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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 247

Brano: Operazione « Radium »

può « richiedere il trasferimento in proprietà di immobili, quando questi siano soggetti a obblighi di bonifica o appaiano suscettibili di trasformazioni fondiarie ed utilizzazioni industriali strettamente attinenti all’attività agraria dell’istituto, ovvero occorrano per la costruzione di borgate rurali

o di centri di colonizzazione ».

Secondo queste linee programmatiche, l'attività dell’O.N.C. si indirizzò soprattutto alle opere di bonifica e di sistemazione montana e alle trasformazioni fondiarie agrarie, compiute, a seconda della maggiore o minore vastità del territorio da trasformare, con azione diretta, valendosi di mezzi propri (mediante la creazione di « aziende agricole », 52 dal 1919 in poi, ripartite nelle varie regioni d’Italia)

o con azione indiretta (attraverso la « quotizzazione » dei terreni, ossia la concessione, mediante speciali contratti di affitto o alienazione, di terre soggette ad immediata utilizzazione agraria).

Istituto nato, come sì è visto, nel periodo prefascista su istanze di sinistra, l’O.N.C. ebbe il suo massimo sviluppo negli anni del fascismo, in particolare negli anni Trenta, quando fu chiamata da Mussolini a partecipare al piano di « bonifiche integrali » e trasformazioni fondiarie promosso dal regime: sono di questo periodo i lavori di coIonizzazione e appoderamento compiuti nell’Agro Pontino (v. Paludi pontine).

« Si deve alle legioni rurali di ex combattenti inquadrate dall'Ente, ma guidate e sorrette dalla volontà indomabile del Duce

— così si legge nell 'Enciclopedia italiana (Appendice I) alla voce "Combattenti” — se in una plaga, che fu di desolazione e di morte, [...]

[...] indomabile del Duce

— così si legge nell 'Enciclopedia italiana (Appendice I) alla voce "Combattenti” — se in una plaga, che fu di desolazione e di morte, è sorta oggi una nuova provincia con le sue città, con le sue borgate rurali, con migliaia di poderi già in avanzata e crescente produzione, con decine di migliaia di lavoratori, trasformati da braccianti in coloni, e con un ricchissimo patrimonio zootecnico ».

Come nell'Agro Pontino, l'O.N.C. fu impegnata nel Tavoliere di Puglia, nel Basso Volturno e in altre zone: del Veneto, della Toscana, della Campania e del Lazio, per un comprensorio che alla fine del 1937 fu calcolato in oltre 450.000 ettari di bonifiche.

La « bonifica integrale »

L’ampiezza dell'azione svolta dall'O.N.C. nel lavoro di trasformazione fondiaria non può far dimenticare lo stato in cui versavano le masse contadine a seguito della politica di concentrazione capitalistica condotta dal regime, appena

mascherata dal programma di « bonifica integrale » magnificato dalle espressioni retoriche della stampa fascista.

« La cosiddetta "bonifica integrale" — scrive Emilio Sereni — [...] ha comportato, in generale, un accrescimento degli investimenti capitalistici nell’agricoltura. proprio là dove più forti erano i residui feudali nel regime della proprietà della terra (Agro Romano e Pontino, Sicilia, ecc.). In questo senso, la "bonifica integrale" accentua e generalizza, in Italia, la subordinazione della terra al capitale; promuove necess[...]

[...]della proprietà della piccola borghesia contadina, nelle condizioni create dalla dittatura fascista esso si svolge esclusivamente a profitto della grande borghesia capitalista, o addirittura degli antichi grandi proprietari fondiari, ormai strettamente legati ai gruppi dominanti del capitale finanziario » (Emilio Sereni, La questione agraria nella rinascita nazionale italiana, Roma, 1946, pp. 137138).

Ciò si verificò nell’Agro Pontino, dove l’O.N.C., ente dominato dai « magnati della terra e delle banche », vide aumentare in pochi anni, dal 1932 al 1938, l'estensione della sua proprietà da 23.488 a 44.326 ettari, a spese sia della piccola proprietà contadina sia di quei grossi proprietari che non erano legati alle alte gerarchie del regime.

Presidenti dal 1919 al 1945

Diamo qui di seguito l’elenco dei presidenti e dei commissari succedutisi all’O.N.C. dal 1919 al 1945, indicando nome e cognome, professione, periodo in cui ricoprirono la carica: Nicola Miraglia, professore, maggio 1919marzo 1923; Igino Magrini, avvocato, marzo 1923agosto 1924; Saverio Nasalli Rocca, generale, agosto 1924marzo 1926; Angelo Manaresi, onorevole avvocato, marzo 1926settembre 1926, commissario straordinario; Angelo Manaresi, settembre 1926settembre 1929; Valentino Cencelli Orsolini, onorevole, settembre 1929marzo 1935, commissario del governo; Araldo Crollalanza, onorevole, marzo 1935marzo 1943; Cesare Pi Ieri, avvocato, marzo 1943agosto 1943; Vincenzo Orsini, d[...]

[...]encelli Orsolini, onorevole, settembre 1929marzo 1935, commissario del governo; Araldo Crollalanza, onorevole, marzo 1935marzo 1943; Cesare Pi Ieri, avvocato, marzo 1943agosto 1943; Vincenzo Orsini, dottore, agosto 1943luglio 1944, commissario straordinario. Nel periodo della Repubblica di Salò fu nominato commissario Luigi Russo, dall’ottobre 1943 all’aprile 1945.

Secondo dopoguerra

Nel Secondo dopoguerra si sono succeduti al vertice dell’O.N.C. Giovanni Mira (v.), Oddo Marinelli (v.) e Vincenzo Cinquanta.

Posta dapprima sotto il controllo

del Ministero dell'Assistenza postbellica e successivamente del Ministero per l’AgricoItura e foreste, l’Opera ha ripreso (in una sfera di competenza necessariamente limitata dal sorgere di istituti aventi analoghe funzioni) i compiti di natura assistenziale e sociale che ne avevano favorito la creazione. Per questo, anche nel secondo dopoguerra l’O.N.C. è stata compresa fra gli enti pubblici di promozione economica ritenuti utili, attraverso l’agevolazione ai reduci, alla ripresa delle attiv[...]

[...]ovanni Mira (v.), Oddo Marinelli (v.) e Vincenzo Cinquanta.

Posta dapprima sotto il controllo

del Ministero dell'Assistenza postbellica e successivamente del Ministero per l’AgricoItura e foreste, l’Opera ha ripreso (in una sfera di competenza necessariamente limitata dal sorgere di istituti aventi analoghe funzioni) i compiti di natura assistenziale e sociale che ne avevano favorito la creazione. Per questo, anche nel secondo dopoguerra l’O.N.C. è stata compresa fra gli enti pubblici di promozione economica ritenuti utili, attraverso l’agevolazione ai reduci, alla ripresa delle attività civili, per lo sviluppo sociale del paese. Inoltre il legislatore, tenendo conto dell’esperienza dell’O.N.C. nel settore agrario, le ha affidato, nel quadro della legge 21.10.1950 n. 841 (la cosiddetta «legge stralcio»), il compito di attuare la riforma agraria nel territorio del VolturnoGarigliano e del Seie. È stata costituita a tale scopo, con decreto del Presidente della Repubblica 7.2.1951 n, 70, la Sezione speciale deH'Opera nazionale combattenti per la riforma fondiaria in Campania.

G.Gras.

Operazione « Radium »

Nel 1944 l’istituto del radio presso l'ospedale di Sant’Orsola di Bologna aveva in dotazione oltre un grammo di radium (destinato alla cura di malati gravissimi), quantitativ[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 246

Brano: Opera Nazionale per i Combattenti

scuole professionali, ecc.); inoltre li avrebbe agevolati attraverso il credito fondiario, artigiano e piccolo industriale, favorendo in modo particolare le cooperative composte da reduci.

Per quanto riguarda l’azione nel campo agrario, certo quella più importante e consistente e destinata, a differenza delle altre due, a durare nel tempo e a dare il volto definitivo dell’O.N.C., l'organizzazione era volta, come si legge nel testo del regolamento: « a) a costituire un patrimonio terriero; b) a metterlo in valore eseguendo tutte le opere che a tal fine risultino necessarie; c) a colonizzarlo ».

Alla base del procedimento di espropriazione caratteristico dell’Opera era il concetto della funzione sociale della proprietà: coloro che per incapacità, assenteismo o Inerzia tenevano i propri terreni in cattivo stato e quindi venivano meno all’interesse generale della buona coltivazione della terra, decadevano dal diritto di proprietà e dovevano lasciare il posto a chi possedeva volontà e mezzi per renderla produttiva. I terreni soggetti ad obblighi di bonifica o ad altre importanti trasformazioni colturali e lasciati dai proprietari in condizioni di abbandono o di insufficiente coltivazione, sarebbero stati espropriati a favore dell’O.N.C. e, in prosieguo di tempo, trasf[...]

[...]terreni in cattivo stato e quindi venivano meno all’interesse generale della buona coltivazione della terra, decadevano dal diritto di proprietà e dovevano lasciare il posto a chi possedeva volontà e mezzi per renderla produttiva. I terreni soggetti ad obblighi di bonifica o ad altre importanti trasformazioni colturali e lasciati dai proprietari in condizioni di abbandono o di insufficiente coltivazione, sarebbero stati espropriati a favore dell’O.N.C. e, in prosieguo di tempo, trasferiti ai combattenti che si fossero dimostrati capaci di realizzare, secondo i piani di miglioramento stabiliti dallo Stato, i lavori di valorizzazione e sistemazione agraria.

Ammiri is trazione

L'O.N.C. era amministrata da un Consiglio, composto prima da 9, poi da 11 e successivamente 15 membri, nominati con decreto reale su proposta del presidente del Consiglio dei ministri e scelti in parte fra ex combattenti esperti nelle questioni relative all’attività dell'ente, in parte fra tecnici rappresentanti dei ministeri delle Finanze, dei Lavori pubblici e dell’Economia nazionale. Fra i membri del Consiglio di amministrazione era nominato il presidente, con tutti i poteri di governo e di rappresentanza delI’Ente.

La struttura giuridica dell’O.N.C. doveva, secondo il legislatore, corrispondere[...]

[...]inati con decreto reale su proposta del presidente del Consiglio dei ministri e scelti in parte fra ex combattenti esperti nelle questioni relative all’attività dell'ente, in parte fra tecnici rappresentanti dei ministeri delle Finanze, dei Lavori pubblici e dell’Economia nazionale. Fra i membri del Consiglio di amministrazione era nominato il presidente, con tutti i poteri di governo e di rappresentanza delI’Ente.

La struttura giuridica dell’O.N.C. doveva, secondo il legislatore, corrispondere alla molteplicità e. vastità dei compiti previsti dal regolamento: pur nel rispetto dell’azione di controllo e vigilanza dello Stato, l’istituto avrebbe dovuto godere della massima libertà di azione e agilità nelle procedure, Ciò

che non si verificò allatto della realizzazione dei principi informatori dell’O'.N.C., venendo questa a mancare di ogni potere necessario a esprimere un’autonoma iniziativa politica, frenata com’era la sua attività dall’eccessiva burocratizzazione e dall’accentramento delle strutture.

II fascismo accentuò questi car[...]

[...]ndo la gestione dell’Ente a commissari del governo, come negli anni 19231924,

1926 e dal 1929 al 1935.

II presidente era coadiuvato da un direttore generale e assistito da un Consiglio con funzioni consultive, composto da 10 membri, scelti tra tecnici esperti in problemi inerenti alla trasformazione fondiaria e alla colonizzazione e tra funzionari dello Stato, in rappresentanza dei ministeri aventi particolare attinenza con l’attività dell'O.N.C..

Di particolare importanza erano gli organi previsti per procedere, sempre sotto la vigilanza del capo del governo, all’espropriazione dei terreni e alla loro devoluzione al patrimonio dell’Opera: il Collegio centrale arbitrale, avente sede in Roma presso la Corte di Cassazione, presieduto da un presidente di sezione della Corte e formato da un consigliere di Stato e da tre esperti

nelle discipline economiche e agrarie; e i Collegi provinciali, presieduti da un magistrato del Tribunale e composti, secondo il regolamento del 1919, da un rappresentante dell’O.N.C. e uno della controparte [...]

[...] all’espropriazione dei terreni e alla loro devoluzione al patrimonio dell’Opera: il Collegio centrale arbitrale, avente sede in Roma presso la Corte di Cassazione, presieduto da un presidente di sezione della Corte e formato da un consigliere di Stato e da tre esperti

nelle discipline economiche e agrarie; e i Collegi provinciali, presieduti da un magistrato del Tribunale e composti, secondo il regolamento del 1919, da un rappresentante dell’O.N.C. e uno della controparte interessata (ente pubblico o privato possidente) e, secondo i successivi regolamenti del 1923 e del 1926, dal capo dell’ufficio tecnico di finanza della provincia e da un agronomo abilitato all’esercizio professionale.

La procedura di espropriazione era così concepita: alla richiesta di trasferimento, comunicata ai proprietari e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale, seguiva la decisione del Collegio centrale che accertava la sussistenza delle condizioni necessarie per l'esproprio; emesso il decreto di trasferimento della proprietà, la liquidazione delle indennità era decisa, in prima istanza, dal Collegio provinciale e, in sede di appello, dal Collegio centrale.

L'azione agraria

Con il terzo regolamento (approvato con regio decreto legge 16.9.1926 n. 1606, convertito nella legge 16.6.

1927 n. 1100) l’azione agraria divenne l’attività centrale [...]

[...]ertava la sussistenza delle condizioni necessarie per l'esproprio; emesso il decreto di trasferimento della proprietà, la liquidazione delle indennità era decisa, in prima istanza, dal Collegio provinciale e, in sede di appello, dal Collegio centrale.

L'azione agraria

Con il terzo regolamento (approvato con regio decreto legge 16.9.1926 n. 1606, convertito nella legge 16.6.

1927 n. 1100) l’azione agraria divenne l’attività centrale dell'O.N.C..

Ouesta, è scritto nel regolamento, « ha lo scopo di concorrere allo sviluppo economico ed al migliore assetto sociale del paese, provvedendo principalmente alla trasformazione fondiaria delle terre ed aH’incremento della piccola e media proprietà, in modo da accrescere la produzione e favorire l'esistenza stabile sui luoghi di una più densa popolazione agricola ». A tal fine l’Opera

246



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 245

Brano: [...] del personale e spesso mancanza di quello indispensabile al funzionamento, a causa soprattutto del sistema impostato, dalla legge, sul volontariato; mancanza di tassative e chiare disposizioni per dare all’Opera poteri di controllo contro la continua fioritura di organismi e talvolta persone che perseguivano i fini dell'Opera stessa; legge istitutiva (del 1925) in alcuni punti incerta, tanto da dar luogo ad erronee interpretazioni. Il relatore concluse che in complesso la creazione dell’Opera, anziché suscitare sviluppo e coordinamento delle attività assistenziali, aveva troppo spesso suo malgrado determinato un movimento di contrazione ed isolamento. (Cfr. Origini e sviluppo deH'Onmi, Roma, 1936).

Non si può dire che, col passare degli anni, tali difetti scomparissero del tutto, o almeno venissero sensibilmente attenuati. Tra l'altro, come naturale conseguenza della considerazione nella quale il regime fascista teneva la donna, in cui vedeva essenzialmente una « fattrice », in sede nazionale e provinciale le cariche dell'O.N.M.L, qu[...]

[...] e dell’infanzia ». Veniva così soppressa l’opera che, bene o male, aveva funzionato per ben cinquantanni. II patrimonio e le sue funzioni furono trasferiti alle Regioni, alle Province e ai Comuni, a seconda dei casi. Il contributo statale (che nel 1976 sarà di oltre 70 miliardi), fu assegnato ai predetti enti locali che vennero così del tutto a sostituirsi alla vecchia ed elefantesca istituzione.

I.Va.

Opera Nazionale per i Combattenti

O.N.C.. Ente pubblico fondato in Italia nel 1917 per favorire il reinserimento dei reduci della Prima guerra mondiale nelle attività civili e per aumentare, nello stesso tempo, la produttività della loro potenziale forza lavoro.

Origini e finalità

Il progetto di costituzione del l’O.N.C. maturò nel corso dell’ultimo anno della Prima guerra mondiale e fu Io sbocco di una serie di idee, proposte e istanze legate allo slogan « la terra ai contadini », nel quale si riassumevano i motivi principali dell’agitazione contro il carattere parassitario e assenteista della proprietà terriera. Quando, dopo la rotta di Caporetto, il governo dovette affrontare i problemi della propaganda e dell’assistenza alle truppe combattenti, per cercare di sedare i motivi di malcontento del contadinosoldato (che costituiva più del cinquanta per cento delle forze impiegate al fronte), varò, su proposta [...]

[...]icurative gratuite a favore dei militari e si provvide all’istituzione di un ente pubblico, avente personalità giuridica e gestione autonoma, per « provvedere all’assistenza economica, finanziaria, tecnica e morale dei combattenti superstiti » (art. 5). Il militare (in questo primo decreto, solo i soldati e I sottoufficiali; poi, con decreto del

1918, anche gli ufficiali) avrebbe avuto la facoltà, alla cessazione della guerra, di chiedere la conces* sione di prestiti e la liquidazione anticipata della polizza, a condizione di reinvestirne il valore in « strumenti di produzione e di lavoro ». Mentre, verso la fine del 1918, una commissione nominata dal governo iniziava i lavori per studiare la realizzazione di questo piano assistenziale, fu rivolto un appello al paese per ottenere un contributo finanziario: la risposta fu consistente, tanto che in tre anni la somma raccolta raggiunse i sessanta milioni di lire.

Dal decreto del 1917, che poneva le basi del nuovo organismo assistenziale, dovettero però passare due anni prima che quest[...]

[...]ento e le funzioni dell’Opera nazionale per i combattenti ». Nel ribadire i fini assistenziali già genericamente enunciati nel decreto precedente, il regolamento fissava in via definitiva le linee essenziali del programma dell’istituto, basato sull’attività diretta a promuovere, mediante l’assistenza, « le condizioni tecniche, economiche e civili » necessarie « per la maggiore produttività delle forze di lavoro della nazione ». L’assistenza era concepita in rapporto con il problema nazionale della produzione e vista quindi non come fine, ma come mezzo per la ricostruzione economica del paese. Di qui la necessità che all'azione assistenziale, dettata dalle più immediate esigenze dei reduci, subentrasse in un secondo tempo l’attività diretta al loro inserimento nella vita sociale e alla loro fattiva collaborazione alla rinascita della nazione.

Le funzioni dell’O.N.C. furono divise in tre settori di attività: agrario, sociale e finanziario. L’O.N.C. avrebbe assistito i combattenti nella ripresa della loro attività economica e professionale (mediante la concessione di assegni, l’organizzazione di corsi di apprendistato e di perfezionamento, l’attrezzamento di

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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine O.N.C., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---Agraria <---fascismo <---fascista <---Araldo Crollalan <---Armata U <---Armata U S <---Cesare Pi Ieri <---Corte di Cassazione <---Diritto <---Discipline <---Ferdinando Rozzi <---Gazzetta ufficiale <---Gian Giuseppe Palmieri <---Giovanni Ferdinando Gar <---Luigi Russo <---Nicola Miraglia <---O.N.M.L <---Oddo Marinelli <---Saverio Nasalli Rocca <---Tesoro Francesco Saverio Nitti <---Valentino Cencelli Orsolini <---Volturno-Garigliano <---appaiano <---artigiano <---assenteismo <---capitalista <---d'Azione <---dell'Assistenza <---dell'Opera <---italiana <---nell'Agro <---siano



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