Brano: [...] politiche del 1958, in appoggio del figlio Lucio, presentatosi, senza successo, candidato del P.C.I.
Opere principali: La Comune di Parigi, Napoli, 1906; li capitalismo, Torino, 1910; Il segreto di Napoli « le camorre », Napoli, 1911; Riforme e rivoluzione sociale, Napoli, 1914; Il socialismo contemporaneo, Napoli, 1922.
B.An.
« Labriola », Gruppo
Il Gruppo clandestino « Antonio Labriola », sorto a Bologna nel 1942 per iniziativa di Paolo Fortunati (v.) (direttore dell’istituto di statistica deirUniversità di Bologna dal 1940 e iscritto al P.C.I. dal 1941), aderiva al programma del Partito comunista, ma non ne era una affiliazione tout court. Negli anni della sua attività associò intellettuali bolognesi e di altre province, tessendo una larga trama di rapporti politicoideali tra le forze intellettuali antifasciste, comuniste e no, di Milano, Firenze, Padova, Roma, della Romagna e del Veneto.
Fra il 1942 e l'aprile 1945 l'attività del Gruppo si esplicò «convogliando gli intellettuali e gli studenti dapprima verso i movimenti clandesti[...]
[...]ali d’Italia ».
Diversi furono gli intellettuali e gli studenti che il Gruppo avviò alle formazioni partigiane bolognesi di montagna: due di essi, il laureando Gianni Palmieri (Medaglia d’oro alla memoria) e il professore Alfredo Bergami, caddero nelle file della 36a Brigata Garibaldi « Alessandro Bianconcini ».
Il Comitato di liberazione nazionale degli intellettuali promosso dal Gruppo lanciò un proclama (datato febbraio 1945, redatto da Paolo Fortunati e diffuso a cura della Federazione comunista bolognese) che portava il seguente titolo: « Intel
lettuali: o sarete popolo o non sarete niente. Il miglior esito della cultura è l'azione ».
Della rivista « Tempi Nuovi », periodico del Gruppo, furono pubblicati due numeri dattiloscritti; il primo nel luglio 1944 (a. I, n. 1) e il secondo nel marzo 1945 (a. I, n. 2). Gli scritti più importanti che vi appaiono sono di Paolo Fortunati, Roberto Mazzetti, Ersilio Colombini, Renato Cenerini, Giulio Tavernari e Giorgio Vecchietti. AI secondo numero fu allegato un « Appello agli intellettuali », datato febbraio
1945.
La rivista, oltre a sferzare gli intellettuali a non essere più neutrali o indifferenti alle vicende della vita politica e sociale, e impegnando il Gruppo in tal senso, pose il problema maturo e complesso del rapporto fra gli intellettuali e la società. Originale fu lo sforzo nella indagine sui problemi posti dalla aspirazione di massa al socialismo.
A tale proposito Roberto Battaglia, nella sua Storia del[...]
[...]ltrame, Alfredo Bergami, Luciano Bergonzini, Corrado Bondi, Renato Cenerini, Ersilio Colombini, Aldo Cucchi, Giuseppe Davia, Gaetano Della Volpe, Alfredo de Polzer, Giorgio Fanti, Aurelio Fontana, Roberto Mazzetti, Antonio Meluschi, Luciano Minguzzi, Gianni Palmieri, Amedeo Ratta, Giulio Tavernari, Rito Valla, Evangelista Valli, Giorgio Vecchietti, Zar pi Vignoli.
Un’ampia e acuta informazione sull’attività del Gruppo è nella testimonianza di Paolo Fortunati, pubblicata nel volume: Luciano Bergonzini, La Resistenza a Bologna. Testimonianze e documenti, Voi. I, Bologna, istituto per la Storia di Bologna, 1967, pp. 310329. Nel Voi, il della stessa pubblicazione sono riprodotti i testi integrali della rivista « Tempi Nuovi ».
LAr.
La Camera, Fortunato
N. a Cosenza nel 1897; ragioniere. Proveniente dal Partito socialista, aderì al P.C.I. fin dalla fondazione e, con Fausto Gullo e Luigi Prato, ne fu tra i più attivi dirigenti in provincia di Cosenza (v.).
Direttore dei periodici Calabria Proletaria e L'Operaio, nel 1923 fu processato con B[...]