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Il segmento testuale Pechino è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 81Analitici , di cui in selezione 2 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Tibor Mende, Il triangolo della decisione [traduzione di Renato Pedio] in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1959 - 11 - 1 - numero 41

Brano: [...] società per il progresso del commercio cinogiapponese le quali promettono prosperità e sicurezza non appena il carbone e i minerali metallici cinesi possano essere scambiati con le macchine giapponesi. E coloro che sostengono che la rapida industrializzazione cinese non consentirà eccedenze di materie prime per l'esportazione, vengono ridotti al silenzio dall'argomento che i geologi cinesi hanno scoperto grossi giacimenti nuovi. Sia come sia, a Pechino vanno in pellegrinaggio, oltre ai simpatizzanti politici, rispettabili industriali, e tutti ne ritornano con promesse vaghe ma spettacolose.
Cresce il fascino della Cina, qualunque siano le possibilità reali. Il terrore del futuro e la propaganda di Pechino valgono a incoraggiarlo. E impressione generale che in Asia stiano succedendo cose decisive e che al Giappone, potenza asiatica, sia interdetto parteciparvi. E ansiosamente avvertita la possibilità che il Giappone si trovi tagliato fuori dalle idee e dai risultati di questa grande trasformazione. E soprattutto si profila il pericolo che un giorno o l'altro la Cina possa soppiantare il Giappone sugli essenziali mercati asiatici.
Quest'ansia é aggravata da due ulteriori fattori.
In ottant'anni, e mentre la sua popolazione triplicava, il Giappone si é trasformato da società per 1'80% agricola [...]

[...]iù breve. E, parlando dei problemi economici delle aree depresse, il più influente economista indiano mi ha assicurato che il mondo comunista era più genuinamente interessato dell'Occidente ad aiutarli, se non altro per indebolire l'influenza occidentale in quelle regioni.
È difficile aprire un giornale in Giappone senza trovare articoli dettagliati sulle ultime realizzazioni cinesi. Ogni giorno par
52 TIBOR MENDE
tono delegazioni per Mosca e Pechino. Ho incontrato infermiere che avevano visitato gli ospedali cinesi e studenti che erano stati invitati dai loro colleghi cinesi. Il presidente di una delle società per lo sviluppo del commercio cinogiapponese mi invitò a pranzo e parlò delle impressioni entusiastiche riportate in frequenti viaggi a Pechino. Dopo di che le sue segretarie mi fornirono la documentazione concernente le possibilità di scambi commerciali tra i due paesi.
Viaggiando sulla transiberiana da Pechino alla Manciuria, ho visto in ogni stazione delegazioni di operai cinesi salutare tecnici russi che avevano terminato il servizio in Cina. Di solito c'erano mazzi di fiori e lacrime e strette di mano, e le scene sembravano piuttosto autentiche. Nella biblioteca dell'Università di Pechino ho visto studenti che leggevano testi universitari tecnici russi, tenendo a portata di mano un dizionario russocinese. In molti alberghi per studenti ho incontrato universitari arabi e dell'Asia orientale. Pochi giorni trascorrono senza un congresso nel quale asiatici o africani di diverso colore e nazionalità si riuniscono in base al comune denominatore emotivo dell'odio contra l'uomo bianco. E ogni giorno, all'ora di pranzo, nel Peking Hotel potevo vedere delegazioni negre venute da ogni angolo dell'Africa. Tornavano dal quotidiano giro di visite a fabbriche e istituzioni nelle grandi autom[...]

[...]tivo dell'odio contra l'uomo bianco. E ogni giorno, all'ora di pranzo, nel Peking Hotel potevo vedere delegazioni negre venute da ogni angolo dell'Africa. Tornavano dal quotidiano giro di visite a fabbriche e istituzioni nelle grandi automobili Zis, solitamente riservate agli alti papaveri del regime. A tavola poi erano circondati di ospitalità e di attenzioni infinite da parte dei loro interpreti cinesi.
Su tutto il vasto triangolo, tra Tokio, Pechino e Nuova Delhi, nuovi vincoli si forgiano. Qui si può quasi sentire il pendolo della storia che abbrevia e accelera le oscillazioni. Le cose accadono più rapidamente di quanto mai sia avvenuto. E nella scia di questi cambiamenti é probabile emergano nuove configurazioni di potere politico.
Per tre secoli, grazie alla propria industriosità al proprio spirito inventivo, un pugno di nazioni occidentali ha dominato il mondo. Dal 1918 questa superiorità é sfidata ogni giorno di piú. Le tecniche che hanno assicurato all'Occidente quella supremazia si sono anzitutto diffuse in Giappone, poi in Russi[...]



da Enrica Pischel, Considerazioni sulla nuova fase della politica asiatica in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1958 - 7 - 1 - numero 33

Brano: [...]ENRICA PISCIIEL
con il marchio dell'anticomunismo colonialistico ogni iniziativa dell'ONU per i paesi arretrati, in quanto l'ONU si trova non soltanto a dover escludere dal suo raggio d'azione e dalla sua esperienza il più vasto ed energico sforzo di sviluppo ora in corso, ma anche a porsi come un'alternativa polemica alla politica economica cinese che va sempre più diventando (anche per l'espansione commerciale cinese e la politica di aiuti di Pechino nell'Asia sudorientale) uno dei fattori determinanti della situazione economica asiatica.
***
Il completo consolidamento interno della Cina, la sua palese volontà di non impegnarsi in qualsiasi tentativo di provocare dall'esterno mutamenti nel regime sociale dei paesi asiatici ed il volgersi delle forze rivoluzionarie asiatiche più dinamiche alla lenta trasformazione del loro potenziale economico hanno posto in crisi la politica dei patti militari perseguita dagli Stati Uniti in Asia, riducendola ad un apparato pronto a bloccare quel tipo di iniziative che la Cina chiaramente non intende at[...]

[...]torico attuale dell'India come una forza che partecipi dall'interno alla dialettica democratica del paese.
La trasformazione del peso e delle posizioni dei comunisti indiani é stata uno degli sviluppi più importanti e meno notati verificatisi da Bandung in poi. Tre anni fa la maggioranza degli osservatori occidentali riteneva che il partito comunista in India fosse un fattore completamente superato, eliminato dal gioco per il semplice fatto che Pechino e Mosca avevano dimostrato di essere disposte a riconoscere la funzione positiva di Nehru e ad appoggiare la sua politica senza porre condizioni di ordine interno. Indubbiamente la storia del partito comunista indiano é stata delle più agitate ed incerte e, nei primi anni susseguenti all'indipendenza, la lotta estremista contro il regime di Nehru
e la tattica insurrezionale (delle quali non si saprebbe dire facilmente se sia stata ispiratrice una generale linea politica adottata da tutti i partiti comunisti asiatici o piuttosto un'incauta adesione del partito allo stato d'animo esasperato di[...]

[...]URSS ha collaborato dal 1955 in poi con Nehru rafforzandone la posizione e, quali che siano le obiettive conseguenze sociali dello sviluppo in India, l'aiuto sovietico non è mai stato criticato da alcuno come un contributo alle mire del partito comunista indiano, né mai sono risultate particolari « connivenze sovversive » tra l'URSS ed i comunisti indiani. Lo stesso sembra valere per la Cina e, se vi sono stati in India timori e diffidenze verso Pechino, essi si sono sempre concentrati più sull'eventualità di pressioni ed interferenze esterne dello Stato cinese su quello indiano, che su infiltrazioni dell'influenza cinese attraverso i comunisti indiani.
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!tra lo Stato sovietico ed uno Stato estero siano sostanzialmente (e non solo formalmente) separati dai rapporti tra il partita comunista dell'URSS ed il partito comunista dello Stato stesso. È proi babile che a determinare questo fatto contribuiscano fino ad un certo punto elementi tattici e come tali non duraturi, tuttavia sembra esservi da parte sovietica una certa con[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Pechino, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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