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Il segmento testuale Repubblica Federale Tedesca è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 56Entità Multimediali , di cui in selezione 30 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 771

Brano: [...]ecessità di allontanare dalla Cecoslovacchia il gruppo etnico tedesco che aveva così cospicuamente contribuito alla disgregazione dello Stato cecoslovacco, traeva origine appunto dall’esperienza di Monaco. La Conferenza di Potsdam del luglioagosto 1945 riconobbe la validità di tale richiesta.

Ed è ancora all’esperienza di Monaco che si è appellato il governo cecoslovacco allorché ha subordinato l’allacciamento di relazioni diplomatiche con la Repubblica Federale Tedesca al riconoscimento, da parte di quest’ultima, della nullità ab initio del Patto di Monaco. Ciò allo scopo di togliere ogni arma alle eventuali rivendicazioni politiche, giuridiche ed economiche dei gruppi tedescosudeti trasferitisi nella Repubblica Federale Tedesca, dove rappresentano tuttora l’elemento più organizzato e più attivo dei gruppi revanscisti.

Bibliografia: Tschechoslowakische Akademie der Wissenschaften, Das Abkommen von Mùnchen 1938, Praha 1968; Memoirs of Dr. Eduard Benes, London 1954; B. Celovsky, Das Munchener Abkommen 1938, Stuttgart 1958; M. Hayek J. Novotny, La politique et l’armée de la Tchécoslovaquie devant la cri se de Munì eh, in « Revue d’hi sto ire de la deuxième guerre mondiale », ottobre 1963; G. Val lette J. Bouillon, Munich 1938, Paris 1964; B. J. Wendt, Munchen 1938. England zwischen Hitler und Preussen, Frankfurt a.[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 635

Brano: [...], o amnistiati tra il 1948 e il 1952.

Furono impiccati il Gauleiter dell’Oberdonau August Eigruber, il medico capo Eduard Krebsbach, soprannominato « l’iniettatore » (Spritzbach) perché uccideva i malati con iniezioni di benzina al cuore, i vicecomandanti Zoller e Zutter, il tenente Altfuldich (uno dei pochissimi che si riconobbero colpevoli) e il tenente Ludolf, comandante di Melk.

Negli anni Sessanta altri processi furono celebrati nella Repubblica Federale Tedesca a carico di alcuni aguzzini individuati e denunciati dalle loro vittime sopravvissute. Ma costoro vennero giudicati in base al Codice penale tedesco in vigore dal 1871. Quindi non solo non fu accolta la tesi del « piano comune », ma per condannare gli imputati non bastava neppure la prova che avevano ucciso: erano perseguibili soltanto coloro per i quali era possibile dimostrare che avevano commesso un omicidio volontario premeditato e aggravato da motivi abbietti, o che ne erano stati direttamente complici. Quanto al reato di ferimento, questo cadde in prescrizione nel 1962. Ovviamente, se p[...]

[...]» era sempre controverso. Abolita nella Germania di Bonn la pena capitale, pochi furono i criminali nazisti condannati all’ergastolo, e anche costoro furono poi liberati per « ragioni di salute », come nel caso dei tenenti Karl Schultz e Anton Streitwieser, processati e condannati nel 19661967 dalla Corte d’assise di Colonia. Migliaia di aguzzini di Mauthausen

e di ex ufficiali delle S.S. vivono pertanto tranquillamente e legittimamente nella Repubblica Federale Tedesca: è il caso di Xavier Strauss, già capitano comandante dell’Amministrazione di Mauthausen, del sottotenente Gunther Govers, ora dirigente delle Poste a Norimberga, e dello stesso Anton Streitwieser, responsabile dei massacri di Mòdling e ora proprietario di una catena di taxi a Colonia.

Bibliografia: V. e L. Pappalettera, Tu passerai per il camino, Milano 1965; id., La parola agli aguzzini, Milano 1969; id., Nei lager nazisti c’ero anch’io, Milano 1973; Valeria Morelli, / deportati italiani nei campi di sterminio, 194345, Milano 1965. V.Pa.L.Pa.

I caduti di Mauthausen Elenco di 2.736 dep[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 269

Brano: 

Farinacci, Roberto

criminali di guerra oggi alla testa dell'impresa si possono ricordare Otto Ambros, Heinrich Butefisch (coinvolto nello sterminio di migliaia di ebrei e tuttavia decorato, nel 1964, della Gran Croce al merito della Repubblica Federale Tedesca, dal presidente Heinrich Lubke) e Hermann Abs, condannato in contumacia da un tribunale jugoslavo a 15 anni di lavori forzati per atrocità compiute durante l’ultimo conflitto. Attualmente Abs è anche tra i più ascoltati esperti economici della Repubblica Federale Tedesca.

M.Gi.

Farina, Giovanni

N. a Cicognola (Pavia) il 28.10.1892; contadino.

Militante nel P.S.I. dal 1919, nel 1921 fu tra i fondatori del Partito comunista nella sua provincia. Attivo antifascista, costretto a trasferirsi a Milano per sfuggire alle persecuzioni, dopo la promulgazione delle leggi eccezionali fasciste (1926) diresse organizzazioni clandestine locali del partito.

Nel 1927 fu arrestato e deferito al Tribunale speciale, che nel 1928 lo condannò a 10 anni di reclusione. Liberato nel 1934 in seguito ad amnistia, riprese la lotta. Nel 1935, per sfuggire a un nuovo arrest[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 206

Brano: Ulbricht, Walter

te e in forma indissolubile del Patto di Varsavia (v.). Da quello stesso anno ebbe comunque inizio l'azione diplomatica per ottenere il riconoscimento ufficiale del nuovo Stato tedesco sul piano internazionale, azione che sfocierà nel 1973 con l’ammissione all’O.N.U. (alla pari con la Repubblica Federale Tedesca). Poiché, con la morte di Pieck (1960), la figura di presidente della repubblica era stata abolita e sostituita da un Consiglio di Stato, Ulbricht assunse la presidenza di tale organismo.

Nei primi anni del dopoguerra l’aggravarsi delle tensioni internazionali e la “guerra fredda” avevano portato, tra gli altri effetti, alla crisi di Berlino del 1948, determinando quella radicale frattura fra le “due Germanie” che avrebbe trovato un tragico suggello nella creazione del muro di Berlino. Con la chiusura ermetica delle frontiere fra i due Stati, cessò comunque il fenomeno dell’esodo in massa [...]

[...]ico suggello nella creazione del muro di Berlino. Con la chiusura ermetica delle frontiere fra i due Stati, cessò comunque il fenomeno dell’esodo in massa della popolazione della R.D.T. verso la Germania occidentale, dando così inizio a una “normalizzazione” che Ulbricht avrebbe voluto raggiungere anche nei rapporti fra Stati. A tal fine, nell’accettare l’inclusione della R.D.T. nel Patto di Varsavia egli pose la condizione che i rapporti tra la Repubblica Federale Tedesca e gli Stati socialisti fossero rigorosamente subordinati alla instaurazione di regolari relazioni fra le due Germanie, nel senso che la R.F.T. doveva riconoscere la R.D.T. rinunciando alla pretesa di ritenersi l'unico legittimo Stato tedesco. Quando questa linea (“dottrina Ulbricht”), inizialmente accettata dall’U.R.S.S. e dagli altri Stati dell’Est, venne a cadere di fatto con l’iniziativa della Ostpolitik da parte del cancelliere Brandt, Ulbricht venne a trovarsi completamente spiazzato. Egli venne pertanto sostituito nel maggio 1971 (con la motivazione dei “limiti di età”) dall’attuale pre[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 165

Brano: [...]seguenze del Patto

È da mettere in rilievo, come precisa conseguenza, il concentramento in Europa, e soprattutto in territorio tedesco, di un gran numero di armi termonucleari, sia in dotazione delle forze aeree sia come missili di diversa gittata; armi di cui le forze e i Comandi americani detengono il controllo e la facoltà di impiego. Ma quésto fatto ha creato e rende sempre più acuto il problema di una aspirazione e di una pressione della Repubblica Federale Tedesca, perché le sue forze armate siano ammesse, in Virtù dell’alleanza e per la particolare esposizione sul fronte di essa, alla disponibilità di tali armi, o quanto meno a una partecipazione diretta al loro controllo. È questa una delle più evidenti e gravi dimostrazioni del carattere minacciosamente bellicista che il patto riveste, e della completa inversione che esso ha rappresentato e determina, rispetto al significato politico e all’impulso storico secondo cui si era combattuta e conclusa la guerra antinazista. Esso ha suggellato e continua ad alimentare la ripresa del più tenace spirito anti[...]

[...] produsse e pose la seconda guerra mondiale.

Il Patto Atlantico, per le concezioni da cui è nato, per l’organizzazione militare che ha prodotto, per la politica che necessariamente sviluppa e impone, rende insolubile, secondo forme pacifiche, il problema rappresentato dalla spartizione della realtà tedesca; anzi trasforma questo problema in una ragione di continuo accrescimento, nel proprio seno, del peso e della politica rivendicatrice della Repubblica Federale Tedesca, portando a una egemonia europea di questa, nel quadro e col sostegno della egemonia mondiale statunitense.

Nel marzo 1966 la Francia ha preso e comunicato formalmente la decisione di sottrarre i propri contingenti di forze militari dalla organizzazione integrata N.A.T.O*, separandosi da questa, e conseguentemente chiedendo il trasferimento fuori dal proprio territorio di tutti gli istituti, le strutture, gli apparati della N.A.T.O. stessa che vi avevano trovato sede e sistemazione. Ciò ha fatto, dichiarando di voler tuttavia mantenere la propria adesione al patto nella sua esclusiva accez[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 604

Brano: [...] Orientale e la Slesia furono annesse, rispettivamente, all’U.R.S.S. e alla Polonia; venne riconosciuta l’indipendenza dell’Austria (alla quale non furono chieste riparazioni di guerra) ; milioni di tedeschi furono espulsi dai territori annessi agli stati dell’Europa orientale; incalcolabili furono le riparazioni economiche pagate dai tedeschi a favore dell’U.R.S.S. e delle altre potenze vincitrici. Sulle ceneri del Terzo Reich sorsero infine la Repubblica Federale Tedesca e la Repubblica Democratica Tedesca, quest’ultima confinante con la Polonia lungo i due fiumi Oder e Neisse. Berlino fu spezzata in due. L’8.9.1951, a San Francisco, venne firmato il Trattato di pace con il Giappone. In virtù di questo trattato, sottoscritto da 49 stati ma rifiutato dall’U.R.S.S., dalla Cecoslovacchia e dalla Polonia, il Giappone diventò di fatto una grande base militare degli U.S.A. in Estremo Oriente. Gli americani si assicurarono l’amministrazione diretta delle isole giapponesi Ryukyu, delle Bonin e altre minori, il diritto di mantenere le proprie forze armate nel territor[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 518

Brano: [...]llo spionag

gio tedesco, senza essere mai individuato. Quando si sentì prossimo a essere scoperto, si licenziò prontamente dal posto di lavoro e sparì dalla circolazione.

Riapparve nel dopoguerra in Svizzera, dove aveva depositato in una cassetta di sicurezza i proventi delle sue imprese, ma a quel punto si accorse che i nazisti lo avevano pagato con sterline false fabbricate a Oranienburg. Ritrovatosi poverissimo, Bazna intentò causa alla Repubblica Federale Tedesca, ma ovviamente senza successo. Potè trarre tuttavia vantaggio dalla sua disonorante vicenda vendendo agli editori di tutto il mondo le proprie memorie, da cui furono tratti anche film di cassetta.

Cinema e Resistenza

La filmografia italiana riguardante la lotta antifascista e la Guerra di liberazione, di cui è stato fornito nel

I volume della presente Enciclopedia un elenco relativo al periodo 19441960 (v. Cinema e Resistenza), negli anni successivi fino a oggi si è arricchita di non meno di 60 film a soggetto aventi questa materia come tema centrale o come sfondo non casuale delle v[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 607

Brano: [...]utto l'Alto Adige in un ridotto alpino per fermare l’avanzata degli Alleati. Arrestato a innsbruck subito dopo la fine della guerra, riuscì a fuggire dal campo di prigionia militare e a vivere per molti anni sotto falso nome, mentre veniva condannato in contumacia a 10 anni di reclusione per atrocità commesse nella Ruhr durante i primi anni di guerra.

Grazie a misure di amnistia, nel

1964 potè ripresentarsi pubblicamente e stabilirsi nella Repubblica Federale Tedesca, dove visse indisturbato fino aH’ultimo, praticamente senza aver fatto un giorno di carcere.

Husàk, Gustav

N. in Slovacchia il 10.1.1913; presidente della Repubblica cecoslovacca.

Studiò Giurisprudenza aH’Università di Bratislava, dove nel 1933 aderì al Partito comunista cecoslovacco. Quando nel 1939 questo partito fu messo al bando in seguito all'occupazione tedesca, Husàk militò nelle organizzazioni clandestine della Slovacchia.

Nel 1944 faceva parte del V Comitato illegale del Partito comunista slovacco e, nell'agosto, partecipò all’insurrezione popolare come membro del Presidi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 205

Brano: [...] la unificazione di comunisti e socialdemocratici in un solo partito, ma questa operazione ebbe successo soltanto nella zona occupata dai russi: nacque così nel 1946 il Partito di unità socialista (S.E.D.), nel quale Ulbricht assunse la carica di vicepresidente. Al secondo congresso del S.E.D. egli venne eletto membro della segreteria e nel terzo congresso (1950) segretario generale.

Leader della R.D.T.

Allorché, dopo la costituzione della Repubblica Federale Tedesca nella Germania occidentale occupata dalle truppe francoangloamericane, nella zona occupata dai russi fu costituita la Repubblica Democratica Tedesca (7.11.1949), Ulbricht ne venne designato vicepresidente (con W. Pieck presidente). Da allora ebbe inizio, nel partito come nel paese, una svolta radicale: gradualmente allontanati dai posti di direzione gli esponenti socialdemocratici, la S.E.D. divenne un partito comunista a tutti gli effetti, rigorosamente legato all’U.R.S.S.; analogamente, la politica interna della R.

D.T. si adeguò, come nelle altre “democrazie popolari”, alle esigenze eco[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 123

Brano: [...] Germania di Adenauer. Si batté per la neutralità della Germania nel conflitto tra Est e Ovest e, di conseguenza, contro il riarmo tedesco; fu, per questo, diffamato come « traditore » da Adenauer e da Strauss, del quale ultimo avversò in particolare la rivendicazione degli armamenti atomici per la Germania.

Il suo attivismo lo vide presente in tutte le lotte contro i tentativi di restaurazione autoritaria e in difesa dei diritti civili nella Repubblica Federale Tedesca, contro le leggi di emergenza come contro il Berufsverbot. Come membro appunto del Consiglio tedesco del Tribunale Russell, nel 1978 patrocinò la sessione da questo tenuta nella R.F.T. per accertare e denunciare le pratiche di violazione dei diritti civili.

Bibliografia: W. Niemòller, Martin Niemòller. Ein Lebensbild, Munchen, 1952; Die Evangelische Kirche im Dritten Reich, Bielefeld, 1956; Texte zur Geschichte des Pfarrernotbundes, Berlin, 1958. D. Schmidt, Martin Niemòller, Hamburg, 1959 (ed ivi anche bibliografia delle opere di Martin Niemòller); F. Zipfel, Kirchenkampf in Deutschland 1[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Repubblica Federale Tedesca, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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