Brano: [...]arie associazioni operaie e partiti operai. In tal modo i dirigenti delle federazioni, spesso di destra, sarebbero saltati. Malgrado il rifiuto del congresso dell'U.S.S. (Neuchàtel 1920), questo tentativo conobbe qualche successo fino al 1921, ma I inizio della crisi economica ridusse la combattività dei lavoratori, mettendo le sinistre sindacali, socialiste e comuniste in condizioni di non concludere nulla.
D'altra parte, nell’aprile 1921 il P.C.S. lanciò l’appello della costituzione del Fronte unico (v.) di tutte le organizzazioni operaie contro la reazione. Ciò significava, a termine più o meno lungo, l’abbandono del progetto di Unione dei lavoratori svizzeri. Schneider, assai vicino alle posizioni di Paul Levi in Germania, si oppose a questa linea e condannò la politica deH’Internazionale comunista per il modo in cui si era manifestata in Germania e al congresso socialista di Livorno. Con un certo numero di sindacalisti, Schneider costituì un effimero Partito comunista indipendente, che non tardò a rientrare nelle fila del P.S.S..
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[...]i svizzeri. Schneider, assai vicino alle posizioni di Paul Levi in Germania, si oppose a questa linea e condannò la politica deH’Internazionale comunista per il modo in cui si era manifestata in Germania e al congresso socialista di Livorno. Con un certo numero di sindacalisti, Schneider costituì un effimero Partito comunista indipendente, che non tardò a rientrare nelle fila del P.S.S..
A Zurigo, nel 1923, altri sindacalisti abbandonarono il P.C.S.. Le centrali sindacali, da parte loro, combatterono con vigore i comunisti; approfittando delle direttive dell’lnternazionale comunista relative alla formazione di frazioni e cellule in seno ai sindacati, esse procedettero a espulsioni individuali e a sciogliere intere sezioni sindacali. Il P.C.S. perdette così una gran parte delle proprie posizioni nei sindacati.
La politica della “svolta” decisa al VI Congresso deH’Internazionale comunista e applicata, non senza reticenze, anche in Svizzera a partire dal 192930, aggravò ancor più la situazione, provocando la defezione della quasi totalità degli aderenti di Schaffusa (nel 1930 essi costituiranno un Partito comunista dissidente che, nel 1935, si riunirà col P.S.S.) così come quello di numerosi altri militanti.
La reazione degli anni Venti
La scissione, la caduta della combattività operaia e la crisi economica indebolirono il P[...]
[...]si riunirà col P.S.S.) così come quello di numerosi altri militanti.
La reazione degli anni Venti
La scissione, la caduta della combattività operaia e la crisi economica indebolirono il P.S.S.: dai 53.910 iscritti nel 1920 scese a 30.742 nel 1924, per risalire con re
golarità fino a oltre 50.000 nel 1931. La percentuale dei suoi elettori passò dal 23,3% del 1922 al 28,7% del 1931, per ricadere leggermente fino al 1939 (25,9%). Quanto al P.C.S., ottenne 1*1,8% dei voti nel 1922, il 2% nel 1925 e 1*1,5% nel 1931.
Come già si è detto, l'ostracismo degli altri partiti impedì al P.S.S. di utilizzare la propria accresciuta rappresentanza parlamentare per far adottare alcuni suoi progetti di legge. Con l'insieme del movimento operaio, i socialisti dovettero limitarsi a respingere gli attacchi reazionari. Se nel 1919, grazie allo sciopero generale e alla pressione dei lavoratori, si era fatto qualche progresso in materia sociale (settimana di 48 ore), dal 1921 il movimento venne fermato e la sinistra dovette impegnarsi a bloccare i tent[...]