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Il segmento testuale Pannella è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 27Analitici , di cui in selezione 1 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Michele A. Cortellazzo, Noterelle e schermaglie. Il guitto Marco. Appunti per un ritratto linguistico di Pannella in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - novembre - 30 - numero 6

Brano: NOTERELLE E SCHERMAGLIE
IL GUITTO MARCO
APPUNTI PER UN RITRATTO LINGUISTICO DI PANNELLA
1. « ... I vostri sorrisi, le vostre risate saranno domani ritenute come manifestazioni un po' plebee dinanzi al guitto Marco... »: cosí, nel suo intervento al 21° Congresso del Partito radicale, Giacinto Pannella detto Marco, indiscutibilmente il leader del partito (anche se da tempo non ricopre la carica di segretario, né quella di capogruppo alla Camera), ha ironizzato sui giudizi che la stampa della nuova sinistra avrebbe probabilmente dato sulle reazioni del pubblico al suo discorso. In questa autodefinizione, polemica naturalmente, di « guitto » c'è un fondo di verità, se vi leggiamo un riferimento a quella disposizione culturale alla teatralità del personaggio politico, necessaria, pare, alla propaganda attraverso i mezzi di comunicazione di massa e mancante ai nostri politici, con pochissime ec[...]

[...]ampa della nuova sinistra avrebbe probabilmente dato sulle reazioni del pubblico al suo discorso. In questa autodefinizione, polemica naturalmente, di « guitto » c'è un fondo di verità, se vi leggiamo un riferimento a quella disposizione culturale alla teatralità del personaggio politico, necessaria, pare, alla propaganda attraverso i mezzi di comunicazione di massa e mancante ai nostri politici, con pochissime eccezioni (« e viene in mente solo Pannella », notava Umberto Eco nell'« Espresso » del 6 aprile 1980, p. 81).
L'uso dei mass media e la capacità di creare attraverso di essi l'immagine di sé sono capitali in un partito atipico come quello radicale, che non dispone di una organizzazione capillare di tipo tradizionale, fatta di federazioni, sezioni ecc., che ha un numero di iscritti bassissimo in rapporto ai consensi elettorali ottenuti, che sviluppa battaglie su singoli temi fortemente caratterizzanti; e che supplisce a questa debolezza organizzativa e alla mancanza di una strategia generale di trasformazione proprio con la creazione [...]

[...]tigli nella televisione ufficiale. Ed è capitale, all'interno di una propaganda fondata sull'uso della comunicazione di massa, la qualità dello strumento linguistico, che dovrà essere rappresentativo di questa atipicità, voluta, del Partito radicale e dovrà dare il proprio contributo — fondamentale, se si pensa alla centralità del linguaggio verbale rispetto agli altri linguaggi — alla costruzione e al consolidamento della immagine del partito.
Pannella, portavoce principe del radicalismo italiano (è il suo volto che illustra nei momenti cruciali della propaganda televisiva, ad esempio in tutti gli « appelli agli elettori », le posizioni del partito) ed emblema fra i piú noti del Partito radicale (è lui, assieme a pochi altri radicali « della prima ora » a rappresentarne la specificità e ad impersonarne la contii.aità), può essere considerato una fonte esemplare del linguaggio radicale.
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2. L'elemento che caratterizza tutte le forme di comunicazione dei radicali è il mancato rispetto delle regale del gioco (di cu[...]

[...]dicali è il mancato rispetto delle regale del gioco (di cui una manifestazione plateale, probabilmente derivata da precedenti americani mostrati anche nel film Sindrome cinese, è stato, nel 1978, un comizio televisivo muto, quando regola fondamentale della presenza ad una « tribuna politica » è quella di dire qualcosa). Sul piano linguistico il fenomeno si attua con la violazione delle convenzioni che stanno alla base della lingua comune, di cui Pannella forza le regole, creando con il materiale offertogli dalla lingua italiana una lingua « diversa ». Si vedano alcuni brani dell'appello agli elettori per le politiche del 1979:
Da quando avete, da quando abbiamo votato, l'ultima volta ... hanno assassinato per cinquantacinque giorni Aldo Moro, hanno assassinato Giorgiana Masi, hanno se non assassinato — io spero di no — ferito le vostre speranze, le nostre speranze ...
Votiamo per gente che è scomparsa da questa Repubblica e che pure vive: non solo i poliziotti assassinati, grazie a quella legge Reale che assassina con l'illegabilità (sic) d[...]

[...] polizia l'innocente, lo scippatore, il cittadino distratto, ma anche coloro che hanno abrogato.
Affinché voi possiate dare a voi stessi, ai nipoti o ai nonni, agli handicappati
e agli abrogati un giorno diverso, un giorno un po' piú lungo di speranza nella ragione, nella non violenza e nella verità.
In questi contesti notiamo un'estensione dell'uso dei verbi assassinare e abrogare: il primo, che designa una azione momentanea, è utilizzato da Pannella come verbo continuativo; il secondo, che ha un ambito d'uso limitato (si può riferire solo a una classe determinata di oggetti inanimati, del tipo « legge »,
« norma » ecc.), rinvia qui ad un soggetto animato, ad una persona ed è utilizzato, nel secondo esempio, in una forma altrettanto inusuale (il participio passato sostantivato; neppure nella sfera d'uso abituale del termine, quella giuridica, si dice « le abrogate » intendendo « le leggi abrogate » o sim.). Pannella contravviene, dunque alle regole d'uso dei due termini. Ma perché? C'è certamente una volontà di differenziarsi sotto ogni [...]

[...]uativo; il secondo, che ha un ambito d'uso limitato (si può riferire solo a una classe determinata di oggetti inanimati, del tipo « legge »,
« norma » ecc.), rinvia qui ad un soggetto animato, ad una persona ed è utilizzato, nel secondo esempio, in una forma altrettanto inusuale (il participio passato sostantivato; neppure nella sfera d'uso abituale del termine, quella giuridica, si dice « le abrogate » intendendo « le leggi abrogate » o sim.). Pannella contravviene, dunque alle regole d'uso dei due termini. Ma perché? C'è certamente una volontà di differenziarsi sotto ogni aspetto dalla tradizione comune a tutti gli altri partiti, il desiderio di sottolineare a tutti i costi, anche sul piano linguistico, la alterità del Partito radicale; e c'è anche la volontà di caratterizzare la propaganda radicale attraverso l'uso di alcune parolechiave che possano considerarsi per cosi dire proprietà privata dei radicali: è il caso di abrogare, parola sconosciuta al grande pubblico prima del referendum sul divorzio, parola quindi intimamente legata all'[...]

[...] divorzio, parola quindi intimamente legata all'istituto del referendum, strumento di azione politica privilegiato dai radicali (nella propaganda del partito sono germinati altri usi estensivi del termine; ad es. nelle elezioni politiche del 1976 lo slogan « abroghiamo la DC » o affermazioni come « si è fatto di tutto per abrogarci », « questo tentativo di abrogarci, di cancellarci da questa campagna elettorale »).
Ma c'è di piú; ed è lo stesso Pannella, nell'intervento all'assemblea dell'agosto 1979, a spiegarlo con chiarezza: « ... dobbiamo smettere di dire "la fame nel mondo"; no "la fame nel mondo", "lo sterminio nel mondo" perché nelle parole è inclusa tutta la nostra possibilità di vincere o di essere sconfitti, nel verbo, nella precisione di questo... ». È dunque la volontà di offrire una visione
e una interpretazione dei temi politici che siano alternative, già nella loro formu
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lazione linguistica, rispetto a quelle di tutti gli altri partiti. Questo procedimento di dilatazione del significato delle par[...]

[...]nulle — son nulle, collega Magnani, le altre schede, quelle per abitudine, che daranno solo qualche voto in piú agli uni o agli altri...
Quindi la mia risposta è questa: io mi auguro profondissimamente che questo voto efficace, il voto bianco, il voto cosiddetto nullo, l'astensione, sia grande, perché aiuta tutti i partiti, tutti!
La casistica potrebbe moltiplicarsi e con gli esempi le sfere semantiche toccate; nell'intervento al 21° Congresso Pannella afferma che « chiunque sia come si dice giuridicamente indipendente, costui è in realtà dipendente »; nell'assemblea straordinaria dell'agosto 1979, marijuana, hashish, canapa indiana sono definite « l'antidroga in termini di pericolo sociale », mentre una piú confusa ridefinizione tocca la parola droga. Si noti, tuttavia, la diversità qualitativa fra gli esempi con cui è stato introdotto il discorso (assassinare e abrogare) e quelli successivi: nei primi il significato non usuale dei termini è ricavabile dal contesto e non da una esplicazione dell'oratore; la ridefinizione delle parole si pr[...]

[...]una parte del lessico (ovviamente invertendone il segno). In confronto a tutto questo, il partito radicale adotta un procedimento di riformulazione semantica piú complesso (perché riguarda un arco diversificato di sfere concettuali), ma meno sistematico (molto legato tra l'altro ad alcuni temi contingenti), come del resto c'è da aspettarsi da un partito che non possiede un progetto generale di governa della società.
Questa operazione attuata da Pannella attraverso la lingua e sulla lingua richiede una valutazione; c'è da chiedersi se vada interpretata come una forma di svelamento dei veri meccanismi che regolano la vita politica e la società, mascherati dall'organizzazione della realtà operata dal codice linguistico dominante (un modo cioè di « usare l'arma democratica della parola per cercare di far scaturire nella vita di ogni giorno un dato di verità », secondo un'enunciazione di Pannella nel contraddittorio con Almirante) o piuttosto come un tentativo di porre sullo stesso piano entità diverse, un modo di confondere le acque e non di fare chiarezza. Ogni risposta a questi quesiti sarebbe opinabile, dal momento che il discorso politico, per sua natura, non è sottoponibile a prove di falsificabilità; una valutazione può riguardare però il grado di comprensione della realtà che fenomeni come questo consentono.
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3. Piú sicuri elementi di giudizio ci possono venire allora da un'altra caratteristica della retorica pannelliana: il frequente uso del verbo[...]

[...]na convinzione espressa anche mediante segnali lessicali tipici dei radicali: regime (« Tutti d'accordo, comunisti, socialisti, attraverso le sceneggiate. Sul divorzio sei stato d'accordo con il regime », contraddittorio con Almirante); ammucchiata (« questi partiti delle varie ammucchiate, comunque si suddividano », intervista al Tg2).
In questi casi si può affermare, con buone possibilità probatorie, che (indipendentemente dalle intenzioni di Pannella) il risultato non è quello di far conoscere una verità nascosta, bensì quello di appiattire in accuse indeterminate l'analisi delle cause e dei responsabili dei fatti trattati (mi riferisco soprattutto all'uso di forme verbali vicine all'impersonale), di precludere, proprio a causa delle scelte linguistiche adottate, le possibilità di distinguere e quelle stesse, concrete, di capire. Parole come ammucchiata, regime danno una visione schematica e generica della realtà; soprattutto la mancanza di qualificazioni impedisce molto spesso di risalire al referente di questi segni. Nel corpus esaminat[...]

[...] al referente di questi segni. Nel corpus esaminato, forse solo una volta la parola regime è specificata da dei determinanti: « ... il potere vero nei comuni e nelle regioni con questo regime partitocratico e romano non conta assolutamente nulla, per la qualità della vita » (intervista del 30 maggio 1980). Altrimenti il termine è usato in forma assoluta: « interv.: C'è un fatto, cioè voi continuate a battervi in un certo senso contro il sistema. Pannella: Per il sistema repubblicano contro un regime » (ibidem); o come secondo elemento in sintagmi come forza di regime, gente di r 'gime: « Ma non è cosí, perché ci sono
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10 milioni, 12 milioni di comunisti che non sono forza di regime, che sono forze democratiche di classe, che votino radicale o che votino comunista » (intervento all'assemblea di ferragosto, 1979).
Una conferma della genericità e della flessibilità di queste parole è data dalla risposta ad una domanda puntuale di Claire Sterling (di « Washington Post ») durante la conferenza stampa del 27 maggio (« [...]

[...]emplice della comprensione è in molti casi certo. Si ritorni ai brani dell'appello agli elettori riportati all'inizio del paragrafo precedente e si esamini la frase « hanno assassinato per cinquantacinque giorni Aldo Moro », tenendo presente che il passo in questione è quello iniziale dell'appello e non rimanda quindi ad un contesto precedente; risulta impossibile comprendere quale sia il soggetto, implicito, del verbo, capire a chi si riferisca Pannella: a « loro », i partiti di « regime », quelli che non hanno voluto aprire una trattativa con i rapitori, o « loro », i terroristi, gli « uomini delle Brigate rosse » per usare la nota espressione di Paolo vi? Il contesto non consente di decidere né in un senso né nell'altro; solo la lettura di un altro testo di Pannella, ancora una volta la conferenza stampa del 27 maggio, con la consapevolezza, verificabile sul corpus esaminato, che con una certa frequenza temi, argomentazioni e addirittura tessere linguistiche rimbalzano pressoché identiche in discorsi di data anche lontana, permette di optare per la prima soluzione: « Quello che non meraviglia di certo è che coloro che siedono al vertice di uno stato che molto spesso ha tutelato il disordine pubblico, che vuole leggi fasciste, che rappresenta la putrefazione, che ha lasciato assassinare Moro, come lo ha lasciato assassinare, solo perché era divenuto un uo[...]

[...]assassinare, solo perché era divenuto un uomo inerme e non violento, e secondo la loro ideologia — solo chi ha il potere conta — lo hanno lasciato massacrare in quel modo ».
Considerazioni analoghe possono essere svolte a proposito di « coloro che hanno abrogato » dell'esempio successivo, la cui corretta comprensione (« coloro che sono stati abrogati ») è permessa solo a chi sappia della frequenza d'uso della terza persona plurale indefinita in Pannella, mentre la decodificazione corrente farebbe di « coloro che » il soggetto (e non l'oggetto, come in realtà) di « hanno
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abrogato ». In altre parole solo la conoscenza, che non è di tutti, delle consuetudini linguistiche di Pannella e di un corpus ampio di suoi discorsi rende possibile, in certi casi, la stessa comprensione letterale dei suoi testi; lo scarto dalle forme linguistiche usuali, voluto forse per evidenziare aspetti non palesi della realtà, finisce certamente per porsi come ostacolo alla comunicazione nei confronti dell'ascoltatore comune (qual è, ad esempio, quello presupposto dagli appelli agli elettori).
Nonostante i limiti che mi pare di aver documentato, i fenomeni descritti in questo paragrafo fanno parte delle tecniche di propaganda di altri uomini politici: si ritrovano, in realizzazioni in gran part[...]

[...]istrazione della RaiTv, che li comprende tutti quelli che non dovete prendere sul serio quando recitano le sceneggiate elettorali al vostro cospetto.
Allo stato attuale delle conoscenze documentate sulla lingua politica contemporanea è impossibile determinare chi ha copiato da chi (azzardo che, per quel che riguarda la connessione fra alcune scelte lessicali — regime, sceneggiata — e l'uso della terza persona plurale indefinita, l'inventore sia Pannella e l'imitatore Almirante; ma suppongo che la paternità di questo uso di regime vada fatta risalire al fascismo in doppiopetto di Almirante, tramite quel fenomeno di ribaltamento polemico delle parole politiche illustrato nel par. 2); il dato significativo è che gli stessi usi linguistici sono funzionali tanto alla linea propagandistica del Partito radicale, quanto a quella del Movimento sociale e, per quel che mi consta, solo a loro.
4. Dalle osservazioni precedenti si ricava che caratteristica di fondo della lingua del Partito radicale (di cui artefice principale è certamente Pannella) è un [...]

[...]nte, tramite quel fenomeno di ribaltamento polemico delle parole politiche illustrato nel par. 2); il dato significativo è che gli stessi usi linguistici sono funzionali tanto alla linea propagandistica del Partito radicale, quanto a quella del Movimento sociale e, per quel che mi consta, solo a loro.
4. Dalle osservazioni precedenti si ricava che caratteristica di fondo della lingua del Partito radicale (di cui artefice principale è certamente Pannella) è un uso atipico di forme linguistiche tolte dal loro contesto abituale ed inserite in un insieme che si caratterizza come nuovo proprio per la compresenza di tessere provenienti dagli ambiti piú diversi. In questo senso bisogna ancora segnalare, perché frequente e perché significativo, l'innesto di parole della sfera sentimentale o morale in sequenze di termini politici (con la formazione di unità come governare i sentimenti, i dieci referendum della speranza ecc.; piú in generale si noti, anche sulla base degli esempi citati in precedenza, la frequenza d'uso delle parole speranza e verità)[...]

[...] d'uso delle parole speranza e verità) e soprattutto l'uso senza remore di parole politiche appartenenti a diversi filoni politici, poste spesso in successione nello stesso contesto, come nel seguente esempio particolarmente emblematico: « Abbiamo da lottare sul fronte democratico di classe, dell'alternativa e della difesa della
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vita » (intervento al 21° Congresso); dove democratico di classe, sintagma ricorrente in Pannella, unifica la tradizione liberaldemocratica con quella marxista, alternativa rinvia soprattutto alla linea (di una parte) del Partito socialista, difesa della vita richiama slogan cattolici.
L'estensione del fenomeno è assai vasta, sia dal punto di vista della frequenza, sia da quello dell'ampiezza dei settori politici da cui si attingono forme lessicali: si va da delazione, parola oggi tipica dï Autonomia operaia (utilizzata da Pannella, nel sintagma delazione di massa, nelle conclusioni al 21° Congresso) a triplice come designazione, originariamente tipica della destra (dal MSI al « Giornale Nuovo »), della federazione sindacale CGILCISLUIL, che viene ripetutamente nominata con questa etichetta nell'intervento di Pannella all'assemblea di ferragosto del 1979.
La tendenza ad utilizzare apporti di matrice cosí diversa si spiega principalmente con la necessità di un partito che punta programmaticamente ad un uditorio vasto e composito (« Noi siamo un partito abituato a guidare o interpretare lotte che non sono lotte del 2 o del 3 per cento, ma del 60 o del 40 per cento », intervista del 30 maggio 1980) di richiamare l'attenzione dei propri possibili sostenitori con segni linguistici già noti ad ognuno di loro.
5. L'immagine teatrale con cui la nota si è aperta e da cui riceve il titolo è dunque giustificata dal[...]

[...]er cento », intervista del 30 maggio 1980) di richiamare l'attenzione dei propri possibili sostenitori con segni linguistici già noti ad ognuno di loro.
5. L'immagine teatrale con cui la nota si è aperta e da cui riceve il titolo è dunque giustificata dalla valenza spettacolare che, in misura maggiore o minore, la propaganda politica tende ad assumere nei paesi occidentali e che in Italia pare essere accolta, con accortezza ed abilità, dal solo Pannella, mentre gli altri uomini politici restano saldamente ancorati ad una retorica unicamente verbale di tipo tradizionale. È questa disponibilità spettacolare ad esigere una lingua appariscente, ma nello stesso tempo a consentire a questa lingua di reggere con successo l'impatto sul pubblico.
Ma c'è chi suggerisce abbinamenti diversi. Nell'invito del vicepresidente della Camera Oscar Luigi Scalfaro durante un battibecco nella seduta del 4 gennaio 1980 (« Onorevole Pannella, soltanto i predicatori di grido annunciano prima il tema. Lasci parlare l'onorevole Tessari e, prima del suo quaresimale, a[...]

[...]i uomini politici restano saldamente ancorati ad una retorica unicamente verbale di tipo tradizionale. È questa disponibilità spettacolare ad esigere una lingua appariscente, ma nello stesso tempo a consentire a questa lingua di reggere con successo l'impatto sul pubblico.
Ma c'è chi suggerisce abbinamenti diversi. Nell'invito del vicepresidente della Camera Oscar Luigi Scalfaro durante un battibecco nella seduta del 4 gennaio 1980 (« Onorevole Pannella, soltanto i predicatori di grido annunciano prima il tema. Lasci parlare l'onorevole Tessari e, prima del suo quaresimale, avvertirà ») è nascosta una indicazione di ricerca, cui la diretta conoscenza del mondo cattolico da parte di chi l'ha pronunciato conferisce autorevolezza. La mancanza di analisi linguistiche della predicazione cattolica italiana (oltre alla sommarietà di questo primo approccio alla retorica di Pannella) impedisce di verificare l'attendibilità, dal punto di vista linguistico, della traccia. Certo, un riesame dei discorsi di Pannella da quest'ottica mostra che le connessioni non mancano: l'indeterminatezza nella identificazione di cause e responsabili dei mali sociali, il recupero e l'assemblaggio di termini di tradizioni disparate, l'unione di parole della sfera morale e sentimentale con quelle della sfera politica e sociale, e soprattutto la cadenza dell'oratoria pannelliana (non indagata in questa sede per la mancanza di strumenti d'analisi adeguati) sono tutti tratti comuni anche alla predicazione cattolica aperta al problema sociale (a parte quella del dissenso) .
Un approfondimento della questione potrebbe portare [...]

[...]in contatto in maniera sorprendente sebbene ancora contraddittoria: nell'intreccio concorde dei tre elementi tipico delle uscite pubbliche di Giovanni Paolo ii, o nel contrasto fra il linguaggio e i temi del pulpito e quelli della tribuna che ha caratterizzato la cerimonia funebre per le vittime della tragedia di Bologna in questo agosto.
MICHELE A. CORTELAZZO
COSTITUZIONE DEL CORPUS Il corpus utilizzato è formato da tre gruppi di discorsi di Pannella del biennio 197980, rappresentativi dei diversi aspetti della sua attività:
a) Attività di partito: intervento al 21° Congresso straordinario (31 marzo 1979), la conclusione dello stesso congresso (2 aprile 1979), l'intervento all'assemblea straordinaria di ferragosto (19 agosto 1979), una telefonata da Strasburgo alla Radio radicale (25 settembre 1979). I testi, nella forma utilizzata nelle citazioni, provengono da una mia trascrizione delle registrazioni fornitemi dalla efficientissima Radio radicale di Roma.
b) Interventi alla RaiTv: gli appelli agli elettori per le elezioni politiche de[...]

[...]tilmente fornitemi, con una prontezza di cui desidero dargli pubblicamente atto, dal direttore del settore, Jader Jacobelli). Si tratta di testi stenografici rivisti dalla redazione « dal punto di vista strettamente letterario ». Per questo li ho confrontati, ogni volta che mi sia stato possibile, con registrazioni in mio possesso. Il testo dell'intervista al Tg2 è interamente di mia trascrizione. Avrei voluto occuparmi anche dell'apparizione di Pannella alla trasmissione « Grand'Italia », che suppongo rappresentativa di un registro meno formale rispetto agli altri interventi televisivi; ma la perseveranza del conduttore della trasmissione, Maurizio Costanzo, nel non rispondere alle mie ripetute richieste l'ha impedito.
c) Attività parlamentare: gli interventi alla Camera dei deputati nel dibattito sulla fame nel mondo (20 settembre 1979, 4 e 8 gennaio 1980) e quelli alla seduta inaugurale del Parlamento europeo (17 luglio 1979). I discorsi parlamentari sono citati sulla base dei resoconti stenografici ufficiali e sono filologicamente e ling[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Pannella, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---Abbiamo <---Aldo Moro <---Bologna <---Brigate <---Camera Oscar Luigi Scalfaro <---Claire Sterling <---Congresso Pannella <---Congresso del Partito <---D.C. <---D.O.C. <---Espresso <---Fisiologia <---Giacinto Pannella <---Gianluigi Melega <---Giorgiana Masi <---Giorgio Almirante <---Giornale Nuovo <---Giovanni Paolo <---Giulio Andreotti <---Guicciardini <---Jader Jacobelli <---Linguistica <---Lockefeer <---MSI <---Maurizio Costanzo <---Onorevole Pannella <---P.S. <---Pochetti <---Rai-Tv <---Retorica <---Semantica <---Silvio Lanaro <---Storia <---Strasburgo <---Talleyrand <---Tribuna <---Valerio Occhetto <---Washington Post <---annunciano <---azionisti <---comunista <---comunisti <---dell'Ottocento <---democristiana <---desanctisiana <---desanctisiano <---etimologica <---fascismo <---fasciste <---filologica <---fisiologia <---giacobinismo <---ideologia <---ideologici <---indiana <---integralismi <---italiana <---italiano <---laicismo <---marxista <---ostruzionismo <---pannelliana <---plurilinguismo <---radicalismo <---siano <---socialista <---socialisti <---stalinista <---terrorismo <---terrorista <---terroristi