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Il segmento testuale Presidenza è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 27Analitici , di cui in selezione 3 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Paolo Alatri, La goccia di Sakharov in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - marzo - 31 - numero 2

Brano: 220 NOTERELLE E SCHERMAGLIE
LA GOCCIA DI SAKHAROV
Per nove anni, dal 1961 al 1970, ho ricoperto la carica di Segretario Generale dell'Associazione italiana per i rapporti culturali con l'Unione Sovietica (tra parentesi: nella storia ormai trentacinquennale dell'ItaliauRs s sono stato il Segretario Generale che è rimasto in carica piú a lungo). Ho poi fatto parte per tre anni della Presidenza, quindi sono stato eletto nel Comitato Direttivo. Da esso ho dato le dimissioni il 28 gennaio con questa lettera indirizzata all'attuale Segretario Generale on. Vincenzo Corghi:
Caro Corghi,
le ultime iniziative assunte dalle autorità dell'Unione Sovietica (e non mi riferisco neppure tanto a quelle attinenti alla politica estera, con l'invasione dell'Afghanistan, quanto soprattutto alle misure di repressione interna nei confronti di tanti intellettuali) mi fanno sentire come incompatibile la permanenza in un organismo come l'Associazione ItaliauRs s, che per gli intenti con cui è nata, per [...]

[...]harov?
Ti prego pertanto di accogliere — in segno di vibrata protesta — le mie dimissioni da membro del Comitato Direttivo dell'Associazione italiana per i rapporti culturali con l'Unione Sovietica.
È questa una decisione che prendo dopo matura riflessione e, naturalmente, con senso di pena, tanto piú che per i ben nove anni in cui ho tenuto la carica di Segretario Generale dell'Associazione, negli anni seguenti in cui ho fatto parte della sua Presidenza e poi del suo Comitato Direttivo, mi sono sempre battuto come ho potuto, sia pure con spirito di moderazione, per far trionfare quel rispetto dei valori di libertà che è inseparabile da ogni beninteso rapporto culturale.
Ti prego di dare comunicazione di questa mia lettera ai membri della Presidenza dell'Associazione ItaliauRss, nonché, alla prima occasione, agli stessi colleghi del Comitato Direttivo.
Molto cordialmente
PAOLO ALATRI
Vorrei innanzi tutto spiegare una frase della mia lettera che a prima vista può sembrare strana o poco comprensibile: la frase, cioè, in cui dico che a determinarmi nella mia decisione non hanno agito tanto le misure sovietiche attinenti alla politica estera, con l'invasione dell'Afghanistan, quanto cuelle di repressione interna nei confronti degli intellettuali. Ciò significa forse che io considero di
NOTERELLE E SCHERMAGLIE 221
poco conto iniziative d[...]

[...]opportunità politica. Tuttavia credo di non essere tanto privo di senso politico da non comprendere che l'essere membro del Comitato Direttivo dell'Associazione Italiauxss, lungi da suggerirmi il silenzio, m'imponeva di prendere posizione e d'incoraggiare altri a prendere posizione.
Non che mi faccia, in proposito, troppe illusioni. Nel momento in cui scrivo questa nota, mi risulta che è stato convocato per la prossima settimana il Consiglio di Presidenza dell'Associazione (anche se è sintomatico che non ne sia stato convocato al tempo stesso il Comitato Direttivo). Dalle dichiarazioni dell'on. Gorghi e del sen. Bufalini è facile concepire il timore che l'Associazione, attraverso la propria Presidenza, cerchi di limitarsi a concedere ai suoi singoli membri di pensarla come ciascuno di essi vorrà, senza però assumere una posizione in quanto Associazione; o, se sarà proprio costretta ad assumerla, si sforzi di farlo in termini cosí asettici da corrispondere al nulla. Mi stupirei tuttavia se da tutti fosse accettata una soluzione di questo genere, dal momento che non credo che tale tesi possa essere condivisa, per esempio, dal prof. Argan, il quale è stato il primo a chiedere all'on. Gorghi di convocare la Presidenza; e sembra probabile che non la condividano anche altri membri della Presiden[...]

[...]sarla come ciascuno di essi vorrà, senza però assumere una posizione in quanto Associazione; o, se sarà proprio costretta ad assumerla, si sforzi di farlo in termini cosí asettici da corrispondere al nulla. Mi stupirei tuttavia se da tutti fosse accettata una soluzione di questo genere, dal momento che non credo che tale tesi possa essere condivisa, per esempio, dal prof. Argan, il quale è stato il primo a chiedere all'on. Gorghi di convocare la Presidenza; e sembra probabile che non la condividano anche altri membri della Presidenza.
Del resto, dalle reazioni che vi sono state alle mie dimissioni e di cui ho avuto tante e tante testimonianze personali e pubbliche, posso affermare con sicurezza che il mio gesto non ha trovato che consensi. Parlo, si badi, di consensi ricevuti dall'area alla quale appartengo: l'area cioè del Pci al quale mi onoro di essere iscritto da oltre trent'anni, l'area della sinistra socialista e comunista. Parlo perfino di persone che da anni lavorano nell'ambito dell'Associazione Italiauxss e che proprio per questo ben conoscono, per cosí dire, dall'interno, tutti quei meccanismi tutelatori, cens[...]

[...]lemico al convegno cinematografico di Mosca non furono pochi i cineasti e gli intellettuali sovietici che molto riservatamente vennero a congratularsi con me, dicendo che prese di posizione, come quella da me fatta, li aiutavano nella loro battaglia per la propria libertà di espressione.
All'amico e compagno Paolo Bufalini, cui mi legano vincoli di grande affetto, tengo comunque a esprimere il riconoscimento che egli, che è uno dei membri della Presidenza dell'Associazione Italiauxss in rappresentanza del pci, non poteva probabilmente, in un momento come questo e di fronte al « caso » suscitato dalle mie dimissioni, commentarle diversamente da come ha fatto. Per
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un uomo politico investito delle sue alte responsabilità, è naturale e legittimo che valga il motto: politique d'abord! A me sia però concesso di essere un po' meno politico, o di esserlo nel modo che piú credo convenga a un intellettuale libero da dirette responsabilità politiche.
3 febbraio 1980
PAOLO ALATRI
POSTSCRIPTUM. Martedí 5 febbraio si è poi r[...]

[...]rle diversamente da come ha fatto. Per
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un uomo politico investito delle sue alte responsabilità, è naturale e legittimo che valga il motto: politique d'abord! A me sia però concesso di essere un po' meno politico, o di esserlo nel modo che piú credo convenga a un intellettuale libero da dirette responsabilità politiche.
3 febbraio 1980
PAOLO ALATRI
POSTSCRIPTUM. Martedí 5 febbraio si è poi riunito il Consiglio di Presidenza dell'Associazione ItaliauRs s, il quale ha approvato all'unanimità (all'unanimità dei dieci intervenuti alla riunione sui venticinque suoi componenti) un comunicato in cui, dopo aver riaffermato « la funzione dell'Associazione che non riguarda la politica interna e internazionale dei due paesi, ma vuole promuovere la conoscenza reciproca e lo sviluppo degli scambi scientifici e culturali, in un quadro di distensione e di pace, nello spirito degli accordi di Helsinki » (e quest'ultimo accenno non è privo di significato), cosí prosegue: « La Presidenza ritiene suo dovere farsi interprete del se[...]

[...]rvenuti alla riunione sui venticinque suoi componenti) un comunicato in cui, dopo aver riaffermato « la funzione dell'Associazione che non riguarda la politica interna e internazionale dei due paesi, ma vuole promuovere la conoscenza reciproca e lo sviluppo degli scambi scientifici e culturali, in un quadro di distensione e di pace, nello spirito degli accordi di Helsinki » (e quest'ultimo accenno non è privo di significato), cosí prosegue: « La Presidenza ritiene suo dovere farsi interprete del sentimento, che condivide, di deplorazione e grave turbamento per l'intervento in Afghanistan e, per quanto piú direttamente attiene al campo specifico di attività dell'Associazione, per i provvedimenti repressivi presi nei confronti dell'accademico Sakharov. La Presidenza dell'Associazione ItaliauRss rileva che si è creata cosí una situazione che determina nel paese e tra le forze politiche democratiche, pur nella varietà di opinioni e di atteggiamenti, una comune preoccupazione. L'Associazione, fedele al proprio compito dimostratosi positivo per un trentennio, anche nei momenti piú difficili, di salvaguardare e sviluppare i rapporti culturali, sociali ed economici tra i due paesi, vuole esprimere in tale senso la convinzione che questi atti rendono arduo un lavoro proficuo e si ripercuotono negativamente su larghi strati dell'opinione pubblica italiana, che h[...]

[...]positivo per un trentennio, anche nei momenti piú difficili, di salvaguardare e sviluppare i rapporti culturali, sociali ed economici tra i due paesi, vuole esprimere in tale senso la convinzione che questi atti rendono arduo un lavoro proficuo e si ripercuotono negativamente su larghi strati dell'opinione pubblica italiana, che hanno sempre considerato e considerano utile l'attività delle due Associazioni (ItaliauRss e URssItalia) ». Infine, la Presidenza ha deciso di diramare questo comunicato alla stampa, di consegnarlo, tramite una delegazione, all'Ambasciatore sovietico a Roma e di comunicarlo all'Associazione uRssItalia.
Da parte mia, un breve commento. Sono molto soddisfatto del testo del comunicato, che condivido sia nella parte costruttiva sia in quella critica. Come risulta da quanto avevo scritto nell'articolo qui sopra pubblicato, è molto di piú di quanto mi aspettassi. E sono contento di avere provocato, con il mio gesto, che ha avuto cosí larga ripercussione, questa presa di posizione.
Due notazioni. La prima è che alla riunione[...]

[...]talia.
Da parte mia, un breve commento. Sono molto soddisfatto del testo del comunicato, che condivido sia nella parte costruttiva sia in quella critica. Come risulta da quanto avevo scritto nell'articolo qui sopra pubblicato, è molto di piú di quanto mi aspettassi. E sono contento di avere provocato, con il mio gesto, che ha avuto cosí larga ripercussione, questa presa di posizione.
Due notazioni. La prima è che alla riunione del Consiglio di Presidenza non era presente Paolo Bufalini, che, pur condividendo le ragioni della mia protesta, aveva criticato le mie dimissioni e sostenuto che l'Associazione, come tale, non avrebbe dovuto esprimersi su fatti che riguardano la politica dell'Unione Sovietica, mentre tra i membri comunisti hanno partecipato alla riunione Giancarlo Pajetta, Renato Guttuso e Amerigo Terenzi, oltre al socialista Riccardo Lombardi, ai repubblicani Biasini e Mammí, al socialdemocratico Sullo, al liberale Bucalossi e agli indipendenti Argan e Zavattini (entrambi vicini, come è noto, al PcI). La seconda è che, da informazion[...]

[...]ini e Mammí, al socialdemocratico Sullo, al liberale Bucalossi e agli indipendenti Argan e Zavattini (entrambi vicini, come è noto, al PcI). La seconda è che, da informazioni confidenziali, ho saputo che — paradossalmente — chi piú di tutti premeva perché il comunicato contenesse affermazioni recise di condanna delle ultime iniziative sovietiche in campo internazionale e interno, era proprio il comunista Pajetta, frenato dagli altri membri della Presidenza. Successivamente il democristiano Granelli ha manifestato la sua adesione al testo del comunicato, il cui testo è stato comunque stilato in collaborazione da Pajetta e Mammí. (P. A.).



da Baratono (relatore per la mozione unitaria) con presentazione di Argentina Altobelli (presidente), e Giovanni Bacci, Discorso di Baratono in Resoconto stenografico del 17. congresso nazionale del Partito socialista italiano : Livorno, 15-20 gennaio 1921 : con l'aggiunta di documenti sulla fondazione del Partito comunista d'Italia

Brano: SEDUTA POMERIDIANA DEL GIORNO 16
Presidenza: Altobelli Argentina.
Discorso Baratono
ALTOBELLI ARGENTINA, presidente: La parola al compagno Adelchi Baratono, relatore per la frazione unitaria.
BARATONO, (applausi) : Compagni, avrei rinunziato ad aggiungere parola...
Una voce dal palco dei comunisti puri: Avresti fatto bene. (Rumori vivissimi).
BAccI: Teniamo addirittura due Congressi, se si deve continuare cosí. Fate la proposta, ma se si deve stare tutti qui, state zitti e non interrompete !
Voci verso il palco dei comunisti puri: Non è serio quello che state facendo ! (Approvazioni).
BARATONO: Compagni, avrei fatto bene a rinun[...]

[...]el pensiero della frazione, di rendere possibile a chi viene qui senza secondi fini, senza scopi personali, senza alcun motivo egoistico o utilitario, di esprimere tutto e completamente il suo pensiero. E vedrete che ci avremo tutti da guadagnare
Lasciatemi dunque parlare, o compagni, e mi rivolgo specialmente ai compagni della tendenza comunista... (Interruzioni ripetute da varie parti, rumori prolungati. In questo momento sale sul banco della Presidenza Giacinto Menotti Serrati, accolto da uno scroscio di applausi entusiastici da parte della grandissima maggioranza dei congressisti, e da urla assordanti da parte della minoranza comunista).
Vi avverto, compagni, che io intendo assolutamente di parlare e starò qui fino a questa sera, magari, ma intendo di esporre tutto il mio pensiero. (Benissimo).
Per il vocabolario e perché non si equivochi, stabiliamo dunque subito, senza che nessuno tumulti, che io chiamerò « comunista » la frazione che cosí si vuol denominare, chiamerò « unitaria » la nostra frazione e chiamerò « concentrista » la terza[...]

[...]rio e perché non si equivochi, stabiliamo dunque subito, senza che nessuno tumulti, che io chiamerò « comunista » la frazione che cosí si vuol denominare, chiamerò « unitaria » la nostra frazione e chiamerò « concentrista » la terza frazione.
Voci: Riformista ! (Rumori vivissimi).
BARATONO: È questione di nomi, é questione di parole, e le parole hanno il significato che si attribuisce loro ! (Rumori vivissimi e prolungati).
Voci: Ma che fa la Presidenza? Fateli stare zitti !
BACCI: La Presidenza che cosa volete che faccia? Se volete che faccia qualche cosa per tenere a freno il Congresso datele i poteri necessari, se no come si fa? Non raccogliete le interruzioni e lasciate che l'oratore risponda lui, se vuole, agli interruttori.
BARATONO: Sono io che, come dicevo, intendo rivolgere alcune domande molto chiare, molto precise, ai compagni comunisti; intendo rivolgerle loro con animo sereno, nella speranza che queste domande abbiano le loro risposte ugualmente chiare e precise, e nella speranza
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che da tale alternativa di domande e di risposte venga fuori in questo Congresso, anc[...]

[...]TOBELLI, presidente: Io debbo altamente protestare contro questa intolleranza. Se si continua cosí non si potrà andare avanti. Voi non fate che provocare dei tumulti, facendo perdere un tempo che dovrebbe essere prezioso per tutti. Ricordatevi che qui ci sono anche dei rappresentanti della stampa borghese...
Una voce: Costoro fanno gli interessi della borghesia agendo a questo modo ! (Applausi. Rumori).
ALTOBELLI, presidente: ...e a nome della Presidenza dichiaro che d'ora in poi faremo allontanare dall'aula, servendoci anche delle guardie rosse, coloro che non si atterranno ai richiami della Presidenza. Sarà il miglior castigo che essi potranno avere contra l'uso di questi sisterni veramente deplorevoli. (Bene !).
Qui ci sono i rappresentanti della stampa borghese che ci ascoltano, date loro la sensazione che sentite i nostri richiami, che sono richiami veramente da compagni a compagni, che sono richiami che vengono da persone che desiderano che il Congresso abbia il suo svolgimento e che tutti gli oratori possano liberamente esprimere il proprio pensiero, come si conviene a socialisti in un Congresso socialista ! (Applausi). Baratono ha la parola.
BARATONO: Le domande che io voglio porre[...]

[...]Lenin ci ha consigliato di sostituire ai riformisti degli operai; e quelli erano degli operai, come operai furono i D'Aragona, i Buozzi, i Baldesi (commenti animati), e ci venivano a narrare le condizioni morali e materiali delle loro regioni.
La Direzione del Partita non prese un atteggiamento decisivo in quel giorno. Attese gli avvenimenti. Gli avvenimenti precipitarono. (Interruzioni. Rumori. Scambio di apostrofi).
ALTOBELLI, presidente: La Presidenza è d'accordo in questo: che se c'è, come pare che ci sia, un interruttore sistematico, lo farò mettere fuori ! (Applausi).
BARATONO: Sta dunque di fatto che fino alla convocazione del Consiglio generale delle leghe noi della Direzione del Partito non avevamo una chiara intenzione, una precisa visione, una certa decisione di portare il movimento piuttosto da una parte che dall'altra. Lasciammo che si convocasse il Consiglio delle leghe. Nel frattempo la situazione generale, piuttosto che migliorata, era peggiorata, come riferirono, del resto, coloro che venivano dalle fabbriche invase, primi f[...]

[...]i stessi, a muovere le critiche all'organizzazione passata del nostro Partito.
A tutto ciò siamo disposti, ma non siamo disposti a farci dare dei codardi, dei traditori della rivoluzione, perché noi non lo siamo mai stati ! (Applausi vivissimi. Interruzioni di Bordiga. Rumori vivissimi. Tumulto).
ALTOBELLI, presidente: Sospendo la seduta fino a che tutti non saranno a posto.
(La seduta rimane sospesa per mezz'ora circa. Altobelli ritorna alla Presidenza esortando lungamente l'assemblea e specialmente quelli che sono nei palchi a non provocare tumulti. Quindi dà la parola all'oratore).
BARATONO: Le mie parole tendevano a portarvi sopra constatazioni di fatto dalle quali, se me ne aveste lasciato il modo e il tempo, avrei potuto trarre questa conclusione: che nel Partito socialista italiano non ci sono frazioni, c'è una sola grande tendenza comunista o massimalista che coincide con il Partito e che fino ad oggi ha fatto strada insieme ed in perfetta unità e di pensiero e di azione. E volevo dimostrarvi che soltanto artificiose o almeno esager[...]



da Kabaktceff (delegato dei comunisti bulgari e delegato come membro del Comitato della Terza Internazionale) [traduzione dal francese dell'onorevole Misiano], Discorso Kabaktceff in Resoconto stenografico del 17. congresso nazionale del Partito socialista italiano : Livorno, 15-20 gennaio 1921 : con l'aggiunta di documenti sulla fondazione del Partito comunista d'Italia

Brano: [...]di esporre qui le vedute dell'Internazionale comunista, che, disgra
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ziatamente, non pub essere qui rappresentata da compagni di piú grande autorità, come Zinowieff e Bukarin, e di conseguenza ad essere dettagliato.
(Kabaktcefl inizia, quindi, a leggere in francese il testo del discorso. Dopo circa una ventina di minuti di lettura, il Congresso rumoreggia, anche perché si sa che la traduzione sarà, in seguito, letta dal compagno Misiano. La presidenza prega, quindi, Kabaktcefl di rinunciare alla lettura del testo in francese e di dare, senz'altro, la parola al traduttore. Cosí viene deciso).
MISIANO legge:
« Cari compagni,
« Questa Congresso ha una grande importanza nazionale e internazionale. Nazionale, per la definitiva liberazione del Partito italiano da tutte le tendenze pacifiste e riformiste, ereditate dal periodo pacifica dello sviluppo del capitalismo, e per la costituzione in Partito rivoluzionario del proletariato. Internazionale, perché gli occhi del proletariato del mondo intero sono oggi volti verso l'Italia. I due campi: l[...]

[...] la dichiarazione di Serrati e la risoluzione dei riformisti votata a Reggio Emilia, vedrete chiaramente che il compagno Serrati si è definitivamente collocato sul terreno dei riformisti. (Interruzioni e rumori vivaci in tutta la sala. Violenti battibecchi fra secessionisti e unitari che obbligano l'oratore ad interrompere la lettura).
ROBERTO, presidente: Adesso che vi siete calmati, per non rendere impossibile il funzionamento dell'ufficio di presidenza, vi prego di rimanere tranquilli. Si tratta di ragionare e non di fare del chiasso. Capisco l'esplosione del sentimento, e siamo tutti disposti a riconoscerla giusta, ma è anche necessario che si continuino i nostri lavori poiché altrimenti qui si compirebbe un sabotaggio e non piú una discussione. (Applausi). Prego quindi, in nome di quei principi reciproci di sopportazione, di far continuare in calma la lettura, alla quale sarà possibile ad ogni frazione rispondere esaurientemente. (Approvazioni).
MISIANO (continuando la lettura): Poiché, quale è oggi la differenza fra gli opportunisti ed [...]

[...]la lotta generale del proletariato e dirigerla verso lo scopo principale: la conquista del potere politico. La C.G.d.L. e il P.S.I. non hanno compiuto il proprio dovere. La C.G.d.L. ha rifiutato di cedere la direzione della lotta al Partito... (Nuove e vivaci interruzioni. Il tumulto nella sala raggiunge in breve una forma quasi violenta. Le invettive fra l'una e l'altra frazione si incrociano. Tra i palchi e la platea è un continuo gridare e la Presidenza é veramente impotente a dominare il tumulto. Dopo qualche decina di minuti la calma ritorna).
KABAKTCEFF: Prego il Congresso di ascoltare fino alla fine, con pazienza, la parola del Comitato esecutivo della Terza Internazionale.
SERRATI, (applausi e rumori): Compagni ! Pregato dalla Presidenza e dal compagno Kabaktceff aggiungo la mia raccomandazione affinché questa discussione si svolga nel modo piú tranquillo e pacifico che sia possibile. Io mi spiego perfettamente l'irritazione dell'animo vostro. C'é in noi un sentimento ed una passione vivissima. Non è possibile che noi italiani stiamo qui dentro come in una chiesa: siamo congressisti pieni di passione, di sentimento, di volontà di dire tutte quante le cose nostre, ma appunto per questo, perché si tratta di un argomento della massima importanza, poiché non si tratta dell'avvenire del Partito — che non è niente o che almeno è po[...]

[...] un poco alla forma internazionalistica, dobbiamo abituarci a sentire i compagni nostri degli altri paesi. Siamo abituati ad una forma piú cortese, piú molle, piú aleatoria. D'altra parte invece, altri è abituato ad una forma rude. Accettiamo anche la forma rude: risponderemo con la nostra forma e dimostreremo di avere ragione.
Per queste ragioni, mi unisco completamente alla raccomandazione fatta dal compagno Kabaktceff ed a quella fatta dalla Presidenza del Congresso, acciocché questa nostra adunanza continui ad essere serena, pacifica, tranquilla, ed in essa tutti quanti possano esprimere largamente, con la massima libertà, le proprie idee. (Applausi).
MISIANO (riprende la lettura): ...il Partito, da parte sua, inceppato dai riformisti e dai comunisti unitari, dai centristi, non era in condizioni di prendere nelle sue mani la direzione di questa lotta rivoluzionaria, malgrado la maggioranza del C.C. si fosse espressa in tale senso. Il compagno Serrati nega anche il carattere rivoluzionario della occupazione delle terre di proprietà dei gra[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Presidenza, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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