Brano: [...]bancaria del 1893, lo scandalo della Banca Romana, il fallimento dell’istituto Mobiliare). Le banche hanno poi sempre costituito il più comodo tramite per la penetrazione del capitale straniero.
Il sistema bancario italiano
Dopo il 1900 si consolidarono in Italia particolarmente tre grandi istituti bancari: la Banca Commerciale
Italiana (v.), fondata con capitale iniziale prevalentemente tedesco, dominante l’industria elettrica (Edison, SADE) e meccanica, specie in Lombardia; il Credito Italiano, sorto nel 1895 e collegato poi con il capitale francese e belga, che legò le sue fortune principalmente alla Fiat e alla Snia; il Banco di Roma, fondato dall’aristocrazia nera romana ancora nel 1880 (per quanto costantemente caratterizzato da una vita travagliata, tanto da dover essere più volte salvato, potè espandersi rastrellando i risparmi dei contadini cattolici e legandosi alla fase di sviluppo dell’espansione coloniale). Accanto a questi colossi poterono svilupparsi altri grandi istituti: tra questi la Banca Italiana di Sconto (v.[...]
[...]mmissione economica per la Costituente, condotta nel 194546, rivelò l’esistenza di grandi holdings che rappresentavano gruppi integrati collegati da società finanziarie. Spiccavano, tra queste ultime, la Società Strade Ferrate Meridionali (o Bastogi, trasformatasi in società finanziaria dopo il riscatto delle ferrovie del 1905) ; e la Ceintrale, che collegava le holdings più personalizzate della I.F.I.F.I.A.T., della Pirelli, della Edison, della SADE, della SNIA, della Montecatini, della Italcementi: espressioni di un processo di concentrazione finanziaria che del resto si svilupperà ulteriormente, diventando più forte che mai nei nostri giorni.
Simbiosi con il fascismo
Il capitale finanziario italiano appoggiò decisamente il fascismo solo dopo il 1920, cioè quando già si era iniziato il riflusso rivoluziona
446