Brano: Anfuso, Filippo
e professionisti, venne condannato dal Tribunale speciale a 8 anni di reclusione. Detenuto nelle case di pena di Piacenza e di Castelfranco Emilia, riacquistò la libertà soltanto dopo il 25.7.1943.
All’8.9.1943 fu tra gli organizzatori della Resistenza e delle formazioni « Giustizia e Libertà » in Piemonte, e rappresentò il Partito d’Azione nel C.L.N. regionale piemontese. Dopo la Liberazione, allo scioglimento del Partito d’Azione, aderì al Partito socialista. È vicepresidente dell’A.N. P.I..
Andreoni, Carlo
N. a Giaveno (Torino) nel 1901, m. a Roma nel 1957; laureato in medicina, giornalista. Operò nel movimento operaio, dapprima su posizioni anarchiche e poi socialdemocratiche. Durante il fascismo scontò 14 anni in carcere perché coinvolto in un assassinio connesso a un oscuro affare di spionaggio.
Dopo I’8.9.1943 partecipò alla Resistenza romana e, quando venne arrestato Sandro Pertini (v.), fu per qualche tempo uno dei dirigenti del comitato militare socialista, partecipando a tale titolo ad alcune riunioni della Giunta militare centrale. Staccatosi in seguito dal Partito socialista, diede vita a un movimento estremista (che ebbe un suo foglio clandestino, intitolato Spartaco) in aspra polemica contro i parti[...]
[...]assassinio connesso a un oscuro affare di spionaggio.
Dopo I’8.9.1943 partecipò alla Resistenza romana e, quando venne arrestato Sandro Pertini (v.), fu per qualche tempo uno dei dirigenti del comitato militare socialista, partecipando a tale titolo ad alcune riunioni della Giunta militare centrale. Staccatosi in seguito dal Partito socialista, diede vita a un movimento estremista (che ebbe un suo foglio clandestino, intitolato Spartaco) in aspra polemica contro i partiti del C.L.N., soprattutto contro i comunisti e i socialisti. Recatosi al Nord dopo la Liberazione, nell’ottobre ’46 vi costituì un Movimento di Resistenza Partigiana (M.R.P.), con ifr tenti chiaramente provocatori, che venne sconfessato dalle altre forze della Resistenza.
In nome di un « autentico socialismo rivoluzionario », durante l’occupazione tedesca di Roma Io « Spartaco » faceva aperta propaganda attesista e disfattista, arrivando a scrivere: « I proletari dovranno marciare a battaglioni serrati quando i nazisti avranno lasciato la capitale. Prima, ogni generoso e ingenuo che venisse scoperto sarebbe falciato dalla mitraglia dei nazifascisti ». (4.3.1944). Nel dopoguerra, dopo la scissione di Palazzo Barberini, l’Andreoni aderì al partito socialdemocratico (P.S.L.I.) e nel 1948 ne diresse l’organo ufficiale L’Umanità su posizioni di acceso anticomunismo. Allorché, il 14 luglio di quell’anno, fu sparato a Paimiro Togliatti (v.), molti videro un’indubbia istigazione a questo attentato in un articolo apparso su « L’Umanità » del 13.7. nel quale l’Andreoni esortava gli italiani a « inchiodare al muro del loro tradimento Togliatti e i su[...]
[...]L.I.) e nel 1948 ne diresse l’organo ufficiale L’Umanità su posizioni di acceso anticomunismo. Allorché, il 14 luglio di quell’anno, fu sparato a Paimiro Togliatti (v.), molti videro un’indubbia istigazione a questo attentato in un articolo apparso su « L’Umanità » del 13.7. nel quale l’Andreoni esortava gli italiani a « inchiodare al muro del loro tradimento Togliatti e i suoi complici. E per inchiodarvel’ non metaforicamente ». L’articolo fu ripreso con grande rilievo dalla stampa governativa il 14, lo stesso giorno in cui, alle 11,40, Antonio Pallante sparò quattro colpi
di pistola contro il segretario del P.C.I., all’uscita da Montecitorio.
Successivamente l’Andreoni scomparve dalla vita politica italiana; dopo alcuni anni trascorsi nella redazione del periodico « Risorgimento socialista » (dell'Unione socialisti indipendenti, fondata da A. Cucchi e V. Magnani), finì quasi dimenticato.
Andreotti, Giulio
N. a Roma il 14.1.1919; laureato in legge, giornalista. Nel periodo della lotta clandestina collaborò con Guido Gonella[...]
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Andreotti, Giulio
N. a Roma il 14.1.1919; laureato in legge, giornalista. Nel periodo della lotta clandestina collaborò con Guido Gonella alla redazione de « Il Popolo » e fu in stretto contatto con Alcide De Gasperi, da lui conosciuto alla Biblioteca vaticana.
Deputato alla Costituente, fu successivamente rieletto in tutte le legislature nella circoscrizione RomaViterboLatinaFrosinone. Si trova ininterrottamente al governo dal 1948: nei primi sette anni, come sottosegretario alla Presidenza del Consiglio; successivamente, come ministro aH’Interno, alle Finanze, al Tesoro, alla Difesa, all'industria.
Ha pubblicato: De Gasperi e il suo tempo, Milano, 1956; Concerto a sei voci, Roma, 1945 (resoconto della crisi politica conclusa dalla caduta del governo Bonomi). Dirige la rivista Concretezza.
I suoi modesti titoli antifascisti non gli alienarono le simpatie del l’elettorato di estrema destra, ed egli dimostrò sempre di gradirle ricambiandole con chiari atteggiamenti: famoso il comizio tenuto nella primavera del 1953 ad Arcinazzo, durante il quale Andreotti, allora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, abbracciò pubblicamente l’ex comandante del l’esercito repubblichino Rodolfo Graziani (v.), invocando un clima di riappacificazione generale. Al X Congresso della Democrazia cristiana (novembre 1967) è stato tra i pochi sostenitori dell’oltranzismo atlantico.
Andrian, Orlando
N. a Mariano (Gorizia) il 12.2.1910; infermiere, comunista. Nel 1936, per la sua attività antifascista, venne condannato dal Tribunale speciale a 8 anni di reclusione. Dopo T8.9.1943 fu organizzatore della Resistenza nel Goriziano, ufficiale di collegamento tra il C.L.N. e l’O.F. (Osvobodilna[...]
[...]ell’oltranzismo atlantico.
Andrian, Orlando
N. a Mariano (Gorizia) il 12.2.1910; infermiere, comunista. Nel 1936, per la sua attività antifascista, venne condannato dal Tribunale speciale a 8 anni di reclusione. Dopo T8.9.1943 fu organizzatore della Resistenza nel Goriziano, ufficiale di collegamento tra il C.L.N. e l’O.F. (Osvobodilna Fronta) jugoslavo.
A.N.E.I.
Associazione Nazionale ex Internati. Giuridicamente riconosciuta con D. P.R. 2.4.1948, n. 403, I’A.N.E.I. organizza e tutela quanti, come militari
o come civili, rastrellati o deportati, furono internati nei campi nazisti fra l’8.9.1943 e I’8.5.1945; essa si propone quindi di esplicare e pro
muovere ogni forma di attività assistenziale, celebrativa, culturale che rafforzi i vincoli di reciproca solidarietà e di amore alla libertà e alla Patria, onorando quei Caduti e custodendone il ricordo, soccorrendo inoltre i più bisognosi tra i reduci. L’attività dell’Associazione ha mirato in questi anni a fare riconoscere
i diritti economici e morali (pensioni e assistenza) agli orfani e alle vedove dei militari e dei civili ex internati. Essa ha inoltre provveduto al rimpatrio e alle onoranze alle salme dei Caduti, riuscendo a farle raccogliere nella Germania occidentale, nei grandi cimiteri di Monaco, Francoforte, Amburgo e Berlino Ovest. Per iniziativa deH’associazione, vie e piazze in numerosi comuni italiani sono state dedicate al nome delle vittime; monumenti sono stati eretti al Passo del Piccolo San Bernardo, a Merano, a Messina.
« Nello spirito di una condanna perenne che non recrimina, machiede giustizia — ha detto il senatore Paride Piasenti (presidente nazionale dell’A.N.E.I.) — abbiamo visto l’associazione costituirsi parte civil[...]
[...] riuscendo a farle raccogliere nella Germania occidentale, nei grandi cimiteri di Monaco, Francoforte, Amburgo e Berlino Ovest. Per iniziativa deH’associazione, vie e piazze in numerosi comuni italiani sono state dedicate al nome delle vittime; monumenti sono stati eretti al Passo del Piccolo San Bernardo, a Merano, a Messina.
« Nello spirito di una condanna perenne che non recrimina, machiede giustizia — ha detto il senatore Paride Piasenti (presidente nazionale dell’A.N.E.I.) — abbiamo visto l’associazione costituirsi parte civile per le vittime, contro il famigerato Kurt Leibbrand, colpevole della fucilazione di decine di internati italiani costretti al lavoro coatto in Francia, nella zona di Avignone ».
Vicepresidenti dell'A.N.E.I. sono Giovanni Vergano, per l’Italia settentrionale: il senatore Renato Ragni, per l’Italia centrale; il dottore Vincenzo Federici, per l'Italia meridionale e le Isole. Segretario generale è il dottore Carlo De Luca. La giunta esecutiva nazionale comprende inoltre i seguenti membri: dottore Pompilio Aste, professore Vittorio Bertolani, avvocato Enrico Cintelli, ragioniere Sergio Manfredi, professore Martino Scovaricchi.
Anfuso, Filippo
N. a Catania l’1.1.1901, m. a Roma il 13.12.1963. Legionario fiumano, entrato nella carriera diplomatica nel
1925, ricoprì diversi incarichi in legazioni e ambasciate all’estero, sino a raggiungere, nel 1937, la carica di capo di gabinetto del ministero degli Esteri. Ministro d’Italia a Budapest nel 1941, fu ambasciatore a Berlino della Repubblica sociale italiana, dal settembre 1943 alla fine della guerra.
Condannato a morte in contumacia nel marzo 1945 dall’Alta Corte di giustizia di Roma, per collaborazionismo e crimini fascisti, nell’ottobre
1949 fu assolto con formula piena (per non aver commesso i fatti) dalla Corte d’assise di Perugia. Membro del Direttivo nazionale del Movimento sociale italiano, n[...]