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Il segmento testuale Reggio Emilia è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 261Analitici , di cui in selezione 8 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Graziadei (relatore), Discorso Graziadei in Resoconto stenografico del 17. congresso nazionale del Partito socialista italiano : Livorno, 15-20 gennaio 1921 : con l'aggiunta di documenti sulla fondazione del Partito comunista d'Italia

Brano: [...]ecutivo aveva emanato fino dal settembre, e nel quale si diceva che chi
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non vuole difendere le tesi e le 21 condizioni di Mosca, non vuole appartenere alla Internazionale comunista.
I compagni della frazione di destra e della frazione del centro, affermano tutto il loro rispetto e la loro accettazione alle tesi ed alle 21 condizioni. L'unica riserva formale l'ho trovata nella relazione del compagno Baldesi, giacché, mentre nella mozione di Reggio Emilia non avevo potuto cogliere, non certo per mia colpa, quale fosse il preciso pensiero in materia dei compagni di destra, viceversa qui ora nella relazione dei compagno Baldesi è detto che talune condizioni delle 21 non possono da essi essere accettate. Ma, a parte questa dichiarazione, che è sincera, è certo che la maggioranza dei compagni di tutte le frazioni — non parlo in questo momento della frazione comunista — dichiarano di voler accettare le tesi di Mosca. Ma, tanto coloro che dichiarano di non poterle in parte accettare, quanto coloro che dichiarano di accettarle, in realtà mostrano ver[...]

[...]ito ad osservare che nella mozione dei nostri compagni di destra è detto esplicitamente che è necessaria per il nostro Partito la coesistenza di due scuole. Essi si riconoscono una scuola.
Ebbene, compagni, io dico che è impossibile esistano due scuole È impossibile !
LAZZARI: È stato possibile per venti anni ! (Oh ! Oh ! da parte dei comunisti).
GRAZIADEt: Ne parleremo.
Il compagno Turati — che ha sempre grandi meriti di molta sincerità — a Reggio Emilia, secondo quello che stampava la Giustizia
dell'11 ottobre, giustamente avrebbe detto e non per nulla Turati, in quel Convegno, dopo aver parlato, si ritirò quasi da un lato per fare intendere quale era il suo intimo pensiero — avrebbe detto che « come per fare il salmi di lepre occorre avere la lepre, cosí per avere l'unità del Partito bisogna che esista un Partita. Quando i Partiti sono piú di uno non si pub ottenere l'unità. Il dire che si consente la libertà di pensiero purché conciliata con la disciplina nell'azione significa coprire con una frase ingegnosa una realtà insopprimibile...».[...]

[...] che il nostro Partito era già aderente alla Terza Internazionale, ed il Convegno di Reggio può essere accusato di indisciplina, ma al di sopra delle piccole, e non grandi questioni di forma e di disciplina, c'é una grande questione, una questione, oserei dire, di tatto politico che é nell'interesse del Partito, secondo noi, e della massa operaia.
Voi, con la vostra formula che avete fatto? Voi dite: « Sono esclusi tutti coloro che sono stati a Reggio Emilia ». E voi dite nella seconda parte: « Sono esclusi tutti coloro che non dichiarano, ecc., ecc. ».
Ora dico: la prima parte della vostra formula, si spiega. Avrà magari, non lo nego, esercitato una influenza, perché ha esasperato la situazione e l'ha in un certo senso precipitata piú verso sinistra, ma effettivamente in sostanza questa formula ha urtato il sentimento uni
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tario di tanti nostri buoni compagni, e quindi sembra che nominare tassativamente un gruppo di compagni sia quasi dare una schiaffo personale che rompe sanguinosamente tutta un'era di amicizie e di ricordi.
D'altra parte[...]



da Kabaktceff (delegato dei comunisti bulgari e delegato come membro del Comitato della Terza Internazionale) [traduzione dal francese dell'onorevole Misiano], Discorso Kabaktceff in Resoconto stenografico del 17. congresso nazionale del Partito socialista italiano : Livorno, 15-20 gennaio 1921 : con l'aggiunta di documenti sulla fondazione del Partito comunista d'Italia

Brano: [...]ata ».
Come vedete, il compagno Serrati si burla di coloro che ammettono che noi ci troviamo dunque in un periodo rivoluzionario e che le condizioni della rivoluzione proletaria in Italia ed in Europa sono già
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mature. A priori, egli nega il carattere rivoluzionario delle lotte condotte dopo la guerra dal proletariato e dai contadini d'Italia.
Se voi fate un parallelo fra la dichiarazione di Serrati e la risoluzione dei riformisti votata a Reggio Emilia, vedrete chiaramente che il compagno Serrati si è definitivamente collocato sul terreno dei riformisti. (Interruzioni e rumori vivaci in tutta la sala. Violenti battibecchi fra secessionisti e unitari che obbligano l'oratore ad interrompere la lettura).
ROBERTO, presidente: Adesso che vi siete calmati, per non rendere impossibile il funzionamento dell'ufficio di presidenza, vi prego di rimanere tranquilli. Si tratta di ragionare e non di fare del chiasso. Capisco l'esplosione del sentimento, e siamo tutti disposti a riconoscerla giusta, ma è anche necessario che si continuino i nostri lavori[...]

[...]ttoria sulla borghesia, il passaggio del potere al proletariato ed il rafforzamento della Repubblica sovietista in Italia. La borghesia d'Italia e di tutti i paesi del mondo farà tutto il possibile, commettendo ogni sorta di delitti e di ferocie, per impedire al proletariato di prendere il potere e di abbattere quello della borghesia. Le esitazioni, le tergiversazioni, i dubbi dei riformisti e di tutti coloro che hanno partecipato al Convegno di Reggio Emilia sono inevitabili perché quella gente, pur con la piú grande onestà, ha sempre fatto perdere con i suoi dubbi la causa della rivoluzione in tutti i paesi e in tutti i tempi... Le masse operaie e sfruttate dell'Italia andranno con il proletariato rivoluzionario e la vittoria finale sarà loro, perché la loro causa é quella degli operai del mondo intiero, perché non vi é altra via di uscita e di. salvezza, dalle nuove guerre già preparate dagli imperialisti, dagli orrori della schiavitú e dell'oppressione capitalistica, che la Repubblica operaia dei Soviety.
Coloro che non hanno fede nella rivol[...]



da Baratono (relatore per la mozione unitaria) con presentazione di Argentina Altobelli (presidente), e Giovanni Bacci, Discorso di Baratono in Resoconto stenografico del 17. congresso nazionale del Partito socialista italiano : Livorno, 15-20 gennaio 1921 : con l'aggiunta di documenti sulla fondazione del Partito comunista d'Italia

Brano: [...]este che sono le nuove deliberazioni del Partito socialista italiano, e se non accettate fateci il piacere di lasciarci liberi... (Applausi).
Voci: Siamo d'accordo.
BARATONO: Malti dicono: siamo d'accordo ! Non è vero che siamo d'accordo, perché vi è tutta una frazione che esige siano cacciati Tizio, Caio, Sempronio, facendo i precisi nomi delle persone !...
Voci: No, no !
BARATONO: C'è una frazione che dice: tutti quelli che hanno aderito a Reggio Emilia, solo perché vi hanno aderito debbono andarsene; e qui è la discordia ! Noi siamo d'accordo con Mosca, perché appunto Mosca questo non ha imposto !
Dicevo, oltre queste individualità che hanno ormai una mentalità che rimane arretrata di fronte al movimento rivoluzionario, ci sono altri destri nel nostro Partito che sono a quel posto soprattutto perché sono degli organizzatori.
Voci: Sono i piú pericolosi !
BARATONO: Essi sono alla destra del Partito — come colui che io cito sempre, il nostro compagno Graziadei, ha dimostrato — sono alla destra del Partita, perché sono cosí abituati per le [...]

[...]ore solo in quanto è a servizio di un'idea, in modo tale, che la forza della idea compensi la debolezza della nostra forza materiale. Vince, la vio lenza, dove la ragione ha già vinto. Vince, credetelo pure, solo in quanto è tal forza morale che convinca anche i soldati e li faccia passare dalla nostra parte. (Applausi vivissimi).
Solo in questo. E badate, non confondete questo concetto con quello esposto, per esempio, nell'ordine del giorno di Reggio Emilia, che dice: « noi ammettiamo l'uso della violenza nel momento ultimo ». Ma quando sarà il momento ultimo? (Interruzioni. Commenti). Lo sapremo soltanto dopo ! Non ci copriamo dietro questo velo ipocrita di attesa di un ultimo momento, perché l'ultimo apparirà ultimo a cose fatte ! Sappiamo che anche il sacrificio è necessario, che anche il sangue è necessario: esso segna pur troppo le tappe del cammino del proletariato. Affermiamo però questo: la nostra violenza sia strumento di un'idea, sia strumento di preparazione morale. Non crediamo che soltanto la preparazione materiale, che soltanto l'e[...]



da relazione di Costantino Lazzari sotto presidenza Azimonti, Discorso Lazzari in Resoconto stenografico del 17. congresso nazionale del Partito socialista italiano : Livorno, 15-20 gennaio 1921 : con l'aggiunta di documenti sulla fondazione del Partito comunista d'Italia

Brano: [...]a Terza Internazionale. La constatazione di questa impotenza rivoluzionaria del Partito socialista italiano portava il compagno Graziadei a domandare che per rimediare a questa condizione si dovesse allontanare la frazione riformista dal nostro Partito.
La frazione riformista 1 Io vorrei domandare a quattr'occhi al compagno Graziadei se egli crede proprio che quando noi avremo allontanato quei nostri compagni che si sono riuniti pochi mesi fa a Reggio Emilia ed hanno concluso la loro riunione con una deliberazione collettiva, se quando noi avremo allontanati questi compagni, il nostro Partito avrà acquistato una maggiore potenza rivoluzionaria. Io sono convinto che non sarebbe avvenuto nessun cambiamento sostanziale nella forma e nella capacità rivoluzionaria del nostro Partita. Sono convinto di questo, specialmente quando, osservando le deliberazioni di Reggio. Emilia, noi troviamo che questi nostri vecchi compagni legati al loro metodo ideale, al loro metodo riformista, sono già stati costretti ad ammettere questo concetto, che prima avevano co[...]

[...]l nostro Partita è strettamente legato e deve subire per forza tutti i sentimenti e tutte le aspirazioni che sono in mezzoal nostro popolo, se vogliamo realmente raggiungere la nostra potenza rivoluzionaria, dobbiamo utilizzare continuamente i mezzi che abbiamo a disposizione nel nostro Paese e nella situazione nella quale ci troviamo. Certamente che la deliberazione approvata in quel Convegno che venne tenuto dai centristi e concentrazionisti a Reggio Emilia, certamente che quella deliberazione imporrebbe ad alcuni di quei compagni di scegliere chiaramente la loro via. Se il compagno Turati ha fatto sul serio quelle dichiarazioni che sono state illustrate a questa tribuna, dichiarazioni precise, specifiche per la istituzione di due Partiti con due programmi, con due obbiettivi diversi, se realmente ha fatto sul serio queste dichiarazioni, egli dovrebbe scegliere la sua via ed allontanarsi dalle nostre fila. Ma il giorno che egli e quelli che pensano e sentono come lui restano nel nostro Partita, io dico che è sufficiente per noi, è sufficiente pe[...]



da (Nove domande sullo stalinismo) Palmiro Togliatti in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1956 - 5 - 1 - numero 20

Brano: [...] I dirigenti comunisti non avevano nessun elemento che consentisse loro di dubitare della legalità dei giudizi, soprattutto perché sapevano che, sconfitti politicamente e tra le masse, i dirigenti dei vecchi gruppi di opposizione (trotzkisti e di destra) non erano alieni dal proseguire la lotta con mezzi terroristici e questo avveniva anche fuori dell'Unione sovietica. (A Parigi, nel 1934, uno dei migliori nostri militanti, Camillo Montanari, di Reggio Emilia, venne ucciso a sangue freddo da un trotzkista. Casi simili si ebbero altrove).
Il fatto che tutti gli accusati confessassero suscitò senza dubbio sorpresa e discussioni anche tra di noi, ma non altro. P del resto non ancora chiaro, per noi, se le denunce di violazione della legalità e applicazione di metodi istruttori illegittimi e moralmente repugnanti che vengono fatte ora, si estendano a tutto il periodo dei processi oppure soltanto a un periodo determinato, più recente di quello che ho ricordato. La denuncia di esasperazioni nell'impiego di mezzi repressivi straordinari e la decisione d[...]



da Leoncarlo Settimelli, Da Firenze il Vicario in Tournée in KBD-Periodici: l'Unità - Nuova serie - Edizione nazionale 1965 - - febbraio - 27

Brano: [...]iconquistato diritto: quello della libertà d'espressione. La serata degli attori del Teatro scelta si è conclusa in un piccolo ristorante di via Porta Rossa. mentre ognuno. stanchissiT►eo, ricominciava a recitare l'altra parte, quella che non si vede sulla scena: il cassiere regolava i conti. l'organizzatore firmava il contratto per le prossime recite fiorentine — domenica pomeriggio e sera, tunedf. martedi, sempre a Sant'ApolIo nia, poi, dopo Reggio Emilia e Bologna, la compagnia sarà a Teramo — e pli altri espletavano i loro rispettivi incarichi.
E' stata una vittoria della libertà: votllinrno affermarlo, nonostante la frase possa sembrare troppo solenne F' stata una vittoria che ha visto uniti cattolici e laici, divisi in un giudizio estetico e storicopolitico. ma non nella affermazione dei principi di libertà. Neppure il tentativo in extremis dell'arcivescovo di Firenze, mors Florit. di fare appello alla ragion di fede . del giovani studenti cattolici — I quali, secondo il prelato, non avrebbero il diritto di assumersi tali iniziative non [...]



da Orazio Pizzigoni, Alle ore 16 funerale di Di Vittorio. Da Milano a Roma centinaia di migliaia di persone piangendo l'hanno visto passare per l'ultima volta. Da Milano a Roma in KBD-Periodici: l'Unità - Nuova serie - Edizione nazionale 1957 - - novembre - 6

Brano: [...]uttamento dei padroni. L'amava questa terra. come le sue Puglie a etti andava sempre, con tenerezza. nei discorsi. nelle conversazioni. E l'Emilia lo ha ricambiato eli pari affetto. Oggi gli ha dimostrato fin dove esso arrivasse. quanto fosse sincero.
Parma, ore 12.10 — Delegazioni di lavoratori di numerose fabbriche affollane la stazione: si stringono in silenzio attorno al carro funebre. Quando il treno si muove i pugni si levano a salutare.
Reggio Emilia — Alcune migliaia di persone sotto accorse alla stazione. Ci sono i rappresentanti delle. fabbriche Block. Lombardi. OTM, Ferrovie Reggiane, delle cooperative di produzione. Sono presenti anche i rappresentanti della CISL. Sitta, e della UIL, Montanari, oltre al direttore dell'Ufficio d e i lavoro, dolt. Zorzi.
Decine e decine di bandiere rosse abbrunate s'inchinano davanti al carro funebre. In mezzo alla folla, confuso con tutti gli altri. c'e papa Cervi. E' venuto anela' lui a salutare il grande dirigente sindacale, il compagno. l'amico che, tutte le volte che si recava a Reggio. lo andaca[...]



da Redazionale, Sopruso poliziesco [sopratitolo: Scandicci] in KBD-Periodici: l'Unità - Nuova serie - Edizione nazionale 1964 - - ottobre - 3

Brano: [...]ircolo della Fgci ha diffuso nei giorni scorsi, tra tutti gli iscritti, un bollettino interno dal titolo «Sempre Avanti!».
Una pubblicazione originale, interessante, dedicata esclusivamente ai problemi organizzativi della Fgci; oltre agli appelli alla mobilitazione e alle notizie sulla Leva Togliatti il bollettino conteneva il testo integrale di alcune canzoni legate alla storia del movimento operaio italiano: «Le tre bandiere», «Per i morti di Reggio Emilia» e «Gorizia». E qui è scoppiato, per i poliziotti di Scandicci, lo scandalo.
Non sono ancora spente, infatti, le polemiche suscitate dalla canzone «Gorizia» premiata a Spoleto nello spettacolo «Bella Ciao» in occasione del Festival dei due Mondi. In quella occasione i gruppi più retrivi inscenarono una campagna di odio contro gli autori dello spettacolo e si giunse persino a sostenere che la canzone «Gorizia» recava offesa all'Esercito italiano.
Evidentemente, per i poliziotti di Scandicci, è sembrato giusto intervenire drasticamente e così i nostri compagni non sono solo stati convocati in[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Reggio Emilia, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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