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Il segmento testuale Renoir è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 99Analitici , di cui in selezione 5 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Appunti-Libri. r.l.[appunti di] Thadee Natanson, Peints à leur tour, Paris, Albin Michel, 1949 in KBD-Periodici: Paragone. Arte 1950 - 1 - 1 - numero 1

Brano: THADEE NATANSON, Peints à leur tour. Paris, Albin Michel, 1949. Un certo orgoglio traspare dal titolo del libro che, nella prima parte, critrae a loro volta’, pittori della statura di Manet e Monet, Renoir e Pissarro; nella seconda tante altre figure da fare ‘ambiente’; nella terza, i veri e propri pittori della Revue Bianche, di cui il Natanson fu uno dei proprietaridirettori: e così, soprattutto, Lautrec, Bonnard, Vuillard, lui legatissimi. Ma occorre dir subito che l’orgoglio è ben posto. E quasi ci sarebbe da ringraziare i tedeschi che obbligando il vecchio Natanson a murarsi per tre anni nel suo appartamento parigino, gli han dato modo di rivelarsi, a tavolino, memorialista d’eccezione di un’epoca che fu di Mallarmé e del ‘simbolismo’. Gì fosse qualcosa di simile per la fase, a[...]

[...]son sa bene che cosa occorra per riuscire in codesti ritratti. Si accorge per esempio ‘qu’il faut un effort plus attentif et tendu de l’imagination pour inventer les éléments de son modèle d’après na­ ture que pour le tracer de fantaisie. Et il faut d’autant plus inventer ses traits que l’on tient à leur rester fidèle’. È questo scrupolo di verismo in­ teriore che lo porta a replicare per due volte, con varianti significative, il ritratto di Renoir, forse il più alto del libro; e del quale è da leggere62

LIBRI

Natanson almeno un passo (p. 15): ‘Il fallait que tout en lui bougeàt perpétuellement. Que tout bougeàt. Et d’abord un corps allongé, tantót voùté, redressé tantót, plus maigre de flotter un peu dans les vétements, corps de droite et de gauche balancé, qui ne faisait qu’aller et venir et précipiter ses enjambées ; puis sa volubilité. Aussi bien, les yeux, toujours en quéte, qui regardaient avidement, des yeux bruns, humides, dont l’un clignotait sans cesse et l’autre était voilé de douceur. Mais jusqu’aux tics qui, sans rép[...]

[...]es enfin, aussitót allumées que roulées, éteintes qu’allumées, rallumées qu’éteintes, allant, les unes après les autres, rejoindre le petit tas qui croissait sur une table ou en quelque coin; cigarettes volages ayant eu juste le temps de brunir encore les doigts du fumeur, de dorer des brins blancs de la moustache ou de la barbiche sur les pommettes saillantes. Le mouvement qui, sans cesse, agitait à la fois tout le corps et chacun des traits de Renoir il semblait que rien ne pùt un instant le contenir. Souvent, dans un oeil, il faisait briller une larme.’

Peccato non poter insistere con le citazioni. Ritratti fisici, psicologici, come si vede (quello di Vuillard, biologico addirittura) ; ed è quasi confortante che non contengano nessun tratto esplicito di critica d’arte. Salvo l’arrischiata, ma sottile definizione di Van Gogh (‘mais Van Gogh n’est pas un grand peintre, c’est un accident pathétique’), la critica è piuttosto sottintesa nella scelta, nella graduazione sottile, in certi titoli (‘Un messie mais éphémère, Gauguin’; ‘Plus spir[...]

[...]ùt suffi pour brandir une torche’; oppure l’altra, più smorzata, sul ritorno da Tahiti di un Gauguin un po’ triste ma ‘assagi’ e l’evocazione del suo racconto di una salita in pieno sole dietro l’efebo isolano in cerca di un rosaio selvaggio; per concluderne: ‘C’est un des plus heureux Gauguins de Tahiti que je me rappelle’.

Mondano, ma sempre sottile, il ‘détour’ usato per far intendere come la fase ritrattistica ’8ogoo porti cggi il nome di Renoir; immaginando cioè che un vecchio galante, sessantanni dopo, si sforzi di dimostrare agli increduli delle nuove generazioni come Carolus Duran, ritrattista della società di allora, non fosse, ah no ! meno celebre dei suoi famosi contemporanei, Ernest Meissonier, William Bouguereau, Léopold Flameng e JeanPaul Laurens; e, pronunciandoli, si accorge che anche questi nomi non dicono più nulla a nessuno.

O leggere la serata al bar dei Natanson, con Lautrec finto barman, Jules Renard in cerca di appunti, Vuillard e Bonnard che crollano sul divano da cui si toglie, barcollando, Fénéon; Mallarmé ‘d[...]



da Vitale Bloch, Fromentin e i suoi «Maitres d'autrefois» in KBD-Periodici: Paragone. Arte 1950 - 1 - 1 - numero 1

Brano: [...] ingle pare più ragionevole riconoscere che, consciamente oFROMENTIN, COME CRITICO

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come artista e come critico, Fromentin svela più spesso l’ascendente delle vecchie ma sempre correnti idee accademiche e classicistiche, in aperto contrasto col nuovo principio saliente della pittura di ‘pleinair’, in una parola, delFimpressionismo.

Infatti, proprio negli anni che videro le prime esposizioni degli impressionisti, mentre Monet, Sisley, Renoir dipingevano i loro più smaglianti paesaggi, Fromentin poteva scrivere : ’ le pleinair, la lumière diffuse, le vrai soleil, prennent aujourd’hui, dans la peinture et dans toutes les peintures, une importance qu’on ne leur avait jamais reconnue, et que, disonsle franchement, ils ne méritent point d’avoir ’ (p. 263).

La insofferenza dell’impressionismo è, del resto, confermata dalle sue osservazioni sul ‘disegno’ dove non è difficile scorgere addirittura l’ultima traccia degli insegnamenti di Ingres. Abbastanza eclettico per compiacersi di discutere i più minuti problemi tecnici, egli non è m[...]

[...]uova scelta. Il piano più alto è ora posto da brandt, Franz Hals, Ver Meer; non si esaltano soltan ‘ mystères de la palette5, ma si raggiungono conclusioni sapore invincibilmente attuale. Sono quelle che leggiamo, ancora nel 1898, in una le del vecchio Pissarro al figlio Lucien: ‘i dipinti di Hals e Veduta di Delft di Ver Meer sono capolavori affini alle op degli impressionisti. Io ritorno dall5Olanda più persuaso ch mai ad amare Monet, Degas, Renoir, Sisley’. E questo è il succo del ‘tempo ritrovato5 dai pittori m derni.



da Antologia di critici. Marcel Proust (dalla prefazione al libro di J.-E- Blanche 'De David à Degas', Paris, 1919) [e una nota di r.l.] in KBD-Periodici: Paragone. Arte 1950 - 1 - 1 - numero 1

Brano: [...] Feydeau.

Ce point de vue est celui auquel Jacques Bianche se place souvent (pas toujours) dans ce volume. Qjuelle stupéfaction pour les admirateurs de Manet d’apprendre que ce révolutionnaire était « ambitieux de décorations et de medailles », voulait prouver à ma grande amie Mme Madeleine Lemaire qu’il pouvait faire concurrence à Chaplin, ne travaillait que pour les « Salons » et regardait plus souvent du coté de Roll que de celui de Monet, Renoir et Degas. Or toutes proportions gardées, (puisque malgré tout le jugement d’un peintre sur un peintre est un jugement infiniment intéressant), ce point de vuelà c’est tout de mème celui de la dame qui dirait: « Mais je peux très bien vous parler de Jacques Bianche; il dìnait tous les mardis chez moi. Je vous assure que personne ne songeait à le prendre au sérieux comme peintre; et luimème, sa seule ambition, c’était d’ètre un homme du monde très recherché ».

D’un certain Jacques Bianche peutètre, mais pas du vrai. Ainsi le point de vue auquel se placent trop souvent SainteBeuve et quelquef[...]



da Paolo Ricci, Una mostra di pittura napoletana in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 1 - giugno

Brano: [...] Nittis, si rifanno dire..amente al primo impressionismo affinando la loro natura napoletana all' esperienza del clima francese, all' avanguardia della vita civile europea, matrice di tutta 1' arte moderna. La pittura francese ha sempre esercitato una salutare influenza sugli artisti napoletani : Migliaro ha potuto esprimere l' amore per Napoli perchè aveva liberato la sud tavolozza dal macchiettismo e questa libertà non sarebbe spiegabile senza Renoir. Anche Ragione, questo denso e concreto nostro artista, vive e si esprime nel clima arroventato dell' impressionismo.
La cosiddetta pittura dialettale napoletana, di cui l' espressione ultima e più evidente è Vincenzo Irolli (considerata in certi ambienti come la nostra pittura più tipica) è il frutto più palese della deformazione del gusto di una borghesia che diede all' arte i solleticamenti più facili al proprio spirito chiuso e sordo alla vita e alla bellezza. La pittura dialettale (Irolli, Volpe. Caprile, Santoro ecc.) è in realtà estranea alla ve.a tradizione napoletana, è, anzi, priva[...]



da Nicola Chiaromonte, Inchiesta sull'arte e il comunismo. Arte e comunismo in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1953 - 3 - 1 - numero 1

Brano: [...]e interpretatá e definita. Ma l'equivoco non potrebbe essere maggiore. Usata a tal fine, la tradizione naturalistica (dato che corrisponda a qualcosa di preciso) si trasforma immediatamente in «poncif », e non può servire che alla produzione di « bestsellers ». La ragione é che é impossibile ridurre a un qualsiasi denominatore comune una «tradizione» che comprende Balzac e Gogol, Dickens e Manzoni, Tolstoi e Melville, Goya e Courbet, Delacroix e Renoir, Daumier e Van Gogh. Il solo punto d'incontro di artisti così diversi, dato che sia lecito formularlo, non è né nello «stile» né nel (( soggetto», ma nella temeraria avventura del reale, nella libera interrogazione, nel rifiuto preliminare delle forme stabilite, nella solitaria ricerca del (( significativo». Formulare questo in una «regola» qualsiasi, estetica, sociale o morale, significa rendere obbligatori i postulati del filisteismo, elevare a dignità di modello i (( valori» formali e sostanziali dell'arte borghese della fine del secolo: l'imitazione amorfa, il conformismo e il rispetto de[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Renoir, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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