Brano: Udine
lerio). Accanto al C.IN.PRO. funzionava il Servizio informazioni S.I.S., facente capo alla Federazione comunista e diretto da Ferruccio Assaloni (Stanius). Oltre a segnalare i nominativi delle spie, il C.IN.PRO. e il S.I.S. fornivano notizie di carattere militare alle forze partigiane e agli Alleati, avvalendosi di una rete di informatori estesa a tutto il Friuli e comprendente molti agenti, uomini e donne, infiltrati in organizzazioni tedesche e fasciste.
In breve tempo i G.A.P. operanti nell’Udinese raggiunsero una consistenza tale che, nel gennaio del
1944, venne costituito un Gruppo Brigate G.A.P. comandato inizialmente da Mario Toffanin (Giacca) e Giorgio Julita (Jolli). Dopo l'eccidio di Porzurs, “Giacca” venne destituito e il suo posto fu assunto da Valerio Stella (Ferruccio).
Anche i nuclei del movimento giovanile si rafforzarono notevolmente, soprattutto quando i tedeschi decretarono la chiamata alle armi per le classi 19242526 o, in alternativa, il lavoro obbligatorio.
Contro i giovani del Fronte i tedeschi compirono un feroce eccidio: il 9.5.1944, durante un rastrellamento a Feletto, ne arres[...]
[...]l lutto, ma si allargò nel contempo il sentimento di ostilità nei confronti dei nazifascisti. Il Fronte della Gioventù raggiunse in quei giorni nella provincia il numero di 2.500 aderenti: in settembre, si giunse addirittura alla costituzione di un Battaglione del Fronte, denominato “13 Martiri di Feletto Umberto”.
Nel corso dell’estate del 1944 si costituirono, anche queste per iniziativa dei comunisti, le S.A.P., i cui compiti principali consistevano nello svolgere opera di propaganda per popolarizzare la lotta in città e nei paesi, e nell'attuare sabotaggi locali ai danni dei tedeschi.
Oltre ai G.A.P., al F.d.G. e alle S.A.P., nell'Udinese operarono gruppi di sabotatori non inquadrati in queste organizzazioni: uno di questi era comandato dall’osovano Mario Mignoranza (Pinton), un ex maggiore di fanteria che condusse arditissime
azioni. Catturato dai tedeschi durante una di queste, fu barbaramente ucciso a colpi di pugnale.
Nei sabotaggi alle linee ferroviarie fu particolarmente attivo il Battaglione osovano “Guastatori”, c[...]
[...]ituiti a Udine nella primavera del 1944. Responsabile provinciale dell’organizzazione femminile era Irma Franceschino; fra le altre valorose combattenti sono da ricordare: Virginia Tonelli (v.), uccisa nella Risiera di S. Sabba; Iole De Cillia [Paola), caduta in combattimento; Rosina Cantoni [Giulia) deportata in campo di sterminio; e ancora le sorelle Amelia e Rita De Giorgio, Fidalma Garosi [Gianna), Lidia Roiatti [Silvia), Ada Piccoli e numerosissime altre.
Di Udine fu anche un’altra luminosa figura di donna partigiana: l’osovana Cecilia Deganutti (v.) : catturata dai tedeschi nel gennaio 1945, venne uccisa a S. Sabba nei primi giorni di aprile, dopo atroci torture. Alle donne spettavano molti compiti: trasportare le armi da un luogo all’altro della città, tenere i collegamenti fra i gruppi operanti, curare i partigiani feriti, assistere le famiglie dei combattenti. Esse ebbero inoltre un ruolo fondamentale nella diffusione della stampa e del materiale di propaganda prodotti nelle tipografie clandestine. In città ne funzionava più duna: in via Manin, nella tipografia Ciussi, venivano stampati i decreti e le ordinanze del C.L.N.. Un’altra tipografia era in via Magrini, una terza nel Tempio Ossario. Responsabile delle tipografie clandestine della zona di Udine era Gian Angelo Colonnello (Eligio). La rete informativa partigiana era assai efficiente e, oltre che nei Comandi tedeschi e fascisti, aveva addentellati nelle redazi[...]
[...] C.L.N.. Un’altra tipografia era in via Magrini, una terza nel Tempio Ossario. Responsabile delle tipografie clandestine della zona di Udine era Gian Angelo Colonnello (Eligio). La rete informativa partigiana era assai efficiente e, oltre che nei Comandi tedeschi e fascisti, aveva addentellati nelle redazioni dei giornali collaborazionisti “La Voce di Furi ani a” e “Il Popolo del Friuli”.
Il duro inverno 194445
Il periodo più duro per la Resisten
Capi partigiani e militanti dei Gruppi di Difesa della Donna davanti alla sede del Comando della Zona libera del Friuli. Da sinistra: Mario Lizzerò,
Gianna, Eugenio Candori (Sergio), le due “gemelle” Amelia e Rita De Giorgio, Franca, Paola (estate 1944)
za fu l’inverno 194445. I partigiani ir. montagna vissero tragici momenti per la grande offensiva nemica che aveva eliminato la Zona libera del Friuli (v.) orientale e la “repubblica partigiana” della Carnia (v.). Ma neanche in città la vita era facile: i viveri scarseggiavano, l’inverno era particolarmente rigido e, per di più, il[...]
[...]bri del C.L.N.: Guido Bracchi [ArnaldoUgolino) del P. d’A., Egidio Zoratti [Eugenio) del P.L.I., Faustino Barbina della D.C.. Ma, pur nella difficoltà della situazione, l’attività clandestina non si arrestò. Anche se colpito dall’arresto di alcuni suoi componenti, il C.L.N. continuò la sua azione di aiuto e sostegno, sia del movimento partigiano che delle popolazioni colpite dalla guerra. A tale scopo operarono efficacemente: la Commissione di assistenza ai carcerati, alle vittime delle rappresaglie, ai partigiani feriti; la Commissione finanziaria che raccoglieva fondi per le formazioni; la Commissione economica che provvedeva all’approvvigionamento dei partigiani e della popolazione. Nel contempo i partiti, le organizzazioni di massa e io stesso
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