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Il segmento testuale Reggio E è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 36Entità Multimediali , di cui in selezione 9 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 572

Brano: [...]di produzione e diffusióne di stampa clandestina era complementare rispetto ad altre imputazioni. Segue una elencazione indicativa dei processi avvenuti, precisando i titoli delle pubblicazioni incriminate e le province nelle quali, secondo le sentenze del Tribunale speciale, era stata svolta la produzione o la diffusione illegale.

Anno giudiziario 1927: 34 processi, riguardanti rispettivamente « Avanguardia » (Istria, Trieste, Biella, Terni, Reggio Emilia), « Battaglie sindacali» (Trieste, Genova, Torino, Milano, Reggio Emilia), Compagna (Istria, Biella, Milano, Genova), Deio (Trieste, Istria), « La Lancia » (Torino), Ordine Nuovo (Biella), Pagine rosse (Biella), Il pungolo (Biella), La recluta (Bologna), Il Sindacato rosso (Biella), La squilla (Torino), «Lo Stato operaio» (Biella, Milano, Genova, Torino), La torcia (Torino), «l’Unità» (Torino, Genova, Siena, Varese, Trieste, Milano, Bologna, Roma, Biella), La Voce della Gioventù (Biella).

Anno giudiziario 1928: 119 processi, riguardanti rispettivamente « Avanguardia » (Roma, Terni, Imperia, Livorno, Bologna, Milano, Torino), « Battaglie sindacali » (Varese[...]

[...] squilla (Torino), «Lo Stato operaio» (Biella, Milano, Genova, Torino), La torcia (Torino), «l’Unità» (Torino, Genova, Siena, Varese, Trieste, Milano, Bologna, Roma, Biella), La Voce della Gioventù (Biella).

Anno giudiziario 1928: 119 processi, riguardanti rispettivamente « Avanguardia » (Roma, Terni, Imperia, Livorno, Bologna, Milano, Torino), « Battaglie sindacali » (Varese, Milano, Savona, Genova, Terni, Impe

ria, Torino, Como, Trieste, Reggio Emilia), «Compagna» (Milano, Torino, Genova), Falce e martello (Milano), Fanciullo proletario (Roma), «La Fiaccola» (Genova), Fronte unico (Genova, Messina, Reggio Calabria, Potenza, Matera), Il Galletto rosso (Roma, ^Genova), Il Giornale dei contadini (Milano), Gioventù comunista (Calabria, Basilicata, Sicilia), Il lavoratore italiano (Milano).

Anno giudiziario 1929: 37 processi, riguardanti . rispettivamente « Avanguardia » (Venezia, Trieste, Verona, Parma, Reggio Emilia, Genova, Milano), «Battaglie sindacali» (Bologna, Ferrara, Genova, Milano, Cremona, Savona), Borba (Fiume), La caserma ([...]

[...]a» (Milano, Torino, Genova), Falce e martello (Milano), Fanciullo proletario (Roma), «La Fiaccola» (Genova), Fronte unico (Genova, Messina, Reggio Calabria, Potenza, Matera), Il Galletto rosso (Roma, ^Genova), Il Giornale dei contadini (Milano), Gioventù comunista (Calabria, Basilicata, Sicilia), Il lavoratore italiano (Milano).

Anno giudiziario 1929: 37 processi, riguardanti . rispettivamente « Avanguardia » (Venezia, Trieste, Verona, Parma, Reggio Emilia, Genova, Milano), «Battaglie sindacali» (Bologna, Ferrara, Genova, Milano, Cremona, Savona), Borba (Fiume), La caserma (Parma, Reggio Emilia, Genova), «Compagna» (Savona), «Deio» (Gorizia, Trieste), «La Fiaccola» (Genova, Milano), «Fronte Unico » (Genova, Milano), « Il Galletto rosso » (Genova, Milano, Torino), Klazna Borba (Fiume), Non Mollare, Il nuovo (Venezia, Trieste), «La recluta» (Genova, Milano), La scintilla (Genova, Milano), « Lo Stato operaio » (Torino, Milano, Genova), «l’Unità» (Verona, Venezia, Trieste, Parma, Reggio Emilia, Milano, Torino, Genova, Firenze, Padova, Cremona).

Anno giudiziario 1930: 29 processi, riguardanti rispettivamente Alleanza nazionale (Roma, Verona, Ancona), «Avanguardia» (Torino, Milano, Roma, Pisa), «Borba» (Trieste, Istria), «La caserma» (Torino, Milano), « Deio* (Istria), Primorski Glas (Trieste, Istria), La risaia (Torino, Vercelli), La riscossa (Milano, Pavia), « Lo Stato operaio » (Firenze, Torino), Svoboda (Trieste, Istria), Il tramviere (Milano), « l'Unità » (Gorizia, Firenze, Torino, Milano, Roma, Udine, Napoli, Rieti, Pisa).

Anno giudiziario 1931: 70 processi, riguarda[...]

[...]a caserma» (Torino, Milano), « Deio* (Istria), Primorski Glas (Trieste, Istria), La risaia (Torino, Vercelli), La riscossa (Milano, Pavia), « Lo Stato operaio » (Firenze, Torino), Svoboda (Trieste, Istria), Il tramviere (Milano), « l'Unità » (Gorizia, Firenze, Torino, Milano, Roma, Udine, Napoli, Rieti, Pisa).

Anno giudiziario 1931: 70 processi, riguardanti rispettivamente «Alleanza nazionale» (Ancona), «Avanguardia » (Trieste, Gorizia, Pisa, Reggio Emilia, Bologna, Varese, Milano), «Il Becco giallo» (Roma, Cagliari,Firenze), Bollettino del Partito comunista d’Italia (Varese, Trieste, Milano), Borsalino (Alessandria), «Deio» (Fiume, Trieste), « Giustizia e Libertà » (Milano, Genova, Torino, Bologna, Roma, Cagliari, Firenze), lì ribelle (Trieste, Gorizia), La riscossa proletaria (Trieste, Gorizia), Il risveglio (Milano), «Lo Stato operaio» (Firenze, Modena, Parma, Reggio Emilia, Bologna, Milano), «l'Unità» (Reggio, Bologna, Milano, Varese, Alessandria, Firenze, Trieste, Gorizia,

572



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 369

Brano: [...]le autorità fasciste che lo assegnarono al confino nell’isola di Ventotene.

Riacquistata la libertà con la caduta del fascismo, dopo I'8.9.1943 partecipò alla Guerra di liberazione, divenendo comandante di una formazione partigiana in Valle d’Aosta. Dopo la Liberazione ricoprì l’incarico di segretario della Federazione comunista di Aosta e successivamente quello di dirigente del Comitato di zona del P.C.I. in Valsesia.

Viani, Alfeo

N. a Reggio Emilia il 18.1.1909; muratore.

Membro di un’organizzazione comunista clandestina attiva a Reggio Emilia, fu arrestato all’inizio del 1933. Deferito al Tribunale speciale, con sentenza del 10.2.1934 fu condannato a 5 anni di reclusione. Uscito dal carcere, riprese la lotta a Reggio Emilia. Ricercato dalla polizia, nel 1939 riparò in Francia, dove fu arrestato nel 1942. Estradato in Italia e nuovamente deferito al Tribunale speciale, il 27.8.1942 fu condannato a 22 anni di reclusione. Riacquistò la libertà un anno dopo, qrazie alla caduta del fascismo. Alj’indomani dell’8.9.1943 partecipò alla Guerra di liberazione, come partigiano nella 144a Brigata Garibaldi operante in provincia di Reggio.

Nel dopoguerra divenne funzionario di partito, svolgendo vari compiti, compreso quello di responsabile del P.C.I. per la zona montana del Reggiano.

Viani, Lorenzo

N. a Viareg[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 526

Brano: Simonini, Alberto

le della Federazione degli edili e resse la segreteria confederale cittadina.

Dopo l’autoscioglimento della C.G.L. (1926) trovò lavoro come rappresentante di commercio e nel febbraio del 1929 rientrò a Reggio Emilia, dove fu soggetto a sorveglianza di polizia e guardato dai fascisti che lo sospettavano di tenere collegamenti con l'emigrazione politica operante in Francia, il che gli valse continue vessazioni, il divieto di abbandonare il paese e periodici fermi da parte della forza pubblica.

Dal 1940 al 1943, stabilitosi a Bologna, riprese cauti contatti con Ludovico D'Aragona e altri antifascisti. Dopo l’8.9.1943 entrò a far parte del C.L.N. provinciale di Reggio Emilia in rappresentanza del P.S.I.U. P., ma il partito gli revocò poco dopo l’incarico essendosi egli esplicitamente dichiarato contr[...]

[...]ve fu soggetto a sorveglianza di polizia e guardato dai fascisti che lo sospettavano di tenere collegamenti con l'emigrazione politica operante in Francia, il che gli valse continue vessazioni, il divieto di abbandonare il paese e periodici fermi da parte della forza pubblica.

Dal 1940 al 1943, stabilitosi a Bologna, riprese cauti contatti con Ludovico D'Aragona e altri antifascisti. Dopo l’8.9.1943 entrò a far parte del C.L.N. provinciale di Reggio Emilia in rappresentanza del P.S.I.U. P., ma il partito gli revocò poco dopo l’incarico essendosi egli esplicitamente dichiarato contrario alla lotta armata.

Nondimeno nel 1945, dopo la Liberazione, fu eletto segretario della Federazione socialista di Reggio Emilia ed ebbe la direzione del settimanale “La Giustizia”. Nel 1947, all’atto della scissione socialista di Palazzo Barberini, seguì Giuseppe Saragat nella fondazione del P.S.L.I., di cui fu segretario nazionale dal gennaio 1947 al 1949. Fu consultore nazionale e poi deputato alla Camera per tre legislature. Ministro della Marina mercantile nel 195051, presidente del gruppo parlamentare socialdemocratico, ministro delle Poste e Telecomunicazioni dal luglio 1958, impersonò nel suo partito un riformismo nutrito di irriducibile anticomunismo.

M.Gi.

Simula, Giovanni Maria

Medaglia d oro a[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 320

Brano: [...]Dopo l’8.9.1943 fu, con Cino Moscatelli, tra gli organizzatori della lotta partigiana, promotore del C.L.N. a Quarona e tra i dirigenti di “Valsesia Libera”, un settimanale di orientamento democratico che cessò le pubblicazioni verso la fine degli anni Quaranta.

Dirigente del Comitato di Zona del P.C.I. per la Valsesia, svolse per molti anni un’intensa attività in campo politico e amministrativo.

A.To.

Salsi, Italo

N. a Massenzatico (Reggio Emilia) il 6.2.1865, m. a Parma l’11.5.1962; maestro elementare.

Appartenente a famiglia di modeste condizioni, si diplomò maestro nel

1885. Avendo aderito all’ideologia socialista, partecipò al II Congresso nazionale del P.S.I. (Reggio Emilia, settembre 1893). Nel 1894, in seguito alle leggi eccezionali crispine e allo scioglimento dei circoli socialisti, fu inviato per 2 anni al confino.

Nelle elezioni del giugno 1895, avendo Camillo Prampolini rinunciato a presentarsi al collegio di Reggio Emilia per favorire Salsi, la candidatura di quest’ultimo prevalse su quella del moderato Levi. Durante il breve periodo dell’attività parlamentare Salsi si occupò assiduamente dei problemi della scuola, chiedendo tra l’altro l’estensione dell 'obbligo fino al dodicesimo anno di età. Nel 1897, alla scadenza del mandato, rinunciò a ripresentarsi. Perseguitato dalle autorità didattiche dello Stato sabaudo quale propagatore delle idee socialiste nella scuola, nello stesso 1897 Salsi venne licenziato daH’insegnamento. Trasferitosi a Parma, passò alle dipendenze del Comune e negli anni successivi co[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 75

Brano: [...]subalterne, concepito come difesa dallo sfruttamento capitalista e anche, utopisticamente, come mezzo per cambiare l’intera società in senso socialista.

Lotte salariali di un certo peso sii ebbero nella primavera del 1885 da parte dei braccianti, seguite da un grande sciopero dei muratori che portò alla conquista di migliori condizioni economiche per la categoria. Il P.S.I., dopo il Congresso di fondazione svoltosi a Genova nel 1892; tenne in Reggio Emilia il suo secondo Congresso nazionale.

Il processo di emancipazione delle masse lavoratrici reggiane venne fortemente influenzato dall’opera dei primi pionieri del socialismo, tra i quali emerse la figura di Camillo Prampolini (v.). Eletto deputato di Reggio nel 1890, questi divenne l’uomo politico localmente più seguito, anche per l’indirizzo originale della sua propaganda.

Rimarrà famosa, tra i numerosi scritti dì Prampolini, la “Predica di Natale”, apparsa su “La Giustizia” (v.) del 2425.12.1897 e rivolta principalmente ai lavoratori cattolici.

Il socialismo reggiano era contrar[...]

[...]morti e 5 feriti si ebbero nel corso di scontri verificatisi in varie località. Il 2 settembre dello stesso anno i lavoratori di Reggio parteciparono alla grande lotta di occupazione delle fabbriche occupando le “Reggiane”. Ma anche qui l’iniziativa operaia, in una città dominata dal riformismo, non conseguì altro sbocco che qualche miglioramento salariale (v. Occupazione delle fabbriche).

Fascismo e antifascismo

L’11.11.1920 si costituì a Reggio Emilia (in ritardo rispetto alle altre province padane) il Fascio di combattimento, ma il movimento fascista era ancora debole per opporsi direttamente alle iniziative operaie e contadine. La spedizione punitiva del 31 dicembre, nella quale vennero uccisi i due giovani socialisti Mario G aspari ni e Agostino Zaccarelli, fu opera dei fascisti modenesi calati a Correggio da Carpi. Tuttavia, su queN’esempio, anche il fascismo reggiano si rafforzò e si mosse, seminando il terrore in provincia, particolarmente negli anni 1921 e 1922. Così come altrove, la violenza fascista si scatenò in tutta la sua[...]

[...]ari ni e Agostino Zaccarelli, fu opera dei fascisti modenesi calati a Correggio da Carpi. Tuttavia, su queN’esempio, anche il fascismo reggiano si rafforzò e si mosse, seminando il terrore in provincia, particolarmente negli anni 1921 e 1922. Così come altrove, la violenza fascista si scatenò in tutta la sua brutalità contro cooperative, Camere del popolo, circoli socialisti, leghe ecc.. Particolare eco ebbe,

Cartolinaricordo del Congresso di Reggio Emilia delle Società mutue, delle cooperative e delle Camere del lavoro (1921.10.1901)

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75



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 24

Brano: [...]rancia nell’anno successivo, nel 1932 venne in Italia con l’incarico di ricostituire la F.G.C.I. clandestina, del cui Comitato centrale entrò a far parte.

Arrestato una prima volta nello stesso 1932 e denunciato al Tribunale speciale, venne assolto in istruttoria e scarcerato nel 1933. Fu arrestato nuovamente nel 1937 e condannato nel 1938 dal Tribunale speciale a 6 anni di carcere.

Dimesso per condono nel 1941, fu trasferito al carcere di Reggio Emilia. La Questura locale, anziché disporre per la sua liberazione, lo fece inviare nel campo di internamento di Monteforte Irpino (Avellino). Da quel luogo fu liberato il 6.9.1943, appena in tempo per sfuggire dalle mani dei tedeschi.

Dopo I’8 settembre partecipò alla Guerra di liberazione, nelle fila della 144a Brigata Garibaldi operante sull’Appennino reggiano, quale commissario di un battaglione.

Dopo la Liberazione svolse per molti anni attività nel movimento cooperativo, poi presso l’A.N.P.I. di Reggio Emilia.

G.Fr.

Rajk, Làszló

N. nel 1909 in Transilvania, m. nel 1949 a B[...]

[...]one, lo fece inviare nel campo di internamento di Monteforte Irpino (Avellino). Da quel luogo fu liberato il 6.9.1943, appena in tempo per sfuggire dalle mani dei tedeschi.

Dopo I’8 settembre partecipò alla Guerra di liberazione, nelle fila della 144a Brigata Garibaldi operante sull’Appennino reggiano, quale commissario di un battaglione.

Dopo la Liberazione svolse per molti anni attività nel movimento cooperativo, poi presso l’A.N.P.I. di Reggio Emilia.

G.Fr.

Rajk, Làszló

N. nel 1909 in Transilvania, m. nel 1949 a Budapest; dirigente politico ungherese.

Attivo nel movimento studentesco clandestino, nel 1930 entrò nel Partito comunista d’Ungheria, fuori legge nel regime di Horty, e nel 193233 finì in carcere.

Dal 1937 al 1939 fu in Spagna, dove combattè con le Brigate Internazionali, restando ferito tre volte. Dopo la caduta della repubblica spagnola passò in Francia. Qui fu internato nel campo di Vernet e, do

24



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 77

Brano: Reggio nell’Emilia

Reggio E.”f organo della Fratellanza Reggiana (Parigi, giugno 1936)

tra i numerosi concittadini che a Parigi, nel 1933, fondarono la Fratellanza Reggiana, un’organizzazione essenzialmente antifascista, tra i cui promotori si ricordano Cesare Campioli, (che dopo la Liberazione sarà eletto sindaco di Reggio) e Luigi Menozzi. Quest'ultimo, gestore di un ristorante in Rue Georges Bouzerait, mise a disposizione il locale quale sede permanente dell'Associazione.

Compito della Fratellanza Reggiana fu anzitutto quello di dare assistenza ai fuorusciti italiani, sia a quelli clandestini (privi di regolari[...]

[...]el governo francese e, a tal fine, dovette far vedere di essere completamente apolitica, ma in realtà si trattava di una vera e propria organizzazione politica antifascista, diretta in prevalenza da fuorusciti comunisti.

Una campagna propagandistica e di solidarietà particolarmente sentita fu, nel 1936, quella contro l’intervento fascista in Spagna e per la raccolta di fondi a favore dell’esercito repubblicano. Consistente fu il contributo di Reggio Emilia alla lotta contro il franchismo: 62 furono i combattenti reggiani accorsi nelle Brigate Internazionali. Di questi, 12 caddero in combattimento e altri 4 morirono in seguito a malattie o ferite riportate al fronte. Tra i combattenti reggiani, 50 erano comunisti, 4 anarchici, 2 socialisti e 6 di tendenza imprecisata.

Lotte contadine

Una caratteristica peculiare della lotta antifascista nel Reggiano fu la partecipazione di contadini a fianco degli operai. Ne dà la misura uno sguardo alle categorie sociali a cui appartenevano i 197 condannati reggiani dal Tribunale speciale: 95 operai,[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 668

Brano: [...]

Fu segretario della Federazione socialista leccese dall’ottobre 1943 al gennaio 1947, consultore nazionale

per la Puglia, deputato alla Costituente, sottosegretario alla Marina dal luglio 1946 al maggio 1947.

Alla sua morte lasciò un fondo di documenti e libri, divenuto importante archivio per lo studio del movimento operaio e contadino del Mezzogiorno (Istituto “Vito Mario Stampacchia”).

Storchi, Amilcare

N. a S. Martino in Rio (Reggio Emilia) il 23.8.1877, m. a San Colombano al Lambro (Milano) il 21.4. 1944; giornalista.

Figlio di un fabbro e di una pasticcerà, aderì da ragazzo al socialismo, conseguì il diploma di maestro elementare e si diede all’attività politica. Fu segretario della Camera del lavoro a Carpi (1900) e poi a Ferrara (19011907), dove diresse anche il settimanale “La Scintilla”. Più tardi trascorse circa un anno lavorando nella redazione del “Lavoratore” di Trieste. Successivamente venne chiamato a Milano, come redattore del “Tempo” e infine del l’“ Avanti!”.

Nel 1919 fu eletto deputato del P.S.I. per [...]

[...]a direzione della “Giustizia”.

Passato nel 1922 al P.S.U., dopo la marcia fascista su Roma emigrò in Argentina, per rientrare in Italia nel 1926. Negli anni del regime fascista visse a Milano facendo il tabaccaio, poi il rappresentante di medicinali.

Nel 1942 riprese i contatti politici con i vecchi compagni socialisti e l’anno dopo, durante i 45 giorni del governo Badoglio, rappresentò il P.S.I.U.P. nel “Comitato di intesa patriottica” di Reggio Emilia.

Morì mentre era sfollato in un paese della provincia di Milano.

Terzinternazionalista, Frazione

Frazione costituitasi nel 1922 all 'interno del P.S.I. (v. Socialista Italiano, Partito) ed entrata a far parte, nel 1924, del P.C.d’I. (v. Comunista Italiano, Partito).

Origini

La frazione terzinternazionalista (detta polemicamente “terzina”) del P.S.I. sorse quale conseguenza dell’esito del XVIII Congresso nazionale del partito, svoltosi a Mila

no nelle giornate dal 10 al 15.10.

1921.

L’assise socialista era stata preceduta dal viaggio nell’Unione Sovietica di Costan[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 422

Brano: [...] popolo in armi per conquistarsi la libertà, Parma, 1975; L. Leris, Antifascismo e Resistenza nella Bassa Parmense (78a Brigata Garibaldi S.A.P.), Parma, 1975; L. Porcari, Così si resisteva, Parma, 1974; R. Polizzi, Il lavoro cospirativo, Bologna, 1967; R. Barazzoni e U.Gilioli, La liberazione dell’Emilia Romagna, Milano, 1979.

Per gli aspetti strettamente militari: F. Cipriani, Guerra partigiana. Operazioni nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Parma, s.d.; L. Tarantini, La Resistenza armata nel Parmense: organizzazione e attività operativa, Parma, 1978; E. Cosenza, La * Sacca di Fornovo », Parma, 1966.

D.Ga.

Antifascisti originari di Parma condannati dal Tribunale Speciale (tra parentesi, gli anni di carcere inflitti):

Adorni Vittorio (3), Alzapiedi Serafino (2). Arduini Augusto (1), Barbieri Virginio (14 + 4 e 6 mesi), Bertoli Alceste (4), Bertoli Roberto (3), Bonani Angelo (4), Bonini Aristide (1), Boselli Iginio (4), Cabassi Gino (4), Canepari Ernesto (4), Casamatti Alcide (3), Cella Elide (16), Corradi Vincenzo ([...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Reggio E, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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