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Il segmento testuale Rembrandt è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 45Analitici , di cui in selezione 4 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Vitale Bloch, Fromentin e i suoi «Maitres d'autrefois» in KBD-Periodici: Paragone. Arte 1950 - 1 - 1 - numero 1

Brano: [...]cettarne la ripresa modernissima (Manet). Ed è in questo rapporto tra il vecchio e il nuovissimo che è sempre la pietra di paragone del vero critico.

Ecco forse perchè, non essendovi in giro dei moderni Rembrand tiani, Fromentin è più libero nell’apprezzare RemFR0MENT1N, COME CRITICO

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brandt ed ha su di lui i passi più alti e commossi, quelli sul ‘Borgomastro Six’,sul ‘Cristo ad Emmaus’, sui ‘Sindaci’. E sebbene il suo ritratto di un Rembrandt recluso, spiritualista, collezionista e rigattiere, poco si distacchi dalla leggenda dei vecchi biografi, non si può negare che Fromentin si levi quasi sopra se stesso scrivendo: ‘il décomposait et reduisait tout, la couleur autant que la lumière, de sorte qu’en éliminant des apparences tout ce qui est multiple, en condensant ce qui est épars, il arrivait à dessiner sans bords, à peindre un portrait sans traits apparents, à colorer sans coloris, à concentrer la lumière du monde solaire en un rayon\ (p. 363). Un passo, finalmente, dove il ‘disegno5 sembra affatto dimenticato.

Prevedibile in[...]

[...]ma (anche a parte la grande riscoperta critica del Ver Meer da parte del Thoré, nei due saggi del *58 e del 566) le osservazioni sulla pittura olandese di parecchi artisti francesi, da Corot a Pissarro, dimostrano un orientamento più sicuro, più vicino a noi.

Nella tarda estate del 1854 Corot viaggia nei Paesi Bassi con l5amico Dutilleux che appunta in un diario: ‘Dimanche, 3ème septembre; messe à La Haye. Visite au musée. Legon d’Anatomie de Rembrandt et grand Paul Potter: impression peu favorable. 4 Sept. (Amsterdam) : La Ronde de Nuit de Rembrandt et Van der Helst (peu satisfaisant). Le Rembrandt, Hommes auprès d’une table (très beau)5.

O ricordiamo un ‘petitmaìtre5 francese, oggi quasi nell’ombra, Frangois Bonvin. Fece tre viaggi in Olanda: il primo nel 1867. ‘Notes et Souvenirs5 di quell’anno contengono uno speciale omaggio al Ver Meer; della ‘Veduta di Delft’ è scritto: ‘Peinture trèsgrasse et trèsvigoureuse, quoi qu’en dise M. Charles Blanc, qui ne s’y connaìtra jamais’. Il secondo e terzo viaggio sono del ’6g e del ’79 Qiiest’ultima volta l’entusiamo per Ver Meer si scioglie in poveri versi,ma commoventi: ‘O, les beaux van der Meer, à la peinture Quelle adorable cour, à la r[...]

[...]lla ‘Veduta di Delft’ è scritto: ‘Peinture trèsgrasse et trèsvigoureuse, quoi qu’en dise M. Charles Blanc, qui ne s’y connaìtra jamais’. Il secondo e terzo viaggio sono del ’6g e del ’79 Qiiest’ultima volta l’entusiamo per Ver Meer si scioglie in poveri versi,ma commoventi: ‘O, les beaux van der Meer, à la peinture Quelle adorable cour, à la rouge toiture Et beau paysage au gris et triste del Plus fin qu’un Hobbém plus fort qu’un Ruysdael. Rembrandt, dans son cercu doit se retourner d’aise En voyant ce beau fruit de Fèc hollandaise5. Della grande generazione seguente, Manet e Monet, R noir e Pissarro, tutti visitarono FOlanda, tutti dipinsero paesaggio olandese e trassero lumi dai ‘maìtres d’autrefois Ma non è dubbio che essi li guardavano ormai con occhio verso, con nuova scelta. Il piano più alto è ora posto da brandt, Franz Hals, Ver Meer; non si esaltano soltan ‘ mystères de la palette5, ma si raggiungono conclusioni sapore invincibilmente attuale. Sono quelle che leggiamo, ancora nel 1898, in una le del vecchio Pissarro al figlio [...]



da Roberto Longhi, Proposte per una critica d'arte in KBD-Periodici: Paragone. Arte 1950 - 1 - 1 - numero 1

Brano: [...]nde prosatore (e perchè non anche da critico?) il caos coloratissimo della pittura di Tiziano.

Venuti al Seicento e a veder che strazio anche maggiore qui si faccia della verità, verrebbe voglia di rovesciare il tavolo e parlare addirittura dalla parte del cuore, che sta a sinistra. Così! Il Bellori, il Félibien e i loro adepti, gli uomini che hanno oppresso e spregiato tutti i grandi rivoluzionari fondatori della pittura moderna, Caravaggio, Rembrandt, Velazquez e, poco manca, anche Rubens,PROPOSTE PER UNA CRITICA D’ARTE

Bernini, Cortona e Borromini, son questi su cui ha da fondarsi la storia della buona critica ? Perchè hanno principi ? Gran principi i sacchi sfiatati della vecchia idea platonica, ora alleatasi al razionalismo cartesiano, i sacchi del decoro, deirinvenzione che porta alla pittura a programma letterario, della composizione in astratto, e simili! Braccio secolare, c5è da rispondere, imprimatur e quel che segue. Ma, anche a rileggerli senz’astio, si trova di peggio e cioè che costoro non intesero neppure i pittori che si[...]

[...]atur e quel che segue. Ma, anche a rileggerli senz’astio, si trova di peggio e cioè che costoro non intesero neppure i pittori che si volevano glorificare. Perchè nè i Caracci nè Poussin hanno mai pensato di anticipare Mengs e David, Canova e l’avello neoclassico; ma la critica di costoro vi ci porta difilato; è anzi già, per esteso, tutto il programma del neoclassicismo*

E così, dove cercare? Fra i collezionisti e mercanti, di Caravaggio, di Rembrandt e Velazquez? Anche lì certamente. Nel gesto di Rubens che libera i frati della Scala dal grave incomodo della ‘Morte della Vergine’ del Caravaggio, acquistandola per il Duca di Mantova, c’è più critica che in tutto il Bellori. Ma v’è anche la lingua degli studi che cresce ad ogni costo. Non soltanto la parola ‘naturalisti’ che si pronuncia su tutti i toni, dal deprecativo all’elogiastico, ma tante altre, immaginose, come ‘macchia, tocco, impasto, sprezzatura, lumi, fierezza’, che circolano dappertutto. O le immagini create alPimprovviso e magari per ischerno di fronte all’opera. Chi è infatti[...]



da Giuliano Briganti, Barocco, strana parola in KBD-Periodici: Paragone. Arte 1950 - 1 - 1 - numero 1

Brano: [...]e il significato nella parola, ma soltanto di attribuirglielo. Se ogni parola porta con sé la inalienabile eredità di tutti i successivi significati che le sono stati attribuiti, ‘barocco5 vuol dire ormai troppe cose e quindi, per conseguenza paradossale, non vuol dir più nulla. Se, stando ai testi più diffusi di storia dell’arte, si possono definire 5 barocchi5 un quadro di Caravaggio, un affresco di Pietro da Cortona e, poniamo, un ritratto di Rembrandt, dovrebbe saltare agli occhi che quel termine non può stabilire alcun punto in comune fra i tre artisti per la semplice ragione che quel punto non esiste, e viene a perdere quindi ogni valore di definizione. Perchè allora adoperarlo? Ma d’altra parte, se è nell’uso, perchè abolirlo? Si dovrebbe soltanto dargli una consistenza, un significato unico; liberarlo dai complessi ‘sistematici5 di origine prevalentemente germanica e, soprattutto, rendersi conto della necessità di un serio chiarimento. Per giungere alla certezza della condizione negativa nella quale si trova oggi quel termine, il metod[...]



da Antologia di artisti. Antonio Fornari, De Chirico e Rubens in KBD-Periodici: Paragone. Arte 1950 - 1 - 1 - numero 1

Brano: [...]li nutriva in loro. Giorgio De Chirico, non vi era dubbio, era l’uomo inviato dal destino per debellare, una volta per sempre, la pittura moderna falsa e bugiarda: bisognava convincersi con lui che cla serietà della pittura vien solo da una grande e profonda serietà.’

Di serietà Giorgio De Chirico ne aveva da vendere. Non solamente sapeva ammonire i colleghi di prendere a modello le opere di un Raffaello e di un Tiziano, di un Leonardo, di un Rembrandt o di un Rubens, ma ancora più nobili propo siti si sublimavano nei suoi apocalittici sermoni sul disegno e sul colore, sul nudo e sulla composizione, e, soprattutto, in quello sul ritratto ufficiale, che, meglio degli altri, era consono a quei magici tempi colmi d’eroismo.

La rinata fama di Giorgio De Chirico non si arrestò alla piccola cerchia provinciale : oggi è così saldamente affermata nei maggiori centri artistici della penisola, che la serietà che distingue il carattere del Maestro è diventata proverbiale fra noi. Tanto che un deputato, in occasione della recente discussione sul bil[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Rembrandt, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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