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Il segmento testuale Partito è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 837Analitici , di cui in selezione 56 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Franco Fortini, Che cosa è stato il Politecnico in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1953 - 3 - 1 - numero 1

Brano: [...]alato, parlava per ellissi; leggevamo « Uomini e No », stam
pato su una grigia carta di guerra; e quella Nota scomparsa dalle più
recenti edizioni ch'era tanto chiara, per chi avesse saputo leggervi: « Cer
care in arte il progresso dell'umanità è tutt'altro che lottare per tale progresso sul terreno politico e sociale. In arte non conta la volontà, non conta la coscienza astratta, non contano le persuasioni razionali... La mia appartenenza al Partito Comunista indica dunque quello che voglio essere mentre il mio libro pub indicare soltanto quello che in effetti io sono ». Era già una difesa, una recinzione di territori. Restava la parola « progresso ». Di qui, in realtà, Vittorini non s'è mosso: troppo forte in lui il sentimento del «progresso» tecnico nella letteratura, della avanguardia degli scrittori e delle sue proprie invenzioni e ricerche; e, a un tempo, troppo forte l'antipatia per le intenzioni e la volontà. Voler essere un comunista significa: « non lo sono». La « debolezza d'uomo », cui la Nota attribuiva tutti i demeriti del l[...]

[...] delle elezioni municipali di Milano) si fecero sentire le voci contraddittorie dei diversi redattori. Era un lavoro appassionante e lo
ricordo con piacere. « Per fare il Politecnico — diceva Vittorini ci vogliono
le fiamme al didietro, come i carabinieri ». Non era l'ardore a mancarci. Ma ci si avvide subito che la vita del settimanale subiva influenze difficili a decifrare, contraccolpi dei rapporti personali del direttore e dell'editore col Partito Comunista. Credo, anzi che questa, a me ignota, storia dei rapporti fra la direzione culturale del P. C. e il «settimanale di cultura» sia un'altra storia del periodico. Non ero iscritto al Partito e molto, quindi, mi restava celato.
Il Politecnico, almeno in un primo momento, si propose di rivolgere agli intellettuali dell'antifascismo, alla frazione (( radicale » della borghesia e a quei lavoratori che la Resistenza aveva presentati alla responsabilità politica, un discorso complesso dove l'informazione (e la divulgazione) di tutti i resultati di quella cultura contemporanea «progressista» che il fascismo aveva cetata o stravoltat fosse, per metodo, linguaggio e correlazione di soluzioni e problemi, una proposta o fondazione di « cultura nuova ». L'ambizione del progetto era di inter[...]

[...]di qui il richiamo, fin dal primo numero, della guerra di Spagna, per il suo grande patetico di rivoluzione tradita dov'era confluito tutto l'antifascismo mondiale. Il romanza di Hemingway sulla guerra di Spagna cominciava ad esser pubblicato a puntate fra le sbarre rosse e nere, come una bandiera di anarchici, del settimanale; però i tagli operati allora nel testo del romanzo, se non valsero a scagionare Vittorini di fronte ai suoi dirigenti di partito dall'accusa di eccessiva amore per quel « decadente » scrittore americano, stanno a dimostrare come non si volesse guardar troppo da vicino a quella guerra di Spagna, che, pur era stata la drammatica prova dell'Intelligenza di sinistra.
Ma subito, al secondo numero, una citazione di Lenin sconsigliava i politici dal distrarre uno specialista culturale con immediati compiti politici; come se il giornale avvertisse subito il pericolo di essere impiegato come bruto strumento di propaganda. La si vide, in redazione, alle proteste violente suscitate da una assai infelice interpretazione classista[...]

[...]rincipali ne sono: l'esplorazione dei rapporti fra marxismo e scienza economica, psicanalisi, pragmatismo, esistenzialismo; delle possibilità di nuove vie della critica letteraria e della critica del teatro, del cinema, delle arti figurative; dei problemi sociali del nostro paese veduti nel loro aspetto politico. E tutto ció sullo sfondo dell'unico problema: quello dei rapporti fra azione culturale e partiti politici, fra cultura «di sinistra» e Partito Comunista.
Non v'è dubbio che il passaggio del Politecnico da settimanale a mensile coincide con la fine dell'idillio fra gli intellettuali che avevano aderito al comunismo nello spirito dei C.L.N. e i dirigenti politici del Partito che si apprestava ad affrontare le difficili prove degli anni seguenti. De Gasperi è da alcuni mesi capo del governo, e si capisce che vi resterà a lungo. Matura la svolta della politica americana. S'era fatto un gran discorrere di «partito nuovo », in quel tempo. Il V Congresso del P. C. affermava, nel nuovo statuto, la possibilità di appartenere al partito indipendentemente dalle proprie convinzioni filosofiche e religiose. Vedremo come il Politecnico, per bocca di Vittorini, interpreterà questa affermazione come la possibilità
CHE COSA É STATO (( IL POLITECNICO» 191
di rimettere in discussione gli stessi principi del marxismoleninismo; quando (e bastava aver letto, a questo proposito, gli scritti di Lenin sulla religione) l'unità nei fini politici più immediati era considerata solo propedeutica a quella ideologica. Tuttavia, quella « apertura » del Partito Comunista pareva fin da allora contraddetta dalla progressiva « chiusura » della situa[...]

[...] e religiose. Vedremo come il Politecnico, per bocca di Vittorini, interpreterà questa affermazione come la possibilità
CHE COSA É STATO (( IL POLITECNICO» 191
di rimettere in discussione gli stessi principi del marxismoleninismo; quando (e bastava aver letto, a questo proposito, gli scritti di Lenin sulla religione) l'unità nei fini politici più immediati era considerata solo propedeutica a quella ideologica. Tuttavia, quella « apertura » del Partito Comunista pareva fin da allora contraddetta dalla progressiva « chiusura » della situazione politica. Si doveva provvedere ad organizzare la difesa. Ecco perché l'affermazione contenuta nell'ultimo numero del settimanale, di voler «approfondire la ricerca » voleva anche dire che era divenuto impossibile, ormai, intrattenere un dialogo immediato con un pubblico di lettori appartenente a cate gorie che l'attività del Partito prevedeva oggetto di una scrupolosa disciplina ideologica. Il pensiero e l'arte della tradizione rivoluzionaria non possono più esser presentati per una mozione degli affetti, ma debbono esser ripensati criticamente; è necessario vedere che cosa, in realtà, consegua alle generiche istanze di rinnovamento. Ma questa ricerca, (faranno capire i dirigenti culturali del P. C. a Vittorini), non pub esser compiuta portando lo smarrimento e l'incertezza fra i « compagni di base ». Ecco perché la rivista si preoccupa subito di definirsi « indipendente di sinistra », e di riaffermare che non è una rivi[...]

[...]sa, in realtà, consegua alle generiche istanze di rinnovamento. Ma questa ricerca, (faranno capire i dirigenti culturali del P. C. a Vittorini), non pub esser compiuta portando lo smarrimento e l'incertezza fra i « compagni di base ». Ecco perché la rivista si preoccupa subito di definirsi « indipendente di sinistra », e di riaffermare che non è una rivista comunista.
Precauzioni insufficienti. Il nome di Vittorini, in qualche modo, impe gna il Partito. A nessun livello si possono ammettere « deviazioni a. Di qui il conflitto; che si è creduto evitare ritirandosi in una pubblicazione per specialisti ma che si conduderà solo con la fine della rivista.
A leggere ora tutta l'intricata rete di lettere, risposte, repliche si ha, come spesso avviene in questi casi, l'impressione che la parte più importante della discussione non si sia svolta per iscritto, ma nelle conversazioni e nei rapporti personali. Il linguaggio della polemica è in genere, molto cortese, con qualche occasionale e intenzionale durezza. Ma, ripeto, si ha l'impressione che, al[...]

[...]ignificano che esiste una situazione nuova per i comunisti nel mondo e che i comunisti italiani sono maturi per comprenderla e darle sviluppo di vita. E finito il tempo nel quale era sufficiente, da parte dei comunisti, `risolvere' ogni questione sul piano dottri
CHE COSA É STATO «IL POLITECNICO )) 193
tro e di discussione per quegli intellettuali che opportunismo o sincera evoluzione politica avrebbero portato, negli anni, seguenti, fuori del Partito Comunista. Una parte di costoro, evidentemente non vorrà che «tornare all'ovile », ma un'altra parte avrebbe potuto costituire una linea ideologica e politica su posizioni non comuniste senza avventurarsi sul piano inclinato della collaborazione _ con la restaurazione idealistica e cattolica. Taluno, per questa supposizione, mi chiamerà ingenuo; non nego che, per uno spregiudicato giudizio politico, il Partito Comunista abbia guadagnato a perderli piuttosto che a trovarli, molti degli intellettuali che in questi anni hanno abbandonato le sue file o le sue vicinanze; ma essi erano, come d'altronde una buona parte di quelli che sono tuttavia nel Partito, solo la prima fila, la più visibile, di tutta una categoria di intellettuali che furono dell'anti fascismo e della Resistenza e che, negli anni di cui stiamo facendo discorso, scomparivano dalla vita politica e si ritiravano negli studi privati, con resultad forse ricchi di futuro ma, al presente, ben gravi. E poi uno degli aspetti più singolari di tutta la polemica è che vi si discutono i rapporti fra gli intellettuali e il Partito Comunista fing ndo di dimenticare che quel problema aveva dei precedenti storici e che quei precedenti si chiamavano non solo teoria del partito secondo Lenin ma storia del pensiero rivoluzionario marxista e non marxista fino a Lenin, e non leninista fino al 1924, e non stalinista dopo il 1924, storia insomma dei rapporti fra gli intellettuali e i partiti operai, in tutto il mondo, nell'ultimo mezzo secolo; che la guerra di Spagna aveva pur avuto, in questo senso, una sua storia; che la storia degli intellettuali comunisti e non comunisti in Unione sovietica, in Germania, in Cina, aveva pur qualcosa da insegnare. Gli uni e gli altri paiono invece preoccupatissimi di non estendere la discussione là dove solo avrebbe un senso, cioè sul [...]

[...]rmania, in Cina, aveva pur qualcosa da insegnare. Gli uni e gli altri paiono invece preoccupatissimi di non estendere la discussione là dove solo avrebbe un senso, cioè sul terreno storicopolitico. E poi sembra impossibile che Vittorini, nelle righe più appassionate della sua Lettera a Togliatti ((pando discorre della rivoluzione che ha come fine l'individuo, quando dice di sperare in una rivoluzione straordinaria, o parla dell'occhio vitreo del Partito, o rifiuta di suonare il piffero per la rivoluzione o definisce i compiti dello scrittore rivoluzionario) non si rendesse conto che, pur nella
nano o su quello deliberativo della Terza Internazionale... è necessario che pongano una dialettica concreta delle varie situazioni nazionali... lo spirito del marxismo è nel superamento effettivo del contrasto non nella rinuncia a porlo fino alle sue estreme conseguenze v.
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apparente confusione del suo dettato, egli chiedeva non solo un mutamento della politica culturale del P. C., ma una nuova teoria politica, una nuova filosofi[...]

[...]erni veri e quella del pratico dalle mani impastate e grossolane sono ambedue volgari figurazioni, figure d'uomini volgari, di cattivi chierici e di pessimi pratici; e come tali dovremo sempre combatterli, con le loro medesime armi. Ma il solo modo di combatterli è quello di prenderli in parola. Cioè: discuterli. Quando i piccoli politici (di oggi o di ieri) proclamano la necessità della dissimulazione, della tattica e della ragion di stato o di partito, supponiamoli veri politici; diamo subito importanza a quelle loro idee; aiutiamoli anzi a tradurre in idee la loro balbuzie; ed ecco che avremo innanzi non più una volgare figurazione, ma una teoria, un fatto di cultura... L'errore di tutti i cattivi amici di Politecnico e di Rinascita, l'errore nel quale tu stesso sembri talvolta cadere, è quello di credere che l'unità fra cultura
e politica sia una trovata provvisoria, un matrimonio di ragione, qualcosa che va bene per il tempo di pace... Per me invece è evidente che cultura
e politica sono la medesima cosa, espressa con. mezzi diversi; [...]

[...]e avrei fatto forse un anno fa. Mi domando se siamo più utili .tacendo o parlando, testimoniando e agendo perché le scelte non totnino ad essere sublimi e grottesche come in tempo di guerra; perché sono persuaso che non siamo in fase 'qualitativa' ma assai piattamente 'quantitativa'. Insomma, mi sembra venuto il momento davvero di attenuare la propria flessibilità e di stabilire quale sia il limite di rottura, il limite al quale devi dire che il Partito ha torto oppure non devi dir nulla e tacere... ».
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riprendevano a vivere o a vegetare, grazie alla «libera iniziativa privata », senza dar retta ai piani regolatori. E non mancavano, anzi crescevano ogni giorno coloro che in tutto questo vedevano solo una conferma del loro cattolico pessimismo, coltivando amorevolmente quella cattiva coscienza che, negli ultimi anni, par diventata per molti un titolo d'onore.
Così dunque finiva il Politecnico. Pochi mesi più tardi, spento l'ottimismo elettorale del convegno fiorentino promosso dall'Alleanza della C[...]

[...] distinzione di letteratura e politica e finalmente di poesia e letteratura, per non dire all'opposizione fra poesia e cultura. Invece di difendere dalla riduzione all'immediato propagandistico e insomma dalla critica delle armi, dalle soluzioni di forza dei comitati centrali, tutta la cultura, tutta la ricerca, anche quella di più immediate risultanze politiche (come quella storica, filosofica, economica) e quindi implicitamente proporre al suo partito, restandovi o uscendone, e più in genere agli organismi della «sinistra» italiana, con le armi della critica, nuove soluzioni teoriche e pratiche, Vittorini finiva col formulare la richiesta «corporativa» della libertà della letteratura. Il periodico, che s'era aperto chiedendo una « cultura che prendesse il potere» si chiudeva con una istanza assai meno preoccupante per i nostri uomini di governo. Sarebbe invece stato possibile dar battaglia sulla breccia aperta dalla Lettera a Togliatti, assumere intero il compito di ripensamento delle ideologie rivoluzionarie che, proprio in quei mesi, gli[...]

[...]ni di lettere tradizionali, i quali avevano lungamente ignorata e disprezzata la rivista (e aspettavano a braccia aperte il ritorno del figliuol prodigo) che, fra '46 e '47, essa andava sempre più, e naturalmente, rivolgendosi.
Bisogna tuttavia aggiungere che probabilmente era impossibile, nell'aria del 1948, tentar su di una nuova disciplina e rigore una ripresa della rivista; essa avrebbe richiesto inevitabilmente una immediata rottura con il Partito Comunista e un lungo, forse definitivo, periodo di isolamento. Ora, il '48 fu anno di battaglie aperte, di situazione ancora fluida. Forse nessuno di
8 Vittorini pensò ad una serie di volumidialogo. Ma non se ne fece poi nulla.
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coloro che più tardi sarebbero usciti dal P. C. o dai quali — come ebbe a dire, in un pauroso accesso d'orgoglio, un di costoro — il P. C. sarebbe uscito, era preparato alla serietà del compito. Così, quando, quattro anni più tardi, su La Stampa, Vittorini farà la sua prima dichiarazione pubblica dopo il suo allontanamento d[...]



da Lettura del saluto del Partito comunista svizzero in Resoconto stenografico del 17. congresso nazionale del Partito socialista italiano : Livorno, 15-20 gennaio 1921 : con l'aggiunta di documenti sulla fondazione del Partito comunista d'Italia

Brano: vogliono, in realtà, la morte della rivoluzione proletaria. Costoro non saranno mai dei nostri. (Qualche applauso. Commenti animatissimi).
« Partito comunista italiano deve essere creato in ogni modo. Di ciò noi non dubitiamo e a questo Partito andranno le simpatie dei proletari del mondo intero e il sostegno caloroso dell'Internazionale comunista.
«Abbasso il riformismo! Viva il vero Partito comunista italiano ! D.
Il Comitato esecutivo dell'Internazionale comunista: Il presidente Zinowief; per la Georgia e l'Armenia Tskiaka; per la Persia Sultan Zadé; per l'Internazionale della Gioventú Ciatskin; per l'Inghilterra Tom Qualch; per l'Olanda Yemsen; per la Francia Rosmer; per l'Austria Steinhardt; per l'America Hourwich; per la Russia Lenin, Bukarin, Trotzki, Losowski; per la Lettonia Stustki; per la Danimarca Yorgensen; per la Ungheria Bela Kun, Varga; per la Bulgaria Sciablin; per il Consiglio di Sezione dei popoli orientali Poviovito v.
(Applausi vivissimi da parte dei comunis[...]

[...]Internazionale della Gioventú Ciatskin; per l'Inghilterra Tom Qualch; per l'Olanda Yemsen; per la Francia Rosmer; per l'Austria Steinhardt; per l'America Hourwich; per la Russia Lenin, Bukarin, Trotzki, Losowski; per la Lettonia Stustki; per la Danimarca Yorgensen; per la Ungheria Bela Kun, Varga; per la Bulgaria Sciablin; per il Consiglio di Sezione dei popoli orientali Poviovito v.
(Applausi vivissimi da parte dei comunisti).
Altre adesioni
Partito comunista svizzero
« Compagni !
« Abbiamo ricevuto il vostro invito al Congresso di Livorno, e vi ringraziamo affettuosamente. Non ci è stato, però, possibile, con nostro dispiacere, inviare una delegazione al vostro cosí importante Congresso.
«Nella Svizzera la situazione entro il Partito socialdemocratico, nei riguardi della Terza Internazionale, è entrata nelle fasa risolutiva.
« Al Congresso dell'11 e 12 dicembre 1920 del Partito socialdemocratico svizzero, gli aderenti alla Terza Internazionale si scissero a causa dei 21 punti ed abbandonarono il Congresso. In gennaio avverrà il 'referendum' al riguardo che renderà definitiva la scissione.
«Il Partito comunista svizzero è Sezione della Terza Internazionale fino dal secondo Congresso di questa.
«Noi salutiamo questa scissione nella socialdemocrazia svizzera, per
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ché rende possibile la creazione di un movimento rivoluzionario in quanto gli operai onesti, classisti e rivoluzionari, rispondendo alle esigenze dell'ora, si uniranno al Partito comunista della Svizzera onde creare un forte unificato Partito comunista.
«La Comune di Parigi, la Repubblica ungherese dei Consigli, il Partito socialdemocratico tedesco ci mostrano la necessità di un Partito rivoluzionario e di una Internazionale disciplinati.
«Noi vi inviamo, cari compagni, i piú fraterni saluti nella speranza di avervi come fratelli di lotta rivoluzionaria nella Terza Internazionale. Ricacciate gli opportunisti ben noti nel luogo che loro spetta: la piccola borghesia.
« Viva la Terza Internazionale! Viva la rivoluzione mondiale!
« Saluti comunisti.
Direzione del Partito comunista svizzero ». (Applausi).
Partito comunista austriaco
«Egregi compagni,
«In un'epoca di tensione politica, in un'epoca nella quale l'anarchia capitalistica ha aumentato fino al massimo le contrarietà di classe fra la borghesia ed il proletariato, i socialisti d'Italia si riuniscono a Congresso.
«Centinaia di fiduciari del proletariato socialista rivoluzionario dovranno discutere sulle direttive future della tattica per la lotta proletaria. Per parecchie circostanze divenne proprio l'Italia il fulcro della guerra di classe proletaria. Il proletariato d'Italia ha dimostrato in difficili circostanze di comprendere completamen[...]



da Frola (segretario) con intermezzi di Mondolfi (presidente) e contestazioni dal pubblico e da Giovanni Bacci, L'adesione dell'Internazionale comunista in Resoconto stenografico del 17. congresso nazionale del Partito socialista italiano : Livorno, 15-20 gennaio 1921 : con l'aggiunta di documenti sulla fondazione del Partito comunista d'Italia

Brano: il 10 novembre, prima seduta del Consiglio degli operai e soldati, furono proprio i soldati che rivolsero le loro armi contro Carlo Liebknecht, perché questi aveva detto che quell'unità non era un'unità. E prima della sua morte Carlo Liebknecht ci ammaestrò ancora con la parola e se nei giorni della rivoluzione la Germania avesse avuto un Partito comunista, come sarebbero oggi differenti le condizioni del proletariato tedesco ! (Bene !).
Ebbene, oggi, dopo due anni, il proletariato tedesco si è creato questa organizzazione, questo Partito comunista, che condurrà il proletariato tedesco alla vittoria. (Qualche applauso. Commenti. Rumori).
Ecco l'ammaestramento della rivoluzione germanica !
Noi avremo ancora, certamente, molte lotte; il proletariato, però, insorge ora in tutto il mondo, spinto dalle sue strettezze; ebbene, questo proletariato deve essere guidato da un Partito comunista unito, perché solo se guidato da un Partito comunista unito esso potrà vincere. (Applausi).
In questo senso noi salutiamo il proletariato italiano, e noi diciamo al proletariato italiano che speriamo che egli trovi la via per la vittoria e che saprà fabbricarsi l'arma necessaria per la vittoria. Ed in questo senso grido: « Viva il comunismo, viva la rivoluzione mondiale l ». (Applausi vivissimi).
L' adesione dell' Internazionale comunista
MONDOLFI, presidente: Invito il compagno segretario Frola a dare lettura di alcune adesioni.
FROLA, segretario: Comincio col darvi lettura della adesione del Comitato esecutivo dell'Internazionale[...]

[...]o possa avere interesse che il Congresso non abbia pieno e libero svolgimento, se non i fascisti ! (Benissimo! Interruzioni da parte dei comunisti. Rumori vivissimi).
FROLA: Prima di sapere quale sarà la, maggioranza che si costituirà nel vostro Congresso, il Comitato esecutivo dichiara ufficialmente, e in modo assolutamente categorico al Congresso stesso : le decisioni del secondo Congresso mondiale dell'Internazionale comunista obbligano ogni Partito, aderente a questa Internazionale, a romperla coi riformisti. (Applausi). Chi si rifiuta di effettuare questa scissione, viola una deliberazione essenziale dell'Internazionale comunista e con questo solo atto si pone fuori delle file dell'Internazionale stessa. (Applausi).
« Tutti gli unitari del mondo non obbligheranno l'Internazionale comunista a credere che la redazione e gli ispiratori della rivista arciriformista Critica sociale sono favorevoli alla dittatura del proletariato e all'Internazionale comunista. Nessuna diplomazia ci convincerà che la frazione di concentrazione è favorevole [...]

[...]ivista arciriformista Critica sociale sono favorevoli alla dittatura del proletariato e all'Internazionale comunista. Nessuna diplomazia ci convincerà che la frazione di concentrazione è favorevole alla rivoluzione proletaria. Coloro che vogliono far entrare i riformisti nell'Internazionale comunista,
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vogliono, in realtà, la morte della rivoluzione proletaria. Costoro non saranno mai dei nostri. (Qualche applauso. Commenti animatissimi).
« Partito comunista italiano deve essere creato in ogni modo. Di ciò noi non dubitiamo e a questo Partito andranno le simpatie dei proletari del mondo intero e il sostegno caloroso dell'Internazionale comunista.
«Abbasso il riformismo! Viva il vero Partito comunista italiano ! D.
Il Comitato esecutivo dell'Internazionale comunista: Il presidente Zinowief; per la Georgia e l'Armenia Tskiaka; per la Persia Sultan Zadé; per l'Internazionale della Gioventú Ciatskin; per l'Inghilterra Tom Qualch; per l'Olanda Yemsen; per la Francia Rosmer; per l'Austria Steinhardt; per l'America Hourwich; per la Russia Lenin, Bukarin, Trotzki, Losowski; per la Lettonia Stustki; per la Danimarca Yorgensen; per la Ungheria Bela Kun, Varga; per la Bulgaria Sciablin; per il Consiglio di Sezione dei popoli orientali Poviovito v.
(Applausi vivissimi da parte dei comunis[...]

[...]Internazionale della Gioventú Ciatskin; per l'Inghilterra Tom Qualch; per l'Olanda Yemsen; per la Francia Rosmer; per l'Austria Steinhardt; per l'America Hourwich; per la Russia Lenin, Bukarin, Trotzki, Losowski; per la Lettonia Stustki; per la Danimarca Yorgensen; per la Ungheria Bela Kun, Varga; per la Bulgaria Sciablin; per il Consiglio di Sezione dei popoli orientali Poviovito v.
(Applausi vivissimi da parte dei comunisti).
Altre adesioni
Partito comunista svizzero
« Compagni !
« Abbiamo ricevuto il vostro invito al Congresso di Livorno, e vi ringraziamo affettuosamente. Non ci è stato, però, possibile, con nostro dispiacere, inviare una delegazione al vostro cosí importante Congresso.
«Nella Svizzera la situazione entro il Partito socialdemocratico, nei riguardi della Terza Internazionale, è entrata nelle fasa risolutiva.
« Al Congresso dell'11 e 12 dicembre 1920 del Partito socialdemocratico svizzero, gli aderenti alla Terza Internazionale si scissero a causa dei 21 punti ed abbandonarono il Congresso. In gennaio avverrà il 'referendum' al riguardo che renderà definitiva la scissione.
«Il Partito comunista svizzero è Sezione della Terza Internazionale fino dal secondo Congresso di questa.
«Noi salutiamo questa scissione nella socialdemocrazia svizzera, per
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da Lettura del saluto de La Centrale del Partito socialista di sinistra svizzero in Resoconto stenografico del 17. congresso nazionale del Partito socialista italiano : Livorno, 15-20 gennaio 1921 : con l'aggiunta di documenti sulla fondazione del Partito comunista d'Italia

Brano: [...]taria, fedele al fianco dei fratelli combattenti nella Russia dei Soviety, e siamo convinti che anche in questo Congresso una grandissima maggioranza si metterà sulla base della Terza Internazionale. Oltreciò siamo convinti che anche il proletariato rivoluzionario italiano farà l'ultimo passo decisivo ed allontanerà dalle sue file i socialopportunisti, i traditori degli interessi proletari, i signori Turati e compagni. (Applausi).
«Nel nome del Partito comunista austriaco auguriamo alle discus
sioni del proletariato rivoluzionario italiano il migliore successo. «Evviva la Terza Internazionale. Evviva la rivoluzione proletaria! «Evviva l'unione delle Repubbliche dei Soviety d'Europa!
«Evviva il proletariato rivoluzionario italiano!
TOMAN ».
Partito socialista austriaco (sinistra)
«Compagni,
«Giacché completamente impegnati ed avendo occupate tutte le nostre forze nella preparazione del nostro ' Congresso di unificazione', che avrà luogo il 23, 24, 25 gennaio dell'anno corrente, ci dispiace vivamente — considerando l'importanza del vostro Congresso — di non potervi prender parte. Però se anche divisi nello spazio, il nostro spirito si trova fra di voi e speriamo ed auguriamo, che le vostre discussioni rinforzeranno il fronte unitario, cosa espressa in modo tanto significativo nella Francia.
«Ci fareste un piacere speciale se riusciste[...]

[...]rova fra di voi e speriamo ed auguriamo, che le vostre discussioni rinforzeranno il fronte unitario, cosa espressa in modo tanto significativo nella Francia.
«Ci fareste un piacere speciale se riusciste a mandare un vostro delegato al nostro Congresso di Unificazione.
«Salutando cordialmente tutti i compagni che prendono parte al vostro Congresso, auguriamo il miglior successo alle vostre discussioni.
« Con saluti rivoluzionari
Direzione del Partito dei lavoratori socialisti dell'Austria tedesca (sinistra) ».
Partito socialista svizzero (sinistra)
« Cari compagni,
« Vi ringraziamo dell'invito diretto al Partito socialista di sinistra
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per il prossimo Congresso nazionale di Livorno. Ne profitteremo volentieri ed invieremo uno o due delegati al Congresso.
«Come nel frattempo avete letto, da noi si effettua la scissione del Partito socialdemocratico.
«I riformisti, guidati ora dagli opportunisticentristi Grimm e Nobs, si fanno in quattro per creare a Vienna una nuova Internazionale con Longuet, Hilferding, Adler, ecc.
« Ci è molto piaciuto il vostro reciso rifiuto di partecipare alla preconferenza di Berna per ricostruire la Internazionale di Vienna.
« Ci auguriamo che il vostro prossimo Congresso comprenderà e sanzionerà la condotta della vostra Direzione in questa questione. Noi consideriamo ogni tentativo di questi opportunisti come un delitto contro la Terza Internazionale comunista.
«Voi comprenderete che non p[...]

[...]ng, Adler, ecc.
« Ci è molto piaciuto il vostro reciso rifiuto di partecipare alla preconferenza di Berna per ricostruire la Internazionale di Vienna.
« Ci auguriamo che il vostro prossimo Congresso comprenderà e sanzionerà la condotta della vostra Direzione in questa questione. Noi consideriamo ogni tentativo di questi opportunisti come un delitto contro la Terza Internazionale comunista.
«Voi comprenderete che non potevamo piú restare in un Partito coi Nobs, Grimm ed i loro aderenti.
« È necessario assolutamente per la Svizzera che gli elementi veramente rivoluzionari si costituiscano in una forte Sezione della Terza Internazionale perché possa, al momento opportuno, creare veramente l'avanguardia della classe operaia della Svizzera.
«Speriamo, alla fine di gennaio od ai primi di febbraio, di poterci fondere con il piccolo Partito comunista svizzero in un Partito unificato comunista, Sezione della Terza Internazionale. Ci sarebbe allora molto grato di poter salutare uno o piú vostri delegati.
« Saluti comunisti.
La Centrale del Partito socialista di sinistra D.
Partito comunista olandese
«Compagni,
«Abbiamo avvertito il nostro compagno Rutgers, che è in questo momento in Italia, di voler rappresentarci al vostro Congresso. Noi speriamo che gli sarà possibile venire a Livorno.
« Ad ogni modo noi vi auguriamo un buon Congresso, cioè un Congresso che cementi realmente la solidarietà internazionale per l'accettazione delle tesi e dei principi di Mosca, non solamente nella lettera ma con le loro intenzioni veridiche di allontanare ogni ambiguità ed ogni an fibità.
La Presidenza del C.E. del Partito comunista in Olanda ».
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[...]e è in questo momento in Italia, di voler rappresentarci al vostro Congresso. Noi speriamo che gli sarà possibile venire a Livorno.
« Ad ogni modo noi vi auguriamo un buon Congresso, cioè un Congresso che cementi realmente la solidarietà internazionale per l'accettazione delle tesi e dei principi di Mosca, non solamente nella lettera ma con le loro intenzioni veridiche di allontanare ogni ambiguità ed ogni an fibità.
La Presidenza del C.E. del Partito comunista in Olanda ».
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da (Nove domande sullo stalinismo) Carlo Cassola in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1956 - 5 - 1 - numero 20

Brano: CARLO CASSOLA
Risposta alla prima domanda — L'espressione (( condanna del culto della personalità », contenuta nella domanda, mi sembra inadeguata. Io parlerei piuttosto di « condanna dello stalinismo »: il culto della personalità é infatti solo uno degli aspetti dello stalinismo, che sono stati tutti più o meno esplicitamente condannati (teoria dello stato guida, teoria del partito guida, direzione personale, soffocamento della democrazia interna di partito, regime poliziesco, violazioni della legalità, asservimento della cultura ecc.).
Quali dunque le cause della clamorosa condanna dello stalinismo avvenuta nel ventesimo congresso del PCUS, ma già preparata da tutta una serie di atti, quali la riabilitazione dei medici, l'incriminazione di Beria, il disgelo culturale, letterario e artistico, la volontà distensiva in campo internazionale, la riabilitazione di Tito ? Sarà bene distinguere le cause di ordine interno da quelle di ordine internazionale.
Cominciamo dalle cause di ordine interno. Una tirannide, quanto maggiore è, tanto più é probabi[...]

[...]aturale, resta il fatto che Krusciov e compagni ne hanno prontamente approfittato per evitare che Stalin avesse un successore.
CARLO CASSOLA 11
Questa spiegazione semplicistica può far sorridere gli storicisti. Accontentiamoli dunque, con una spiegazione che peraltro non esclude la precedente, ma solo la integra e approfondisce sul piano storico.
Dopo la paralisi di Lenin (1922), la lotta per il potere si svolse esclusivamente nell'ambito del Partito. E non poteva essere diversamente, perché lo Stato sovietico era ancora da costruire. Stalin si rese padrone del Partito in parte grazie alla propria abilità manovriera e in parte perché patrocinava in modo coerente la sola politica giusta: quella della costruzione del socialismo in un paese solo. Egli ebbe buon gioco nel dimostrare l'incoerenza degli avversari, che volevano l'edificazione socialista senza rinunciare alle avventure internazionali (Trotskij) o senza procedere alla collettivizzazione dell'agricoltura (Bukarin). Divenuto padrone del Partito a partire dal 1928, Stalin poteva considerare il proprio potere come ormai saldo; e forse fu più che altro la sua natura diffidente a spingerlo alle purghe del '3438 (che lo stesso Krusciov avrebbe definito in gran parte inutili, e quindi dannose, nel 'suo famoso rapporto segreto).
Tuttavia, gli stessi successi dello stalinismo nell'edificazione del socialismo dovevano finire per mettere in crisi il regime. Accanto al Partito veniva infatti a prender forma lo Stato, con suoi organi, la sua burocrazia, i suoi corpi sociali (pianificatori, tecnici, ufficiali ecc.) permeati, com'è naturale, da uno spirito di corpo analogo a quello.che legava tra loro i funzionari di partita. Tra organi del Partito e organi dello Stàto non potevano non verificarsi attriti: è evidente, per esempio, che ai pianificatori e ai tecnici non poteva far piacere che i politici si attribuissero tutto il merito dell'industralizzazione, così come ai generali non poteva far piacere che Stalin si attribuisse tutto il merito della vittoria contra i nazisti. Attriti destinati a pervenire a un punto critico nei periodi in cui il Partito esercitava il potere in modo terroristico (come nel periodo '3438 e in quello successivo al 1948). E chiaro che pianificatori, tecnici, generali ecc. dovevano aspirare a porre fine al terrorismo stalinista, che prima della guerra aveva falciato largamente le loro file e dopo la guerra accennava a riprendere in modo
sempre più preoccupante. Questa loro aspirazione venne a un certo punto a coincidere con quella di una parte dei dirigenti del Partito, e tosi poté realizzarsi quello che é stato chiamato « il 25 luglio sovietico »: espressione ingiuriosa, ma in certa misura illu minante. Non vi é dubbio comunque che il concorso dell'esercito sia stato decisivo per neutralizzare le velleità staliniste della potentissima polizia.
Anche nel campo internazionale, sono stati gli stessi successi a mettere in crisi lo stalinismo (come la vittoria di Fleurus mise in crisi il robespierrismo). L'instaurazione dei regimi di democrazia popolare e la vittoria dei comunisti cinsi (cioè l'allargamento del sistema a buona parte dell'Europa e dell'Asia) re[...]

[...]per neutralizzare le velleità staliniste della potentissima polizia.
Anche nel campo internazionale, sono stati gli stessi successi a mettere in crisi lo stalinismo (come la vittoria di Fleurus mise in crisi il robespierrismo). L'instaurazione dei regimi di democrazia popolare e la vittoria dei comunisti cinsi (cioè l'allargamento del sistema a buona parte dell'Europa e dell'Asia) rendevano sempre più problematica la funzione di Statoguida e di Partitoguida che l'Urss e il Pcus si erano fino ad allora arrogata. Nel '48, la ribellione jugoslava fu un chiarissimo campanello di allarme. La corda troppo tesa si spezzava. L'alleato di ieri minacciava di diventare il nemico irriducibile di domani. Krusciov e i compagni hanno valutato il pericolo in tutta la sua gravità: e si sono decisi con coraggio e prontezza a liquidare il sistema dello Statoguida e del Partitoguida, cioè a liquidare l'aspetto più caratteristico dello stalinismo nel campo dei rapporti tra l'Urss e i paesi e i partiti comunisti.
Anche la politica estera staliniana nei confronti dei paesi capitalistici, pur essendo improntata a un sincero desiderio di pace, si era dimostrata troppo rigida. Atti come il blocco di Berlino o come le rappresaglie economiche contro la Jugoslavia non potevano non contribuire all'aggravamento della tensione internazionale. Anche qui, si rendeva necessario un buon colpo di timone. Anche qui, bisognava farla finita con lo stalinismo.
Risposta alla Seconda e [...]

[...]re a quest'ultima. Non vi è dubbio che la condanna e la liquidazione dello stalinismo siano avvenute in gran parte con metodi staliniani. Basta pensare all'incriminazione di Beria, accusato di essere un agente del capitalismo fin dal 1919 ecc. Basta porre mente al fatto che le critiche sono state formulate dall'alto
CARLO CASSOLA 13
e imposte d'autorità. Ma poteva avvenire diversamente ? Per cominciare, le strutture dello Stato sovietico e del Partito comunista sovietico non avrebbero permesso l'adozione di un metodo diverso. Inoltre è evidente che una mentalità consolidata attraverso un trentennio non si muta in un giorno. Ma a Krusciov e compagni va attribuito l'enorme merito di aver inferto un colpo mortale al totalitarismo, anche se metodi usati sono stati totalitari, anche se alla morte del totalitarismo non ha fatto seguito la nascita della democrazia.
Almeno sul piano psicologico, un ritorno allo stalinismo è impossibile. Certo, strutture e metodi sono rimasti in gran parte quelli di prima. Rimarranno probabilmente a lungo quelli d[...]

[...]ata da una precisa esperienza storica. Se Mussolini e Bombacci, Bonomi e Saragat hanno tradito, perché non dovrebbero aver tradito anche i Trotskij e i Kamenev, i Tito e i Rajk ?
Ciò che gli operai non hanno invece digerito sono state le versioni ufficiali sulle riabilitazioni; mentre gl'intellettuali hanno bevuto anche quelle.
Risposta alla Nona domanda. — Ho già risposto implicitamente a questa domanda. La liquidazione dello Statoguida e del Partitoguida non possono non avere enormi ripercussioni nei rapnorti tra l'Urss e i paesi e i partiti comunisi. Sempre per fare il coito parallf'o storico, siamo alla fine del periodo «'iarobino» e all'apr`,ii di una fase completamente nuova. In Italia, ouesta face nuc a si chiama «via italiana del socialismo », cioè schieramento della classe operaia italiana sotto una bandiera inconfutabilmente democratica (che non è, evidentemente. oue'la della soyiaidernnrra_ zia: il giudizio che gli operai danno di Saragat e compagni è anche il nostro).
22 aprile
CARLO CASSOLA



da Lettura del saluto di Toman come rappresentante del Partito comunista austriaco in Resoconto stenografico del 17. congresso nazionale del Partito socialista italiano : Livorno, 15-20 gennaio 1921 : con l'aggiunta di documenti sulla fondazione del Partito comunista d'Italia

Brano: ché rende possibile la creazione di un movimento rivoluzionario in quanto gli operai onesti, classisti e rivoluzionari, rispondendo alle esigenze dell'ora, si uniranno al Partito comunista della Svizzera onde creare un forte unificato Partito comunista.
«La Comune di Parigi, la Repubblica ungherese dei Consigli, il Partito socialdemocratico tedesco ci mostrano la necessità di un Partito rivoluzionario e di una Internazionale disciplinati.
«Noi vi inviamo, cari compagni, i piú fraterni saluti nella speranza di avervi come fratelli di lotta rivoluzionaria nella Terza Internazionale. Ricacciate gli opportunisti ben noti nel luogo che loro spetta: la piccola borghesia.
« Viva la Terza Internazionale! Viva la rivoluzione mondiale!
« Saluti comunisti.
Direzione del Partito comunista svizzero ». (Applausi).
Partito comunista austriaco
«Egregi compagni,
«In un'epoca di tensione politica, in un'epoca nella quale l'anarchia capitalistica ha aumentato fino al massimo le contrarietà di classe fra la borghesia ed il proletariato, i socialisti d'Italia si riuniscono a Congresso.
«Centinaia di fiduciari del proletariato socialista rivoluzionario dovranno discutere sulle direttive future della tattica per la lotta proletaria. Per parecchie circostanze divenne proprio l'Italia il fulcro della guerra di classe proletaria. Il proletariato d'Italia ha dimostrato in difficili circostanze di comprendere completamen[...]

[...]taria, fedele al fianco dei fratelli combattenti nella Russia dei Soviety, e siamo convinti che anche in questo Congresso una grandissima maggioranza si metterà sulla base della Terza Internazionale. Oltreciò siamo convinti che anche il proletariato rivoluzionario italiano farà l'ultimo passo decisivo ed allontanerà dalle sue file i socialopportunisti, i traditori degli interessi proletari, i signori Turati e compagni. (Applausi).
«Nel nome del Partito comunista austriaco auguriamo alle discus
sioni del proletariato rivoluzionario italiano il migliore successo. «Evviva la Terza Internazionale. Evviva la rivoluzione proletaria! «Evviva l'unione delle Repubbliche dei Soviety d'Europa!
«Evviva il proletariato rivoluzionario italiano!
TOMAN ».
Partito socialista austriaco (sinistra)
«Compagni,
«Giacché completamente impegnati ed avendo occupate tutte le nostre forze nella preparazione del nostro ' Congresso di unificazione', che avrà luogo il 23, 24, 25 gennaio dell'anno corrente, ci dispiace vivamente — considerando l'importanza del vostro Congresso — di non potervi prender parte. Però se anche divisi nello spazio, il nostro spirito si trova fra di voi e speriamo ed auguriamo, che le vostre discussioni rinforzeranno il fronte unitario, cosa espressa in modo tanto significativo nella Francia.
«Ci fareste un piacere speciale se riusciste[...]

[...]rova fra di voi e speriamo ed auguriamo, che le vostre discussioni rinforzeranno il fronte unitario, cosa espressa in modo tanto significativo nella Francia.
«Ci fareste un piacere speciale se riusciste a mandare un vostro delegato al nostro Congresso di Unificazione.
«Salutando cordialmente tutti i compagni che prendono parte al vostro Congresso, auguriamo il miglior successo alle vostre discussioni.
« Con saluti rivoluzionari
Direzione del Partito dei lavoratori socialisti dell'Austria tedesca (sinistra) ».
Partito socialista svizzero (sinistra)
« Cari compagni,
« Vi ringraziamo dell'invito diretto al Partito socialista di sinistra
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da Giovanni Bacci (presidenza provvisoria), Il saluto della Direzione del Partito e Nomina della Presidenza in Resoconto stenografico del 17. congresso nazionale del Partito socialista italiano : Livorno, 15-20 gennaio 1921 : con l'aggiunta di documenti sulla fondazione del Partito comunista d'Italia

Brano: [...]ongresso nazionale, il Congresso dell'ospitale Livorno, che è il XVII della serie cominciata a Genova nel 1892. In verità, non mai si vide in Italia, e credo raramente all'estero, un Congresso cosí imponente, il quale ha richiamato sopra di sé la piú accesa attenzione delle nostre quattromila e piú Sezioni, agitate negli ultimi mesi dalle maggiori correnti di idee, di programmi, di tendenze sul conflitto tremendo dell'unità e della scissione del Partito; e non soltanto l'attenzione del proletariato, che ci guarda con ansia e aspetta la parola delle sue sante battaglie; ma ha richiamato sopra di sé le vivide speranze di intrepidi e valorosi compagni del di fuori e la preoccupazione di tanta parte della non sempre disinteressata stampa borghese, alla quale contraccambio il cortese saluto.
È stato scritto che il presente Congresso sarà detto storico per le conseguenze gravi che usciranno dalle sue decisioni.
C'è, infatti, in quest'ora qualche cosa di solenne, perché nell'animo di ciascuno di noi già sentiamo enorme la responsabilità del voto [...]

[...]orico per le conseguenze gravi che usciranno dalle sue decisioni.
C'è, infatti, in quest'ora qualche cosa di solenne, perché nell'animo di ciascuno di noi già sentiamo enorme la responsabilità del voto che stiamo per dare. È appunto la solennità del momento che inspira alle nostre discussioni la reciproca tolleranza delle opposte dimostrazioni e affermazioni, la serenità dei discorsi nella estrema e pur necessaria vivacità dei dibattiti. Questo Partito, cosciente e organico anche nella varietà delle sue manifestazioni vitali, glorioso per i suoi atteggiamenti morali, per il suo coraggio civile, il coraggio piú difficile contro i pre
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giudizi di ogni specie, dal patriottico al giuridico, all'economico, al religioso; questo Partito cosí rivoluzionario nei suoi postulati, nelle sue esplicazioni, nella sua propaganda persuasiva e compenetrante tutta la vita sociale, cosí impregnato della lotta di classe da non tollerare, non che ammettere, neppure l'ombra della collaborazione con nessuna frazione della borghesia; che è passato a bandiera alta e tutta spiegata ai venti della tempesta in mezzo al lungo periodo della immane guerra; che, dispersa e disfatta dal tradimento e dalle debolezze la Seconda Internazionale, fu il primo a ricostruire a Lugano, a Zimmerwald, a Kienthal, le fila dell'Internazionale, detersa di vizi e di[...]

[...]i classe da non tollerare, non che ammettere, neppure l'ombra della collaborazione con nessuna frazione della borghesia; che è passato a bandiera alta e tutta spiegata ai venti della tempesta in mezzo al lungo periodo della immane guerra; che, dispersa e disfatta dal tradimento e dalle debolezze la Seconda Internazionale, fu il primo a ricostruire a Lugano, a Zimmerwald, a Kienthal, le fila dell'Internazionale, detersa di vizi e di viltà; questo Partito che, quando attorno al fatto immortale della rivoluzione russa e della instaurazione della Repubblica federale dei Soviety maggiormente infieriva la ferocia della controrivoluzione, la perfidia della reazione occidentale e la terribile campagna delle diffamazioni e delle calunnie, sorgenti da tutte le parti del mondo, fu all'avanguardia difensore della rivoluzione bolscevica, può guardare al suo passato con un intimo e profondo senso di soddisfazione e di legittimo orgoglio. (Applausi).
Potranno dividerci le tendenze; le valutazioni delle situazioni politiche e sociali del momento, potranno [...]

[...]idia della reazione occidentale e la terribile campagna delle diffamazioni e delle calunnie, sorgenti da tutte le parti del mondo, fu all'avanguardia difensore della rivoluzione bolscevica, può guardare al suo passato con un intimo e profondo senso di soddisfazione e di legittimo orgoglio. (Applausi).
Potranno dividerci le tendenze; le valutazioni delle situazioni politiche e sociali del momento, potranno trovarci discordi; ma questa gloria del Partito socialista italiano fu e resterà patrimonio comune (applausi), come concorde e comune balza dal petto di tutti i congressisti la protesta contro la reazione borghese e internazionale che dagli Stati Uniti alla Francia, dall'Inghilterra all'Ungheria, dalla Jugoslavia alla CzecoSlovacchia, dalla Rumenia alla Bulgaria, alla Polonia, ammorba e tenta di schiacciare il proletariato di tutti i paesi.
Ricorre proprio oggi un grande anniversario, l'insurrezione armata di e Spartacus »; il nuovo massacro dei comunisti; il nefasto assassinio di Liebknecht e di Rosa Luxemburg. (Applausi unanimi vivissi[...]

[...]anesimo che rivisse nel cuore delle moltitudini attraverso secoli, tosi del sangue proletario piú generoso della Germania, sono già dalla Russia sorti i vendicatori. (Applausi vivissimi. Grida di e Viva la Russia! »).
Se al nostro vigile orecchio è viva la voce uscente dalle tombe dei nostri morti, disseminati in tutte le contrade, altrettanto è viva la voce che a noi viene dagli esilii e dalle carceri da dove tante vittime politiche mandano al Partito dell'Internazionale socialista e comunista il loro grido di attesa. (Applausi vivissimi). Compagni congressisti, inaugurando
lo
il XVII Congresso nazionale del Partito socialista italiano, io non posso dimenticare la Sezione della città che ci ospita, che ha saputo condurre le schiere socialiste alla conquista del Comune di Livorno; non posso dimenticarla, come segno di una delle tante conquiste recentemente fatta dal Partito sulla borghesia. (Applausi vivissimi. Grida di « Viva Livorno rossa! »). Sí; ci aspettiamo giorni difficili; è fatale una lotta sempre piú aspra e piú vasta; quanto piú si approssima la grande giornata, tanto maggiormente saremo combattuti; ma la via è tracciata; il Partito si agguerrisce ogni giorno di piú e Carlo Marx, il dolce e severo maestro di tutti noi, ispirerà i contendenti: « Proletari di tutto il mondo, unitevi! ». (Applausi vivissimi e prolungati. Grida di « Viva la rivoluzione comunista! »).
Nomina della Presidenza
Ed ora, a nome della Direzione, la quale ha raccolto l'adesione delle varie frazioni del Partita, devo proporvi la nomina della Presidenza, dei segretari, della Commissione per le proposte varie, della Commissione per la verifica dei poteri e della Commissione per la verifica dei conti.
A presidenti si propongono: il prof. Mondolfi, si[...]

[...]raccolto l'adesione delle varie frazioni del Partita, devo proporvi la nomina della Presidenza, dei segretari, della Commissione per le proposte varie, della Commissione per la verifica dei poteri e della Commissione per la verifica dei conti.
A presidenti si propongono: il prof. Mondolfi, sindaco di Livorno (applausi vivissimi), Bacci, Marabini, Altobelli Argentina, Roberto Riccardo, Filippetti e Azimonti.
Se non vi sono osservazioni, metto a partito questi nomi.
Sono approvati.
A segretari si propongono: Schiavello, Frola, Cavarocchi, Conti e Rovelli.
Sono rappresentate tutte le tendenze, cosí nella Presidenza come nella Segreteria.
Se non vi sono osservazioni, metto a partito anche questi nomi. Sono approvati.
Per la Commissione delle proposte varie si propongono: Vella, Lavagnini, Tiraboschi, Graziadei e Bianchi Giuseppe.
Per la Commissione della verifica dei poteri si propongono: Gay, Roveda, Alessandri, Biserna e Pagella.
Per la Commissione per la verifica dei conti si propongono: Riboldi, Zanardi Giulio, Franceschi, Cosich e Mantica.
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Se non vi sono osservazioni pongo a partito questi nomi.
Sono approvati.
Dopo di che cedo subito la presidenza effettiva al compagno Mon
dolfi, sindaco di Livorno. (Grida di « Viva Livorno proletaria! ». Ap
plausi vivissimi e prolungati).
~l saluto dei Sindaco di Livorno
Presidenza Mondolfi.
MONDOLFI, presidente : Compagni, è inutile dirvi che io di già sapevo di essere stato designato all'altissimo onore di porgervi il saluto della mia Livorno. Pur tuttavia, credetemelo, dico il vero, io non ho voluto prepararmi a porgervi questo saluto, e non l'ho voluto determinatamente, perché non fosse questo saluto una delle solite gelide [...]

[...]do che mi sarà. dato, nel porgervi questo saluto della mia Livorno, dal mio sentimento di socialista.
E questo sentimento, in questo momento, dico in questo solo momento, vuole essere ampio tanto da portarvi non solo il saluto dei nostri compagni; ma anche dell'aureola che c'è intorno di simpatizzanti, ed anche, per questo momento solo, di coloro che pure non militando nelle nostre file, pur non avendo per noi simpatia, rispettano quello che il Partito socialista rappresenta. Del restante, naturalmente, non me ne curo, ed io non posso rispondere dei sentimenti di quello che avanza della cittadinanza di Livorno. (Benissimo!).
Se io non fossi, permettetemelo, un unitario, dovrei essere per la circostanza unitario, perché il mio saluto fosse comprensivo e si estendesse con uguale effetto . a tutte quante le frazioni del Partita, da Turati a Bombacci. (Benissimo! Qualche applauso).
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da Camillo Pisani, Turchia. Un pilastro corroso in KBD-Periodici: Rinascita 1971 - 3 - 12 - numero 11

Brano: [...]di soldati americani, scioperi di studenti, incursioni della polizia e raffiche di mitra nelle mense universitarie) non sono una esplosione estemporanea e inopinata di con trasti occasionali. La stampa ufficiale turca cerca di accreditare la tesi del tentativo di sovversione di una minoranza di giovani raggruppati in una organizzazione terroristica di recente formazione, ma la realtà è piuttosto quella definita dai leaders del quasi clandestino Partito operaio turco: ci si trova oggi , di fronte a un'ondata di scioperi e dimostrazioni che hanno una profondità ancora maggiore di. quelli che — nel giugno 1960 — portarono al rovesciamento della dittatura atlantica di Menderes e Bayar e alla dissoluzione del filofascista Partito democratico. Il carattere della protesta è anzi più marcatamente politicizzato in senso democratico: mentre nel '60 la scintilla scoppiata nelle Università portò a manifestazioni di massa che avevano fondamentalmente l'obiettivo di rovesciare la dittatura, ora la ribellione studentesca, in quanto preceduta da scioperi e lotte sociali di massa senza precedenti in Turchia, mette sotto giudizio tutte le strutture politiche ed economiche del paese. Senza cadere in facili schematismi, non trascurando per esempio il ruolo che possono svolgere alcuni settori militari scontenti del governo « tecnocra[...]

[...] marcia durante la quale furono assaltate prigioni ' e caserme, e in seguito ad essa tutti i sindacalisti arrestati dovettero essere liberati.
A questi elementi sociali ed economici (che qualificano la Turchia come un paese colonizzato .del Terzo mondo, dove i contrasti sono resi ancora più esplosivi da sultanesche esibizioni di ricchezza e di sprechi) ` bisogna aggiungere i dati della situazione più propriamente politica. Scomparso nel 1960 il Partito democratico di Menderes, le forze filofasriste e atlantiche della campagna e delle città poterono nuovamente prevalere sul moderato nazionalprogressismo del Partito repubblicano (di tradizioni kemaliste) grazie al denaro degli americani e alle attività della CIA. Sorse così il Partito della giustizia che ha rimesso in piedi l'apparato squadristico che servi a Menderes e che affianca di nuovo la polizia, anch'essa riorganizzata dagli americani.
Con il ritorno della destra tradizionale al potere; sfumarono molti sogni al centro e alla sinistra dello schieramento turco. Il Partito repubblicano, inquinato dal clientelismo e dalle s ambiguità in politica interna ed estera, è passato di crisi in crisi e ha perso definitivamente la possibilità di tornare al governo. Sfumò anche la possibilità di riorganizzare le file del movimento progressista e socialista. Il Partito comunista, i cui militanti sono rimasti uccisi sotto la tortura, o fucilati, o dispersi nell'esilio, resta da sempre nella clandestinità.
Tuttavia nel 1962 un gruppo di intellettuali, operai e studenti di Ankara e Istanbul crearono un partito di ispirazione socialista — il Partito operaio turco — che ha condotto fin qui una esistenza in ogni caso precaria. Ricordiamo che un deputato di questo partito, venne arrestato e posto sotto accusa due anni orsono per avere preso parte a Roma alla conferenza delle forze progressiste del Mediterraneo.
Fra i gruppi della sinistra del Partito operaio — la cui linea è di tipo socialdemocratico con spinte a volte moderate, a volte velleitarie — si sono formati gruppi giovanili e sindacali che paiono essere ora la punta avanzata del movimento rivendicativo e di contestazione: il comitato studentesco Aydinlik (« chiarezza A), il sindacato di classe Disk, la federazione giovanile Dei, Gene.
Questo panorama non sarebbe completo se non ci riferissimo. anche brevemente, al fatto che il paese è praticamente sotto occupazione militare. Le forze USA (cifre ufficiali non esistono) assommano a circa 60.000 uomini; Washington dispone sul terri[...]

[...]li e di un numero imprecisato di basi clandestine, soprattutto in prossimità del confine con l'URSS. All'interno di queste basi e nelle città dove esistono forti nuclei di americani, civili e soldati, questi sono soggetti solo alle leggi americane. E questo spiega perché certe parole d'ordme giovanili, soprattutto quelle di carattere nazionalistico, trovano sovente larga eco anche in ambienti non di sinistra: per esempio settori nazionalisti del Partito repubblicano e anche delle forze armate.
A seguito degli episodi del 20 febbraio e del 3 marzo (il rapimento dei cinque avieri USA, quattro dei quali sono stati rilasciati) è venuto fuori per la prima volta il nome di un « Fronte di liberazione popolare turco ». Su di esso non si hanno al momento altre indicazioni che quelle fornite dallo stesso FLPT in occasione del più recente rapimento: « O il governo si dimette e si creano condizioni serie per difendere la sovranità del nostro paese e garantire il progresso della società turca, oppure le azioni del 20 febbraio e del 3 marzo sono da consi[...]



da senza firma, Incerta vigilia elettorale [sopratitolo: Turchia] in KBD-Periodici: Rinascita 1977 - 5 - 20 - numero 20

Brano: [...]A
Incerta
vigilia
elettorale
La sanguinosa provocazione del primo maggio a Istanbul, con 38 morti e duecento feriti, rappresenta l'episodio sinora più cruento nell'incerta vigilia.. elettorale in Turchia. Il 5 giugno prossimo infatti, gli elettori sono stati chiamati a recarsi alle urne per designare i 450 deputati e i 185 senatori del Parlamento turco. Normalmente le elezioni avrebbero dovuto tenersi a ottobre; ma i due maggiori partiti, il Partito della giustizia di Suleyman Demirel, l'attuale primo ministro, e il Partito repubblicano del popolo, guidato dal socialdemocratico ed expremier Bulent Ecevit, si sono messi d'accordo, malgradol'opposizione dei partiti minori di estrema destra, per anticipare la data del confronto elettorale.
Nel momento difficile che sta attra versando questo paese di 40 milioni di abitanti, caratterizzato dall'immobilismo dell'azione governativa di fronte ad acutissimi problemi di politica interna ed estera e dall'accrescersi in maniera preoccupante della violenza politica, i due maggiori partiti aspirano, ciascuno per conto suo, ma senza esserne troppo convinti, ad ottenere una ma[...]

[...] governativa di fronte ad acutissimi problemi di politica interna ed estera e dall'accrescersi in maniera preoccupante della violenza politica, i due maggiori partiti aspirano, ciascuno per conto suo, ma senza esserne troppo convinti, ad ottenere una maggioranza autosufficiente che
permetterebbe loro di liberarsi dal soffocante condizionamento dei piccoli partiti di estrema destra con i quali sono stati sino ad oggi costretti ad
allearsi.
Il Partito repubblicano del popolo, di Ecevit, che nelle elezioni del ° '73 aveva ottenuto il 33,39 dei voti e 189 seggi, ha visto aumentare la sua influenza nelle elezioni parziali per il Senato, nel '74, ottenendo circa il 44 per cento dei voti. Fondato da Ataturk, è il partito storico della democrazia turca, organiz zato su basi di massa e di tendenza socialdemocratica. Nel breve periodo che rimase al potere da gennaio a novembre del 1974, alleato con il, piccolo partito proislamico di estrema destra (il Partito della salvezza nazionale di Necemettin Erbakan), 'Ecevit avviò la riforma agraria nella provincia orientale di Urfa, tolse a favore degli agricoltori turchi il bando imposto dagli americani alla coltivazione dell'oppio e accordò l'amnistia a 50 mila detenuti politici e di diritto comune. Infine fece sbarcare un contingente di 40 mila soldati a Cipro in seguito al golpe dei co lonnelli greci contro Makarios. Subito però queste azioni dettero la possibilità alle destre di discreditarlo e la collaborazione con Erbakan risultò im possibile, ed Ecevit fu costretto a dimettersi. 'Determinante fu ol[...]

[...]bilità alle destre di discreditarlo e la collaborazione con Erbakan risultò im possibile, ed Ecevit fu costretto a dimettersi. 'Determinante fu oltretutto il disagio creato dall'embargo imposto dal Congresso di Washington sulle forniture di armi americane alla Turchia. « Basterebbe ottenere il. 47 per cento dei suffragi per potèr formare il governo da solo », dice oggi Ecevit. Nel caso contrario il Prp sarebbe disposto ad allearsi con il piccolo Partito democratico, al quale gli osservatori attribuiscono la possibilità di vedersi assegnare non meno di dieci seggi. Ecevit che si dichiara « per principio pronto a formare la coalizione con qualsiasi partito », esclude da questa eventualità i partiti che si trovano alla sua sinistra, (il Partito operaio turco e il Partito so cialista operalo turco) che nelle elezioni del '73 contribuirono almeno con un due o tre per cento al risultato ottenuto dal Prp. Ecevit chiede invece ai piccoli partiti della: sinistra socialista, ai comunisti che da 53 anni si trovano nella clandestinità, di. appoggiarlo « incondizionatamente », promettendo in cambio l'applicazione della Costituzione democratica del 1960, la lotta contro il terrorismo, una politica socioeconomica a favore dei lavoratori, la soluzione della crisi cipriota.
Portavoce dei grande capitale, Demirel si presenta a queste elezioni come il « garante dell'ordine[...]

[...]essioni, nelle scuole e nelle università, dei « lupi grigi », le squadre create dai fascisti del colonnello Turkes. Alle azioni terroristiche dei fascisti si aggiungono quelle di almeno sei o sette gruppi estremistici che si autodefiniscono di sinistra e che ora vengono accusati dalle autorità di aver provocato la strage del primo maggio, durante gli scontri che sarebbero avvenuti tra questi gruppi e il servizio di ordine del Disk. Il leader del Partito della giustizia, che Ecevit accusa di essere un aspirante dittatore e di approfittare dei disordini per instaurare un'autocrazia di tipo militare, vorrebbe porre fine alla sua collaborazione con il Partito della salvezza nazionale di Erbakan (48 seggi) e il partito neofascista Azione nazionale del colonnello Turkes (3 seggi). (a. so.)
Butent ,Ecevit



da interventi di Bardella, Mondolfi, Cavallo, Per le vittime politiche in Resoconto stenografico del 17. congresso nazionale del Partito socialista italiano : Livorno, 15-20 gennaio 1921 : con l'aggiunta di documenti sulla fondazione del Partito comunista d'Italia

Brano: Partito comunista spagnuolo
«Cari compagni,
« Abbiamo ricevuto la vostra lettera con la quale ci invitate a partecipare al vostro Congresso. Vi ringraziamo del vostro cortese invito.
«Nostro vivo piacere sarebbe che un delegato del Partito comunista spagnuolo potesse combattere a Livorno il ' serratismo corruttore'. (Ilarità vivissima. Commenti animatissimi. La maggioranza del Congresso sorge in piedi gridando: « Viva Serrati ! Viva l'Avanti ! ». Applausi vivissimi. Serrati grida: « Viva il Socialismo ! ». Applausi entusiastici salutano il direttore dell'Avanti!, che prosegue a gran voce: «
Dirò io al Congresso chi sono i corruttori ! Diró tutto ». Nuova salve di vivissimi e prolungati applausi). Ma la situazione economica del Partito non ci permette la spesa di un viaggio.
«Ricevete, compagni della frazione comunista, e spec[...]

[...] il ' serratismo corruttore'. (Ilarità vivissima. Commenti animatissimi. La maggioranza del Congresso sorge in piedi gridando: « Viva Serrati ! Viva l'Avanti ! ». Applausi vivissimi. Serrati grida: « Viva il Socialismo ! ». Applausi entusiastici salutano il direttore dell'Avanti!, che prosegue a gran voce: «
Dirò io al Congresso chi sono i corruttori ! Diró tutto ». Nuova salve di vivissimi e prolungati applausi). Ma la situazione economica del Partito non ci permette la spesa di un viaggio.
«Ricevete, compagni della frazione comunista, e specialmente voi compagni Bombacci, Bordiga e Gramsci i nostri saluti fraterni. Auguriamo che voi sappiate distruggere dal vostro glorioso Partito tutti i centrismi da qualunque parte essi vengano.
Il Comitato nazionale del Partito comunista spagnuolo ».
Sono pure pervenute le adesioni della Sezione socialista italiana di Londra, dei sindaci di Valenza, Pistoia, _Foligno e Casale Monferrato.
MONDOLFI, presidente: Debbo comunicare che non è ancora giunto l'on. Pilati, che avrebbe portato l'adesione della Lega proletaria dei mutilati. (Applausi).
Comunico anche che domani giungerà il compagno Kabaktcheff, membro del Partito comunista bulgaro.
Sono cosí, per oggi, esaurite le adesioni, e prego i compagni di non portare singole adesioni di Sezioni o di Municipi, che non farebbero che trascinare in lungo i nostri lavori, senza nessun vantaggio.
Ed ora procediamo nello svolgimento dell'ordine del giorno.
Per le vittime politiche
BARDELLA: Compagni, mentre ieri i due piú grandi assertori del socialismo ferrarese si accingevano a partire per assistere al nostro Congresso, dalla polizia di Giovanni Giolitti sono stati arrestati. Essi sono: il compagno Gaetano Zirardini, segretario della Camera del lavoro di
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Fe[...]

[...]i, protestando violentemente contro la reazione borghese ! (Applausi vivissimi e prolungati).
MONDOLFI, presidente: Tutto il Congresso si associa alla protesta contro le violenze che si usano ai nostri compagni. (Vive approvazioni).
CAVALLO: Il compagno Bacci, alludendo alle vittime politiche, ha mandato loro il nostro saluto. Io propongo che da questo Congresso parta l'espressione della volontà di tutto il proletariato italiano e per esso del Partito socialista italiano, di opporsi in tutti i modi alla politica reazionaria borghese e fascista, espressione della volontà del proletariato italiano tutto, che dica al Governo di Giovanni Giolitti che, mentre esso manda i fascisti a scorrazzare di qua e di là per l'Italia, noi vogliamo da essi l'assoluto rispetto... (Rumori vivissimi).
Moltissime voci: Basta, basta ! Non dobbiamo domandare niente al Governo borghese !
MONDOLFI, presidente: Giacché siamo in tema di proteste contro gli arresti di nostri compagni vittime della reazione borghese, dobbiamo aggiungerne una per l'arresto del compagn[...]

[...]iolitti che, mentre esso manda i fascisti a scorrazzare di qua e di là per l'Italia, noi vogliamo da essi l'assoluto rispetto... (Rumori vivissimi).
Moltissime voci: Basta, basta ! Non dobbiamo domandare niente al Governo borghese !
MONDOLFI, presidente: Giacché siamo in tema di proteste contro gli arresti di nostri compagni vittime della reazione borghese, dobbiamo aggiungerne una per l'arresto del compagno Casucci, membro della Direzione del Partito, avvenuto a Bologna. (Approvazioni).
Voci: Per tutti!
MONDOLFI, presidente: Aggiungere non ha mai voluto dire togliere ! Ha la parola il compagno Tranquilli, a nome della Federazione giovanile socialista.
Il saluto della Federazione Giovanile
TRANQUILLI (applausi): Compagni, io vi porto il saluto breve ed entusiastico della Federazione giovanile socialista.
I destini della gioventú operaia e contadina sono strettamente legati a quelli di tutto il proletariato, e perciò questo Congresso è anche nostro Congresso, e perciò alla preparazione di questo Congresso, alle discussioni preparatorie[...]

[...]anile socialista.
I destini della gioventú operaia e contadina sono strettamente legati a quelli di tutto il proletariato, e perciò questo Congresso è anche nostro Congresso, e perciò alla preparazione di questo Congresso, alle discussioni preparatorie di questo Congresso la gioventú comunista italiana ha partecipato con grande fervore, manifestandosi nella sua grande maggioranza favorevole all'adesione oggi alla Terza Internazionale, domani al Partito comunista, che uscirà da questo Congresso. (Applausi da parte dei comunisti. Commenti animati).
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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Partito, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---comunista <---socialista <---comunisti <---italiano <---siano <---socialisti <---Storia <---italiana <---Ciò <---Diritto <---Stato <---socialismo <---Turchia <---comunismo <---capitalismo <---italiani <---Pratica <---fascista <---imperialismo <---marxista <---abbiano <---fascismo <---fascisti <---Russia <---d'Italia <---marxismo <---Lenin <---dell'Internazionale <---opportunisti <---riformismo <---riformista <---Agraria <---Ankara <---Ecco <---Perché <---centristi <---ideologia <---italiane <---nazionalista <---riformisti <---Francia <---comuniste <---dell'Europa <---ideologico <---leninismo <---leninista <---opportunismo <---progressista <---Così <---Filosofia <---Gramsci <---Logica <---Menderes <---NATO <---Trotzki <---dell'Italia <---ideologica <---marxisti <---Ataturk <---Bologna <---Bulent Ecevit <---Dialettica <---Ecevit <---Fisica <---Livorno <---Mosca <--- <---Però <---Sulla <---Togliatti <---dell'Austria <---economisti <---ideologici <---lista <---terrorismo <---Basta <---Bukarin <---Comune di Parigi <---Ismet Inonu <---Istanbul <---Marx <---Noi <---Quale <---Repubblica <---Rumori <---Stalin <---U.S.A. <---USA <---antifascista <---antifascisti <---centralismo <---classista <---cristiani <---d'Azione <---d'Europa <---dell'Asia <---ideologiche <---ideologie <---imperialista <---nazionalismo <---nell'Unione <---sindacalisti <---socialiste <---stalinista <---C.E. <---Carlo Marx <---Cipro <---Congresso di Bologna <---Costituzione <---Demirel <---Dico <---Diplomatica <---La Terza <---La Turchia <---La guerra <---Meccanica <---Mi pare <---Ordine Nuovo <---P.C.I. <---Più <---Pochi <---Psicologia <---Reggio Emilia <---Russia dei Soviety <---Scheidemann <---Scienze <---Sociologia <---Svizzera <---Teoretica <---Torino <---artigiani <---capitalisti <---centrista <---conservatorismo <---cristianesimo <---dell'Impero <---dell'Unione <---gramsciano <---idealismo <---immobilismo <---individualismo <---kemalista <---liberalismo <---nazionalisti <---nell'Internazionale <---nell'Italia <---progressiste <---psicologia <---psicologico <---riformiste <---sociologia <---sull'Avanti <---Bulgaria <---Carlo Liebknecht <---Chiesa <---Chimica <---D'Aragona <---Dei <---Del resto <---Dinamica <---Direzione del Partita <---Direzione del Partito <---Erbakan <---Etica <---Giappone <---Giovanni Giolitti <---Grecia <---Inghilterra <---Inonu <---Internazionale <---Istambul <---Jugoslavia <---La Presidenza <---La Russia <---La lotta <---Longuet <---Manifesto dei comunisti <---Nenni <---Non voglio <---Oltreciò <---PCUS <---Paese <---Prp <---Rajk <---Rosa Luxemburg <---Smirne <---Suleyman Demirel <---URSS <---Viene <---Zinowieff <---capitalista <---cattolicesimo <---collaborazionismo <---collaborazionista <---cristiana <---cristiano <---dell'Alleanza <---dell'America <---dell'Anatolia <---dell'Assemblea <---democristiano <---economista <---eroismo <---facciano <---gramsciana <---idealista <---internazionalismo <---israeliano <---kemalismo <---laburista <---lasciano <---liste <---marxiste <---massimalista <---massimalisti <---materialismo <---metodologia <---nazista <---nazisti <---nell'Europa <---patriottismo <---pessimismo <---pluralismo <---possibilismo <---progressisti <---provincialismo <---riusciste <---scetticismo <---sindacalismo <---socialopportunisti <---staliniana <---stalinismo <---storicismo <---volontarismo <---Aggiungere <---Al Congresso <---Altobelli Argentina <---Amendola <---Antonio Gramsci <---Appare <---Azimonti <---Azra Erhat <---Baldesi <---Bayar <---Bela Kun <---Beria <---Berlino <---Berna <---Bogianckino <---Bordiga <---Bosforo <---Bulganin <---Bulgaria Sciablin <---Buoni <---C.L.N. <---Capo <---Carbonia <---Casucci <---Ciatskin <---Come <---Commissione <---Confederazione Generale del Lavoro <---Congresso di Livorno <---Crispi <---Czeco-Slovacchia <---Danimarca Yorgensen <---Davanti <---De Gasperi <---Direzione <---Discipline <---Discipline umanistiche <---Disgraziatamente <---Dogmatica <---Economia politica <---Editori Riuniti <---Engels <---Ercoli <---Filippo Turati <---Francia Rosmer <---Fronte popolare <---Frossard <---Geografia <---Giustizia <---Governo di Giovanni Giolitti <---Grave <---Gruppo <---Hourwich <---Iglesiente <---Il Comitato <---Il Congresso <---Il Partito <---Il lavoro <---Infine <---Kabaktceff <---Kienthal <---Krusciov <---La Centrale del Partito <---La Costituzione <---La sera <---Labour Party <---Lasciatemi <---Lelio Basso <---Lettonia Stustki <---Linguistica <---Losowski <---Magdalena Rufer <---Medio Oriente <---Mondo Operaio <---Mussolini <---N.A.T.O. <---Nazioni Unite <---Niente <---Nobs <---Nomi <---Nuovi Argomenti <---Oltre <---P.C. <---Palmiro Togliatti <---Partito Comunista <---Persia Sultan Zadé <---Pietrogrado <---Poetica <---Povio <---Presidente <---Presidenza <---Presidenza Mondolfi <---Retorica <---Rodolfo Morandi <---Russia Lenin <---Salò <---Saragat <---Sardegna <---Sarò <---Scienze naturali <---Scienze sociali <---Serrati <---Sistematica <---Spagna <---Statica <---Stato guida <---Steinhardt <---Storia contemporanea <---Storiografia <---Suez <---Suleiman Demirel <---Tavola Rotonda <---Taylan Ozgur <---Tom Qualch <---Troia <---Tskiaka <---Ungheria <---Ungheria Bela <---Unione Sovietica <---Urbanistica <---Venizelos <---Verrà <---Vito Grasso <---Viva Livorno <---Viva Spartaco <---Yemsen <---Zimmerwald <---Zinoviefi <---Zinoviev <---Zinowief <---analfabetismo <---anarchismo <---antagonismi <---antagonista <---anticolonialista <---anticomunista <---antifascismo <---antimarxisti <---antimperialista <---artigiano <---atlantismo <---attivisti <---bergsoniano <---biologica <---bolscevismo <---bordighiana <---burocratismo <---cattolicismo <---cialista <---classisti <---colonialismo <---colonialiste <---cominciano <---conformismo <---corporativismo <---cristiane <---crociana <---dell'Accademia <---dell'Avanti <---dell'Egitto <---dell'Esecutivo <---dell'Esercito <---dell'Est <---dell'Inghilterra <---dell'Intesa <---dell'Occidente <---dell'Ordine <---dinamismo <---dispotismo <---dogmatismo <---dualismo <---egoismo <---empirismo <---estremismi <---estremismo <---estremisti <---fanatismo <---federalismo <---filologica <---filologico <---fraseologia <---frazionismo <---golpisti <---hegeliana <---hegeliano <---hitleriana <---illuminismo <---imperialisti <---integralismo <---interventismo <---israeliana <---kemaliste <---laicismo <---latifondisti <---leniniana <---leniniani <---marxiana <---materialista <---meccanicismo <---metodologiche <---metodologico <---minacciano <---nazismo <---nell'Asia <---neocolonialismo <---neofascista <---neutralismo <---nismo <---nisti <---odiano <---opportunista <---ottimismo <---parlamentarismo <---particolarismi <---prefascista <---professionisti <---proselitismo <---psicologica <---relativismo <---secessionisti <---siciliani <---sindacalista <---siriana <---staliniane <---staliniano <---staliniste <---storicisti <---tecnologico <---totalitarismo <---trotskisti <---umanista <---zarista <---A di Demirel <---ACI <---ALBERTO CARACCIOLO <---Aaah <---Abbasso <---Abbiate <---Abdul Hamid <---Abissinia <---Accanto <---Acconciagioco <---Accontentiamoli <---Aceros Tu <---Ad-Duruz <---Adelchi Baratono <---Aderire <---Adib Shishakli <---Adman Menderes <---Adnan Menderes <---Adolfo Omodeo <---Adrianopoli <---Aflaq <---Agenorea <---Agerona <---Agiografia <---Agli <---Ahmet Koksal <---Aiutate <---Akram Awrani <---Al C E <---Al Hafiz <---Al II <---Al Quwali <---Alauita <---Alberto Goddi <---Aldo Arditi <---Aldobrando Medici Tornaquinci <---Aleppo <---Alessandretta <---Alessandro Carona <---Alessandro D'Ancona <---Alessandro Manzoni <---Alexei Karpov <---Alfonso Leonetti <---Alfredo Mazzoni <---Alfredo Oriani <---Alla Villa Torrigiani <---Allargato <---Alleati <---Alonso de Ojeda <---Alparslan Turkes <---Alta Autorità <---Alta Italia <---Althusser <---Altolaguirre <---Altri <---Ambrogio Donini <---Amin Al <---Amministrativamente <---Amministrazione <---Amministrazioni <---Amsterdam <---Anaideia Antirtide <---Ancona <---Ande <---Andere Zeitung <---Andrea Costa <---Andrea Viglongo <---André Gide <---Angelo Tasca <---Angot <---Anima <---Anna Kuliscioff <---Anna Maria Mozzoni <---Annali <---Ansaldo T C <---Antara <---Antiochia <---Antonio Brotzu <---Antonio La Penna <---Antonio Labriola <---Antonio Raddi <---Antonio Roasio <---Antonio Solaro <---Apologetico <---Applicazione <---Appunti <---Appunto <---Apuleio <---Aragno <---Arancos <---Archibusieri <---Archivio <---Aritmetica <---Armando Gualtieri <---Arne Benary <---Arnobio <---Arturo Graf <---Arupe <---Asia Minore <---Asia Treaty <---Atassi <---Attilio Momigliano <---Auden <---Aufbau <---Auferre <---August Reifferscheid <---Auxerre <---Ave L <---Avendo <---Avere <---Avolio <---Avresti <---Aydin <---Aydin K <---Aydinlik <---Baba <---Baccani <---Baghdad <---Baglioni <---Bagole <---Balbo <---Balcani <---Balcania <---Baltico <---Banca di Indonesia <---Bandinelli <---Barbagia 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Madanoglu <---Cemal Pascià <---Cento <---Centro Interno <---Centro Sociale Protestante <---Cerano <---Cercate <---Cercina <---Certo Marchesi <---Cesare Luporini <---Cesarini <---Cetica <---Cetin Altan <---Chagall <---Che Dio <---Che Gramsci <---Che ha combattuto nella guerra santa contro gli infedeli <---Checcucci <---Chibcha <---Chiesi <---Cionostante <---Ciprioni <---Classe <---Clientele <---Colombia <---Colpi <---Come in Grecia <---Cominciò <---Cominform <---Comitati Regionali <---Comitati del Fronte Nazionale <---Comitato Direttivo <---Comitato Politico <---Comitato del Fronte <---Comitato di Ministri <---Compagno Mao <---Compito <---Compratelo <---Comunista in Italia <---Concetto Marchesi <---Condinamarca <---Condotta <---Confederazione <---Conferenza di Manilla <---Congresso Basso <---Congresso del Ba <---Congresso del Komintern <---Congresso del Komintern Bordiga <---Congresso di Baku <---Congresso di Firenze <---Congresso di Genova <---Congresso di Halle <---Congresso di Mosca 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