Brano: [...]mo di Ramiro Ledesma), quanto aqli individui via via destinati a controllare i meccanismi
del potere, quantunque si possa replicare che la struttura stessa della Falange, dogmatica e non democratica, non potesse seguire altro cammino che quello seguito.
Movimento sindacale
Nel 1933, anno in cui vennero organizzate le prime squadre d’assalto, apparvero anche i primi sindacati di tipo fascista.
Alla nascita del Sindacato universitario (S.E.U.), un membro del quale fu assassinato nel febbraio 1934 (fino ai tardi anni Sessanta l’anniversario sarà celebrato con la sospensione delle lezioni in un clima di esaltazione falangista), fece riscontro neH’università la crescita di un movimento democratico di opposizione studentesca.
A tale riguardo si veda il libro di David Jato, “La rebelión de los estudiantes” (Madrid, 1968). Jato faceva parte della Falange dal
1933.
Nello stesso 1933 fu creato il Sindacato dei tassisti e il 20.8.1934 sorse la Centrale operaia nazionalsindacalista (C.O.N.S.). Ancora nel
1934, intorno al Blocco [...]
[...]parte della Falange dal
1933.
Nello stesso 1933 fu creato il Sindacato dei tassisti e il 20.8.1934 sorse la Centrale operaia nazionalsindacalista (C.O.N.S.). Ancora nel
1934, intorno al Blocco nazionale di Calvo Sotelo fecero la loro comparsa le Juventudes de Acción Popular (J.A.P.) di orientamento decisamente anticlericale, però con ideologia e apparato fascisti (saluto e camicia bruna). Dal luglio 1936 la collaborazione tra membri del S.E.U. e delle J.A.P. fu costante.
Lotte intestine
Problemi di crescita e di adattamento della Falange generarono non poche tensioni, cui si tentò di far fronte sostituendo una direzione unica al triumvirato inizialmente formato da José Antonio, Ramiro Ledesma e Onésimo Redondo.
In occasione del I Congresso nazionale della Falange (4.10.1934), R. Ledesma propose José Antonio come unico capo nazionale e tale proposta passò per un solo voto di differenza. Ciò non impedì il successivo distacco di Ledesma che, essendo giunto a prospettare una scissione aH’interno della Falange, nel gennaio 1935[...]
[...]Ledesma che, essendo giunto a prospettare una scissione aH’interno della Falange, nel gennaio 1935 ne venne espulso, con il conseguente rafforzamento del carisma di José Antonio.
Nel novembre 1935 si svolse il II Consiglio nazionale. Alle elezioni del 16.2.1936, allorché la sinistra si raggruppò nel Fronte popolare, i falangisti subirono, come sì è visto, una bruciante sconfitta e il loro “pistolerismo” aumentò: nel marzo
1936 i membri del S.E.U. aderirono in massa alla Milizia falangista e attentati e assassinii si moltiplicarono.
Sono noti i contatti cospirativi intrattenuti a quella stessa epoca con la sediziosa Unione dei militari spagnoli (U.M.E.) e fu sempre in quel periodo che si strinsero i legami organici con le Milicias Tradicionalistas e altre forze oltranziste di destra. In seguito a tutto ciò, il 14.3. 1936 la Falange fu messa fuori legge dal governo della repubblica, i membri della Giunta politica furono arrestati e rinchiusi nel carcere di Madrid, da dove continuarono a tessere le loro trame: Ruiz de Alda pubblicò al[...]