Brano: RITRATTI CRITICI DI CONTEMPORANEI
MAXIMILIEN RUBEL
1. L'« Incompiuta » di Marx. — L'apparizione delle Oeuvres di Karl Marx nella « Bibliothèque de la Pléiade », la prestigiosa collana di Gallimard, venne salutata come un « segno dei tempi »I. Per una cinquantina d'anni dopo la sua morte, infatti, Marx era stato, con alterne vicende, pubblicato a cura degli studiosi dei partiti operai: la cultura universitaria aveva per lo piú trascurato l'indagine criticofilologica sul lascito intellettuale marxiano, considerato opera di un agitatore rivoluzionario e non certo di uno scienziato sociale. Le cose in Occidente cambiarono soprattutto dopo il 1945, nonostante le critiche, non sempre piú puntuali e documen[...]
[...]tto dopo il 1945, nonostante le critiche, non sempre piú puntuali e documentate che in passato, che gli scritti di Marx continuarono a subire da una buona parte degli ambienti accademici. Il Marx « economico » della Pléiade — il cui secondo volume venne alla luce proprio nel 1968 — si rivelava subito come il risultato piú appariscente e di piú grande impegno di una ricerca marxologica scrupolosa ed assolutamente originale.
Il primo volume delle Oeuvres, dedicato come il secondo all'Economie, non suscitò una grandissima eco perché era corredato di una pré f ace piuttosto convenzionale di François Perroux e perché conteneva, in massima parte, l'opera cosiddetta economica di Marx pubblicata vivente l'autore: la Miseria della filosofia (1847), il Discorso sulla questione del libero scambio (1848), il Manifesto del partito comunista (1848), Lavoro
* Quando nelle note i testi sono citati senza l'indicazione dell'autore, si deve intendere che sono opera di Maximilien Rubel. Opere su Rubel sono praticamente inesistenti; cfr. in ogni caso l'introdu[...]
[...]o scambio (1848), il Manifesto del partito comunista (1848), Lavoro
* Quando nelle note i testi sono citati senza l'indicazione dell'autore, si deve intendere che sono opera di Maximilien Rubel. Opere su Rubel sono praticamente inesistenti; cfr. in ogni caso l'introduzione di JOSEPH O'MALLEY, a Rubel on Marx, pubblicazione prevista per l'inizio del 1981 presso la Cambridge University Press, New York.
1 YvoN BOURDET, A' propos d'une édition des oeuvres de Marx, in « L'Homme et la Société », n. 17, 1970, p. 310. L'edizione in questione è K. MARX, Oeuvres. Economie I e II, Gallimard, Paris 1965 e 1968. Cfr. anche MIGUEL ABENSOUR, Pour lire Marx, in « Revue française de science politique », n. 4, 1970, pp. 772788 ed il compterendu di LOUIS JANovER in « Cahiers internationaux de sociologie », XLVII, 1969, pp. 175177.
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salariato e capitale (1849), l'Introduzione del 1857 alla Critica dell'economia politica, Per la critica dell'economia politica (1859), l'Indirizzo inaugurale e statuti dell'Associazione internazionale dei lavoratori (1864), Salario prezzo e profitto (1865), il libro de Il Capitale (1867), la Critica del prog[...]
[...]a (1859), l'Indirizzo inaugurale e statuti dell'Associazione internazionale dei lavoratori (1864), Salario prezzo e profitto (1865), il libro de Il Capitale (1867), la Critica del programma di Gotha (1875), pubblicata, quest'ultima, solo nel 1891 sulla « Neue Zeit » di Kautsky e ripubblicata nel 1921 su « Die Gesellschaft » da Boris Nikolaevskij con le espressioni censurate, perché ritenute eccessive, da Friedrich Engels.
Nel primo volume delle Oeuvres vi sono inoltre altri scritti e documenti, lettere, risoluzioni e prefazioni. Vi sono anche tre pagine del curatore, Maximilien Rubel, sotto il titolo Avertissement: sempre opera del curatore sono un'ampia Chronologie ed un imponente apparato di note e di indici che rivelano, nell'ambito di quell'autentico e vastissimo ambito culturale che è ormai la MarxForschung, un'erudizione sconfinata e sicuramente in grado di non sfigurare con quella del piú grande « marxologo » di tutti i tempi, il sovietico David Borisovic Rjazanov (Gol'dendach), fatto sparire da Stalin all'inizio degli anni Trenta, d[...]
[...]'autentico e vastissimo ambito culturale che è ormai la MarxForschung, un'erudizione sconfinata e sicuramente in grado di non sfigurare con quella del piú grande « marxologo » di tutti i tempi, il sovietico David Borisovic Rjazanov (Gol'dendach), fatto sparire da Stalin all'inizio degli anni Trenta, dopo avere contribuito, come nessuno, a ricostruire e riorganizzare l'opera marxengelsiana.
Nelle tre pagine di Avertissement al primo volume delle Oeuvres, Maximilien Rubel tratteggia già il suo progetto: liberare Marx dalla crosta ideologica che lo ricopre e che si è sedimentata tenacemente a partire dagli ultimi decenni del secolo xIx. Rubel ricorda una cosa che tutti sanno e che pure viene sistematicamente rimossa nel dibattito che si sviluppa in seno al « marxismo », l'edificio ideologico postumo che, nonostante la riluttanza esplicita e dichiarata del presunto padre fondatore, ha derivato il nome dal maestro: l'incompiutezza dell'opera di Marx.
Nell'Introduzione del 1857, anch'essa nel primo volume delle Oeuvres nonostante sia stata fatta[...]
[...]edimentata tenacemente a partire dagli ultimi decenni del secolo xIx. Rubel ricorda una cosa che tutti sanno e che pure viene sistematicamente rimossa nel dibattito che si sviluppa in seno al « marxismo », l'edificio ideologico postumo che, nonostante la riluttanza esplicita e dichiarata del presunto padre fondatore, ha derivato il nome dal maestro: l'incompiutezza dell'opera di Marx.
Nell'Introduzione del 1857, anch'essa nel primo volume delle Oeuvres nonostante sia stata fatta conoscere per la prima volta da Kautsky nel 1903 e sia quindi postuma, Marx tracciava il piano di quell'impresa ciclopica che per convenzione possiamo definire Economia: 1. Il Capitale; 2. La proprietà fondiaria; 3. Il lavoro salariato; 4. Lo Stato; 5. Il commercio estero; 6. Il mercato mondiale. Nella prefazione effettivamente anteposta alla Critica dell'economia politica del 1859 Marx ammette di avere soppresso una Introduzione, ma non perché in questa si diceva poco, commenta Rubel, ma perché si diceva troppo: si anticipavano dei risultati non ancora raggiunti.
[...]
[...]è dive
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nuto sistema. Il primo epigono è naturalmente Engels, che pubblicò i libri ii e 111 de Il Capitale. Si comincia a profilare il piú grande paradosso della storia della cultura e delle ideologie degli ultimi cento anni: un'opera in= compiuta, per quanto imponente e geniale, è stata trasformata, con sorprendente rapidità, in architettura dottrinale omogenea e conclusa, in « marxismo ».
Il secondo volume delle Oeuvres, che contiene gli scritti « economici » postumi di Marx, è destinato a suscitare non poche discussioni. Innanzitutto il volume è aperto da una Introduction di 132 pagine di Maximilien Rubel, cui dobbiamo il consueto apparato criticobibliografico di grande valore ed un buon numero di traduzioni. Nel volume ci sono poi i Manoscritti economicofilosofici (1844), il cui originale, come moltissimi altri, si trova ad Amsterdam; ma la cui prima pubblicazione, nella MEGA, risale al 1932, il manoscritto sul Salario (1847), pubblicato per la prima volta da Rjazanov su « Unter dem Banner des Marxismus »,[...]
[...], il lettore non troverà che 13 capitoli (invece di 21) e del
28 (invece di 52): sono stati eliminati i passi dei manoscritti che ricalcavano la Critica del 1859 ed ili libro de Il Capitale, mentre alcune varianti scelte da Engels sono state rimpiazzate da altre, ritenute piú significative.
Rubel, ovviamente, non pretende di fornire un'edizione definitiva dell'Economia, in parte perché troppe cose ancora mancano, nel momento in cui pubblica le Oeuvres, a causa dei criteri di segretezza della politica culturale dell'Istituto MarxLenin di Mosca (in particolare i _23 quaderni del 18611863) e soprattutto perché Rubel è convinto che un'edizione definitiva non è possibile, se non sul piano strettamente filologico, a causa dell'irrimediabile incompiutezza dell'opera marxiana. Engels, dal canto suo, ha fatto, secondo Rubel, troppo e troppo poco:, ha fatto troppo perché, pur
Tyr
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con tutte le cautele 2, ha presentato l'opera di Marx come qualcosa di concluso, contribuendo in questo modo alla creazione e soprattutto alla legi[...]
[...]ettivisti » e « materialisti oggettivisti », tra « idealisti » e « positivisti », per usare le etichetteingiurie filosofiche che le diverse scuole « marxiste » si sono scagliate l'un l'altra appoggiandosi ai Manoscritti o all'Ideologia tedesca, ai Grundrisse o al Capitolo VI inedito. La pubblicazione degli inediti non favoriva un ritorno a Marx, ma un'integrazione degli inediti stessi nel « marxismo ». Si può dire, invece, che i due volumi delle Oeuvres di Marx dedicati all'Economia costituiscono un vero ritorno a Marx, con tutti i limiti riconducibili allo stato delle fonti, limiti che Rubel non si stanca di sottolineare. D'altra parte, il difficile cammino a ritroso zurück zu Marx, sembra ritenere Rubel, è l'unico modo per rendere nuovamente possibile, senza apriorismi, una Zukun f tstheorie.
Nelle 132 pagine di introduzione al secondo volume, Rubel ripercorre la storia di una « lunga ossessione », di un incubo durato tutta una vita: la critica dell'economia politica. La carriera intellettuale di Marx era infatti iniziata, dopo una prima [...]
[...] Questione ebraica diventa un manifesto anarchico e proletario 4. Le prime letture economiche di Marx sono tuttavia all'origine di un trauma che durerà tutta una vita: risultano fondamentali De la misère
2 Cfr. F. ENGELS, Prefazione a K.M., Il Capitale. Libro III, Editori Riuniti, Roma 1965, pp. 928. Per un giudizio negativo sull'edizione di Rubel in nome del conservatorismo filoengelsiano cfr. GILBERT BADIA, Brèves remarques sur le tome II des oeuvres de Marx, in « L'Homme et la Société », n. 17, 1970, pp. 319323. Per un giudizio piú sfumato dr. JACQUES CAMATTE, Il capitale totale, Dedalo, Bari 1976, pp. 1618.
3 Cosi Rubel definisce la Critica della filosofia hegeliana del diritto pubblico (cfr. MARXENGELS, Opere vol. In, Editori Riuniti, Roma 1976, pp. 5143), scritta a Kreuznach probabilmente nell'agosto 1843, poco dopo il matrimonio di Marx con Jenny von Westphalen. Di parere diverso è PIERRE VILAR, Marx e la storia, in Storia del marxismo, vol. I, Einaudi, Torino 1978, p. 65, che ritiene questo testo del 1843 un arretramento rispetto a[...]
[...]ella filosofia hegeliana del diritto pubblico (cfr. MARXENGELS, Opere vol. In, Editori Riuniti, Roma 1976, pp. 5143), scritta a Kreuznach probabilmente nell'agosto 1843, poco dopo il matrimonio di Marx con Jenny von Westphalen. Di parere diverso è PIERRE VILAR, Marx e la storia, in Storia del marxismo, vol. I, Einaudi, Torino 1978, p. 65, che ritiene questo testo del 1843 un arretramento rispetto all'anno precedente.
4 Cfr. Introduction a K.M., Oeuvres. Economie II, cit., pp. xLvLin.
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des classes laborieuses en Angleterre et en France (1840) del cristiano Eugène Buret, Che cos'è la proprietà? (1840) di PierreJoseph Proudhon ed i Lineamenti di una critica dell'economia politica (1844), geniale opera giovanile di Friedrich Engels, densa di fervidi umori moralistici. Proprio in questo periodo nasce un'ossessione teorica che non abbandonerà piú Marx — che coglie nelle prime rivolte operaie in Germania l'inizio di una nuova era — ed il cui primo prodotto sono i Manoscritti economicofilosofici del 1844. Secondo Rubel, tuttav[...]
[...]iumànismo scientista!), mentre l'opera di Maximilien Rubel resta praticamente sconosciuta: sino ad oggi, in attesa dell'edizione Cappelli (Bologna) di Marx critique du marxisme prevista entro il 1980, l'unico testo a disposizione del lettore italiano è un piccolo intervento di 8 pagine all'interno
7 Per Marx è uscito, in .Italia, presso gli Editori Riuniti nel 1967 e Leggere il Capitale presso Feltrinelli nel. 1968.
8 Cfr. Introduction a K.M., Oeuvres. Economie II, cit., pp. LXIILXIII.
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di un volume collettivo. In questo breve scritto, Rubel riassume la sua interpretazione del pensiero rivoluzionario di Marx, che si fece paladino della necessità storica senza rinnegare l'utopia, anzi ringiovanendola ed allargandone la sfera 9.
2. Etica marxiana e traiettoria della catastrofe. — Maximilien Rubel è nato il 10 ottobre 1905 a Czernowitz, in Bucovina (Impero austroungarico): la sua città natale è diventata romena nel 1918 (Cernáuti) ed è oggi sovietica (Cernovcy). Ha compiuto gli studi secondari a Vienna ed a Cernáuti, ed[...]
[...] corsi in diverse università francesi, americane e tedesche. Questo, in rapida sintesi, il curriculum vitae di Maximilien Rubel. Nel 1947, abbaino detto, inizia l'attività di Rubel in qualità di « marxologo ». Lo studioso presenta sulla « Revue Socialiste » Un inédit de Karl Marx. Le travail aliéné, che altro non è che un capitolo dei Manoscritti del 1844, dei quali esisteva in Francia, a quel momento, una traduzione parziale nel volume vi delle Oeuvres philosophiques di Karl Marx (Costes, Paris 1937)1°. Rubel scrive che il testo giovanile di Marx è impregnato di un profondo spirito etico (tema destinato a diventare un leitmotiv nell'indagine marxologica di Rubel), che resta valido — aggiunge — in un'epoca in cui si assiste alla trasformazione dell'operaio libero in schiavo di Stato e a quella del capitalista privato in burotecnocrate o in monopolista di Stato.
A questo punto, per meglio inquadrare il clima intellettuale al cui in
9 Cfr. Riflessioni sull'utopia e sulla rivoluzione, in ERICH FROMM (a cura di), L'umanesimo socialista, Dedalo[...]
[...]65), animata da Castoriadis e da Lefort, e la rivista « Arguments » (19561962), cui collaborò anche Maximilien Rubel 25. I
23 Cfr. Socialisme et marxisme (Brève réponse à Robert Mossé), in « Revue Socialiste », n. 50, 1951.
24 Fr. Engels et le socialisme messianique russe, in « Revue Socialiste », n. 51, 1951; Le sort de l'oeuvre de Marx et d'Engels en U.R.S.S., n. 56, 1952; L'Occident doit à Marx et à . Engels une édition monumentale de leurs oeuvres, n. 59, 1952; Staline et Cie devant le verdict d'Engels, n. 63, 1953; Karl Marx auteur maudit en U.R.S.S.? L'Edition fantôme, in «Preuves », n. 7, 1951; L'Édition censurée, n. 8, 1951; Staline jugé par Marx, n. 12, 1952.
25 Dix thèses sur le marxisme aujourd'hui par Karl Korsch, ora in Marxisme, révisionnisme, métamarxisme. Arguments 2, U.G.E. (Coll. 10/18), Paris 1976, pp. 1724 e De Marx au Bolchévisme: partis et conseils, ora in Révolution classe parti. Arguments 4, U.G.E. (Coll. 10/18), Paris 1978, pp. 1129.
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temi fondamentali di queste esperienze teoriche erano la [...]
[...]uesta bibliografia: nel 1960 venne fatto seguire
31 Dei volumi della vecchia MEGA (19271935) è stato fatto un reprint dalla Verlag Detlev Auvermann, Glashütten im Taunus 1970.
32 Cfr. ERNST DRAHN, MarxBibliographie. Ein Lebensbild Karl Marx' in biographischbibliographischen Daten, Deutsche . Verlagsgesellschaft für Politik und Geschichte, Charlottenburg 1920: di questo testo esiste un reprint presso Slienger, London.
33 Cfr. Bibliographie des oeuvres de Karl Marx, Rivière, Paris 1956.
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un supplemento 34. La MarxForschung comincia ora ad uscire dalle diatribe di partito e ad emanciparsi dai pregiudizi ideologici: è infatti solo esibendo allo studioso ed al lettore la complessità e la stupefacente ricchezza del polimorfo lascito marxiano che è possibile volgere le spalle alla perenne tentazione di servirsi di questo lascito come di un instrumentum regni.
Parallela al lavoro della bibliografia è la stesura di una biografia intellettuale di Marx, che viene pubblicata nel 1957 35. I temi dell'antologia del 1948, arricchi[...]
[...]erialistica della storia, successiva alla critica della politica, Marx approda ad un metodo di indagine che Rubel definisce — con un'espressione a nostro avviso non eccessivamente felice e che forse intende sottolineare il debito contratto da Marx nei confronti di SaintSimon — sociologia critica o sociologia pragmatica. Marx si è inizialmente schierato con l'etica proletaria sansimoniana, a fianco della
3a Cfr. Supplement à la Bibliographie des oeuvres de Karl Marx, Rivière, Paris 1960.
35 Cfr. Karl Marx. Essai de biographie intellectuelle, Rivière, Paris 1957 (19712).
36 Tra tutti cfr. LUCIEN GOLDMANN, Propos dialectique. Y atil une sociologie marxiste?, in « Les Temps modernes », ott. 1957, cui Rubel rispose nel numero di dicembre della stessa rivista.
37 Cfr. KARL KORSCH, Karl Marx, Laterza, Bari 1969. Cfr. inoltre AA.VV., Über Karl Korsch, in Jahrbuch Arbeiterbewegung 1, Fischer, Frankfurt 1973.
38 Nel 1841 Marx riportò su un quaderno circa 160 passi estratti dal Tractatus theologicopoliticus di Spinoza.
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clas[...]
[...]ui scadenza è piú o meno annuale (venti numeri sono usciti tra il 1959 ed il 1978), che si prefigge di affrontare quei temi che sono parte integrante della sua ricerca: già il titolo della pubblicazione è significativo, « Etudes de marxologie ». Che cosa si propongono programmaticamente? Portare luce sulla genesi del marxismo, offrire documenti e testimonianze, studi ed analisi sull'opera di
48 Cfr. K.M., Il Capitale. Libro III, cit., pp. 460 e Oeuvres. Economie II, cit., pp. 11471150 e 1175 e 1792.
49 Tra questi Rizzi e Burnham, ma anche Shatchman: due personaggi che hanno avuto posizioni del tutto simili sono stati Rudolf Hilferding, sul versante socialista democratico, e Victor Serge, sul versante libertario.
50 Rubel riconosce di non essere l'unico a definire l'uRss uno Stato capitalistico: tra gli altri cita Pannekoek, Rühle, Bordiga, Cliff, Castoriadis. Cfr. Marx critique du marxisme, cit., p. 92.
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Marx e sul marxismo, ed inoltre rassegne storiche, bibliografie, traduzioni di inediti. I venti numeri sono oggi u[...]
[...]lddokumenten, dargestellt von M. Rubel, Rowohlt, Reinbek bei Hamburg 1975. Présentation a THOMAS HAMILTON, Les hommes et les moeurs aux EtatsUnis, Slatkine, Genève 1979.
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marxologica, almeno dal punto di vista dell'impegno editoriale. Oltre al Lexique de Marx, concepito per le éditions du Seuil e scritto con Louis Janover (alcune voci, si è visto, sono già pubblicate), Rubel sta concludendo il volume sulla Philosophie delle Oeuvres di Marx nella Pléiade: la pubblicazione è prevista per la metà del 1981. Ma l'impresa forse piú importante della sua carriera — logica ed impegnativa conclusione di oltre trent'anni di studi — è una MarxJubiläumseditioyc, un'edizione delle opere di Marx in occasione del centenario della sua morte (1983): quest'impresa è attualmente allo stato di progetto, e le difficoltà d'ordine sia materiale che intellettuale non mancheranno. Ma forse attualmente Maximilien Rubel è l'unica persona, in Occidente, dove non esistono Stati promotori di un'ideologia « marxista », a potere dirigere un lavoro cosí[...]