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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 178

Brano: [...] al defenestramento di Rudolf Slànsky, fino allora segretario del partito, diventò membro della segreteria con la responsabilità dell'organizzazione. Alla fine dello stesso anno fu chiamato da Gottwald a far parte della presidenza del partito.

Agl: inizi del 1953 ricoprì per breve tempo la carica di vicepresidente del Consiglio dei ministri, ma subito dopo la morte di Gottwald (14.3.1953) ebbe l’incarico di dirigere la segreteria del C.C. del P.C.C.. Infine il 5.9.1953 divenne primo segretario del partito, carica confermata dal X Congresso del P.C.C. (1115.6.1954).

Il 19.11.1957, dopo la scomparsa di Antonin Zapotocky che era succeduto a Gottwald come presidente della repubblica, Novotny riunì nelle proprie mani le funzioni di massima autorità del partito e del

lo Stato, aggiungendovi nella seconda metà degli anni ’60 anche quella di presidente del « Fronte nazionale dei cechi e degli slovacchi ».

La « primavera di Praga »

Già dopo la morte di Stalin (1953) Novotny veniva considerato un tipico esempio di dirigente comunista dogmatico, burocratizzato e asservito alla politica di potenza dell’Unione Sovietica. Tra l’altro gli si[...]

[...]nni ’60 anche quella di presidente del « Fronte nazionale dei cechi e degli slovacchi ».

La « primavera di Praga »

Già dopo la morte di Stalin (1953) Novotny veniva considerato un tipico esempio di dirigente comunista dogmatico, burocratizzato e asservito alla politica di potenza dell’Unione Sovietica. Tra l’altro gli si imputava di avere largamente contribuito alla montatura del processo contro Slansky e altri esponenti di primo piano del P.C.C., con

clusosi nel novembre 1951 con numerose condanne a morte, e di aver fondato su ciò la propria fortuna politica. Sta di fatto che in Cecoslovacchia la cosiddetta « destalinizzazione » (nuovo corso politico, riforme economiche e amministrative, revisione dei processi e riabilitazione dei dirigenti comunisti ingiustamente condannati) si ebbe ancor meno che altrove. Ciò portò, sul finire del 1967, a quella combinazione di tensioni e contraddizioni sociali, economiche e politiche, sfociata nella formazione di un fronte comune tra intellettuali, comunisti « liberali » e dirigenti del Partito[...]

[...]ssivo (nel corso della cosiddetta « primavera di Praga ») di segno antistalinista e antisovietico, Novotny fu escluso anche dal Comitato centrale.

Non tornò alla vita pubblica neppure dopo l’intervento armato sovietico e di altri quattro paesi del Patto di Varsavia che il 21.8.1968 liquidò il tentativo cecoclovacco di sganciarsi dalla dominazione di Mosca. Il discredito che circondava Novotny era così evidente che perfino al XIV Congresso del P.C.C. (che riportò al potere i dirigenti filosovietici, « normalizzando » la situazione interna) vennero denunciati i suoi « gravi errori » nella direzione politica dello Stato e del partito. In realtà, fu quello un tentativo di scaricare su Novotny responsabilità e colpe ben più rilevanti e generali del gruppo dominante.

Trascorse i suoi ultimi anni di vita in un isolamento e in una dimenticanza quasi completi. Ricoverato in ospedale per disturbi renali alla fine del 1974, morì per infarto circa un mese dopo. A Novotny non vennero concessi i funerali di Stato e le sue esequie si svolsero in for[...]

[...]ali del gruppo dominante.

Trascorse i suoi ultimi anni di vita in un isolamento e in una dimenticanza quasi completi. Ricoverato in ospedale per disturbi renali alla fine del 1974, morì per infarto circa un mese dopo. A Novotny non vennero concessi i funerali di Stato e le sue esequie si svolsero in forma privata.

Per singolare coincidenza, il 28.1.1975, giorno della morte di Novotny, avvenuta tra l’indifferenza generale, la presidenza Jel P.C.C. decise di riabilitare la memoria di Rudolf Barak, ex ministro degli Interni che, nel 1964, Novotny aveva fatto condannare a 15 anni di carcere da un tribunale militare. Con quella condanna, si disse, il presidente cecoslovacco aveva inteso libe

rarsi di un pericoloso avversario, in quanto Barak dirigeva la commissione per il riesame dei processi politici montati da Novotny nei primi anni '50.

C.Gh.

Nozzoli, Dina

N. a Montespertoli (Firenze) il 18.8.1898, m. a Roma il 23.5.1972; sarta.

Aderì all’organizzazione fiorentina del P.C.d’I. poco dopo la fondazione del partito e, nell’a[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 532

Brano: [...]si. Chiang Kaishek non si muove e continua a incitare alla lotta contro i comunisti, suscitando reazioni sempre più vaste nel paese e nello stesso Kuomintang.

Il 12 dicembre si reca a Sian per coordinare la lotta dei reparti colà dislocati contro i comunisti e viene catturato dai suoi generali che vogliono invece combattere contro gli invasori. La situazione si fa tesa, minaccia nuove lacerazioni interne. Chou Enlai (v.) interviene a nome del P.C.C. e ottiene il rilascio di Chiang Kaishek dietro il suo impegno di sospendere la guerra civile e creare un fronte unico antigiapponese. Il 25 dicembre Chiang Kaishek può rientrare a Chunking e fa subito arrestare il generale che l’aveva catturato. I fatti di Sian impongono tuttavia una sospensione delle ostilità contro i comunisti e, nel febbraiomarzo 1937, si svolgono trattative dirette tra il P.C.C. e il Kuomintang. Nell’impossibilità di contenere più oltre la volontà di lotta contro gli invasori, Chiang Kaishek accoglie il suggerimento astuto di un suo consigliere secondo il quale « la pace genera la rivolta, la guerra la sconfitta, ma dopo la sconfitta verrà la pace e con essa la tranquillità ».

Ravvicinamento al fascismo

II 7 luglio i giapponesi attaccano Lukoutsiao presso Pechino. Il 18 agosto viene firmato un patto di non aggressione cinosovietico e Chiang Kaishek è costretto ad accettare l’accordo con il P.C.C.. Ma il 2 dicembre Chiang Kaishek riprende le trattative segrete c[...]

[...]a contro gli invasori, Chiang Kaishek accoglie il suggerimento astuto di un suo consigliere secondo il quale « la pace genera la rivolta, la guerra la sconfitta, ma dopo la sconfitta verrà la pace e con essa la tranquillità ».

Ravvicinamento al fascismo

II 7 luglio i giapponesi attaccano Lukoutsiao presso Pechino. Il 18 agosto viene firmato un patto di non aggressione cinosovietico e Chiang Kaishek è costretto ad accettare l’accordo con il P.C.C.. Ma il 2 dicembre Chiang Kaishek riprende le trattative segrete con il Giappone, tramite l’ambasciatore tedesco. Nel giugno del 1938 egli compie una mossa pseudodemocratica, creando il « Consiglio politico nazionale », con 88 rappresentanti del Kuomintang e 22 di tutti gli altri partiti, organo tra l’altro senza alcun potere. In ottobre i giapponesi occupano Canton e Wuhan. Nel pieno di questi avvenimenti Chiang Kaishek intensifica i rapporti con Hitler e Mussolini: manda suo figlio con delegazioni a Roma e Berlino per studiare i metodi della Gestapo, le organizzazioni di massa coatte fascist[...]

[...]queste materie. Frutto di questi contatti sono la nuova campagna anticomunista del 1939

La moglie di Chiang Kaishek a New York (9.5.1965)

con attacchi all’8a Armata comunista, anche combinati con i giapponesi, e la ricerca di nuovi compromessi in base alla teoria della « ambiguità per salvare la patria ». Questo indirizzo si sviluppa ulteriormente dopo lo scoppio della guerra in Europa nel 194041 fino all’aperta rottura dell’accordo con il P.C.C. e l’aperto ritorno alla linea: « Lotta in primo luogo contro i comunisti ». Nel 1942 il Kuomintang si disgrega sempre più e l’occupazione giapponese dilaga. Nel 1943 interi reparti nazionalisti passano ai giapponesi (che hanno creato a Nanchino il governo fantoccio di Wang Chingwei), comprese le divisioni 4a e 128a con i Comandi al completo in testa. Chiang Kaishek insiste, e in luglio scatena una nuova offensiva contro l'8a Armata, ma il rovesciamento delle sorti della guerra in Europa e nel mondo Io inducono a fermarsi e a riavvicinarsi agli alleati occidentali.

È del 1943 il suo libro L[...]

[...]sconfiggere i tedeschi, e molto poco contro i giapponesi. Non ho mai capito perché gli americani attribuissero a Chiang tanta importanza. Tutto quello che egli fece per loro fu di portarli, senza che se ne accorgessero, dritti dritti alla Cina comunista ».

Sconfitta e fuga

Il Giappone, deluso per l’allontanamento di Chiang Kaishek, cerca di liquidare il regime nazionalista dilatando i territori occupati durante tutto il 1944. Nel maggio il P.C.C. ripropone la collaborazione nella lotta contro il Giappone. Nell’agosto

1945 il Giappone crolla e Chiang Kaishek utilizza presìdi giapponesi contro i comunisti.

L’11 ottobre viene firmato un accordo tra Mao Tsetung (v.) e Chiang Kaishek. Si succedono messi e ambasciatori americani, tutti riconoscono l’ignavia e la corruzione del regime di Chiang Kaishek, ma continuano a mandare imponenti aiuti di armi, piloti e consiglieri per la lotta contro i comunisti. Il doppio gioco di Chiang Kaishek finisce nel luglio 1946, quando inizia la guerra di liberazione. Egli scatena l’offensiva con 4.300[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 530

Brano: [...]entre le azioni militari stagnavano, Chiang Kaishek approfitta di voci allarmistiche da lui stesso fatte circolare e presenta un progetto di riforma del Kuomintang che prevedeva: 1) I comunisti non devono essere più di un terzo nelle Commissioni e nei Comitati; 2) Non possono occupare le cariche di presidenti delle Commissioni e dei Comitati del Comitato esecutivo centrale del Kuomintang; 3) È fatto divieto ai membri del Kuomintang di aderire al P.C.C.; 4) Il P.C.C. deve trasmettere al Comitato esecutivo centrale del Kuomintang l’elenco dei comunisti entrati nel Kuomintang; 5) Le direttive del Comintern al P.C.C. devono essere « approvate » in riunioni comuni del P.C.C. e del Kuomintang. Lo scopo della riforma era quello di espellere i comunisti dal Comitato esecutivo centrale del Kuomintang, dalla scuola militare di Wampu, dai posti chiave del l’esercito e di porre in generale una limitazione alla loro attività.

In seguito Chiang Kaishek provoca II primo attacco aperto contro i comunisti con il cosiddetto « incidente » del 20.3.1926. Il 18 marzo egli ordina al comandante comunista dell'incrociatore « Sun Yatsen » di diri

Chiang Kaishek

530



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 526

Brano: [...]no deviazioni « di sinistra ».

Nel 1931, al I Congresso dei Soviet della Cina, Mao fu eletto presidente del Consiglio dei Commissari del Popolo.

Nel 1934, di fronte alle ripetute «campagne di annientamento » del Kuomintang nei confronti delle basi rosse, Mao decise di dare inizio alla « lunga marcia » che si sarebbe vittoriosamente conclusa l’anno successivo con la liberazione della provincia di Shensi.

Nel 1935 il Comitato centrale del P.C.C., in una riunione svoltasi a Tsun i, affidò la presidenza del partito stesso a Mao, accettandone pienamente la linea politica.

Nel 1937, dopo che i giapponesi ebbero dichiarato guerra alla Cina, Mao propose al Kuomintang un’azione unitaria contro il comune nemico. In quello stesso anno scrisse le opere « Sulla prassi » e « Sulla contraddizione ».

Sconfitto il Giappone (1945) e riprese le ostilità (1946) tra P.C.C. e Kuomintang, le forze di quest’ultimo vennero definitivamente scon

fitte dall’Esercito rosso cinese nel 1949. Costretto Chang Kaishek a rifugiarsi nell’isola di Taiwan (Formosa) sotto la protezione degli U.S.A., l’1.10.1949 la Conferenza consultiva politica del popolo cinese proclamò la Repubblica Popolare ed elesse Mao capo del governo. Morto Stalin (1953) e iniziatosi il processo di deterioramento dei rapporti sovieticocinesi, Mao guidò la Cina in una situazione economicopolitica estremamente complessa e difficile. Nel 1957 scrisse l’opera « Sulla giusta soluzione delle contraddizioni i[...]

[...]ze ».

Nel 1966, contro i tentativi di Liu Shaochi (v.) di riportare la Cina sulla linea filosovietica, Mao scavalcò l’apparato burocratico del partito e si pose alla testa delle giovani leve promuovendo la « rivoluzione culturale » contro la « ideologia borghese infiltratasi nel Partito ». Scatenata la lotta dei giovani operai e studenti con lo scritto « Bombardate il Quartier generale », una volta conquistato l’appoggio della maggioranza del P.C.C. Mao provocò la emarginazione di Liu Shaochi, indicato come il « Krusciov cinese ». Venne così riconfermata l’autorità di Mao sul partito e nel paese, autorità che sembrò consolidarsi ulteriormente dopo la liquidazione po

litica e la morte di Un Piao (v.), accusato a sua volta di aver tramato contro la vita del Presidente.

Bibliografia: Le opere di Mao Tsetung sono state pubblicate a varie riprese in lingua italiana. Sulla sua vita, sul P.C.C., sulla guerra di liberazione cinese e sulla storia della Cina popolare si possono consultare i seguenti libri: Jack Belden, La Cina scuote il mondo, Bari 1971; Charles Bettelheim, Il socialismo in Cina, Roma 1966 e L'organizzazione industriale in Cina e la rivoluzione culturale, Milano 1974; Giovanni Blumer, La rivoluzione culturale cinese, Milano 1969; Jerome Ch’en, Mao Tsetung e la rivoluzione cinese, Firenze 1966; Enrica Col lotti Pischel, Le origini ideologiche della rivoluzione cinese, Torino 1958, La Cina rivoluzionaria, Torino 1965 e Storia della rivoluzione cinese, Roma 1972; Jean Dau[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 607

Brano: [...]lso dal partito e condannato a una lunga pena detentiva. Riacquistò la libertà nel 1960.

Ripresa l'attività politica, rimase in ombra fino al 1968 allorché, nel corso della cosiddetta “primavera di Praga”, stroncata dall'arrivo dei carri armati sovietici, si schierò improvvisamente contro Dubcek accettando le dure condizioni imposte delTU.R.S.S.. Da quel momento venne rapidamente promosso a membro del Presidium del nuovo Comitato centrale del P.C.C. (agosto 1968), primo segretario del C.C. del P.C.C. (aprile 1969), segretario generale del C.C. del P.C.C. (maggio 1971), presidente della Repubblica cecoslovacca (1975).

Rieletto presidente della repubblica nelle successive legislature 1980 e 1985, nel 1988 ha manifestato una non piena adesione alla nuova linea sovietica espressa da Gorbaciov.

Igman, Marcia di

Complesso montuoso nel cuore della Bosnia, durante la Guerra di liberazione l’Igman fu teatro di una brillante operazione bellica attuata dalla I Divisione Proletaria dell'Esercito popolare di liberazione della Jugoslavia: una difficile marcia che, durata dal 14 al 31.1.1942, permise ai partigiani di sottrarsi all’accerchiamento te[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 553

Brano: [...]U.R.S.S.. Con Gottwald, Sverma, Nejedly, Fierlinger e altri dirigenti del partito entrò poi a far parte della I Armata cecoslovacca orientale di liberazione.

Nel 1944 si trasferì a Kiev e, da qui, nell’ambito dell'attività dello stato maggiore partigiano del fronte ucraino organizzò le formazioni partigiane cecoslovacche, stabilendo i contatti con il movimento di resistenza slovacco. Nell'agosto 1944 Slànsky e Sverma, quali rappresentanti del P.C.C., giunsero a Banska Bystrica, cuore del territorio libero insorto slovacco e, sotto la pressione delle preponderanti forze naziste, Slànsky guidò i partigiani superstiti sulle montagne (dove Sverma, nel corso del durissimo inverno, morì in seguito a ferite riportate in combattimento).

Nel 1945 Slànsky partecipò come rappresentante del P.C.C. alla formazione del primo governo del Fronte nazionale e alla stesura del cosiddetto « Programma di Kosice » che avrebbe ispirato la successiva politica del partito, di cui nello stesso anno fu eletto segretario generale. Dopo la liberazione della Cecoslovacchia condusse, con gli altri dirigenti del partito, una serrata lotta per sventare le manovre revansciste e reazionarie della borghesia nazionale, lotta che nel febbraio 1948 si concluse con la vittoria comunista (v. Cecoslovacchia).

La caduta

lì 30.7.1951 (in occasione del suo 50° compleanno) il presidente della repubblica Gottwald,[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 215

Brano: 

Rodano, Franco

Il Partito comunista cristiano

Insieme ad altri, fondò e diresse, sempre in Roma, una formazione clandestina denominata dapprima (1939) Partito cooperativista sinarchico, poi (1941) Partito comunista cristiano; di ambedue redasse i manifesti programmatici. Proprio in quanto il P.C.C. intendeva muoversi sul terreno di una concreta azione antifascista, il suo rapporto col gruppo comunista romano si fece sempre più stretto, al punto che nel 1942 le due formazioni, pur rimanendo organizzativamente distinte, ebbero un direttivo unitario, cui Rodano partecipò insieme ad Alicata, Ingrao e Lombardo Radice.

Nella primavera del 1943 collaborò alla redazione e all'uscita del foglio clandestino Pugno chiuso (v. Cattolici comunisti). Poco prima aveva aderito al P.C.C., fra gli altri, Felice Balbo, legandosi di amicizia con Rodano. Per la Pasqua dello stesso anno '43, P.C.C. e comun[...]

[...]eno di una concreta azione antifascista, il suo rapporto col gruppo comunista romano si fece sempre più stretto, al punto che nel 1942 le due formazioni, pur rimanendo organizzativamente distinte, ebbero un direttivo unitario, cui Rodano partecipò insieme ad Alicata, Ingrao e Lombardo Radice.

Nella primavera del 1943 collaborò alla redazione e all'uscita del foglio clandestino Pugno chiuso (v. Cattolici comunisti). Poco prima aveva aderito al P.C.C., fra gli altri, Felice Balbo, legandosi di amicizia con Rodano. Per la Pasqua dello stesso anno '43, P.C.C. e comunisti prepararono una manifestazione pubblica che avrebbe dovuto sfruttare la prevista benedizione papale alla folla; ma Pio XII, avvertito, decise di soprassedere (analoga manifestazione riuscirà pienamente, invece, a Pasqua del '44, sotto i tedeschi). Arrestato I'8.5.1943 dalla polizia fascista e deferito al Tribunale speciale con la maggior parte dei compagni, Rodano venne liberato dopo il 25 luglio. Durante i 45 giorni del governo Badoglio la formazione politica di cui faceva parte assunse il nome di Sinistra giovanile cattolica e Rodano entrò (con Alicata, Alberto CanalettiGaudenti[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 539

Brano: [...] per staccare dal Kuomintang forze militari quanto più possibile numerose e infatti l’1.8.1927 fu, con Chu Teh, Ho Lung e Lin Piao, tra i fondatori dellV esercito rosso ». Ma questi primi reparti rivoluzionari furono presto travolti dalla disfatta e dalla repressione e Chou Enlai, poco prima della Comune di Canton del dicembre 1927, riuscì a riparare a Mosca dove, in concomitanza con il VI Congresso deirfnternazionale, fu tenuto un congresso del P.C.C. per fare un primo bilancio della disfatta del 1927 ed elaborare una nuova linea. Tornò ben presto in Cina, impegnandosi nel lavoro clandestino. Nel Comitato centrale, che aveva sede a Shanghai, si succedettero in quegli anni dure lotte interne con frequenti mutamenti di linea politica e di gruppi dirigenti. Chou Enlai, incaricato sempre del lavoro militare e quindi più di altri in contatto con la Repubblica sovietica di Mao e di Chu Teh (v. Cina), fu presente in tutte le compagini che si succedettero alla segreteria del P.C.C., pur procedendo più volte a individuare ed a criticare le carenze [...]

[...]nea. Tornò ben presto in Cina, impegnandosi nel lavoro clandestino. Nel Comitato centrale, che aveva sede a Shanghai, si succedettero in quegli anni dure lotte interne con frequenti mutamenti di linea politica e di gruppi dirigenti. Chou Enlai, incaricato sempre del lavoro militare e quindi più di altri in contatto con la Repubblica sovietica di Mao e di Chu Teh (v. Cina), fu presente in tutte le compagini che si succedettero alla segreteria del P.C.C., pur procedendo più volte a individuare ed a criticare le carenze e gli errori che ciascuna delle successive « piattaforme » aveva implicato rispetto alla situazione cinese.

È diffìcile dire, per ora, quanta parte in tali errori dovesse, essere attribuita ai militanti comunisti locali e quanta ad erronee valutazioni deH’Internazionale e personalmente di Stalin. Ancor più arduo è definire quale peso possa aver avuto Chou Enlai nel determinare o nel frenare i gravi errori strategici che furono compiuti nella difesa della Repubblica sovietica dopo il 1932, cioè dopo che il Comitato centrale e[...]

[...]ng, la Cina

in un paese veramente democratico, dotato di istituzioni moderne e liberato dal peso dell’arretratezza mantenuta nelle campagne dalla permanenza di un capillare apparato di repressione feudale.

Nel corso di queste trattative egli rivelò estrema abilità e duttilità per quanto concerneva le soluzioni da adottare sul piano costituzionale e formale, ma tenne sempre fermamente fede al principio, sul quale era fondata la politica del P.C.C., di non accettare lo sbandamento delle forze armate rivoluzionarie e del potere politico di fatto costituito dai comunisti nelle campagne, se non nel quadro di un regime nuovo le cui basi sociali fossero totalmente differenti da quelle del Kuomintang.

A lui si dovette l'affermazione per cui « trattare e sparare » sono soltanto due elementi complementari e inscindibili della tattica rivoluzionaria in un paese dove le classi privilegiate tentino di sopravvivere attraverso la repressione di classe armata. L’ipotesi per cui Chou Enlai avrebbe potuto essere staccato dal suo partito e inserito i[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 531

Brano: [...]a affidata naturalmente a Chiang Kaishek che, in pari tempo, diveniva anche presidente del Consiglio militare del governo nazionale e capo della sezione militare del Comitato esecutivo centrale del Kuomintang. In tal modo Chiang Kaishek era riuscito a concentrare nelle proprie mani tutti i poteri civili e militari. Non sconfessa ancora gli ideali del Kuomintang e gli obiettivi della lotta antimperialista, che erano alla base dell’alleanza con il P.C.C.; continua a ricevere aiuti dall’Unione Sovietica, si serve dei consiglieri e degli istruttori militari sovietici, ma già tiene i piedi in due staffe. I grandiosi successi dell’esercito rivoluzionario convincono inglesi, americani e giapponesi a puntare su di lui come cavallo vincente. Si arriva così alla stipulazione dell’accordo segreto che ver

rà messo in atto con la presa di Shanghai.

Qui, la sera dell’11.4.1927, i comunisti vennero proditoriamente attaccati e trucidati in massa. Il P.C.C. fu estromesso dal Kuomintang e gettato nella clandestinità, e furono interrotte le relazioni co[...]

[...]a, si serve dei consiglieri e degli istruttori militari sovietici, ma già tiene i piedi in due staffe. I grandiosi successi dell’esercito rivoluzionario convincono inglesi, americani e giapponesi a puntare su di lui come cavallo vincente. Si arriva così alla stipulazione dell’accordo segreto che ver

rà messo in atto con la presa di Shanghai.

Qui, la sera dell’11.4.1927, i comunisti vennero proditoriamente attaccati e trucidati in massa. Il P.C.C. fu estromesso dal Kuomintang e gettato nella clandestinità, e furono interrotte le relazioni con l’U.R.S.S.. Poi Chiang Kaishek si trasferisce a Nanchino dove fonda il cosiddetto governo nazionalista e, dal 1928, diviene di fatto il dittatore della Cina. La soppressione dei diritti conquistati dai lavoratori dal 1925 al 1927, il prolungamento della giornata lavorativa a 1214 ore, la persecuzione dei comunisti, degli studenti, degli intellettuali di sinistra,

10 spietato regime poliziesco indicano subito la natura di classe del nuovo regime. Il tradimento di Chiang Kaishek chiude una fase s[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 193

Brano: [...]nza del 29.4.1976) vi era uno stretto rapporto nell’ambito dei piani e meccanismi repressivi dello Stato nazista, per cui ogni distinzione diventava superflua. Quindi la Corte ammise tutte le deposizioni, comprese quelle dei superstiti partigiani e politici, ma la loro legittimità in causa fu poi esclusa dalla sentenza.

Fra i politici e i partigiani massacrati in Risiera erano numerosi dirigenti e quadri del P.C.I., dell’O.F., del P.C.S., del P.C.C., delle formazioni partigiane italiane e jugoslave e di Missioni militari italiane. Fra questi, oltre ai già ricordati Luigi Frausin e Vincenzo Gigante: Giorgio Frausin, Alfredo Val demar in, Luigi Facchin, Natale Kolaric, Mario Larice, Giovanni De Marchi, Frane Segui in, Fran Ursic, Anton Veluscek, Virginia Tonelli, Luigia Cattaruzzi, Cecilia Deganutti, Irene Tomi, Vera Bratonja, Francesca Bodi, Clementina Pagani, Ardemia Zancolich, Ernesto Neri, Vittorio Fonda, Giuseppe Giovannini, Giulio Marassi, Villi Martinis, Lorenzo Vidali, Luciano Manli, Giovanni Battista Berghinz, Paolo Reti, Dante St[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine P.C.C., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---comunista <---Partito comunista <---comunisti <---Comitato centrale <---fascista <---italiano <---nazionalista <---antifascista <---fascismo <---nazionalisti <---C.C. <---La lotta <---P.C.I. <---S.S. <---anticomunista <---antimperialista <---italiani <---nazista <---C.L.N. <---Chou En <---Diritto <---Il P <---Il P C <---Il P C C <---In sostanza <---Storia <---U.R.S.S. <---capitalismo <---collaborazionismo <---ideologiche <---imperialisti <---italiana <---nazifascisti <---nazisti <---progressista <---socialismo <---Adolfo Rot <---Al Corpo <---Aligi Zatella <---Alto Commissario <---Antonio Mettifogo <---Ardemia Zanco <---Arrestato I <---B.D.W. <---Banca Commerciale Italiana <---Bibliografia <---C.P.L. <---Canaletti-Gaudenti <---Carabinieri di Roma <---Carlo Fracasso <---Cecilia Deganutti <---Centro SVPS <---Cesare Xompero <---Chiang Chiung <---Cividale del Friuli <---Comitati del Comitato <---Comune di Canton <---Consiglio dei Commissari del Popolo <---Cornelia Farinon <---D'Amato <---Dario Zamataro <---Dina Nozzoli <---Diplomatica <---Domenico Lovato <---Dorotea Rancan <---E.C.P. <---E.K.R. <---E.P. <---Edoarda Masi <---Edoardo Antonie <---Emanuele Flora <---Emilio Sanie <---Enzo Col <---Enzo Nizza <---Ernesto Neri <---Filosofia <---Filosofia della storia <---Finanza di Cuneo <---Franca Pizzini <---Francesca Bodi <---Francesco Dalla Valle <---Frane Segui <---Franz Schur <---G.B. <---Gian Domenico Cosmo <---Giobatta Faedo <---Giovanni Battista Ber <---Giovanni De Marchi <---Giovanni Mal <---Giovanni XXIII <---Giulio Marassi <---Giulio Napoleoni <---Giuseppe Adrian <---Giuseppe Belluzzo <---Giuseppe De Luca <---Han Suyin <---I Congresso dei Soviet <---I.R.E.A. <---I.R.S.M.L. <---Il Partito comunista <---Il popolo <---In particolare <---Irene Tomi <---Isacco Serafini <---Jack Belden <---Jacques Guillermaz <---Jean Daubier <---Jel P <---Jel P C <---Jel P C C <---Klement Gott <---Krusciov cinese <---Kuomintang di Sun Yat <---L.J. <---La Cina di Mao <---La Pietra <---La Repubblica <---La moglie <---La prima <---La rivoluzione culturale <---Legione dei Reali Carabinieri <---Leone Mìgli <---Li-Dertà <---Litorale Adriatico <---Lorenzo Ti <---Luciano Hesse <---Luigi Bevilacqua <---Luigi Frausin <---M.C.C. <---Mala Chuc <---Mario Andreis <---Maung U <---Mein Kampf <---Michele Giua <---Mongolia Interna <---N.S.D.A.P. <---Narciso Xompero <---Natale Kolaric <---Nazionale Deportati Piero Caleffi <---O.F. <---O.N.U. <---Olimpo Xompero <---Olindo Ver <---Organizzatore dei Gruppi <---Orientale di Mosca <---Ottorino Pesenti <---P.C. <---P.C.S. <---P.S. <---Paese Sera <---Paimiro Togliatti <---Paolo Spadiliero <---Piazza Venceslao <---Pio XII <---Piotr Vladimirov <---Prefettura di Torino <---Presidium del Consiglio <---Programma di Kosice <---R.R.C.C. <---R.S.I. <---Reali Carabinieri <---Repubblica Federale Tedesca <---Repubblica Popolare <---Repubblica di Caporetto <---Rivista Trimestrale <---Rivoluzione liberale <---San Pietro <---San Pietro Musso <---San Sabba <---Santa Maria <---Sante De For <---Scienze <---Scienze politiche <---Sistematica <---Storia del Partito <---Sulla contraddizione <---T.S. <---Terzo Reich <---Tone Ferenc di Lubiana <---U.S.A. <---Ugo Bartesaghi <---Vera Bratonja <---Virginia Tonelli <---Vittorio Fonda <---Voce Operaia <---William Hin <---abbaziano <---alpinisti <---antagonismo <---antifascismo <---antifascisti <---antistalinista <---attivisti <---avventurismo <---badogliano <---buddhista <---collaborazionisti <---comuniste <---confessionalismo <---cooperativista <---corporativismo <---craticismo <---cristiana <---cristianesimo <---cristiano <---dell'Associazione <---dell'Esercito <---doppiogiochista <---egualitarismo <---eroismo <---fasciste <---filonazista <---fissismi <---gappiste <---giellista <---guardiani <---hitleriano <---ideologia <---ideologici <---ideologico <---imperialismo <---imperialista <---incoraggiano <---interventismo <---italiane <---marxismo <---militaristi <---mussoliniano <---nazifascista <---opportunisti <---racchettista <---riformista <---rodaniana <---separatismo <---socialista <---socialisti <---soggettivismo <---staliniana <---togliattiana <---vansciste <---ziste