Brano: [...]a brigata « paramilitare » del generale von Epp costituita da militari, poliziotti e membri delle famiglie aristocratiche tedesche era famosa per la sua spietatezza sia nei riguardi degli operai in sciopero sia con gli studenti o gli intellettuali « sospetti ». Praticava solo due condanne: quella a morte quando il « rosso » non era recuperabile, e le bastonate quando si trattava solo di persone sospettate contro le quali non c’erano prove. Con Rosa Luxemburg applicarono tutte e due le pene contemporaneamente. Gli autori di questo atroce crimine che nonostante siano trascorsi più di sessantanni continua ad essere un incubo nella storia tedesca furono il capitano di vascello von PflugHartung e i tenenti Vogel e von Rittgen. Prima la colpirono. Ordinarono al soldato Otto Runge di colpirla col calcio del fucile senza pietà. Il tenente Vogel la trascinava Rosa aveva 48 anni torcendole il braccio in modo che i colpi la cogliessero bene. Quando la trascinarono a spintoni in macchina era già semiinconsciente. Il soldato Runge riferirà ai giudici che « quando la ‘ portarono a fare una passeggiata’ il tenente Vogel le sparò un colpo in testa». Buttarono il cadavere nel canale Landwer. Quando i militari tornarono all’hotel Eden, che era la loro base, uno dei presenti disse: « ormai la vecchia porca sta nuotando ». Il tenente Ropke, scattando sugli attenti si presentò al capitano Weller e lo informò: « Il cadavere di Rosa Luxemburg è stato gettato in acq[...]
[...]in macchina era già semiinconsciente. Il soldato Runge riferirà ai giudici che « quando la ‘ portarono a fare una passeggiata’ il tenente Vogel le sparò un colpo in testa». Buttarono il cadavere nel canale Landwer. Quando i militari tornarono all’hotel Eden, che era la loro base, uno dei presenti disse: « ormai la vecchia porca sta nuotando ». Il tenente Ropke, scattando sugli attenti si presentò al capitano Weller e lo informò: « Il cadavere di Rosa Luxemburg è stato gettato in acqua, capitano ».
(Prot. n. 3358 Rosa Ana Frigerio
Rapporto sulla situazione dei diritti umani in Argentina, Organizzazione degli Stati Americani, Commissione Interamericana dei Diritti Umani, OEA/Ser.136
OSVALDO BAYER
l/v/ii.49 doc. 1.9, 11 aprile 1980. Approvato nella 667a riunione della quarantanovesima sessione tenutasi Pii aprile 1980: Il diciassette giugno viene denunciato: Rosa Ana Frigerio, di anni 20, è stata arrestata il giorno 25 agosto 1976 nella casa dei suoi genitori, via Olavarria n. 4521 a Mar del Piata, provincia di Buenos Aires. La vittima che era studentessa di agraria nell’istituto inta di Balcarce, sezione delPUniversità Nazionale di Mar del Piata, durante un suo viaggio da questa città a Mar del Piata, il 24 agosto 1974, fu vittima di un incidente automobilistico. In conseguenza di questo incidente ebbe la colonna vertebrale deviata ed il medico consigliò un intervento chirurgico. Fu operata il 26 aprile 1976. Dopo il suo ricovero che durò tre mesi a [...]
[...]orso di habeas corpus nel febbraio del 1977 presso il Tribunale Federale di Mar del Piata davanti al giudice Ana Maria Teodori. In questa causa, che porta il n. 768, si allega il 1 marzo 1977 una comunicazione del Comandante della Base, che dice testualmente: « Ho il piacere di informarLa che, in riferimento alla pratica del 3 c.m., relativa alla causa n. 767 titolata 4 Contessi Frigerio Antonieta s/ Ricorso di Habeas Corpus a favore di Frigerio Rosa Ana ’, quest’ultima si trova agli arresti a disposizione del Potere Esecutivo Nazionale, essendo implicata in attività sovversive ». La comunicazione porta la data del 25.2.1977.
Il 31.3.1977 il denunciante ha ricevuto una citazione della Marina Militare con cui viene invitato a presentarsi il giorno seguente per ordine del Comandante della Base. Il giorno seguente alle 9, il denunciante fu ricevuto dal suddetto comandante accompagnato da un capitano. Costui gli disse più o meno che: Rosa Ana è (o era) agli arresti nella Base ma è stata uccisa dai suoi compagni in uno scontro l’8 marzo.IL[...]
[...]a disposizione del Potere Esecutivo Nazionale, essendo implicata in attività sovversive ». La comunicazione porta la data del 25.2.1977.
Il 31.3.1977 il denunciante ha ricevuto una citazione della Marina Militare con cui viene invitato a presentarsi il giorno seguente per ordine del Comandante della Base. Il giorno seguente alle 9, il denunciante fu ricevuto dal suddetto comandante accompagnato da un capitano. Costui gli disse più o meno che: Rosa Ana è (o era) agli arresti nella Base ma è stata uccisa dai suoi compagni in uno scontro l’8 marzo.IL CIMITERO DEI GENERALI PRUSSIANI
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Insoddisfatto da questa risposta, il denunciante insistette nella sua azione legale e un mese più tardi ottenne un certificato di defunzione nel Registro Civile in cui si dice che Rosa Ana è deceduta per « arresto cardiaco, trauma cardiotoracico ». Cioè una causa contraddittoria e completamente diversa da quella addotta dal Comandante e che induce ad altre supposizioni. Il 31 marzo i suddetti ufficiali consegnarono un foglio senza firma che dice: « Cimitero del Parco, tomba 1133 Sezione Tombe Temporanee Settore B », comunicando che la vittima è sepolta in quel luogo. Il denunciante ha cercato di ottenere l’esumazione del cadavere per verificare l’esattezza di quanto riferito nei rapporti ufficiali, ma fin’ora senza risultato.
Durante quell’incontro i denuncianti reagiro[...]
[...] averla uccisa, senza ottenere alcuna risposta. Il capitano si limitò a dire che il paese era in guerra e che la vittima « conosceva delle persone ».
Il governo argentino in una nota pervenuta a questa commissione dell’oEA, il 27 marzo 1980, rispose così:
« Rispetto alla comunicazione pervenuta al Governo Argentino da parte di codesta Commissione Interamericana dei Diritti Umani, rispetto al caso in oggetto, si precisa quanto segue:
Che Rosa Ana Frigerio è stata arrestata da forze legali nell’agosto del 1976 essendo l’arresto e il luogo di detenzione comunicati ufficialmente ai familiari dalle autorità corrispondenti e in vista di possibili legami con bande di delinquenti terroristi. Dato che la parte in causa confessò la sua militanza in detta banda senza tuttavia aver partecipato a eventi delittuosi, nonché la propria decisione di uscirne e di collaborare fornendo informazioni, le autorità che l’avevano arrestata considerarono necessario fornirle protezione, nonché mantenere all’oscuro della situazione la sua famiglia, per le s[...]
[...]militanza in detta banda senza tuttavia aver partecipato a eventi delittuosi, nonché la propria decisione di uscirne e di collaborare fornendo informazioni, le autorità che l’avevano arrestata considerarono necessario fornirle protezione, nonché mantenere all’oscuro della situazione la sua famiglia, per le stesse ragioni, rispetto alla possibilità che fossero oggetto di rappresaglia da parte dell’organizzazione terrorista a cui aveva appartenuto Rosa Ana Frigerio, per vendicarsi della sua defezione. Per questa ragione la summenzionata fu ospitata in un luogo dove collaborò con il personale responsabile dell’antiterrorismo. L’8 marzo 1977, in base ad informazioni ottenute dalle autorità, vennero effettuati vari sopralluoghi nelle località che Ana Rosa Frigerio ed un altro detenuto indicarono come rifugio della banda e come depositi di armi ed esplosivi. Entrambi accompagnarono le forze legali per un sopralluogo, ma arrivati a breve distanza da una casa che essi avevano indicato come localizzata nella via Mario Bravo, angolo con via Esteban Echeverrìa, a Mar del Piata, prov. Buenos Aires, vennero ricevuti da una fitta scarica di armi da fuoco di grosso calibro proveniente dall’interno della casa, fatto che provocò la morte in situ di Rosa Ana Frigerio. Nella stessa occasione morì l’altro detenuto ed un ufficiale venne gravemente ferito. B[...]
[...]me rifugio della banda e come depositi di armi ed esplosivi. Entrambi accompagnarono le forze legali per un sopralluogo, ma arrivati a breve distanza da una casa che essi avevano indicato come localizzata nella via Mario Bravo, angolo con via Esteban Echeverrìa, a Mar del Piata, prov. Buenos Aires, vennero ricevuti da una fitta scarica di armi da fuoco di grosso calibro proveniente dall’interno della casa, fatto che provocò la morte in situ di Rosa Ana Frigerio. Nella stessa occasione morì l’altro detenuto ed un ufficiale venne gravemente ferito. Bisogna far presente che nessuna di queste circostanze vennero comunicate in quel momento attraverso le normali vie come misura tattica di controinformazione. A posteriori, le autorità informarono la famiglia di Rosa Ana Frigerio sull’accaduto e comunicarono il luogo dove era seppellito il suo cadavere.138
OSVALDO BAYER
Dobbiamo far notare che il Giudice Federale di Mar del Piata autorizzò, il
25.4.1979, la famiglia a portare via il corpo di Rosa Ana Frigerio per metterlo nel cimitero che gli sembrasse più opportuno, cosa che fin’ora non è accaduta J. Questo spiacevole episodio, tipico di una aggressione non convenzionale, com’è quella che stava vivendo l’Argentina, va interpretato nel contesto della lotta che il popolo argentino insieme alle sue autorità, ha dovuto affrontare contro il flagello del terrorismo ».
La Commissione dell’oEA, il 9.4.1980, nel suo 49° ciclo di sedute ha studiato il caso, alla luce delle informazioni ottenute durante Pindagine ‘ in loco * oltre a quelle già in suo possesso, come pure della risposta del Go[...]
[...]orismo ».
La Commissione dell’oEA, il 9.4.1980, nel suo 49° ciclo di sedute ha studiato il caso, alla luce delle informazioni ottenute durante Pindagine ‘ in loco * oltre a quelle già in suo possesso, come pure della risposta del Governo Argentino anteriormente citata, ed ha adottato una risoluzione che nelle sue parti analitiche e risolutive recita:
« Considerando
1. Che alla luce degli antecedenti ricordati si deduce che la signorina Rosa Ana Frigerio è stata arrestata da forze legali il 25 agosto 1976, e che lo era ancora quando è morta P8 marzo 1977.
2. Che la risposta del Governo Argentino non chiarisce i fatti denunciati né smentisce le dichiarazioni rese dal denunciante.
3. Che il Governo Argentino non ha fornito alla Commissione nessun’informazione che permetta di arguire che le indagini legali del caso furono efficienti e tese a verificare i fatti confusi che produssero la morte della signorina Ana Rosa Frigerio.
La commissione interamericana dei diritti umani
DICHIARA:
1. Che il governo delPArgentina [...]
[...]forze legali il 25 agosto 1976, e che lo era ancora quando è morta P8 marzo 1977.
2. Che la risposta del Governo Argentino non chiarisce i fatti denunciati né smentisce le dichiarazioni rese dal denunciante.
3. Che il Governo Argentino non ha fornito alla Commissione nessun’informazione che permetta di arguire che le indagini legali del caso furono efficienti e tese a verificare i fatti confusi che produssero la morte della signorina Ana Rosa Frigerio.
La commissione interamericana dei diritti umani
DICHIARA:
1. Che il governo delPArgentina sappia che tali fatti costituiscono violazioni gravissime del diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza ed integrità della persona (art. 1); al diritto alla giustizia (art. xviii) ed al diritto di protezione contro Parresto arbitrario (art. xxv), della Dichiarazione Americana dei Diritti e Doveri delPUomo.
2. Raccomanda al governo delP Argentina: a) di disporre un'indagine completa ed imparziale al fine di determinare la autorevolezza dei fatti denunciati; b) a norma delle[...]
[...]fatti denunciati; b) a norma delle leggi argentine, siano puniti i responsabili di detti misfatti; e c) venga inviata una relazione alla Commissione in un termine massimo di 60 gg., sulle misure prese per mettere in pratica le raccomandazioni espresse nella presente risoluzione.
3. La Commissione darà comunicazione di questa Risoluzione nella
1 Qui il generale Videla commette un falso marchiano nella comunicazione alla oea: il cadavere di Rosa Ana è stato esumato appena PII dicembre 1982 e si trovava in una tomba sotto la denominazione N.N. (Ved. « Clarìn » e « La Prensa », 12.12. 1982).IL CIMITERO DEI GENERALI PRUSSIANI
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Relazione Annuale del?Assemblea Generale della Organizzazione degli Stati Americani in conformità con Part. 9 (bis), comma c, iii dello Statuto della Commissione; la Commissione stessa, in considerazione delle misure adottate dal Governo, potrà modificare la decisione adottata ».
Il comandante della Base Navale di Mar del Piata era l’ufficiale di vascello J. J. Lombardo, che poi divenuto contrammirag[...]
[...]s), comma c, iii dello Statuto della Commissione; la Commissione stessa, in considerazione delle misure adottate dal Governo, potrà modificare la decisione adottata ».
Il comandante della Base Navale di Mar del Piata era l’ufficiale di vascello J. J. Lombardo, che poi divenuto contrammiraglio fu il comandante delle operazioni navali sul fronte delle Malvine. Il nostro ufficiale di marina vinse la battaglia contro una ragazza paralitica, Ana Rosa, ma ha perso la battaglia navale).
Il capitano Weller si recherà sul canale per verificare l’esito dell’impresa condotta a termine contro la donna indifesa. Nel giudizio che ne segui, il capitano avrebbe ammesso: « Quando arrivai sul ponte vidi un fagotto scuro sull’acqua ». Il famoso giornalista tedesco Egon Erwin Kisch
che più tardi avrebbe dovuto andare in esilio — scrivendo la cronaca del giudizio, dirà: « Quell’oscuro fagotto era Rosa Luxemburg. La grande erudita, l’autrice di opere sociologiche, una eccellente stilista della lingua tedesca, una donna incredibilmente buona verso gli esseri umani e verso gli animali, e per tutta la vita impegnata a costruire un mondo migliore ». Rosa, colei che scrisse questa frase: « Libertà per i sostenitori del governo, i membri di un partito anche di maggioranza non è libertà. Libertà è sempre e solo la libertà di chi pensa in modo diverso».
Con gli anni si seppe tutto. I nomi dei militari assassini divennero pubblici. I componenti i gruppi paramilitari ebbero sorti diverse. Alcuni vennero assassinati dai loro stessi compagni d’arme, come « traditori ». La democrazia di Weimar fu assai debole con loro, parlamentò, accettò, protesse. Il risultato fu che la maggior parte di loro tornò allo scoperto con Hitler facendo anche carriera[...]
[...]essa altezza, una dietro l’altra e racconta — sorridente e nostalgico — come riuscì a lanciare tutte le sue bombe prima che uno « Spitfire » gli mitragliasse la coda. Le mogli dei veterani lavorano all’uncinetto e, sorridenti, prendono il tè. I nipotini giocano con « Mirages » e « Super Etendard » in miniatura. C’è un che di idilliaco, la pace che si conquista in vecchiaia quando si è compiuto il proprio dovere. Che è la cosa più difficile e scabrosa. La difficoltà consiste nel comportarsi bene nei confronti dell’umanità e di se stessi. Nel 1914 si compiva il proprio dovere usando la pala della fanteria infilata nella Mauser e, nel corpo a corpo, si doveva tagliare così la gola del nemico. Con la baionetta si doveva infilzare il ventre, un poco più sù, il colpo era perfetto quando raggiungeva lo sterno. Nel 1920, generali inglesi, francesi e tedeschi si riunirono per mettere a frutto un’idea: progettare cimiteri comuni per i soldati caduti; tedeschi, inglesi e francesi, tutti insieme, tutti mischiati. Unirli nella morte. Questa parve loro[...]
[...]se finale del suo opportunismo: quando si rese conto che era impossibile vincere la guerra cercò di capovolgere la sua situazione. Ma il suo padrone, prima tanto adulato, fu più rapido di lui.IL CIMITERO DEI GENERALI PRUSSIANI
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(Jorge Luis Borges, l’intellettuale che nel 1976 aveva detto che « i militari argentini erano dei gentiluomini » che però quattro anni dopo, quando il progetto militare cominciò a mostrarsi perdente, passò clamorosamente alla « resistenza » quando andò in Germania, nel 1982, espresse il personale desiderio di incontrare Ernst Jùnger, il geniale e raffinato scrittore, il grande ammiratore della guerra come atteggiamento di virilità e di purificazione, lo stesso che, come tenente dello Stato Maggiore aveva partecipato alla prima guerra mondiale, poi nei corpi paramilitari dando la caccia agli operai e poi nella seconda guerra mondiale come alto ufficiale. Jùnger, il creatore del cosiddetto « nihilismo eroico » concepì letterariamente la raffinatezza per eccellenza, il non plus ultra dei piaceri, il grande[...]
[...]assacro dei braccianti nel 1921, fu presentato e premiato a Berlino nel 1974.
Le citazioni che figurano nel testo sono state tratte da:
Paul von Schmidt, Das deut sche Offizierskorps, Berlin 1904; Colmar Graf von der Goltz, Reiseeindrucke aus Argentinien, Berlin 1911 e Denkwiirdigkeiten> Berlin 1929; José Félix Uriburu, La guerra actual, prefacio, Buenos Aires 1915; Friederich Freksa, Kapitàn Ehrhardt, Berlin 1924; Otto Runge, Der Mord von Rosa Luxemburg und Karl Liebknechtì Klassenbuch 2, Luchterhand, Darmstadt 1972; Egon Erwin Kisch, Rettungsring an einer kleinen Bruke, in « AIZ », J. 7, 1928; von Salomon, Die Geàchteten, Berlin 1930; M. Moncalvillo, Inchiesta su « Humor », fotocopia s.d.; Josef Leifert, SoldatenehreKritik eines Mythos, Freiburg 1933; Ratgeber in Ehrenfragen aller Art, Teil II, Berlin 1911; Wolf de Baudissin, Die zornigen alten Mànner, Hamburg 1979; Helmut Krausnick e HansHeinrich Wilhelm, Die Truppe des Weltanschauungskrieges, Deutsche VerlagsAnstalt, Stuttgart 1980; Ernst Junger, La lucha corno experiencia inter[...]