Brano: [...]e al maturare di una situazione interna ed internazionale di cui il riaffermarsi di un movimento fascista in Italia e nazista in Germania non è che un particolare aspetto. Ci sembra di poter dire che d è aperta una seconda fase degli studi sulla Resistenza, in cui si affronta con miglior prospettiva storica e si elabora con maggior senso critico i temi abbandonati nel '47'48, e di cui l'ultima manifestazione è la pubblicazione della Storia della Resistenza Italiana di R. Battaglia e l'interesse da essa suscitata fin dal suo prima apparire.
In tale ripresa occupa un posto particolare la raccolta di Lettere di Condannati a morte della Resistenza Italiana (di cui riteniamo di poter parlare, pur essendone stati i curatori, senza apparire presuntuosi, dato il lavoro modesto, quasi burocratico, che abbiamo compiuto e, d'altro canto, il numero grandissimo di persone ed enti che vi hanno collaborato). Questo documento ha potuto rompere, in una misura che superava le più ottimistiche previsioni, la cerchia angusta delle polemiche e l'indifferenza, reale o apparente che fosse, di tanta parte dell'opinione pubblica italiana. Studiosi e critici, anche esponenti di ideologie o correnti politiche ormai lontane dalla Resistenza, o ad essa ostili o nemiche[...]
[...]temi.
Vostro
Valerio
PAOLA GARELLI
Italiana, nata a Mondovì (Cuneo) il 14 maggio 1926, pettinatrice. E collegatrice e rifornitrice di viveri e materiale per le formazioni partigiane operanti nella zona di Savona. Arrestata nella notte fra il 14 ed il 15 ottobre 1944, il successivo lo novembre viene fucilata alla Fortezza di Savona con altri cinque patrioti tra cui due donne. (Lettera tratta dalla raccolta «Lettere di condannati a morte della resistenza italiana », Einaudi, Torino, 1952)
Mimma cara,
la tua mamma se ne va pensandoti e amandoti, mia creatura adorata, sii buona, studia ed ubbidisci sempre agli zii che t'allevano, amali come fossi io.
Io sono tranquilla. Tu devi dire a tutti i nostri cari parenti, nonni e gli altri, che mi perdonino il dolore che dò loro. Non devi piangere né vergognarti per me. Quando sarai grande capirai meglio. Ti chiedo una cosa sola: studia, io ti proteggerò dal cielo.
Abbraccio con il pensiero te e tutti, ricordandovi
la tua infelice mamma
GUGLIELMO JERVIS
Italiano, nato a Napoli il 31 dicembre 1901, ingegne[...]
[...] e commissario delle formazioni G. L. nelle valli Pellice, German asca e Chisone. Arrestato ai primi di marzo 1944, tradotto nelle carceri Nuove di Torino, più volte seviziato viene fucilato nella notte fra il 5 e il 6 agosto 1944 nella piazza principale di Villar Pellice (Torino). (Messaggio scritto con uno spillo sulla copertina d'una bibbia e ritrovato nei pressi del luogo dove fu fucilato. Dalla raccolta « Lettere di condannati a morte della resistenza italiana », Einaudi, Torino, 1952)
Non piangetemi, non chiamatemi povero. Muoio per aver servito un'idea.