Brano: [...] al Tribunale speciale, tra la fine di maggio e il giorno 4 giugno del 1928, contro Antonio Gramsci, Umberto Terracini, Mauro Scoccimarro e altri dirigenti e militanti comunisti.
L’importanza del « processone », come venne chiamato fin dall’epoca per il numero degli imputati (che durante l’istruttoria furono 59) e dato il suo carattere di evidente montatura poliziesca, non va vista soltanto nel fatto di aver decapitato il gruppo dirigente del P.C.d’L, peraltro prontamente ricostituito all’estero, poiché esso fu prima di tutto un’azione di politica interna per consolidare al potere il partito fascista. Rovesciando palesemente ogni principio giuridico e scavalcando le stesse « Leggi eccezionali » (v.), il « processone » venne usato dai fascisti per coprire con veste giudiziaria ni legalità di fatto. Sotto questo aspetto esso rappresentò un perfezionamento del colpo di stato iniziato con la « marcia su Roma » del 1922 e una riconferma della dittatura assoluta.
I precedenti
Dopo il « colpo di timone » dato da Mussolini con il discor[...]
[...]dizioni.
Nei primi mesi del 1925 si assistette a una ripresa di agitazioni operaie e contadine, che i comunisti cercarono di stimolare e dirigere. Nello stesso tempo si ebbero
nel paese alcuni attentati (v.) a Mussolini, frutto di iniziative personali e di provocazioni poliziesche, ai quali i fascisti risposero inasprendo la repressione.
In quel nuovo clima, neH’estate 1926, Gramsci, allora deputato alla Camera e segretario generale del P.C, d’L, aveva tenuto un rapporto al Comitato centrale indicando come prospettiva più attendibile l’instaurazione di una completa dittatura fascista e l’eventualità dello scioglimento del partito, quindi del passaggio all’attività clandestina. Dopo tale riunione erano state prese dai comunisti una serie di misure, quali la creazione di comitati direttivi segreti per sostituire i dirigenti eventualmente arrestati, l’acquisto di macchine tipografiche per la stampa di materiale clandestino, il trasferimento all’estero della Direzione del partito.
Alla fine di ottobre del 1926 questa preparazione[...]
[...] 9 novembre venne arrestato a Roma e poi confinato a Ustica. Ugual fine fecero numerosi altri parlamentari e centinaia di esponenti politici di ogni partito di opposizione.
L’inizio
L’iter giudiziario che sarebbe sfociato nel « processone » ebbe praticamente Inizio il 27.9.1926, per un'iniziativa della questura di Bologna la quale, indagando su presunte illegalità dei comunisti bolognesi, nel mese di agosto aveva arrestato due corrieri del P.C.d’I. (Bonaventura Gidoni e Giacomo Stefanini) ed era riuscita a mettere le mani su alcune lettere del Soccorso rosso, articoli antimilitaristi destinati al periodico Caserma e corrispondenza varia destinata a l’Unità che si stampava a Milano. Quantunque questi documenti non costituissero di per sé un materiale di na
tura illegale in base alle leggi ancora in vigore, lo zelo indusse i poliziotti a risalire ai nomi di tutti coloro che vi si trovavano in vario modo citati: Umberto Terracini, Aladino Bibolotti, Rosalino Ferragni, Camilla Ravera, Luigi Salvatori, Antonio Gramsci, Ezio Ri boi di[...]