Brano: [...]e sindacato dei minatori del PasdeCalais. Pur facendo parte fin dall’inizio della corrente terzinternazionalista del partito, non partecipò alla scissione di Tours del dicembre 1920, essendo a quell’epoca impegnato nel servizio militare. Congedatosi nel 1922 ed essendogli stata rifiutata la riassunzione in miniera, si dedicò all’attività politica tra la gioventù comunista e nella C.G.T.U., organizzando gli scioperi dei minatori.
Dirigente del P.C.F.
Il 1923 fu un anno di svolta nella vita di Thorez: segnalatosi nell’ottobre 1922 al Congresso nazionale del Partito comunista francese tra i più decisi sostenitori del Fronte unico, alla metà del 1923 venne proposto come segretario della Federazione comunista della zona mineraria del PasdeCalais e diventò funzionario a tempo pieno. Al Congresso nazionale deM’anno successivo (Lione, gennaio 1924) fu eletto membro del Comitato centrale del P.C.F. e, nell’ottobre, segretario della regione del Nord, comprendente le roccheforti operaie dei dipartimenti del Nord, PasdeCalais e Somme. Contemporaneamente partecipò ai lavori della segreteria della Federazione dei minatori, aderente alla C.G.T.U. guidata dai comunisti. Nel febbraio 1925 compì il suo primo viaggio in Unione Sovietica. Nel giugno 1927 venne condannato a 6 mesi di reclusione per antimilitarismo e sovversivismo; da allora visse in semiclandestinità finché, nel giugno 1929, subì un nuovo arresto e dovette scontare altri 8 mesi di reclusione. Nel carcere di Nancy organizzò una scuo[...]
[...]atori, aderente alla C.G.T.U. guidata dai comunisti. Nel febbraio 1925 compì il suo primo viaggio in Unione Sovietica. Nel giugno 1927 venne condannato a 6 mesi di reclusione per antimilitarismo e sovversivismo; da allora visse in semiclandestinità finché, nel giugno 1929, subì un nuovo arresto e dovette scontare altri 8 mesi di reclusione. Nel carcere di Nancy organizzò una scuola di partito e maturò una riflessione sulla nuova strategia che il P.C.F. avrebbe dovuto adottare per affrontare le conseguenze della crisi economica e l’avanzata del fascismo.
La politica di Fronte popolare
Uscito dal carcere, nel luglio 1930 fu eletto segretario del P.C.F. e dette inizio a una fase di riorganizzazione del partito, che avrebbe portato nel 1934 all’esclusione della corrente estremista capeggiata da Jacques Doriot (v.), quindi al riavvicinamento dei comunisti al Partito socialista e a quelle correnti laiche e cattoliche che si riconoscevano nella comune lotta antifasci
sta. Thorez divenne pertanto uno dei più convinti realizzatori del Fronte popolare (v.). Eletto deputato nel
1932 (carica che manterrà fino allo scioglimento della rappresentanza parlamentare comunista nell'agosto
1939), nel maggio 1936 fece votare ai deputati del P.C.F. la[...]
[...]da Jacques Doriot (v.), quindi al riavvicinamento dei comunisti al Partito socialista e a quelle correnti laiche e cattoliche che si riconoscevano nella comune lotta antifasci
sta. Thorez divenne pertanto uno dei più convinti realizzatori del Fronte popolare (v.). Eletto deputato nel
1932 (carica che manterrà fino allo scioglimento della rappresentanza parlamentare comunista nell'agosto
1939), nel maggio 1936 fece votare ai deputati del P.C.F. la fiducia al primo governo Blum e, nel giugno, intervenne per por fine agli scioperi ancora in corso.
Negli anni Trenta compì vari viaggi in rappresentanza del suo partito: nel gennaio 1933, alla vigilia della vittoria di Hitler, era stato a Berlino; durante la guerra civile spagnola visitò ripetutamente il fronte, sul quale combattevano, nelle Brigate Internazionali, anche contingenti di comunisti francesi guidati da André Marty; nel gennaio 1939 si recò in Algeria.
Leader politico con grandi doti di agitatore e organizzatore, Thorez impersonò l’origine operaista, l'orgoglio di partit[...]
[...] alla vigilia della vittoria di Hitler, era stato a Berlino; durante la guerra civile spagnola visitò ripetutamente il fronte, sul quale combattevano, nelle Brigate Internazionali, anche contingenti di comunisti francesi guidati da André Marty; nel gennaio 1939 si recò in Algeria.
Leader politico con grandi doti di agitatore e organizzatore, Thorez impersonò l’origine operaista, l'orgoglio di partito e la mai smentita tradizione nazionale del P.C.F. rivolgendosi ai settori più combattivi della classe operaia delle regioni minerarie e siderurgiche settentrionali e delle industrie metalmeccaniche della periferia parigina con parole d’ordine chiare, come quella coniata alla vigilia delle elezioni politiche del 1936: “mano tesa” ai cattolici antifascisti.
Nel settembre 1938, con il voto dato dai comunisti contro il Patto di Monaco (v.), iniziò un duro scontro che oppose il P.C.F. ai socialisti e al governo Daladier. Quando poi, in seguito al Patto di non aggressione russotedesco (v.), il 26.9.1939 il governo francese sciolse le organizzazioni comuniste e Thorez si trovò
richiamato alle armi, decise di disertare, avendo anche ricevuto pressioni in tal senso dagli altri dirigenti del partito. Con l’aiuto della sua compagna Jeannette Vermeersch e di altri militanti, il 4 ottobre abbandonò il reparto cui era stato destinato e, attraverso i paesi in guerra, raggiunse infine l’Unione Sovietica, dove rimase semiclandestino fino alla liberazione della Francia.
Secondo d[...]
[...]ertare, avendo anche ricevuto pressioni in tal senso dagli altri dirigenti del partito. Con l’aiuto della sua compagna Jeannette Vermeersch e di altri militanti, il 4 ottobre abbandonò il reparto cui era stato destinato e, attraverso i paesi in guerra, raggiunse infine l’Unione Sovietica, dove rimase semiclandestino fino alla liberazione della Francia.
Secondo dopoguerra
Rientrò in patria il 27.11.1944. Riconfermato segretario generale del P.C.F. al X Congresso (giugno 1945) si fece promotore di un'alleanza tra le forze della Resistenza per la ricostruzione del paese. Alle elezioni politiche dell'ottobre 1945 il P.C.F. ottenne un grande successo: Thorez venne rieletto deputato e, in qualità di ministro, con altri quattro comunisti partecipò alla formazione di una serie di governi tripartiti (socialisti, comunisti e gollisti) .
Mantenne incarichi ministeriali fino al 4.5.1947 e dal gennaio 1947 fu anche vicepresidente del Consiglio a fianco di Ramadier. Il 10.10.1950, colto da congestione cerebrale, dovette interrompere ogni attività politica e fino al 1953 rimase a curarsi in U.R.S.S..
Alla fine del 1953 tornò a dirigere il P.C.F.. Gravemente minato dalla malattia che lo avrebbe condotto alla morte e [...]
[...]à di ministro, con altri quattro comunisti partecipò alla formazione di una serie di governi tripartiti (socialisti, comunisti e gollisti) .
Mantenne incarichi ministeriali fino al 4.5.1947 e dal gennaio 1947 fu anche vicepresidente del Consiglio a fianco di Ramadier. Il 10.10.1950, colto da congestione cerebrale, dovette interrompere ogni attività politica e fino al 1953 rimase a curarsi in U.R.S.S..
Alla fine del 1953 tornò a dirigere il P.C.F.. Gravemente minato dalla malattia che lo avrebbe condotto alla morte e che negli ultimi dieci anni ne limitò notevolmente l’attività, al XVII Congresso del P.C.F. (maggio 1964) chiese egli stesso di non essere rieletto segretario generale. Al suo posto venne eletto Waldeck Rochet, mentre Thorez fu
Da sinistra: Maurice Thorez con Jacques Duclos (v.)
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