Brano: [...] il popolo.
«Il Signore disse a Mosé: Fatti un serpente ardente e mettilo sopra un'antenna; e avverrà che chiunque sarà morso, riguardando quello scamperà ».
La esatta rappresentazione del male, la critica fine a se stessa che delinea i confini del male e gli dà forma, reca salute.
Anche il romanziere é chiamato a issare un serpente di bronzo sopra un'antenna, la sua missione é intimamente sacerdotale.
Ma il male ha per essenza la mutabilità poiché è del tempo oltre che nel tempo. Perciò nel deserto era il morso del serpe ar dente e voleva il serpe di bronzo, ma già al tempo di Ezechia questo non aveva piú senso e fu distrutto; nella Gerusalemme romana il male era il giogo della legge che chiedeva come serpe da contemplare uno strumento di tortura. Chi avesse mostrato serpi ardenti ai cittadini dei Cesari non avrebbe recato salute. Chi oggi
66 ELÉMIRE ZOLLA
mostri uno strumento di tortura in forma di assi compenetrate non reca salute, poiché le camere a gas sono state banalità quotidiana. In una situazione in cui la combustione univer[...]
[...]rto era il morso del serpe ar dente e voleva il serpe di bronzo, ma già al tempo di Ezechia questo non aveva piú senso e fu distrutto; nella Gerusalemme romana il male era il giogo della legge che chiedeva come serpe da contemplare uno strumento di tortura. Chi avesse mostrato serpi ardenti ai cittadini dei Cesari non avrebbe recato salute. Chi oggi
66 ELÉMIRE ZOLLA
mostri uno strumento di tortura in forma di assi compenetrate non reca salute, poiché le camere a gas sono state banalità quotidiana. In una situazione in cui la combustione universale dipende dall'umore di pochi semianalfabeti non è forse più acconcia l'immagine di K. del Castello, segnito a ogni passo dagli assistenti idioti ?
Oggi è al romanziere che spetta di individuare con nitore il male. Infatti dal mondo sono spariti i riti iniziatici, non si sa più morire per rinascere, attraversare gl'inferi e risalire, subire le prove e disporsi alla luce, ed il romanzo nasce per rimediare alla mancanza: le peripezie dell'eroe sono il mistero per chi non ha istituzioni sociali che [...]
[...]e. Infatti dal mondo sono spariti i riti iniziatici, non si sa più morire per rinascere, attraversare gl'inferi e risalire, subire le prove e disporsi alla luce, ed il romanzo nasce per rimediare alla mancanza: le peripezie dell'eroe sono il mistero per chi non ha istituzioni sociali che glielo forniscano. Non a caso il segreto che spinse Petronio a scrivere il Satyricon è nel passo del discorso di. Trimalcione che Eliot premise al Waste Land: « Poichè io stesso vidi la Sibilla coi miei occhi, a Cuma, appesa in una bottiglia: e quando i fanciulli le domandarono: Sibilla, che cosa vuoi ? ella rispose: Voglio morire ».
I mali che si debbono contemplare e assimilare, le morti che si debbono subire per vivere rinascendo sono delineati nel corso dell'iniziazione dell'eroe. Ma quale sia il rituale giusto tocca al romanziere di volta in volta riscoprire; egli deve soltanto sapere che, a differenza di altri artisti, gli compete di costruire un labirinto dove l'eroe subisca delle traversie, questo è il suo modo di offrire un serpente o un crocifiss[...]
[...]s lost his way, should not ask, 'where am I?'. What he really wants to know is, where are the other places? He has got his own body, but he has lost them ». A. H. Whitehead. Process and Reality..
Nelle iniziazioni dei Maya descritte 'dal loro testo sacro, il Popol Vuh l'iniziando veniva invitato a sedere a cospetto degli anziani; se accettava, mostrando di non sapere che era suo dovere restare in piedi in segno di ossequio, si sentiva bruciare, poiché la sedia era ardente. Così chi risponderà alla domanda « Quali romanzieri preferisci, tu » (Sed tu quis es, quid dicis de te ipso) mostrerà la sua infermità.
La risposta giusta è e Preferisco non sapere che cosa preferisco io in quanto io ». Chi dice io entra nel sogno. Provate a dire « quel marrone sfuma nell'azzurro secondo me », provate a dire « uccidere per diletto è ingiusto a mio avviso », provate a dire « ascoltare Mozart è meglio che ascoltare Mein lieber Augustin a mio gusto ». Perché vi sentireste meno ridicoli dicendo « quell'edificio è bello a mio avviso », o « io ti amo » (invec[...]