Brano: Neonazismo
Svastiche disegnate da neonazisti su tombe del cimitero ebraico di Francoforte (1978)
come una farsa. Dopo la fine della Seconda guerra mondiale, la popolazione del territorio della R.F.T. non è mai stata informata sul carattere reale del fascismo, sulla sua origine, sulle sue radici economiche e sui suoi metodi di dominio. Inoltre, la rieducazione iniziata dagli Alleati occidentali fu impostata in modo troppo burocratico.
La « denazificazione » di molti milioni di ex membri del partito di Hitler portò anche a confondere il nazismo con il fatto di essere tedeschi e assunse così un orientamento genericamente antitedesco anziché inequivocabilmente antifascista. Questo tipo di « rieducazione » finì per indignare larghi strati di popolazione, per cui la « denazificazione » prati[...]
[...]rono inchiodati alle loro responsabilità attraverso i processi di Norimberga (v.) contro i criminali di guerra, mentre centinaia di migliaia di nazisti che avevano prestato servizio propagando l'ideologia fascista nelle scuole, nelle università, nella pubblica amministrazione e presso altri enti non vennero importunati da procedure penali.
Secondo le stime della Compagnia radiofonica britannica B.B.C., circa
200.000 criminali nazisti della R.F.T., responsabili degassassimo di almeno 12 milioni di europei, non sono mai stati oggetto di procedimenti penali. Molti di questi criminali nazisti ufficialmente « denazifi
cati », ovvero rimasti indisturbati, furono tranquillamente reintegrati nelle loro funzioni in seno all'esercito e nella pubblica amministrazione, nell'apparato giudiziario, nella polizia, tra i quadri dirigenti dell’industria e dei partiti borghesi. Il Braunbuch (Libro bruno), pubblicato nella Repubblica Democratica Tedesca nel 1965, rese noti i nomi di oltre 1.800 alti funzionari nazisti e criminali di guerra gravemente [...]
[...]oni in seno all'esercito e nella pubblica amministrazione, nell'apparato giudiziario, nella polizia, tra i quadri dirigenti dell’industria e dei partiti borghesi. Il Braunbuch (Libro bruno), pubblicato nella Repubblica Democratica Tedesca nel 1965, rese noti i nomi di oltre 1.800 alti funzionari nazisti e criminali di guerra gravemente compromessi che potevano circolare liberamente in posizioni dirigenti dell’apparato politico ed economico della R.F.T., quando non percepivano cospicue pensioni statali. Fra questi troviamo 15 ministri e segretari di stato, 100 generali e ammiragli delle forze armate della R.F.T., 828 alti funzionari dell apparato giudiziario nonché magistrati e procuratori di stato, 245 funzionari dirigenti del ministero degli Esteri, delle ambasciate e dei consolati della R.F.T., e infine 297 alti ufficiali della polizia e del servizio segreto interno (Verfassungsschutz).
La carica di Presidente della Repubblica è stata coperta da Heinrich Luebke (v.), che aveva partecipato alla realizzazione dei più segreti progetti di riarmo dei capi nazisti. In virtù della « Legge per la regolarizzazione delle condizioni giuridiche delle persone interessate dall’art. 131 del Codice costituzionale » (la cosiddetta « legge 131 », entrata in vigore l’11.5.1951), decine di migliaia di individui, già funzionari di stato e deH’esercito, magistrati e diplomatici nazisti, venivano perf[...]
[...]gge 131 », entrata in vigore l’11.5.1951), decine di migliaia di individui, già funzionari di stato e deH’esercito, magistrati e diplomatici nazisti, venivano perfino favoriti nell accedere a posizioni dirigenti dello Stato, indipendentemente dal fatto che avessero ricoperto cariche nell’apparato nazista o che fossero stati dei semplici simpatizzanti del nazismo.
Organizzazioni neonaziste
Tale era l’ambiente in cui, fin dalle origini della R.F.T., si fece strada
lo sviluppo continuo della destra politica. Il partito di destra radicale Sozialistische Reichspartei (S.R.P., Partito socialista del Reich), fondato fin dal 1949, riuscì a ottenere circa il 10 per cento dei voti nelle elezioni regionali della Bassa Sassonia e di Brema. All’inizio degli anni Cinquanta sorsero altri partiti e gruppi neofascisti, quali la Deutsche Gemeinschaft (Comunità tedesca), il Deutscher BJock (Blocco tedesco), la VaterlaendJsche Union (Unione patriottica). Notevole rilievo raggiunse anche il Block der
Heimatvertriebenen und Entrechteten (B.H.E., Bloc[...]
[...]acciaio) e l’organizzazione erede delle SS Hilfsgemeinschaft auf Gegenseitigkeit (H.I.A.G., Associazione di mutuo soccorso). Questa rete di partiti e raggruppamenti nazisti, già allora ben estesa, per la maggior parte poteva muoversi senza avere fastidi e pubblicare i propri opuscoli di propaganda per esercitare un'influenza sulla formazione deH’opinione pubblica popolare. Soltanto nel 1952 fu vietata la S.R.P., ma questo perché al governo della R.F.T. serviva un pretesto per vietare il Partito comunista tedesco, divieto da tempo premeditato e poi reso operativo nel 1956. Al posto della S.R.P., il cui divieto coincideva con l'autoscioglimento di quel partito già in atto, subentrò la Deutsche Reichspartei (D.R.P., Partito del Reich tedesco), che fino alla metà degli anni Sessanta si presentò, sia pure con scarso successo, a tutte le elezioni federali. Durante gli anni del boom economico della R.F.T. molti di questi partiti di destra, come la Deutsche Partei (Partito tedesco), il B.H.E. e la Freie Volkspartei (Partito po
li palco della presidenza durante una manifestazione revanscista nella R.F.T.. Ultimo a destra, Otto d'Asburgo. Lo striscione reca lo slogan: « Nessuna falsificazione storica. Con ciò non si fa la pace! »
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