Il segmento testuale Piero Pajetta è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti. Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 7Entità Multimediali , di cui in selezione 5 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali) |
da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 305
Brano: [...]ino a raggruppare oltre 5.000 combattenti, in un territorio che non raggiungeva i
200.000 abitanti; 508 furono i caduti e i fucilati. I più noti dirigenti partigiani biellesi sono stati: Quinto Anton ietti, comandante di zona; Nello Poma, commissario politico di zona; Domenico Marchisio, capo di stato maggiore; Franco Moranino, comandante della XII Divisione Garibaldi; Avanti Bricarello, Bruno Salza [M astrilli) e diversi altri. Tra i caduti: Piero Pajetta (Nedo), comandante della II Brigata Garibaldi, decorato di medaglia d'oro. Alcune località del Biellese, precisamente le valli Mosso, Ponzone e Sessera, confinanti con la Valsesia, durante la Guerra di liberazione furono quasi costantemente « zone libere» (v.), nelle quali l’autorità veniva di fatto esercitata dai C^.L.N. e dai Comandi partigiani. Questi erano gli organi di potere che provvedevano al sostentamento delie popolazioni, rappresentavano i lavoratori nella stipulazione dei contratti di lavorò con le aziende industriali, creavano le basi di una società democratica. Gli industriali, [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 195
Brano: [...]lle persecuzioni fasciste.
Dopo T8.9.1943 i giovani del comune, nella loro grandissima maggioranza, parteciparono alla lotta partigiana militando nelle formazioni della V e della VII Divisione Garibaldi, operanti rispettivamente sulla Serra e nel Canavese.
I primi nuclei di queste formazioni garibaldine sorsero fin dal novembre 1943, dopo una riunione tenutasi a Occhieppo Inferiore per iniziativa di Annibaie Caneparo e alla quale partecipò Piero Pajetta [Nedo).
Nel corso della Guerra di liberazione, tra il 1944 e il 1945, caddero i partigiani occhieppesi Adriano Cardili [Omero) ; Giuseppe Martelli [Pippo) ; Ugo Schiapparelli [Zio) ; Consolato Minniti [Menelik) ; Aldo Gariazzo [Dante).
A seguito di una azione di rappresaglia dei nazifascisti, il 9.2.44 furono qui trucidati i civili Gino Pagnone, Flavio Frassati e Pietro Schiapparelli, padre del partigiano « Zio ».
Il 15.4.1945, a pochi giorni dalla Liberazione, nel corso di una nuova azione di rappresaglia contro il paese, caddero sotto i colpi di mortaio sparati dal Piazzo di Biella[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 727
Brano: [...]ne Garibaldi.
Da Postua, il cui territorio a un certo momento fu completamente in mano ai partigiani, partivano i garibaldini per disarmare le caserme della G.N.R. a presidio dei comuni limitrofi e per appoggiare gli scioperi operai attuati nella combattiva Valsessera. Per reprimere questo focolaio di lotta, il 25.1.1944 reparti tedeschi, appoggiati da due autoblinde, giunsero in forze a Postua. I partigiani, guidati dal comandante di brigata Piero Pajetta {Nedo) accettarono lo scontro, ma non poterono protrarre a lungo la difesa per la scarsità di armi e munizioni, oltre al fatto di non essere riusciti a far saltare il ponte sullo Strona. Nel combattimento cadde il partigiano Pietro Tellaroli {Barba),
Alla fine i tedeschi riuscirono a irrompere nel paese, dove trucidarono il contadino Ettore Viano, catturarono come ostaggi alcuni giovani e incendiarono un certo numero di case. Le suore del posto collaborarono con i garibaldini e una di esse accompagnò fino a Torino un partigiano ferito, travestito da suora.
B.Sa.
Bibliografia: A. Poma[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 484
Brano: [...]uogo) in provincia di Vercelli, nella valle omonima, Serravalle Sesia è un centro particolarmente noto in quanto sede di una importante industria cartaria. Nel corso della Guerra di liberazione il paese visse momenti drammatici quando, avendo i partigiani catturato tre alti funzionari nazisti addetti alla requisizione della carta, i tedeschi minacciarono di raderlo al suolo.
Il 3.2.1944 un gruppo di garibaldini capeggiato da Cino Moscatelli e Piero Pajetta catturò, proprio all’ingres
so della Cartiera, il viennese Hans Poppovic, all’epoca dirigente per l’Italia della “Sezione carta e cellulosa” della R.u.k. (Rustungs und Kriegsproduktion: armamenti e produzione bellica), insieme ai suoi collaboratori Gòrges e Hagenmuller. Appena appresa la notizia, il Comando tedesco minacciò la rappresaglia se i prigionieri non fossero stati subito rilasciati, ma i garibaldini non si fecero intimidire e, in cambio della liberazione dei tre, chiesero che venissero rilasciati alcuni partigiani e patrioti catturati dai fascisti. L’ultimatum nazista era già sca[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 628
Brano: [...]zione di protesta promossa dai confinati politici dell'isola, fu nuovamente arrestata e deferita al Tribunale di Napoli che la condannò a ulteriori 5 mesi di confino. Nondimeno fu anticipatamente prosciolta e nel marzo 1934 potè tornare a Biella, dove riprese l’impegno di attiva militante nell’organizzazione clandestina.
Dopo I'8.9.1943 partecipò alla Resistenza, contribuendo alla costituzione della 2a Brigata Garibaldi “Biella”, comandata da Piero Pajetta (Nedo), sorta in Valle del Cervo. Successivamente fu staffetta di collegamento tra il Comando regionale piemontese delle Brigate Garibaldi e il movimento partigiano locale. Arrestata nel giugno 1944 a Torino, subì brutali maltrattamenti nella famigerata caserma di via Asti e venne poi rinchiusa nelle carceri “Nuove” in attesa di fucilazione. Liberata nel novembre 1944, in seguito a un fortunato intervenuto del C.L.N. piemontese e del P.C.I., si trasferì a Milano dove assolse fino al 25 aprile l'incarico di staffetta, alle dirette dipendenze del C.L.N.A.I. e del Comando generale delle Brigate [...]
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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Piero Pajetta, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili. |
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