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Il segmento testuale S.F.I.O. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 25Entità Multimediali , di cui in selezione 19 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 564

Brano: [...]izione. Ma gli ultimi anni hanno visto di nuovo una ripresa politica della sua iniziativa, fino alla vittoria elettorale del 1985.

Socialdemocrazia francese

Il Partito socialista si costituì stabilmente in Francia solo nel 1905, dopo circa trentanni di divisione fra le correnti marxiste che facevano riferimento a Guesde e i seguaci di Jean Jaurés (v.), eredi del giacobinismo politico. Il partito nato daH'unificazione di queste correnti, la S.F.I.O. (Sezione francese dell’internazionale operaia), aderì alla Seconda Internazionale e vide rapidamente prevalere al proprio interno le forze ispirate al socialismo democratico, idealista e umanitario, di Jaurés.

Dopo la Rivoluzione russa dell’ottobre 1917 la maggioranza della S.F.I.O. decise di costituire il Partito comunista francese. La minoranza, che faceva capo a Léon Blum (v.), ricostituì invece ciò che restava della S.F.I.O. conseguendo peraltro notevoli successi elettorali nel decennio 19201930. La vittoria della S.F.I.O. alle elezioni del 1936 portò alla nascita del governo di Fronte popolare (v.), diretto dallo stesso Blum. Questo governo non riuscì tuttavia ad affrontare in modo valido le conseguenze della crisi economica e tanto meno le difficoltà della situazione internazionale, perdendo ben presto il consenso inizialmente raccolto e dividendosi (la sinistra rivoluzionaria fu espulsa dal partito). Il processo di disgregazione culminò nel luglio 1940, quando, dopo la disfatta militare della Francia, più di metà dei parlamentari della S.F.I.O. approvò la concessione dei pieni poteri al maresciallo Pétain (v[...]

[...]), diretto dallo stesso Blum. Questo governo non riuscì tuttavia ad affrontare in modo valido le conseguenze della crisi economica e tanto meno le difficoltà della situazione internazionale, perdendo ben presto il consenso inizialmente raccolto e dividendosi (la sinistra rivoluzionaria fu espulsa dal partito). Il processo di disgregazione culminò nel luglio 1940, quando, dopo la disfatta militare della Francia, più di metà dei parlamentari della S.F.I.O. approvò la concessione dei pieni poteri al maresciallo Pétain (v.), contribuendo all’affossamento della Terza Repubblica. Ricostituita dallo stesso Blum durante la Resistenza, la S.F.I.O. conobbe una nuova ripresa nel dopoguerra con la segreteria di Guy Mollet (v.), partecipando a governi di coalizione. Tornò all'opposizione fra il 1952 e il 1954, ma rientrò a far parte di governi di coalizione nel 195657. Pur seguendo una politica centrista, di lotta su due fronti (contro i gollisti e contro i comunisti), il partito si scisse nuovamente nel 1958, sul problema dell’atteggiamento da assumere nei confronti di De Gaulle. In seguito la S.F.I.O. condusse una politica di moderata opposizione nei confronti del gollismo.

Il declino politico del partito e le sue ripetute scissioni d[...]

[...]nobbe una nuova ripresa nel dopoguerra con la segreteria di Guy Mollet (v.), partecipando a governi di coalizione. Tornò all'opposizione fra il 1952 e il 1954, ma rientrò a far parte di governi di coalizione nel 195657. Pur seguendo una politica centrista, di lotta su due fronti (contro i gollisti e contro i comunisti), il partito si scisse nuovamente nel 1958, sul problema dell’atteggiamento da assumere nei confronti di De Gaulle. In seguito la S.F.I.O. condusse una politica di moderata opposizione nei confronti del gollismo.

Il declino politico del partito e le sue ripetute scissioni durarono fino alla metà degli anni Sessanta, quando insieme ad altre organizzazioni dell'area socialista, nel 1969 accettò di costituire un nuovo Partito socialista unificato. Mobilitando grandi masse di lavoratori e ponendosi come guida di una rinnovata politica dell'intera sinistra, questa nuova formazione diretta da Francois Mitterrand (v.) conobbe un crescente successo nel corso degli anni Settanta, fino a vincere le elezioni presidenziali e a costituire[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 647

Brano: [...]autino, Felice Giovanni

Croci di guerra al valor militare, della « Bronze star » statunitense (per l’attività svolta insieme alle Missioni alleate ospitate presso il suo Comando) e dell’ordine polacco « Grundval ».

M.Gi.

Mayer, Daniel

N. a Parigi il 29.4.1909; giornalista francese. Militante socialista e membro della Ligue des droits de l’ho rame, dal 1933 al 1939 diresse la rubrica sindacale e sociale del « Populaire », organo della S.F.I.O. (Sezione francese dell'Internazionale Operaia). Allo scoppio della Seconda guerra mondiale si presentò come volontario e combattè sul fronte delle Ardennes. Dopo la sconfitta francese, nel luglio 1940, si portò a Tolosa e poi a Marsiglia, dove riorganizzò le fila clandestine del suo partito, diventandone segretario per il Sud della Francia. In tale veste nell’agosto 1943 si recò a Londra per incontrarvi De Gaulle. Rientrato in Francia, assunse la direzione del Partito socialista e del « Populaire » clandestino, incarichi che mantenne fino alla Liberazione. Fu anche membro del Consiglio nazion[...]

[...]ne del suo partito, diventandone segretario per il Sud della Francia. In tale veste nell’agosto 1943 si recò a Londra per incontrarvi De Gaulle. Rientrato in Francia, assunse la direzione del Partito socialista e del « Populaire » clandestino, incarichi che mantenne fino alla Liberazione. Fu anche membro del Consiglio nazionale della Resistenza.

Dopo la Liberazione fu membro dell’Assemblea consultiva provvisoria e deputato per il suo partito (S.F.I.O.), eletto nel secondo settore di Parigi (19451948). Partecipò ai successivi governi di Léon Blum, Paul Ramadier, Robert Schuman, André Marie, Henri Queuille (19461949), e fu infine presidente della commissione Affari esteri (19531957). Nell’aprile del 1958, in profondo disaccordo con la politica della S.F.I.O. nei riguardi dell’Algeria, diede clamorosamente le dimissioni daH’Assemblea Nazionale. Parteci

Daniel Mayer

pò quindi alla formazione del Partito socialista autonomo (P.S.A) che sarebbe poi diventato Partito socialista unificato (P.S.U.). Staccatosi successivamente anche da questa formazione politica, nel 1970 aderì al nuovo Partito socialista. Dal 9.3.1958 divenne presidente della Ligue des droits de l’homme.

È autore di un libro di ricordi e documenti sulla Resistenza francése, intitolato Les socialistes dans la Résistance (Presses Universitaires de France, 1968).

Tra le altre o[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 447

Brano: [...]ocrazia, per disarmare e sciogliere le leghe faziose, per mettere le libertà al di fuori degli attacchi fascisti. Noi giuriamo, in questo giorno che fa rivivere la prima vittoria della Repubblica, di difendere le libertà democratiche conquistate dal popolo di Francia, di dare pane ai lavoratori, lavoro alla gioventù, e al mondo la grande pace umana ».

Risposero numerose organizzazioni, tra le quali il Partito comunista, il Partito socialista (S.F.I.O.), il Partito radicalsocialista, il Partito radicale « Camille Pelletan », la Giovane Repubblica, il Fronte sociale, la C.G.T., la C.G.T.U., il Comitato di vigilanza degli intellettuali antifascisti, il movimento AmsterdamPleyel, l’Associazione degli scrittori e degli artisti rivoluzionari, l’Associazione repubblicana degli ex combattenti. Il 14 luglio gli esponenti delle varie organizzazioni si riunirono al velòdromo Buffalo a MontRouge e vi tennero le «Assisi della pace e della libertà ». Nel pomeriggio ebbe luogo un'imponente sfilata popolare, dalla Bastiglia fino al bosco di Vincennes.

[...]

[...]aggressione fascista di cui fu vittima il socialista Léon Blum (v.) rafforzò ulteriormente l’unità popolare, mentre la destra si scatenava e la campagna elettorale si arroventava di giorno in giorno. Reazionari e fascisti gridavano che il Fronte popolare era un inganno e avrebbe condotto la Francia alla rovina, ma il Fronte vinse le elezioni nel secondo turno del 2.5.1936 e venne a disporre di 378 eletti alla Camera (72 comunisti, 147 socialisti S.F.I.O., 106 radicali, 53 deputati di diverse tendenze), contro 220 conservatori e reazionari.

Il governo del Fronte popolare

Il 4.6.1936 Léon Blum fu chiamato a costituire il nuovo governo. Questo risultò composto da' 11 ministri socialisti (S.F.I.O.), da 8 radicalsocialisti e da 1 della sinistra democratica. I comunisti non vi parteciparono.

Maurice Thorez aveva preannunciato questa astensione nel suo rapporto al Congresso del partito di Villeurbanne (22 25.1.1936), affermando: « A coloro che trovano che la tattica del Fronte popolare dovrebbe condurci a una volgare politica di collaborazione ministeriale, rispondiamo molto chiaramente: noi non siamo un partito della borghesia. Noi siamo il partito della classe operaia. Noi non abbiamo mai promesso una partecipazione qualsiasi ai governi borghesi [...]. Tuttavia, fino a quando la sit[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 100

Brano: [...]a nel 1925 a Parigi come consigliere municipale e nel 1926 fu eletto deputato. Nel 1931 pubblicò sulla rivista Perspectives socialistes un lungo saggio di. critica del marxismo. Nel 1932 fu rieletto deputato. Nel 1933 raggruppò intorno a sé i parlamentari Renaudel, Marquet, Montagnon, Barthélémy e altri simpatizzanti, fra cui Remardier, e André Philip, sulla base deile idee di H. de Man. Nell’aprile 1933, durante il congresso straordinario della S.F.I.O. ad Avignone, la corrente di Déat provocò una frattura nel partito. Al congresso ordinario, svoltosi dal 14 al 17.7.1933 a Parigi, Déat e i suoi sostenitori furono duramente criticati e il 45.11.1933

il Consiglio nazionale li espulse dalla S.F.I.O..

Dall'anticomunismo al fascismo

Confluito insieme ai suoi amici nel nuovo Partito socialista di Francia fondato da Pierre Renaudel, venne chiamato a far parte del governo Serraut come ministro dell'Aeronautica. Non rieletto nelle elezioni del maggio 1936 che portarono alla vittoria il Fronte popolare, Déat fondò subito dopo la cosiddetta Unione socialista e repubblicana che, in opposizione al Fronte popolare, divenne punto di raccolta degli elementi anticomunisti.

Nell’aprile 1939, scomparso il Fronte popolare e iniziate le persecuzioni governative contro la sinistra in Francia, l'ex[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 446

Brano: [...]erdamPleyel

Le forze della sinistra francese cominciarono con l’incontrarsi per condurre un'azione comune contro la minaccia di guerra. Il 27.5.1932 Henri Bar busse (v.) e Roma in Rolland lanciarono l’idea di un Congresso mondiale contro la guerra e, alla fine di agosto dello stesso anno, questo infatti si riunì ad Amsterdam con 2.200 delegati rappresentanti 29 nazioni.

La delegazione francese era composta da comunisti, da socialisti della S.F.I.O., da rappresentanti della Lega dei diritti dell'uomo (L.I.D.U.) e della Confederazione generale del lavoro [C.G.T.). I socialisti intervenuti ebbero poi un biasimo da parte degli organi disciplinari del loro partito che considerava tale congresso « più una manovra contro la socialdemocrazia che non un’iniziativa seria in favore della pace ».

Il secondo Congresso del movimento si riunì all’inizio del 1933, nella famosa sala da concerti Pleyel a

Parigi. I socialisti si ritrovarono, più numerosi che nella riunione precedente, a fianco dei comunisti, e ancora una volta furono biasimati dalla[...]

[...]l prefetto Chiappe, lo scioglimento delle organizzazioni fasciste, la rappresentanza proporzionale alla Camera, la difesa dei salari e degli stipendi». La manifestazione fu proibita, ma si svolse ugualmente e fu imponente. A causa dell’intervento della forza pubblica si ebbero 4 morti e numerosi feriti.

A seguito di questi fatti la C.G.T. decise uno sciopero generale di 24 ore per il 12 febbraio e, per lo stesso giorno, il Partito socialista (S.F.I.O.) indisse a sua volta una grande manifestazione. Sia allo sciopero che alla manifestazione aderirono il P.C.F. e la Confederazione generale del lavoro unitaria (C.G.T.U.), diretta dai comunisti.

Nel pomeriggio del 12, oratori del Partito socialista e del Partito comunista parlarono insieme a una massa di 150.000 manifestanti. Anche se vi erano ancora passi da compiere prima di giungere al Fronte popolare, si può dire che da quel giorno l’avvicinamento tra i due partiti s’era effettuato.

Nel marzo 1934 fu costituito un Comitato d’azione antifascista e di vigilanza, che più tardi venne con[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 427

Brano: [...]ista Ramadier estromise i comunisti dal governo. Nel dicembre

1947 Jouhaux provocò la scissione dei sindacati e creò una nuova centrale sindacale, cui fu dato il nome di Forces Ouvrières. Nel gennaio 1948 la Francia aderì al Piano Marshall, aprendo le porte alla penetrazione massiccia del capitale statunitense in Europa.

Dopo l’allontanamento dei comunisti dal governo, sino al luglio 1951 si impose una coalizione governativa composta dalla S.F.I.O., dal M.R.P., dai radicali e dai radicalsocialisti. Fu il governo della guerra fredda e dell’offensiva antioperaia. Nell'ottobre 1948, contro lo sciopero generale dei minatori, il governo non esitò a impiegare l’esercito.

Il 4.4.1949 la Francia adèrì al Patto Atlantico, al culmine di una intensa campagna propagandistica mirante a convincere i francesi che il tradizionale concetto di sovranità nazionale era da considerarsi superato.

Sotto il governo Bidault (27.10. 1949 24.6.1950) l’aumento delle tasse e del costo della vita, conseguenza della politica militare e in particolare della « s[...]

[...]cciaio.

Nel maggio 1951 fu varata in Francia una nuova legge elettorale che aboliva la rappresentanza proporzionale. Nelle elezioni del 17 giugno i comunisti, pur avendo ottenuto oltre 5.000.000 di voti, videro diminuire, per la nuova legge, da 185 a 103 il numero dei loro deputati. In quelle stesse elezioni i partiti di governo persero voti: il cattolico M.R.P. scese dai 5.000.000 del

1946 a 2.350.000 voti, mentre avanzarono le destre. La S.F.I.O. fu costretta a passare al l'opposizione.

I successivi gabinetti di Pleven (12. 8.1951) e di Edgar Faure (20.1. 1952) aumentarono le tasse sui lavoratori e sui piccoli produttori, e le esenzioni a favore dei monopoli. I prezzi continuarono a salire. Attraverso grandi scioperi unitari i lavoratori riuscirono a ottenere un aumento medio dei salari nella misura del 26,5 per cento.

Un ulteriore spostamento a destra si ebbe col governo defl’indipendente Antoine Pinay (8.3.1952), la cui politica fu poi ripresa e continuata dal conservatore Laniel (28. 6.1953), provocando forti reazioni da part[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 426

Brano: [...]ato un altro progetto di Costituzione, il quale venne approvato dal referendum del successivo 13 ottobre con 9.253.416 sì e 8.143.981 no. In questa occasione si ebbe un’ancora più alta percentuale di elettori astenuti (circa 8.000.000). La nuova Assemblea Nazionale, eletta il 10.11.1946, vide come principale partito il comunista (5 milioni e 500.000 voti e 185 seggi), seguito dal cattolico M.R.P. (5.058.000 voti e 164 mandati) e dalla socialista S.F.I.O. (3.421.000 voti e 102 seggi). Comunisti e socialisti, disponendo della maggioranza quasi assoluta, avrebbero potuto formare un governo a due, ma la S.F.I.O. ruppe l’unità dazione con i comunisti. Si formò così un governo minoritario presieduto da Léon Blum (12.12.

1946 16.1.1947) e di impostazione nettamente conservatrice. Il governo Blum respinse sistematicamente le rivendicazioni operaie, diede inizio alla guerra coloniale in Indocina (19.12.1946), e con il Patto di Bruxelles (marzo 1948) fece il pri

I dirigenti del P.C.F. alla testa del corteo unitario del Primo maggio 1948 a Parigi. Da sinistra a destra: Marcel Cachin, Jacques Duclos, Maurice Thorez, André Marty

Ufficiali tedeschi prigionieri scortati dai partigiani francesi (Parigi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 27

Brano: [...]era, dello spirito della Rivoluzione di Ottobre ». Nessun altro dirigente del P.C.d’I. aveva mai espresso con altrettanta durezza giudizi del genere (anche se l’opinione di Tasca doveva essere in gran parte farina del sacco di Trotzky e di Bucharin). Con quel suo atteggiamento verso Stalin, la sua sorte era comunque già segnata.

Dal socialismo al collaborazionismo

Dopo l'espulsione dal P.C. d'I., si avvicinò al Partito socialista francese (S.F.I.O.). La sua collaborazione fu accettata dal prestigioso quotidiano “Le Monde”, allora diretto da Henri Barbusse, ed egli prese a scrivere anche sul socialista “Populaire”. Nel 1936 prese la cittadinanza francese, ma intensificò i rapporti con gli esuli italiani socialisti e “giellisti”. Favorevole al Fronte popolare, divenne sempre più anticomunista, rivedendo anche posizioni e strategie del socialismo alla luce delle teorie neoriformiste del belga Henri de Man (v. Neosocialismo), fino a cadere su posizioni filofasciste.

Dopo l’occupazione tedesca della Francia collaborò con il governo di Vic[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 226

Brano: [...]la Costa d’Avorio, Gabriel D’Arbussier del Senegai, Modibo Keita del Sudan — decisero di dar vita a una « nuova organizzazione di massa » a carattere « internazionale », capace di unire « tutte le forze democratiche » delle colonie francesi, « per intensificare la lotta di liberazione nazionale ». Il Congresso di Bamako sancì la nascita di questa nuova organizzazione.

Osteggiato violentemente dai grandi partiti francesi, particolarmente dalla S.F.I.O. e dal M.R.P., perseguitato dalle autorità coloniali, il R.D.A. diventò nel giro di pochi mesi la forza principale della lotta antimperialista nell’Africa francese. Con 1.000.000 di aderenti e con un giornale di larga diffusione, il Réveil (Risveglio); con 11 deputati e 7 senatori al Parlamento di Parigi, grazie al suo apparentamento col Partito comunista francese, il R.D.A. mise in movimento tutte le forze nazionaliste deH’Africa nera, creando una serie di fronti nazionali che, dal 1947, furono presenti nel Senegai, nel Sudan, nel CongoBrazzaville, in Guinea, nella Costa d'Avorio, nel Ciad, n[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 474

Brano: [...]e insegnò a Tours. Mobilitato nell'esercito francese e catturato dai tedeschi, dal 1940 al 1941 rimase in un campo di prigionia. Successivamente partecipò alla Resistenza francese. Durante la guerra cominciò a scrivere poesie.

Dopo la liberazione della Francia

Léopold Sédar Senghor

divenne membro della Assemblea Costituente e, nel 1946, fu eletto deputato del Senegai nella Assemblea Nazionale nelle liste del Partito socialista francese (S.F.I.O.). Tornato successivamente in patria, nel 1948 si staccò dal Partito socialista e fondò il Blocco democratico senegalese (B.D.S.), alla testa del quale, nelle elezioni politiche del 1951, sconfisse il socialista LamineGueye. Nello stesso anno divenne sindaco di Thiès.

Oppositore della neocolonialista “legge quadro” francese del 1956, appoggiò il federalismo africano e nel 1957 fondò la Convenzione Africana, ma a differenza del guineano Sekou Touré non si oppose alla “unione francese” e, nel dicembre del 1959, raggiunse un accordo con De Gaulle per un’autonomia limitata del Senegai, nell’amb[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine S.F.I.O., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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