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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 624

Brano: [...]. 1947). Nel 1947 fu inviato a dirigere l’organizzazione regionale del P.C.I. in Sardegna e qui rimase fino a! 1957, quando venne nominato responsabile della Sezione Esteri del Comitato centrale del partito. Due anni dopo fu nominato segretario del Movimento italiano per la pace.

M.Gi.

Spartachismo

Movimento della minoranza di sinistra del Partito socialdemocratico tedesco (v. Germania), lo spartachismo si sviluppò dopo l’adesione della S.P.D. ai crediti di guerra del 4.8.1914, per iniziativa soprattutto di Karl Liebknecht (v.) e Rosa Luxemburg (v.) che, muovendo dalla opposizione alla guerra, perseguivano la trasformazione della spinta pacifista delle masse in una effettiva alternativa rivoluzionaria, su posizioni affini a quelle sostenute nell’ambito del movimento di Zimmerwald (v.) della corrente bolscevica. L'azione della minoranza di sinistra fu rivolta a un duplice obiettivo: compiere opera di chiarificazione all'interno del Partito socialdemocratico e delle masse sulla natura imperialista della guerra e, nello stesso tempo, [...]

[...]arsi non soltanto dalla maggioranza socialdemocratica, ma anche dalla corrente minoritaria che circoscriveva la propria critica alla maggioranza unicamente all’opposizione alla guerra, non fu però spinto fino al punto di negare ogni collaborazione alla opposizione, come fu detta, “centrista”, sicché, quando questa opposizione centrista promosse, con la Conferenza di Gotha del 68.8.1917, la fondazione del Partito socialdemocratico indipendente (U.S.P.D.), ossia il formale distacco delle minoranze dalla S.P.

D., la Spartakusgruppe aderì al nuovo partito, per timore di perdere ogni canale di comunicazione con la massa dei vecchi aderenti alla socialdemocrazia.

La comune adesione alla U.S.P.D. non poteva tuttavia nascondere le divergenze reali che opponevano il Gruppo spartachista alla maggioranza degli indipendenti. Tali divergenze diventarono sempre più evidenti via via che gli spartachisti, attivamente impegnati nelle agitazioni di massa contro la guerra del 1917 e ancor più dell’inverno del

1918, si resero conto deH'impossibilità di servirsi della U.S.P.D. ai fini della loro battaglia rivoluzionaria. Le prime conseguenze di questa situazione, nel clima di tensione rivoluzionaria alla vigilia del crol

lo militare finale della Germania, furono tratte nella Reichskonferenz spartachista del 7.10.1918, in occasione della quale fu operata la fusione con il gruppo della sinistra radicale di Brema e fu lanciato il programma per la “repubblica socialista tedesca”.

II distacco formale degli spartachisti dalla U.S.P.D. non fu compiuto neppure nella successiva conferenza dell'11 novembre, dopo la proclamazione della repubblica, allorché essi delibera[...]

[...]lla loro battaglia rivoluzionaria. Le prime conseguenze di questa situazione, nel clima di tensione rivoluzionaria alla vigilia del crol

lo militare finale della Germania, furono tratte nella Reichskonferenz spartachista del 7.10.1918, in occasione della quale fu operata la fusione con il gruppo della sinistra radicale di Brema e fu lanciato il programma per la “repubblica socialista tedesca”.

II distacco formale degli spartachisti dalla U.S.P.D. non fu compiuto neppure nella successiva conferenza dell'11 novembre, dopo la proclamazione della repubblica, allorché essi deliberarono l’autonomia organizzativa dal partito degli indipendenti e decisero di adottare come proprio organo il quotidiano Die Rote Fahne (v.) che era uscito a Berlino sin dal 9 novembre per iniziativa di Liebknecht e della Luxemburg. La Spartakusgruppe si trovò allora al centro dell'agitazione rivoluzionaria e, soprattutto, fu il principale portavoce (insieme alla sinistra della U.S.P.D., facente capo ai cosiddetti “capitani rivoluzionari”) deH'alternativa consiliar[...]

[...]embre, dopo la proclamazione della repubblica, allorché essi deliberarono l’autonomia organizzativa dal partito degli indipendenti e decisero di adottare come proprio organo il quotidiano Die Rote Fahne (v.) che era uscito a Berlino sin dal 9 novembre per iniziativa di Liebknecht e della Luxemburg. La Spartakusgruppe si trovò allora al centro dell'agitazione rivoluzionaria e, soprattutto, fu il principale portavoce (insieme alla sinistra della U.S.P.D., facente capo ai cosiddetti “capitani rivoluzionari”) deH'alternativa consiliare (« Tutto il potere ai consigli! ») contro le prospettive di pura parlamentarizzazione sostenute dalla S.P.D. e dalla maggioranza degli indipendenti.

A questo punto la frattura della U.S.P.D. era ormai inevitabile: nella Reichskonferenz convocata per la fine di dicembre del 1918 il Gruppo spartachista decise infatti la separazione anche formale dal partito degli indipendenti, costituendosi a sua volta in Partito comunista tedescoLega di Spartaco.

E. Co.

Spataro, Giuseppe

N. a Vasto (Chieti) il 12.7.1897, m. a Roma nel 1979; avvocato.

624



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 501

Brano: [...] l’appello unitario « Contro la guerra e l’autarchia, per la pace e la collaborazione! » lanciato al popolo tedesco da socialdemocratici, comunisti, socialisti e noti: intellettuali esuli in tutto il mondo. Nel 1940, per difendere la Norvegia dall’invasione nazista, si arruolò volontario nell’esercito norvegese. Tornò in Germania nel 1945 e fu corrispondente da Berlino per conto di vari quotidiani scandinavi. Aderì al Partito socialista tedesco (S.P.D.), della cui organizzazione berlinese venne eletto vicepresidente nel 1948.

Deputato al Bundestag dal 1949, nel 1957 fu eletto borgomastro di Berlino Ovest, carica che manterrà fino al 1966, in anni resi particolarmente difficili dal conflitto esploso fra le due Germanie (muro di Berlino) e dai gravi problemi di sopravvivenza per la città (blocco sovietico di Berlino).

Cancelliere della R.F.T.

Sulla popolarità acquistata da Brandt come sindaco di Berlino decise di far leva nel 1960 la S.P.D., designandolo vicepresidente del partito (Congresso di Hannover) e candidato socialista alla c[...]

[...]o vicepresidente nel 1948.

Deputato al Bundestag dal 1949, nel 1957 fu eletto borgomastro di Berlino Ovest, carica che manterrà fino al 1966, in anni resi particolarmente difficili dal conflitto esploso fra le due Germanie (muro di Berlino) e dai gravi problemi di sopravvivenza per la città (blocco sovietico di Berlino).

Cancelliere della R.F.T.

Sulla popolarità acquistata da Brandt come sindaco di Berlino decise di far leva nel 1960 la S.P.D., designandolo vicepresidente del partito (Congresso di Hannover) e candidato socialista alla carica di cancelliere. Dopo la morte del presidente della S.P.D. Ollenhauer, alla fine del 1963 Brandt venne chiamato a sostituirlo, affiancato dall’ex nazista e futuro ministro dell'Economia Schiller. Sotto la nuova presidenza la S.P.D. attenuò i contrasti con i due partiti democristiani C.D.U. e C.S.U., mirando a concludere con questi, nonostante le divergenze, un’alleanza politica di governo.

Alle elezioni del 1965 la S.P.D. guidata da Brandt si presentò con lo slogan più che ambiguo: « Noi siamo come loro [i democristiani], ma molto migliori! ».

Riconfermato presidente del partito nel 1966, grazie al raggiunto accordo con i democristiani detto di “grande coalizione” nel dicembre divenne vicecancelliere e ministro degli Esteri in un governo presieduto dal cristianodemocratico Kurt Georg Kiesinger e con il bavarese Strauss ministro delle Finanze. Nei tre anni successivi, il prestigio personale di

Brandt e l’influenza dei socialdemocratici nei sindacati permisero al governo di coalizione di attuare quella pol[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 563

Brano: [...]ecennio del secolo XX, si trasformò in aperta rottura nel 1914, quando il Gruppo parlamentare socialdemocratico votò a favore dei crediti di guerra. Dalle varie scissioni che ne seguirono, sorsero organizzazioni come la Lega di Spartaco (v. Spartachismo) e il Partito socialdemocratico indipendente, poi confluite in tutto o in parte nel movimento comunista. Negli anni della repubblica di Weimar (191933), il ricostituito Partito socialdemocratico (S.P.D.) assunse un atteggiamento legalitario di sostegno alle istituzioni repubblicane, ma non seppe contrastare efficacemente l'avanzata del nazismo e nel 1933 fu sciolto di autorità dal regime totalitario di Hitler.

Ricostituitasi alla caduta del nazismo nella Repubblica Federale Tedesca, la S.P.D. sancì in modo definitivo, con il Congresso di Bad Godesberg (1959), il proprio distacco dal marxismo, definendo come radici ideologiche del partito « l’etica cristiana, l'umanesimo e la filo

sofia classista ». Dopo un ventennio di opposizione, nel 1966 la S.P.D. aderì alla « grande coalizione » di governo con l'Unione Cristiana Democratica e il leader del partito Willy Brandt iniziò una politica estera di avvicinamento diplomatico verso i paesi dell 'Est nota come Ostpolitik. Sotto la nuova direzione di Helmuth Schmidt, la S.P.D. ha governato nella seconda metà degli anni Settanta con risultati contraddittori, culminati in una sconfitta elettorale e in un ennesimo ritorno all'opposizione negli anni Ottanta.

Socialdemocrazia inglese

Il Partito laburista, sorto in Gran Bretagna (v.) nel 1906 dalla convergenza di tre organizzazioni di orientamento socialista, conobbe un progressivo sviluppo politico ed elettorale nei primi decenni del seco

lo grazie ai suoi stretti legami col movimento sindacale delle Trade Unions. Dopo aver conquistato la maggioranza alle elezioni del 1929, i laburisti appoggiarono il governo d[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 58

Brano: [...]dannato a 6 anni di reclusione.

Thaelmann, Ernst

N. ad Amburgo (Germania) il 16.4. 1886, m. a Buchenwald (Germania) il 18.8.1944; operaio, leader del Partito comunista tedesco. Organizzatore dei lavoratori portuali di Amburgo, durante la Prima guerra mondiale aderì al Partito socialdemocratico indipendente (U.S.P.

D.), nato dalla scissione della socialdemocrazia maggioritaria a opera delle minoranze contrarie alla politica bellica della S.P.D.. Attivo nel

Ernst Thaelmann

movimento dei consigli durante la rivoluzione del novembre 1918 in Germania (v.), aderì al Partito comunista tedesco [K.P.D.) alla fine del 1920, dopo il Congresso di Halle della U.S.P.D.. Nel maggio 1923 fu eletto nel Comitato centrale della K.P.D., di cui avrebbe fatto parte fino all’avvento del nazismo. Nell’ottobre 1923 guidò la sfortunata insurrezione armata di Amburgo. Rappresentante, nella K.P.D., di posizioni di sinistra e della linea del Comintern, grazie alle sue doti organizzative e alle sue qualità di autentico tribuno popolare ascese alle maggiori cariche nel partito. Nominato vicepresidente della K.P.D. il 19.2.1924, con l’appoggio del Comintern divenne presidente alla prima Parteikonferenz (1.2.1925) che vide l’estromissione della sinistra capeggiata da Ruth Fis[...]

[...]evizzazione” secondo le direttive del V Congresso della Terza Internazionale (v.), a partire dal quale fu anche membro dell’Esecutivo della stessa.

Thaelmann fu il portavoce della K.P.D. nelle più significative battaglie politiche della repubblica di Weimar: deputato al Reichstag dal 4.5.1924, fu candidato presidenziale nel 1925 e nel 1932. Impegnato, negli ultimi anni della repubblica, nella lotta contro il nazismo e nella polemica contro la S.P.D. (fu tra i sostenitori dell’accusa di “socialfaseismo” rivolta ai socialdemocratici), venne arrestato dai nazisti il 3.3.1933. Nonostante l’ampia campa

gna di solidarietà internazionale promossa daH’emigrazione antifascista per sottrarlo ai suoi torturatori, fu trascinato in carcere e infine deportato nel lager di Buchenvald, dove venne barbaramente trucidato.

E. Co.

Nel 1949 Irma Thaelmann, figlia del dirigente comunista assassinato, avendo individuato gli uccisori dei padre si rivolse alle autorità della Repubblica Federale Tedesca chiedendo giustizia. Ma l’istruttoria venne insabbi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 423

Brano: [...]iventava dramma personale.

L.Mu.

Scheidemann, Philipp

N. a Kassel (Germania) il 26.6.1865, m. a Copenhagen (Danimarca) il 29.11.1933; tipografo.

Figlio di un artigiano, aderì ben presto al Partito socialdemocratico, nella cui stampa fu attivo sin dal 1890 e nel cui ambito divenne poi uno dei più autorevoli esponenti dell’ala riformista. Eletto per la prima volta deputato al Reichstag nel 1903, dal 1908 fu l’esperto parlamentare della S.P.D. nelle questioni del bilancio, ma si occupò anche di problemi militari; dopo le elezioni del

1912, che videro il suo partito raccogliere il maggior numero di voti, fu anche vicepresidente del Reichstag. Membro della Direzione della S.P.D. dal 1911, ne influenzò il corso moderato, in particolare durante la Prima guerra mondiale quando favorì la convergenza della socialdemocrazia maggioritaria con la politica governativa.

Alla vigilia della capitolazione della Germania fu designato a rappresentare per la prima volta il Partito socialdemocratico in un governo del Reich: entrò infatti come segretario di Stato nel gabinetto costituito nell’ottobre del 1918 dal principe Max dei Baden come primo passo verso la parlamentarizzazione deM'impero. Ma, di fronte alla pressione delle masse che ormai aspiravano a trasformazioni rivoluzion[...]

[...]vernativa.

Alla vigilia della capitolazione della Germania fu designato a rappresentare per la prima volta il Partito socialdemocratico in un governo del Reich: entrò infatti come segretario di Stato nel gabinetto costituito nell’ottobre del 1918 dal principe Max dei Baden come primo passo verso la parlamentarizzazione deM'impero. Ma, di fronte alla pressione delle masse che ormai aspiravano a trasformazioni rivoluzionarie, per evitare che la S.P.D. maggioritaria perdesse il controllo della situazione, e in opposizione soprattutto al movimento dei consigli, il 9.11.1918 Scheidemann proclamò dal balcone del Reichstag la repubblica tedesca. Successivamente fu tra gli uomini più in vista nella prima fase della repubblica di Weimar (v. Germania) e il suo nome rimase associato alla funzione moderata e restauratrice che la sociàldemocrazia esercitò nel ribaltamento debordine: membro del Consiglio dei commissari del popolo e fedele collaboratore di Ebert, membro deH'Assemblea nazionale costituente, nel feb

braio del 1919 Scheidemann fu elett[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 532

Brano: Germania

Due uominisandwich con cartelli di propaganda elettorale per le elezioni politiche del settembre 1930. A sinistra: propaganda della K.P.D.. A destra: propaganda della « Staatspartei » (Partito di stato). (Berlino, 14.9.1930)

cratico tedesco (S.P.D.) dalla parte della reazione sembrarono irrevocabili.

Il socialfascismo

È sullo sfondo di questi precedenti, e non soltanto di una errata impostazione ideologica, che vanno intese parole d'ordine come quelle del « socialfascismo » (l'odierno riformismo è socialismo a parole, fascismo nei fatti), del resto diffuse a livello internazionale dal Comintern. che furono fatte proprie dal Partito comunista tedesco (K.P.D.) nel suo XII congresso (giugno 1929), ossia proprio nel momento in cui il pericolo fascista incominciava a diventare una seria eventualità anche in Germania, dinanzi ai primi s[...]

[...]militari e dalle potenti associazioni combattentistiche (Seeckt, Seldte), unitamente al movimento nazionalsocialista hitleriano, si delineava chiaramente la piattaforma che l’estrema destra opponeva come alternativa alle forze ormai frantumate della democrazia weimariana.

Agli appelli all’unità antifascista promossi dalla K.P.D., e più tardi sviluppati sistematicamente nella campagna detta óeU’AntifaschistischeAktion (Azione antifascista), la S.P.D. contrappose lo schiera

mento deW'Eiserne Front, il « fronte di ferro » facente capo alla socialdemocrazia e ai sindacati da essa controllati (dicembre 1931): così le forze del movimento operaio si avvicinarono divise al confronto definitivo con il nazionalsocialismo.

Il congresso socialdemocratico di Lipsia del 1931 confermò tutte le insufficienze della politica socialdemocratica e il suo immotivato ottimismo; il rifiuto poi della S.P.D., prigioniera di una concezione puramente parlamentaristica, di sviluppare la lotta sul terreno extraparlamentare, paralizzò il potenziale combattivo delle masse: il colpo di forza con il quale Franz von Papen sciolse il 20.7.1932 il governo socialdemocratico prussiano, senza che questo facesse appello alla resistenza delle masse lavoratrici, fu un po’ la prova generale che la conquista del potere da parte delle forze reazionarie poteva avvenire senza colpo ferire.

La cosi crescente, con il dilagare pauroso della disoccupazione contribuì ad aumentare il disorientamento delle masse, sulle qu[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 160

Brano: Noske, Gustav

del volume Kolonialpolitik und Sozialdemokratie (1914).

La repressione controrivoluzionaria

Ormai noto come uno dei più autorevoli esponenti della socialdemocrazia maggioritaria, alla fine del primo conflitto mondiale Noske fu mandato a Kiel per ristabilire l’ordine turbato dalla rivoluzione di novembre, dal rifiuto dei marinai di continuare una guerra senza prospettive e dal movimento consiliare. Membro, per conto della S.P.D., del Consiglio dei commissari del popolo costituito come forma di governo provvisorio dopo la fuga del Kaiser, egli ebbe la responsabilità di guidare la repressione dei moti rivoluzionari servendosi delle vecchie forze armate e delle nuove milizie volontarie arruolate nei Freikorps (corpi franchi). Il suo nome è rimasto perciò legato alla sanguinosa repressione della sollevazione spartachista di Berlino del gennaio

1919 e all'uccisione di Rosa Luxemburg è Karl Liebknecht.

La sua nomina a ministro della Reichswehr (Difesa), dal febbraio 1919 al marzo 1920 divenne perciò il simbolo della [...]

[...]ari servendosi delle vecchie forze armate e delle nuove milizie volontarie arruolate nei Freikorps (corpi franchi). Il suo nome è rimasto perciò legato alla sanguinosa repressione della sollevazione spartachista di Berlino del gennaio

1919 e all'uccisione di Rosa Luxemburg è Karl Liebknecht.

La sua nomina a ministro della Reichswehr (Difesa), dal febbraio 1919 al marzo 1920 divenne perciò il simbolo della volontà controrivoluzionaria della S.P.D. e recò di per sé un contributo aH'ulteriore guerra civile aH’interno del movimento operaio tedesco.

Per queste sue responsabilità, e per essersi troppo esposto nella repressione anche agli occhi di una parte della maggioranza socialdemocratica, divenne un personaggio non più utilizzabile come rappresentante di una volontà democratica e innovatrice della socialdemocrazia. Fu fatto passare perciò in una posizione relativamente di secondo piano dopo il putsch di Kapp del

1920, allorché fu posto a capo dell'amministrazione provinciale di Hannover. Abbandonò questo incarico nel 1933, all avv[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 159

Brano: [...] gruppo dirigente socialdemocratico.

Redattore fin dal 1896 nella stampa socialdemocratica a Kònigsberg (Prussia orientale) e dal 1903 al 1918 a Chemnitz, in una regione di forti tradizioni e lotte proletarie, dal 1906 fu anche deputato al Reichstag.

Socialdemocratico di destra.

Schieratosi nell’ala destra della socialdemocrazia ed esponente delle posizioni revisioniste, fin dal 1907 si batté contro il tradizionale antimilitarismo della S.P.D. (v. Germania), anticipando le posizioni socialpatriottiche e socialscioviniste che sarebbero state fatte proprie dalla socialdemocrazia allo scoppio della Prima guerra mondiale.

Nella stessa linea di convergenza della maggioranza socialdemocratica sulla politica dell'imperialismo tedesco, Noske si mosse anche nel campo della politica coloniale, in crescente polemica con le posizioni allora ancora difese da Kauisky oltre che dalla sinistra antiimperialista di Rosa Luxemburg, Karl Liebknecht e altri.

Espressione di quest’ultimo distacco di Noske dalla tradizione antiimperialista e antimil[...]

[...]rra mondiale.

Nella stessa linea di convergenza della maggioranza socialdemocratica sulla politica dell'imperialismo tedesco, Noske si mosse anche nel campo della politica coloniale, in crescente polemica con le posizioni allora ancora difese da Kauisky oltre che dalla sinistra antiimperialista di Rosa Luxemburg, Karl Liebknecht e altri.

Espressione di quest’ultimo distacco di Noske dalla tradizione antiimperialista e antimilitarista della S.P.D. furono i testi da lui raccolti

Re Haakon [a sinistra), con la famiglia, al suo rientro in Norvegia dopo la liberazione del paese. A destra: il principe ereditario Olav

159



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 535

Brano: Germania

mocratiche. Il punto di partenza più significativo dell'impostazione del gruppo di esponenti rifugiatosi a Praga intorno a Rudolf Hilferding, Arthur Rosenberg e ad altre personalità di prestigio, e in polemica contro gli stessi dirigenti emigrati della S.P.D. legati'alla tradizionale prassi riformista, era l'affermazione che, per superare la crisi del nazismo, non sarebbe bastato un ritorno puro e semplice alla repubblica di Weimar.

Sia i fautori del Neubeginnen! («Ricominciare da capo! », dal titolo di un opuscolo a firma Miles), sia in particolaré gli scrittori della Zeitschrift fùr Soziaiismus diretta da Hilferding, erano consapevoli di tutte le insufficienze della repubblica di Weimar e delle conseguenze negative che aveva avuto la scissione del movimento operaio. Superare il nazismo voleva dire perciò porre anche le premesse per superare i[...]

[...]io; chi sottolineava il carattere puramente democratico della futura Germania, accentuava anche (come il vecchio, ma sempre autorevole Kautsky) la polemica anticomunista. Infine, nelle formazioni del gruppo emigrato concentratosi in Inghilterra, il tentativo di superamento totale dell’esperienza weimariana compiuto dal « Manifesto di Praga » era già stato ridotto al compito di rettificare gli errori e di colmare le lacune

della politica della S.P.D. durante la prima repubblica.

Anche l’elaborazione del Partito comunista tedesco attraversò diverse fasi, precisando meglio i motivi della sconfitta della democrazia weimariana, che ancora nell'aprile del 1933 la K.P.D. aveva definito null'altro che « una dittatura reazionaria della borghesia ». Nell'opposizione della K.P.D. al nazismo vanno distinte almeno tre fasi. Nel primo periodo di illegalità, sino alla metà del 1935, la K.P.D. condusse la lotta contro il nazismo prospettando la medesima alternativa che già aveva opposto alla repubblica di Weimar, nella fase della polemica contro il «[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 762

Brano: [...]li orientamenti che sarebbero stati seguiti nei quarant’anni successivi: un sindacalismo che approfittava della congiuntura favorevole per ottenere miglioramenti salariali attraverso il negoziato e che rinuncerà totalmente al

lo sciopero, divenendo sempre più cogestionario; un socialismo che, nonostante i suoi sforzi per allargare il proprio elettorato (anche attraverso il suo nuovo programma del 1959, ispirato a quello di Bad Godesberg della S.P.D.), si manterrà sempre intorno al 25% dei voti, stretto tra la partecipazione al potere e la tendenza naturale dei suoi aderenti all’opposizione; una estrema sinistra che la guerra fredda non tarderà a rendere sottile come

una lamina e che, dalla fine degli anni Sessanta, subirà la concorrenza dei nuovi raggruppamenti.

M.Vu.

Swaziland

Ngwane. Stato africano formalmente indipendente dal 1968 e associato al Commonwealth britannico. Con una popolazione di circa 850.000 abitanti su un territorio di 17.364 kmq, confina con il Mozambico a est e a nord, con il Sudafrica a ovest e a sud. La[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine S.P.D., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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