Brano: [...]cente disgregazione e verso l'involuzione socialpolitica e culturale, se il mondo africano non saprà utilizzare fecondamente il suo corredo culturale plurimillenario.
Sono appena da ricordare i recenti sanguinosi conflitti etnici, degli Hutu contro i Tutsi; le lotte interne del Congo con i loro nazionalismi e i loro secessionismi rispettivamente legati all'anticolonialismo e al neocolonialismo, i recenti episodi di rivolta socialreligiosa nella Rhodesia settentrionale, oltre al tumore dell'apartheid, i tribalismi; gli enormi scompensi, anzi l'abisso sociale scavatosi fra — da una parte — un proletariato rurale « dei villaggi », che dei progressi tecnicoorganizzativi soffre (si pensi alla detribalizzazione e ai suoi effetti funesti!) più che godere e un sottoproletariato urbano figlio del primo, dall'altra parte alcune élites minoritarie per lo più così profondamente europeizzate, anzi « abbagliate dagli splendidi orpelli della civiltà occidentale... da essere del tutto stornate dalla tradizione come da una cosa perfettamente marcia e ,sprege[...]
[...]a «risposta pagana ai nuovi bisogni umani» di protezione, di fronte ai quali i culti tradizionali si sono mostrati ormai inefficaci (7).
DEBRUNNER 1961. , 106, 11228,
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Movimenti antistregonisti del genere sono documentati, negli ultimi decenni, fra gli Akim (8), gli Ascianti della Costa d'Oro (9), gli Yoruba (10), i Bete, i Senufo e altre popolazioni della Costa d'Avorio (11), presso i Kuba del Kasai (12), i Bemba della Rhodesia settentrionale (13), nonché nell'Africa centroorientale tra i Mawali, gli Ngoni etc. (14); tra i Fang (15).
Il processo che determina la nascita dei recenti movimenti magici e antistregonisti, è legato all'esperienza di un'aggravata paura e d'indefinibile insicurezza incombente sul gruppo a seguito dello scardinamento della cultura nativa operato dai bianchi e dei mali fisici e sociali da loro introdotti. In queste condizioni la fi ducia nella «potenza » della magia cresce, e la 'lotta antistregonista comincia. Questa processo è espresso in termini esemplari nelle parole di un capo ghanese. [...]
[...]nti meno ponderabili come le sue attitudini personali. Tali fattori influenzeranno la nuova religione e imprimeranno ad essa e alle masse indirizzi particolari.
(28) SUND%LER 1961, 307310.
RELIGIONE, SOCIETÀ, POLITICA ECC. 159
Non si può infatti dimenticare il nesso dialettico che v'è tra profeta e società. La società forma il profeta, mentre questo trasforma a suo modo la società. Ad es. il movimento della Chiesa Cattolica del Sacro Cuore in Rhodesia settentrionale, fondato dall'exseminarista cattolico «Emilio» nel 1956 in seguito ad una visione del Sacro Cuore, risente profondamente dell'indirizzo già cattolico del fondatore e del suo atteggiamento psicologico complesso verso il problema sessuale. «Il cielo e la foresta — egli dice — sono pieni di ' santi ' : noi dobbiamo mostrare ai ' padri ' che siamo dei ' santi' anche s'essi ci credono corrotti! ». E così viene affermato uno dei tratti caratteristici del movimento: il preteso ritorno all'innocenza originaria, con riunioni notturne e promiscue. Invece il grande movimento rhodesiano co[...]
[...]dell'indirizzo già cattolico del fondatore e del suo atteggiamento psicologico complesso verso il problema sessuale. «Il cielo e la foresta — egli dice — sono pieni di ' santi ' : noi dobbiamo mostrare ai ' padri ' che siamo dei ' santi' anche s'essi ci credono corrotti! ». E così viene affermato uno dei tratti caratteristici del movimento: il preteso ritorno all'innocenza originaria, con riunioni notturne e promiscue. Invece il grande movimento rhodesiano coevo della profetessa Lenshina (1954), antistregonista e antifeticista, di guarigione, antimissionario, deve molte sue caratteristiche alla formazione presbiteriana della fondatrice, alla sua esperienza personale di «morte» e resurrezione, alla visione di Dio da lei ricevuta (29). Inoltre i movimenti e i profeti possono influenzarsi fra loro: per es. ciò é avvenuto per le (( sette spirituali » del Ghana e della Nigeria (30).
Altre volte noi conosciamo movimenti religiosi che si pre
sentano come effervescenze solitarie: questo può anche dipendere da insufficienza di notizie, se mancano st[...]
[...] territorio di Cabinda e del Congo nel 1946. Altre volte l'atteso salvatore è un condottiero politico perseguitato (Matsua) e mitizzato, o — in forma anonima e collettiva — l'insieme dei morti che verranno, apportatori di un'era di rigenerazione cosmica e umana. In quest'ultimo caso, come in altri casi, il messianismo ridà vita ad un vecchio fondo escatologico. In realtà si danno miti escatologici anche nelle tradizioni locali. Così fra i Lamba (Rhodesia settentrionale) l'EsSere supremo Lesa ÍLuchyele, già nei miti tradizionali spari dalla terra promettendo che sarebbe tornato. Presso i Babemba (Rhodesia settentrionale) i bianchi giunti nel territorio furono identificati con l'Essere supremo o eroe culturale della tradizione, Lesa Mukulu, ritornante come rinnovatore del mondo (38). Nel Nyassa il capo Kankhomba, Malawi, spari dopo essere stato sconfitto in guerra dagli Yao, ma tuttora si ritiene ch'egli sia nascosto entro una grotta e che ritornerà in aiuto del suo_ popolo (39). Vi sono spunti messianici anche fuori di veri movimenti religiosi. In alcuni movimenti poi l'attesa di salvezza si fonda sull'idea di riguadagnare un'arcaica patria lontana e perduta. Cosi nel movimento di Ras Tafari i[...]
[...]o costretto a prendere contro i « ribelli » le stesse misure (arresti, carcere) che già il governo coloniale francese prendeva contro i matsuisti (76).
E' una forma di resistenza socialculturale contro il processo di occidentalizzazione promosso dai dirigenti indigeni, a loro volta «occidentalizzati ».
La resistenza diventa rivolta violenta nell'episodio di cui é stata protagonista la setta Lumpa di Alice Lenshina, in questi ultimi mesi, nella Rhodesia settentrionale. Identica é l'ispirazione settaria e religiosa del movimento. Della setta Lumpa, André Retif nel 1959 affermava (77) ch'era in netto regresso, dopo una vita di 5 anni. Ma nel 1961 R. Rotberg v'intravvedeva una seria minaccia per i governi locali e per l'amministrazione centrale. Egli la definiva una potente centrale d'attrazione dei nativi contro il proselitismo missionario, ed una forte organizzazione religiosa.
Alice Lenshina Mulenga, della tribù Bemba, moglie d'un funzionario della missione presbiteriana, abbandonò la missione nel 1953 allorché, in seguito a una malattia, c[...]
[...], 267). Secondo dicerie di missionari, che TaylorLehmann ritengono denigratrici (RÉTIF 1959, 190; OGER 1962, 130), Alice compirebbe anche pratiche divinatorie suonando un flauto e interpretando dal suono la voce di Dio (TAYLORLEHMANN 1961, 251).
(79) RETIE 1959; CHÉRY 1959; ROTBERG 1961; OGER 1962; TAYLORLEHMANN 1961, 24868.
(80) Il Resto del Carlino, 4 Ago. 1964; II Messaggero, 13 Ago. 1964; s Le Missioni Cattoliche » 89 1964, 35455.
(81) La Rhodesia sett. sancirà la sua indipendenza nell'ottobre 1964.
(82) S. TouEt 1961, 117119. Si noti che la chiesa Lumpa é riconosciuta dal governo (OGEE 1962, 131).
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trasformare le sue strutture. Ma lo spirito conservatore di questo e di altri movimenti del genere trova un terreno favorevole nella situazione di «vuoto» sociale e culturale creatosi fra la massa rurale dei villaggi — rimasta praticamente fuori del processo di ammodernamento e insieme avviata, dal contatto occidentale, a uscire dalla tradizione — e l'élite dirigente del paese: un vuoto che significa distanza e ten[...]
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