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Il segmento testuale O.N.M.I. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 4Entità Multimediali , di cui in selezione 2 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 244

Brano: [...] che durante il ventennio si è voluto attribuire all’O.N.M.l., presentata ed esaltata come un'ispirata scoperta del regime, elargita per « bontà del duce » alle madri italiane.

Quanto all’estero, molto in anticipo sull’Italia erano altri paesi: la Francia, con la legge fìoussel del 1874; la Danimarca, con la legge 1.3.1895; l'Inghilterra, col Children Aot del 1908; la Svezia, con la legge del 6.6.1902. Ma fu soprattutto il Belgio che ispirò l’O.N.M.I. italiana. Nel 1919 trovarono colà regolamentazione numerosi esperimenti e iniziative statali che avevano dato ottimi risultati prima della guerra. Furono così fissate definitivamente norme che riguardavano sale di allattamento, di refezione per gestanti e nutrici, nidi infantili, refezioni scolastiche, colonie marine e montane, ecc.. Dunque era semplicemente un dovere, per l'Italia, mettersi al passo con altri, più avanzati paesi e dare finalmente unità alle varie e benemerite iniziative precedenti che si sono ricordate. Anche perché, bisogna riconoscerlo, si trattava di iniziative settoriali[...]

[...]a per la prima volta una infima parte della spesa pubblica (pari all’1%) soltanto nel 1920 e tale percentuale rimase poi immutata fino al 1938. Non si andava più in là dei brefotrofi e questi erano in parecchi ca

si così vergognosamente condotti (a causa fors’anche della mancanza del supporto economico pubblico), da meritarsi definizioni quali: « la ripetizione della strage degli innocenti », « un continuo infanticidio », ecc..

Azione deIJ'O.N.M.I.

L’iniziativa fascista, tardiva rispetto a quelle di numerosi altri paesi e innestatasi su altre promosse già in precedenza in Italia, che dall’O.N.M.I. verranno assorbite o controllate, rientrava peraltro nei disegni di un regime che, nelle condizioni di miseria allora imperanti, non poteva pretendere dalle donne, soprattutto dalle meno abbienti, una procreazione intensiva senza un collaterale aiuto che andasse più a fondo dei superficiali e provvisoriamente allettanti « premi di natalità ».

Non sarebbe tuttavia esatto affermare che l’O.N.M.I. fu « un completo fallimento »; I suoi difetti erano basilari e non poterono essere corretti nemmeno nell'ultimo dopoguerra: l’eccessivo accentramento; la farragginosa regolamentazione (il decreto del 1929 era costituito da ben 238 articoli!); l’affidamento del controllo e dell’ispezione in buona parte a un volontariato di « visitatrici fasciste», non sempre competente come avrebbe dovuto essere. Non vi è dubbio che rO.N.M.I. non raggiunse tutto quanto si proponeva e, quel che fu realizzato, non lo fu mai sollecitamente. Però questo ente rappresentò il primo e più vasto tentativo di coordinamento fatto in Italia nel campo di un'assistenza che precedentemente si basava su iniziative concettualmente privatistiche.

Anche l’estensione dei consultori ostetrici e pediatrici dell'O.N.M.l. in zone precedentemente prive di ogni assistenza pubblica (o quasi) fu, in certi casi, un evidente progresso, in tempi nei quali l’assicurazione per tutti contro le malattie e la loro prevenzione non era nemmeno ipotizzata. Se davver[...]

[...]: sette milioni e mezzo di assistiti, tredici milioni e mezzo di assistenze, novemila istituti creati, somme spese: un miliardo. Ma analiticamente la situazione era assai diversa. Se può passare che nel 1926, primo anno di funzionamento dell’O.N.M.l., le gestanti assistite fossero soltanto 1.929, pari allo 0,01% di quelle di tutta Italia, nel 1934 questa percentuale era ancora molto bassa (11,8%) e corrispondeva a 168.021 gestanti assistite dall’O.N.M.I. contro 1.113.636 gestanti presenti nell'intero Paese. Nuovi concetti erano alla base dell’O.N.M.I.: l'assistenza considerata un aspetto della situazione sociale; il diritto di chi la chiedeva, riconosciuto come indiscutibile dalla società che doveva aiutarlo; l’assistenza privata controllata, coordinata, integrata dall’intervento pubblico. Questi moderni concetti erano però ostacolati dai difetti insiti nella costituzione stessa dell’O.N.M.l., alla quale nocque l’incapacità del fascismo di tradurre in atto il suo ambizioso progetto.

Il Commissario straordinario che dovette essere nominato nel 1931, denunciava onestamente, fra gli ostacoli che ritardavano la realizzazione delle finalità [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 243

Brano: [...]artito, coadiuvato da un capo di stato maggiore, mentre in ogni capoluogo di provincia operavano i Comandi federali.

« Il programma fondamentale dei Fasci giovanili di Combattimento — scriveva nel 1932 P. Caporilli, stimato autore "educativo" dell’epoca — è quello di creare nei giovani una profonda coscienza fascista che non può non derivare se non da una esatta comprensione dei comandamenti ideali e

Opera Nazionale Maternità e Infanzia

O.N.M.I.. Ente creato dal fascismo con legge 10.12.1925 e ulteriormente disciplinato con legge 18.5.1929, al fine di integrare e coordinare le varie forme di assistenza alle madri bisognose e all'infanzia abbandonata.

I precedenti

Indispensabile effetto collaterale della incessante campagna demografica, che costituì uno dei capisaldi della politica fascista (si veda la voce Celibato, Tassa sul), l'O.N.M.I., nonostante quel che si voleva far apparire, non fu iniziativa originale in Italia e tanto meno all’estero, dove il fascismo più si isolava e più pensava di costituire una fase di civiltà unica.

Quanto all’Italia, l’O.N.M.I. si fondò su un progetto che era stato elaborato dalla Commissione reale costituita nel giugno 1922. Iniziative finalizzate alla difesa e all’aiuto delle madri povere e dei loro bimbi, del resto, erano già sorte in precedenza. Basti ricordare la Cassa di maternità creata a Milano nel 1905.

Nel Testo unico delle leggi sanitarie del 1907, l'art. 10 stabiliva l’obbligo di concedere alle donne lavoratrici il tempo necessario per l’allattamento dei bambini, senza detrarlo dalle ore di lavoro; venne anche statuito l’allestimento di camere speciali per l’allattamento, che ebbero attuazione auasi s[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine O.N.M.I., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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