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Suggerimento: provare anche S.A.P.Il segmento testuale SAP è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 52Entità Multimediali , di cui in selezione 4 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Contro ogni ritorno : dal fascismo alla Costituzione repubblicana : Provincia di Firenze, 2 giugno 1972 / \a cura di Claudio Galanti, Paolo Tinti, Giovanni Verni!, p. 13Prefazione/premessa/introduzione con numerazione propria (Monografia/libro

Brano: GAP e SAP in città erano state impartite disposizioni, che venivano continuamente aggiornate, di tenersi pronti e non dare tregua ai* tedeschi e ai fascisti. Rimaneva un lato scoperto, quello del porto dove esistevano sì formazioni di GAP e di SAP (gruppi di azione patriottica e squadre di azione patriottica, più ristretti i primi, con carattere quasi di massa le seconde), ma nel quale le possibilità erano minime. Si pose in opera una forte azione di sabotaggio alle navi da guerra tedesche ancorate nella rada del porto e all’opera, estremamente rischiosa e pericolosa, di sminamento delle mine magnetiche poste dai tedeschi, che prevedevano appunto di far saltare i gangli vitali del porto al momento della loro ritirata. Inoltre dal C.L.N.L. e dai partiti del C.L.N. fu svolta una intensa azione di mobilitazione operaia nelle fabbriche, tr[...]

[...], che prevedevano appunto di far saltare i gangli vitali del porto al momento della loro ritirata. Inoltre dal C.L.N.L. e dai partiti del C.L.N. fu svolta una intensa azione di mobilitazione operaia nelle fabbriche, tra la popolazione, per preparare le condizioni favorevoli alla proclamazione dello sciopero insurrezionale e per il passaggio alVazione contro i nazifascisti, per il salvataggio degli impianti, macchinari ecc. che, si prevedeva e si sapeva, essi avrebbero distrutti in buona parte prima di ritirarsi. La cosa non si verificò perché i tedeschi ebbero sbarrata, da tutti i lati, la via della ritirata e lasciarono nelle mani dei partigiani oltre 12.000 prigionieri ed il porto di Genova rimase pressoché intatto, con le sue attrezzature; così gli impianti industriali fondamentali.

Si deve certamente alla capacità dei dirigenti delVinsurrezione di avere scelto il momento giusto per agire. E si deve alla resa del generale Meinhold, comandante delle truppe tedesche dislocate nel settore menzionato, cioè da Sestri LevanteArenzano, se[...]

[...]azione di tutte le forze disponibili organizzate militarmente nella città (poco più di 3000 uomini e donne, che il giorno dopo aumenteranno del doppio con la partecipazione di operai, portuali, giovani ecc. male armati ma decisi a battersi e ad affrontare i pericoli). Nei tre giorni di combattimento a Genova caddero oltre 200 combattenti e molti furono i feriti. Già alla periferia di Genova (Sestri ponenteVoltri, BolzanetoPontedecimo) i GAP e le SAP informati del transito di carriaggi tedeschi partiti da Genova e diretti al passo dei Giovi il 23 al mattino (a questo convoglio erano stati agganciati 25 detenuti politici prelevati da Marassi, che poi furono mitragliati da aerei alleati, e sei detenuti, tra cui il generale Rossi e Pieragostini, già comandante e commissario del comitato militare regionale, furono uccisi); dicevamo che già a queste notizie le forze partigiane di città intensificarono l’azione. Così l’ordine del C.L.N.L. e del L.M. Regionale di passare all’azione organizzata alle dipendenze del Comando Piazza di Genova trovò i[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 500

Brano: [...]nsero a Pegognaga, trovarono che la piazza del paese già portava il nome di Giacomo Matteotti e, nelle scuole comunali, presero in consegna 63 soldati tedeschi fatti prigionieri dalla popolazione.

Del Comitato di liberazione di Pegognaga facevano parte: Francesco Rossi, presidente; Umberto Lasagna; Erminio Begotti; Gioacchino Bertazzoni; Regolo Braghini; Ver ardo Catelani; Ciro Mondadori; Pietro Sassi; Adolfo Semeghini.

Il 9° Distaccamento SAP di Pegognaga comprendeva 28 partigiani combattenti, 42 patrioti, 60 benemeriti. I partigiani avevano operato nelle zone di Faccalina, Motte, Mezzanini, Bagna, Sacca e Centro Viola.

Bibliografia: Treni'anni dopo, episodi della lotta partigiana, a cura del Comune di Pegognaga, 1975.

FI.Fo.

Pegollo, Arnaldo

Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. N. a Massa nel 1919, ivi morto il 10.4.1945; aviere.

Arruolato nell’Aeronautica nel maggio 1940, venne assegnato al Centro di istruzione reclute in Sicilia. Nel giugno successivo partecipò alle operazioni belliche nel Mediterraneo,[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 173

Brano: Izzo, Giuseppe

sotto il controllo della Brigata SAP l Comandi partigiani si installarono negli stabilimenti Olivetti e in alcuni punti — ove erano concentrate unità tedesche e fasciste — intercorsero trattative di reSa Questa venne stipulata il 2 maggio nella zona biellese di Oropa con la mediazione della Missione inglese Cherokee (v.) residente a Biella. In base alle registrazioni del Foglio d’ordini, si arresero ai partigiani 61.000 tedeschi e

12 000 fascisti, con relativi carriaggi e automezzi. Nel pomeriggio del

2 maggio le unità partigiane fecero

Il loro ingresso in Ivrea.

A.Po.

Tra le unità partigiane e il Comando tedesco [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 406

Brano: [...]li. Nondimeno, a conferma dei suoi chiari orientamenti politici l'organizzazione ha ritenuto a suo tempo di dover condurre un’inchiesta sulle libertà sindacali in Ungheria e nell'Unione Sovietica.

« Se vuoi la pace promuovi la giustizia », sta scritto sulla prima pietra posta alla base della sede dell'I&.O. a Ginevra. Ma neppure quando la pace è stata turbata dall’ingiustizia — còm’è frequentemente accaduto in questo dopoguerra — il B.l.T. ha saputo far udire la sua voce.

Gli italiani nel B.l.T.

Prima della seconda guerra mondiale i rappresentanti dei lavoratori italiani nel B.l.T. furono sistematicamente scelti tra i riformisti: Gino Bai desi (1919 e 1921), Giuseppe Giulietti (1920), Ludovico D'Aragona (1922); poi tra i sindacalisti fascisti: Edmondo Rossoni (192328) , Luigi Razza (1928) e altri. Angiolo Cabrini, già socialista riformista espulso dal partito nel 1912 per collaborazionismo, fu per molti anni tra i rappresentanti italiani di parte .governativa, e poi titolare dell 'Ufficio di corrispondenza durante la dittatura f[...]

[...]igenti dell’organizzazione comunista milanese e redattore de « l'Unità »; ha ricoperto diverse cariche nell’amministrazione della città. Ritornato alla vita privata, esplica la sua professione di dirigente bancario.

La liberazione di Milano

I.B., che fu tra i principali dirigenti della insurrezione milanese, così ne descrive gli aspetti salienti: « Le fabbriche furono le basi di concentramento delle forze insurrezionali. Le vecchie Brigate SAP, addestrate alla lotta armata in tanti mesi di guerriglia, furono il telaio che assorbì ed inquadrò queste forze. Migliaia di uomini in armi, con carri e cannoni strappati al nemico, sin dalle prime ore della battaglia, mossero dalla periferia di questa grande città costruita a ruota di carro; alla periferia erano già stati conquistati tutti i fortilizi del nemico. Alla sera del 25, la città, fino alla circonvallazione, era in mano delle forze popolari. Nel giorno 26 si giunse alla cerchia dei Navigli. Il 27 tutta la città era

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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine SAP, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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