Brano: [...]uindi il negoziato e
il ricorso all’arbitraggio. Ciò spinse i sindacati ad arginare e a tenere sotto controllo i movimenti spontanei della base, e anche a opporvisi. Questo tipo di involuzione approdò nel 1927, al congresso di Interlaken, a cancellare dagli statuti sindacali la frase affermante che l'U.S.S. si muoveva « sul terreno della lotta di classe ». Lo stesso congresso escluse il cartello sindacale di Basilea che, contro la volontà del P.S.S. e dell’U.S.S., aveva sostenuto il referendum del P.C.S. contro il nuovo statuto dei funzionari federali.
Questo statuto, accettato dalla stessa organizzazione sindacale dei funzionari, apportava dei sicuri vantaggi materiali, ma in cambio proibiva loro di scioperare (disposizione che si è mantenuta fino ad oggi). Inoltre, i contratti collettivi nazionali potevano essere sfavorevoli a una sezione che godesse di una situazione migliore e di una congiuntura locale più favorevole. Sarà questo, nel 1932, il caso degli installatori di apparecchi da riscaldamento di Zurigo: essi rifiuteranno la l[...]
[...]i partecipare alla difesa, alla restaurazione e alla cogestione dell’industria in collaborazione col padronato. Nel 1923 elaborò un progetto di “comunità professionale”, con strutture paritarie a tutti i gradini; negli anni Trenta si appellerà allo Stato perché sostenga le esportazioni attraverso sovvenzioni e parteciperà all’holding (A.S.U.A.G.) creata dalla Confederazione per controllare e disciplinare la produzione (1931).
L'evoluzione del P.S.S.
Uscito dalla Seconda Internazionale nel 1919, il P.S.S. era divenuto membro delI’Unione di Vienna (v. Internazionale di Vienna) ; aveva partecipato al congresso di Amburgo dove si era costituita, nel 1923, l’Internazionale operaia socialista, ma aveva atteso il 1926 per aderirvi. Il suo programma del 1920 menzionava la dittatura del proletariato tra i propri obiettivi, continuava a respingere le spese militari e il principio stesso della difesa nazionale, ma la sua attività si concentrava essenzialmente sulle elezioni e sui lavori parlamentari. Un crescente scarto si scavava quindi tra la teoria e la pratica. A livello comunale, il P.S.S. svolgeva[...]
[...]uita, nel 1923, l’Internazionale operaia socialista, ma aveva atteso il 1926 per aderirvi. Il suo programma del 1920 menzionava la dittatura del proletariato tra i propri obiettivi, continuava a respingere le spese militari e il principio stesso della difesa nazionale, ma la sua attività si concentrava essenzialmente sulle elezioni e sui lavori parlamentari. Un crescente scarto si scavava quindi tra la teoria e la pratica. A livello comunale, il P.S.S. svolgeva una certa attività e alcune città erano anche amministrate da maggioranze socialiste: ChauxdeFonds (nel 19121915 e, dopo, dal 1918), Lode, Bienne (dal 1921), Zurigo (dal
1928), Losanna (193437).
Se in materia di spese sociali, abitazioni, realizzazioni culturali e servizi pubblici, queste amministrazioni, malgrado i limiti di bilancio imposti dalla crisi, potevano vantare buone realizzazioni, l’esercizio del potere si rivelava in certe circostanze pericoloso, come apparve nella “Zurigo rossa” del 1932.
In seno ai governi cantonali, dove
i socialisti avevano invece parteci[...]
[...], malgrado i limiti di bilancio imposti dalla crisi, potevano vantare buone realizzazioni, l’esercizio del potere si rivelava in certe circostanze pericoloso, come apparve nella “Zurigo rossa” del 1932.
In seno ai governi cantonali, dove
i socialisti avevano invece partecipazioni minoritarie, essi si trovavano spinti ad avallare politiche che non sempre erano in accordo con
i loro principi. Dal 1929, nel suo con
gresso di Basilea, il P.S.S. decise di rivendicare un posto nel governo federale, ma questo riuscirà a ottenerlo soltanto nel 1943.
Le minacce contnp la democrazia intanto si moltiplicavano: la crisi e l’impotenza del parlamentarismo venivano sfruttati dai gruppi di destra e dai “fronti” fascisti e nazisti, i quali conobbero il proprio apogeo in Svizzera tra il 1930 e il 1936. Il trionfo dei regimi autoritari in tre dei quattro Stati confinanti con la Svizzera (cioè in Italia, in Germania e in Austria) forniva ai fascisti svizzeri un appoggio morale (a volte anche finanziario) e poteva divenire, a lungo termine, una m[...]
[...]ro il proprio apogeo in Svizzera tra il 1930 e il 1936. Il trionfo dei regimi autoritari in tre dei quattro Stati confinanti con la Svizzera (cioè in Italia, in Germania e in Austria) forniva ai fascisti svizzeri un appoggio morale (a volte anche finanziario) e poteva divenire, a lungo termine, una minaccia per l’integrità territoriale e l’indipendenza del Paese.
Di fronte a questi pericoli, voci sempre più numerose si alzarono nelle fila del P.S.S. per un cambiamento di linea politica suscettibile di abbracciare un più largo elettorato, esteso ai contadini e alle classi medie. Nel congresso di Lucerna del 1935 il P.S.S. cancellò quindi dal proprio programma la “dittatura del proletariato” e riconobbe, non senza vive opposizioni interne, il principio della “difesa nazionale”, al fine di poter difendere la democrazia non soltanto contro il fascismo interno, ma eventualmente anche contro quello di fuori. Il congresso approvò inoltre un “Piano di Lavoro”, ispirandosi a quello del socialista belga Henri de Man (v. Neosocialismo). In seguito, elementi progressisti e democratici membri del P.S.S. e dell’U.S.S. creeranno, con
il capo dei fascisti svizzeri, colonnello Fonjaikiz. inaligara i:\ nuova sede milanese d[...]
[...]oprio programma la “dittatura del proletariato” e riconobbe, non senza vive opposizioni interne, il principio della “difesa nazionale”, al fine di poter difendere la democrazia non soltanto contro il fascismo interno, ma eventualmente anche contro quello di fuori. Il congresso approvò inoltre un “Piano di Lavoro”, ispirandosi a quello del socialista belga Henri de Man (v. Neosocialismo). In seguito, elementi progressisti e democratici membri del P.S.S. e dell’U.S.S. creeranno, con
il capo dei fascisti svizzeri, colonnello Fonjaikiz. inaligara i:\ nuova sede milanese dei Fasci svizzeri in Italia
Il capo dei fascisti svizzeri a Milano mel 1934. Dalla Illustrazione Italiana del 21.10.1934
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