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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 205

Brano: [...] (Germania libera) che, per iniziativa dei comunisti, riunì numerosi esponenti intellettuali della emigrazione antinazista (v. Germania) nonché un gruppo di militari. Egli personalmente si prodigò poi nel lavoro di propaganda tra i prigionieri di guerra tedeschi dopo la battaglia di Stalingrado, quando ormai certa apparve la sconfitta della Germania nazista, per preparare la rinascita di un movimento di sinistra nel paese.

Il presidente della R.D.T. Walter Ulbricht (giugno 1950)

Il ritorno in patria

Dopo la capitolazione del Terzo Reich rientrò a Berlino occupata dalle truppe sovietiche e fu il primo dirigente della amministrazione municipale nella capitale tedesca, impegnata ad affrontare gli angosciosi problemi di sopravvivenza e di ricostruzione dell’immediato dopoguerra. Sul piano politico, operò per la unificazione di comunisti e socialdemocratici in un solo partito, ma questa operazione ebbe successo soltanto nella zona occupata dai russi: nacque così nel 1946 il Partito di unità socialista (S.E.D.), nel quale Ulbricht assuns[...]

[...]diato dopoguerra. Sul piano politico, operò per la unificazione di comunisti e socialdemocratici in un solo partito, ma questa operazione ebbe successo soltanto nella zona occupata dai russi: nacque così nel 1946 il Partito di unità socialista (S.E.D.), nel quale Ulbricht assunse la carica di vicepresidente. Al secondo congresso del S.E.D. egli venne eletto membro della segreteria e nel terzo congresso (1950) segretario generale.

Leader della R.D.T.

Allorché, dopo la costituzione della Repubblica Federale Tedesca nella Germania occidentale occupata dalle truppe francoangloamericane, nella zona occupata dai russi fu costituita la Repubblica Democratica Tedesca (7.11.1949), Ulbricht ne venne designato vicepresidente (con W. Pieck presidente). Da allora ebbe inizio, nel partito come nel paese, una svolta radicale: gradualmente allontanati dai posti di direzione gli esponenti socialdemocratici, la S.E.D. divenne un partito comunista a tutti gli effetti, rigorosamente legato all’U.R.S.S.; analogamente, la politica interna della R.

D.T. [...]

[...]el paese, una svolta radicale: gradualmente allontanati dai posti di direzione gli esponenti socialdemocratici, la S.E.D. divenne un partito comunista a tutti gli effetti, rigorosamente legato all’U.R.S.S.; analogamente, la politica interna della R.

D.T. si adeguò, come nelle altre “democrazie popolari”, alle esigenze economiche e politiche dell'Unione Sovietica.

Poco dopo la morte di Stalin si ebbero a Berlino e in vari altri centri della R.D.T. imponenti moti popolari per un cambiamento di regime politico (17.6.1953), il che indusse Ulbricht e il suo governo ad adottare la linea detta del “nuovo corso” che permise di ricuperare una seppur fragile base di collaborazione tra i diversi ceti sociali e forze politiche, formalmente rappresentati nel cosiddetto “Fronte nazionale”. Nello stesso tempo, gli oppositori all’interno della S.E.D. venivano duramente repressi ed eliminati (ZaisserHercustadt nel 1953, Schirdewan nel 1958), anche se nella R.D.T. non si giunse mai ai pubblici “processi” conclusi da condanne a morte come avvenne nelle [...]

[...]politico (17.6.1953), il che indusse Ulbricht e il suo governo ad adottare la linea detta del “nuovo corso” che permise di ricuperare una seppur fragile base di collaborazione tra i diversi ceti sociali e forze politiche, formalmente rappresentati nel cosiddetto “Fronte nazionale”. Nello stesso tempo, gli oppositori all’interno della S.E.D. venivano duramente repressi ed eliminati (ZaisserHercustadt nel 1953, Schirdewan nel 1958), anche se nella R.D.T. non si giunse mai ai pubblici “processi” conclusi da condanne a morte come avvenne nelle altre “democrazie popolari”.

Con un trattato del 1955 l’U.R.S.S. restituì formalmente la sovranità alla R.D.T., ma questa entrò contemporaneamente a far parte integran

205



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 206

Brano: [...]ale organismo.

Nei primi anni del dopoguerra l’aggravarsi delle tensioni internazionali e la “guerra fredda” avevano portato, tra gli altri effetti, alla crisi di Berlino del 1948, determinando quella radicale frattura fra le “due Germanie” che avrebbe trovato un tragico suggello nella creazione del muro di Berlino. Con la chiusura ermetica delle frontiere fra i due Stati, cessò comunque il fenomeno dell’esodo in massa della popolazione della R.D.T. verso la Germania occidentale, dando così inizio a una “normalizzazione” che Ulbricht avrebbe voluto raggiungere anche nei rapporti fra Stati. A tal fine, nell’accettare l’inclusione della R.D.T. nel Patto di Varsavia egli pose la condizione che i rapporti tra la Repubblica Federale Tedesca e gli Stati socialisti fossero rigorosamente subordinati alla instaurazione di regolari relazioni fra le due Germanie, nel senso che la R.F.T. doveva riconoscere la R.D.T. rinunciando alla pretesa di ritenersi l'unico legittimo Stato tedesco. Quando questa linea (“dottrina Ulbricht”), inizialmente accettata dall’U.R.S.S. e dagli altri Stati dell’Est, venne a cadere di fatto con l’iniziativa della Ostpolitik da parte del cancelliere Brandt, Ulbricht venne a trovarsi completamente spiazzato. Egli venne pertanto sostituito nel maggio 1971 (con la motivazione dei “limiti di età”) dall’attuale presidente della repubblica E. Honecker. Poco più di due anni dopo, Ulbricht scompariva anche fisicamente dalla scena.

Di colui che certamente è stato uno dei dirigenti com[...]

[...] certamente è stato uno dei dirigenti comunisti europei più significativi del secolo sono rimasti numerosi scritti sui sindacati, sul movimento operaio, sui contadini, sulla direzione deH’economia, sul fascismo e sulla ricostruzione di Berlino negli anni del secondo dopoguerra.

Opere più significative: Ueber Gewerkschaften. Aus Reden und Aufsàtzen, Berlin 1953; Zur Geschichte der deutschen Arbeiterbewe

gung. Aus Reden und Aufsàtzen, Stuttgardt 1953; Der faschistische deutsche Imperialismus, Berlin 1956; Die Entwicklung des deutschen volksdemokratischen Staates, 19451958, Berlin 1961; Die Bauernbefreiung in der Deutschen Demokratischen Republik, Berlin 196162; Zum neuen oekonomischen System der Planung und Leitung, Berlin 1966; Zum oekonomischen System des Soziali smus in der DDR, Berlin 1969; Zur Geschichte der neuesten Zeit, Berlin 1955.

R.Ri.

Umile, Leonardo

Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. N. a Scemi (Chieti) nel

1919, m. a Bastia di Licciana Nardi (Massa) il 7.4.1945; operaio. Riformato dal servizio mi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 467

Brano: [...] anche in campo internazionale, come membro del Comitato mondiale dei Partigiani della pace (v.).

Tra gli altri suoi libri si ricordano: I compagni (1932), sulle vicende dei comunisti In Europa durante gli anni del primo dopoguerra; Visto di transito (1943), sulle traversie dei profughi politici in seguito all’occupazione tedesca della Francia; I morti non invecchiano (1949), sulla Germania del dopoguerra; La decisione (1959) sulla vita nella R.D.T., di cui non mancò di criticare taluni fondamentali aspetti.

Il suo innato anticonformismo, che la portò tra l’altro a polemizzare con Georgy Lukacs a proposito del concetto di « realismo » in nome di un’arte libera di ogni scolasticismo, « anche se rivestita di panni marxisti », le attirò diffidenze da parte delle autorità della R.D.T., che peraltro non osarono entrare in aperto conflitto con lei, data la sua ormai acquisita fama internazionale. Venne piuttosto usata, per la singolare sintesi tra politica e letteratura che ben si esprimeva in lei (e malgrado tutta la problematicità di cui invece si faceva giustamente carico), come un fiore all’occhiello della cultura di regime.

Segni, Antonio

N. a Sassari il 2.2.1891, m. a Roma l’1.12.1972; presidente della Repubblica italiana.

Di ricca famiglia agraria, compì studi giurìdici nell’università di Sassa

ri e, dopo la laurea conseguita nel

1913, iniziò la profess[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 648

Brano: [...]unista tedesco (K.P.D.) nella zona di occupazione sovietica. Nel 1946, quando comunisti e socialisti della zona sovietica si fusero per dare vita al Partito di unità socialista (S.E.D.), Pieck ne fu nominato presidente insieme a Otto Grotewohl (v.).

Nel 1949, con la nascita della Repubblica Democratica Tedesca, ne divenne il presidente (con Grotewohl primo ministro), rieletto nel 1953 e nel 1957. Con la sua morte la carica di presidente della R.D.T. fu abolita.

Bibliografia: Der deutsche antifaschistische Widerstand 19331945, Ròderberg V., Frankfurt/M, 1975.

W. Pieck a colloquio con alcuni alti ufficiali nazisti catturati dai sovietici (U.R.S.S., 1944)



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 237

Brano: [...]l compito di smantellarne il mito, denunciandone « errori » e « colpe ». La rottura col passato operata da Krusciov risaltò ancora più per il suo carattere estroso, a volte brillante e a volte urtante; per i suoi discorsi in cui molto era lasciato aH’improvvisazione; per i suoi frequenti viaggi, non scevri di teatralità e compiuti, oltre che in Jugoslavia, in Polonia, in Gran Bretagna, in Cina, in India, in Birmania, a New York, a Ginevra, nella R.D.T. e altrove; per le sue continue iniziative e la fervida fantasia. In quest’opera emersero però anche i suoi limiti politici, culturali e intellettuali; e soprattutto il carattere autoritario e intollerante, il modo personale di dirigere che egli aveva ereditato dall’era staliniana.

Azione politica

Nel giugno 1957 fece escludere dal Presidium e dal C.C. Molotov, Kaganovic e Malenkov definendoli, con terminologia staliniana, « gruppo antipartito »; rimosse dalla carica di ministro della Difesa il maresciallo Zukov, e nel 1958 eliminò anche Bulganin dalla carica di primo ministro, finendo c[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 28

Brano: [...] tipo democraticoborghese, « tuttavia — scrive Alberto Caracciolo — fra incertezze e dibattiti in cui si invocano a proposito e sproposito i principi massimi dell’idea, la vicenda del socialismo romano intorno al blocco Nathan non è un fatto occasionale e privo di conseguenze. Essa anzi rappresenta un momento importante nella presa di coscienza dei com

Nasser (a destra) al Cairo, durante una visita ufficiale del presidente del Consiglio della R.D.T. Walter Ulbricht



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 123

Brano: [...] 1952; Die Evangelische Kirche im Dritten Reich, Bielefeld, 1956; Texte zur Geschichte des Pfarrernotbundes, Berlin, 1958. D. Schmidt, Martin Niemòller, Hamburg, 1959 (ed ivi anche bibliografia delle opere di Martin Niemòller); F. Zipfel, Kirchenkampf in Deutschland 19331945, Berlin, 1965; S. Bologna, La Chiesa confessante sotto il nazismo 19331936, Milano, 1967.

E. Co.

Nietzsche, Friedrich

N. a Ròchen, nei pressi di Liitzen (oggi nella R.D.T.) il 15.10.1844, m. a Weimar il 25.8.1900; scrittore, filosofo, filologo e poeta tedesco. Figlio di un pastore protestante, avviato agli studi classici si perfezionò in filologia presso le università di Bonn e di Lipsia, trascorrendo successivamente un decennio (18691879) a Basilea, quale professore di filologia classica presso quella università.

Nella società e nella cultura tedesca della seconda metà dell’Ottocento Nietzsche fu, sulla scia di Schopenauer, la più rilevante figura di « filosofo della civiltà », di critico a suo modo della cultura e della civiltà del suo tempo; pensatore tut[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 434

Brano: [...]o di arma nucleare e contro qualsiasi ipotesi di guerra nucleare, generale o « limitata ». Presidente del Consiglio mondiale della pace è attualmente l’indiano Romesh Chandra, e presidenti onorari sono: il reverendo Ralph Abernathy (U.S.A.), Hortensia Bussi de Allende, vedova del presidente del Cile Salvador Allende; Gustà Fucikova (Cecoslovacchia); Dolores Ibarruri (Spagna); Gheorghi Nadjakov (Bulgaria); Martin Niemòller (R.F.T.); Anna Seghers (R.D.T.). Tra i vicepresidenti, l'ex presidente della Repubblica portoghese Francisco da Costa Gomes, il parlamentare laburista inglese James Lamond, il presidente della Z.A.P.U. Joshua Nkomo (Zimbabwe), Abdullah Hourani, membro del Comitato centrale dell’O.L.P.. Per l’Italia, vicepresidente è Amerigo T erenzi.

Particolarmente impegnato appare, tra le personalità italiane che aderiscono attualmente al movimento, il generale Nino Pasti, ex vicecomandante in Europa per gli affari nucleari della N.A.T.O. e leader del gruppo che si raccoglie intorno alla rivista Lotta per la pace, la quale costituisce[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 677

Brano: [...]ell’economia pianificata con gli altri paesi socialisti, ma dagli anni Settanta è entrata in una fase di crisi che ha creato nel paese gravi difficoltà politiche e sociali. Gli abitanti, che erano circa 32 milioni prima del conflitto, scendevano a 24,6 milioni

neH'immediato dopoguerra, sia per il genocidio (v.) ivi praticato dai nazisti sia per l’emigrazione di circa

4 milioni di polacchi di lingua tedesca trasferitisi nella R.F.T. e nella R.D.T., nonché di 2,5 milioni di ucraini e bielorussi rientrati dall’U.R.S.S. con la ridefinizione dei confini di stato.

La Repubblica Popolare Polacca, proclamata nel febbraio 1947 dopo la vittoria del Partito operaio unificato polacco (comunista), è membro del Patto di Varsavia (v.) dal 1955 e del Comecon dal 1959. La sua Costituzione, modificata nel 1976, definisce la Polonia uno Stato socialista basato sui principi della democrazila popolare e assegna al P.O.U.P. la guida nella costruzione del socialismo.

Movimento operaio

La nascita del movimento operaio polacco organizzato e di un par[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 82

Brano: [...] Tedesca, pur rimanendo ufficialmente presidente della K.P.D. fino allo scioglimento di questo partito, decretato dalla Corte costituzionale di Karlsruhe il 17. 8.1956 su istanza del governo federale, per incompatibilità con l’« ordinamento fondamentale liberaldemocratico » dello Stato. (In realtà, si trattava di una misura liberticida, applicata per la prima volta dalle autorità tedescooccidentali in questa occasione).

Sempre rimanendo nella R.D.T., Reimann continuò a dirigere il partito per tutto il periodo dell'illegalità. Egli potè rientrare nella R.F.T. solo nel 1969, dopo che, nell’autunno 1968, il governo della “grande coalizione” KiesingerBrandt aveva consentito la ricostituzione di un. Partito comunista in Germania occidentale, la Deutsche Kommunistische Partei.

An.Pa.

Religione e fascismo

Sulla rilevanza dell’apporto religioso al movimento antifascista, ormai la storiografia non ha dubbio alcuno. Su quel monolite chiamato Resistenza, ampio è lo spazio scolpito dai cattolici italiani (e, in misura diversa quanto signifi[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine R.D.T., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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