreria e, a Serravalle, si ebbe uno scontro fra fascisti e rifugiati politici, con morti e feriti. Questo episodio indusse
il governo della repubblica (retto dal P.P.) a chiamare a San Marino
i Reali Carabinieri italiani che vi restarono poi per circa 15 anni. La “libertà di San Marino” fu così apertamente violata e, pe[...]
[...]rifugio a non pochi perseguitati politici: dagli emilianoromagnoli che vi cercarono scampo fino all’ungherese Bela Kun. Ciò non poteva non suscitare dispute, scontri e minacce alla Repubblica da parte del banditismo fascista: nel 1921 Italo Balbo vi condusse una scorreria e, a Serravalle, si ebbe uno scontro fra fascisti e rifugiati politici, con morti e feriti. Questo episodio indusse
il governo della repubblica (retto dal P.P.) a chiamare a San Marino
i Reali Carabinieri italiani che vi restarono poi per circa 15 anni. La “libertà di San Marino” fu così apertamente violata e, per la prima volta, per responsabilità diretta delle autorità di governo. Ma quello fu solo l’inizio di un periodo di gravi restrizioni delle libertà democratiche; queste si concretizzarono, oltre che nella presenza dei carabinieri, nella censura s*jlla stampa e nella
Un numero de l'Ardito Rosso, organo degli Arditi Rossi e dei Giovani Comunisti di San Marino (7.10.1920)
abolizione del diritto di asilo, il che significò consegnare nelle mani del
lo squadrismo fascista circa 200 rifugiati politici.
Questo grave attentato alle libertà locali verrà paragonato alla violazione operata dall’Alberoni nel 1739 e al non meno grave intervento delle forze di polizia italiane nel 1957 per rovesciare il governo di sinistra legittimamente costituito da P.S.S. e dal P.C.S..
Solo nel 1922 si trovarono le forze necessarie a fondare in San Marino il Partito Nazionale (P.N.) che altro non era se non una trasposizione locale del Partito nazionale fascista[...]
[...]diritto di asilo, il che significò consegnare nelle mani del
lo squadrismo fascista circa 200 rifugiati politici.
Questo grave attentato alle libertà locali verrà paragonato alla violazione operata dall’Alberoni nel 1739 e al non meno grave intervento delle forze di polizia italiane nel 1957 per rovesciare il governo di sinistra legittimamente costituito da P.S.S. e dal P.C.S..
Solo nel 1922 si trovarono le forze necessarie a fondare in San Marino il Partito Nazionale (P.N.) che altro non era se non una trasposizione locale del Partito nazionale fascista italiano. Questo partito divenne lo strumento per la restaurazione delle vecchie caste locali che cercarono di risolvere le vecchie e nuove contraddizioni economiche, sociali e politiche con l’introduzione di leggi liberticide e repressive; esse si avvalsero del sostegno del
lo squadrismo italiano che imperversò contro esponenti politici e istituzioni democratiche: Case del popolo e Camere del lavoro furono incendiate, dirigenti politici comunisti e socialisti bastonati ed espulsi d[...]