Brano: [...]e di Fossano.
Riacquistata la libertà dopo il 25.7.
1943, fu tra gli organizzatori della Resistenza fiorentina. Nel 1944 venne inviato con Cesare Collini a Pistoia quale ispettore della Delegazione Comando Brigate Garibaldi. Dopo la liberazione della città, fu il primo segretario della Federazione comunista pistoiese.
O.LP.
Organizzazione per la liberazione della Palestina. Organizzazione unitaria delle forze politiche palestinesi, I’O.L.P. si propone di ricostituire uno Stato indipendente nel territorio della Palestina (v.) riunendo gli abitanti che ne sono stati cacciati e quelli che ancora vi risiedono, quale minoranza oppressa dallo Stato di Israele (v.). Nata come coalizione di resistenti in patria e all’estero, l’O.L.P. ha gradualmente assunto il carattere nuovo e originale di uno « Stato senza territorio », introducendo nel diritto internazionale prassi politiche inedite e di grande rilevanza. A differenza di un qualsiasi governo in esilio, l’O.L.P. si regge infatti su una rappresentanza parlamentare, ha avuto riconoscimenti internazionali, ha proprie unità militari, dispone di rappresentanti ufficiali in numerosi paesi, svolge attività economiche, compie prelievi fiscali su quanti si riconoscono in essa, ecc.. L’O.L.P. esercita così una giurisdizione di fatto su oltre 3,5 milioni di palestinesi che risiedono in vari paesi (Giordania, Siria, Libano, Gaza, Golfo Arabico, Iraq, Egitto, nonché in paesi europei e americani).
Uno « Stato senza territorio » L'Organizzazione per la difesa della Palestina, secondo un rapporto del quotidiano americano The Wall Street Journal (estate 1980) è una organizzazione bene finanziata, con un proprio bilancio che supera quello di diversi piccoli Stati membri dell’O.N.U.. L’O.L.P. possiede imprese che vanno da una compagnia belga di voli charter a fabbriche di vestiti, calza[...]
[...]re 3,5 milioni di palestinesi che risiedono in vari paesi (Giordania, Siria, Libano, Gaza, Golfo Arabico, Iraq, Egitto, nonché in paesi europei e americani).
Uno « Stato senza territorio » L'Organizzazione per la difesa della Palestina, secondo un rapporto del quotidiano americano The Wall Street Journal (estate 1980) è una organizzazione bene finanziata, con un proprio bilancio che supera quello di diversi piccoli Stati membri dell’O.N.U.. L’O.L.P. possiede imprese che vanno da una compagnia belga di voli charter a fabbriche di vestiti, calzature, mobilio. Inoltre sono gestiti dall’O.L.P. o
spedali, un’agenzia di stampa, stazioni radio e così via.
L’O.L.P. non si finanzia solo attraverso i contributi dei paesi arabi dell’O.P.E.C. (v.) e altri aiuti internazionali di vario tipo, ma anche attraverso una specie di prelievo fiscale compiuto nei confronti delle molte centinaia di migliaia di palestinesi che lavorano nei vari paesi. Queste « tasse » vanno dal 3 al 6 per cento del reddito lordo. I versamenti sono volontari, ma quasi nessuno si rifiuta di farli. In certi paesi come il Kuwait le trattenute a favore dell’O.L.P. vengono effettuate dai datori di lavoro. Si valuta che le entrate annuali dell’O.L.P. ammontino a circa mezzo miliardo di dollar[...]
[...]a solo attraverso i contributi dei paesi arabi dell’O.P.E.C. (v.) e altri aiuti internazionali di vario tipo, ma anche attraverso una specie di prelievo fiscale compiuto nei confronti delle molte centinaia di migliaia di palestinesi che lavorano nei vari paesi. Queste « tasse » vanno dal 3 al 6 per cento del reddito lordo. I versamenti sono volontari, ma quasi nessuno si rifiuta di farli. In certi paesi come il Kuwait le trattenute a favore dell’O.L.P. vengono effettuate dai datori di lavoro. Si valuta che le entrate annuali dell’O.L.P. ammontino a circa mezzo miliardo di dollari. Questo denaro serve anzitutto per finanziare le unità di guerriglia e l’acquisto di armi. I gruppi di combattimento dell’O.L.P. comprenderebbero 5.000 uomini. Questo denaro serve inoltre per assistere i famigliari superstiti dei caduti, che si valutano (tra donne e bambini) in circa 25.000 persone. Nelle imprese industriali devono inoltre essere procurati posti di lavoro ai membri delle organizzazioni di combattimento.
Il Gruppo industriale Samed amministra 33 piccole e grandi fabbriche con circa 7.500 dipendenti e un reddito complessivo valutato in circa mezzo milione di dollari.
La rete ospedaliera comprende 12 ospedali con circa 1.000 addetti. Molti palestinesi vengono accolti in università russe, americane e[...]
[...]iali devono inoltre essere procurati posti di lavoro ai membri delle organizzazioni di combattimento.
Il Gruppo industriale Samed amministra 33 piccole e grandi fabbriche con circa 7.500 dipendenti e un reddito complessivo valutato in circa mezzo milione di dollari.
La rete ospedaliera comprende 12 ospedali con circa 1.000 addetti. Molti palestinesi vengono accolti in università russe, americane e di altri paesi.
Nascita dell'O.LP.
L’O.L.P. fu costituita durante il primo Congresso nazionale palestinese, svoltosi il 28.5.1964 a Gerusa lemme, allora sotto giurisdizione giordana. Dei 388 delegati partecipanti, 242 provenivano dalla Giordania e 146 da altri paesi (Siria, Libano, Gaza, Golfo Arabico, Iraq, ecc.). Nel corso del congresso fu votata la Carta nazionale palestinese, nella quale erano indicate le linee direttrici che dovevano guidare l’azione del popolo palestinese nella riconquista della patria. Nella stessa occasione venne eletto presidente dell’O.L.P. Ahmed Shuqueiri, di tendenza moderata. Fu inoltre deciso che il Consi[...]
[...]il 28.5.1964 a Gerusa lemme, allora sotto giurisdizione giordana. Dei 388 delegati partecipanti, 242 provenivano dalla Giordania e 146 da altri paesi (Siria, Libano, Gaza, Golfo Arabico, Iraq, ecc.). Nel corso del congresso fu votata la Carta nazionale palestinese, nella quale erano indicate le linee direttrici che dovevano guidare l’azione del popolo palestinese nella riconquista della patria. Nella stessa occasione venne eletto presidente dell’O.L.P. Ahmed Shuqueiri, di tendenza moderata. Fu inoltre deciso che il Consiglio nazionale fungesse quale « Assemblea nazionale temporanea » fino alle elezioni da farsi entro due anni.
II 10.8.1964 Shuqueiri presentò un progetto per istituire un’Armata di liberazione palestinese. L’anno successivo l’O.L.P. iniziò una campagna politica contro il governo monarchico della Giordania (dove si trovava rifugiata la maggior parte dei profughi), accusandolo di voler liquidare la Resistenza palestinese. Tale campagna continuò nel 1966, rischiando di provocare una rottura irreparabile.
Dopo la « Guerra dei 6 giorni » (dicembre 1967), vinta da Israele contro la R.A.U. e la Giordania (che perse la Cisgiordania, compresa la
città di Gerusalemme), la maggioranza del Comitato esecutivo dell’O.L.P. reclamò le dimissioni di Shuqueiri, accusandolo di non aver saputo organizzare la lotta armata nei territori[...]
[...]o il governo monarchico della Giordania (dove si trovava rifugiata la maggior parte dei profughi), accusandolo di voler liquidare la Resistenza palestinese. Tale campagna continuò nel 1966, rischiando di provocare una rottura irreparabile.
Dopo la « Guerra dei 6 giorni » (dicembre 1967), vinta da Israele contro la R.A.U. e la Giordania (che perse la Cisgiordania, compresa la
città di Gerusalemme), la maggioranza del Comitato esecutivo dell’O.L.P. reclamò le dimissioni di Shuqueiri, accusandolo di non aver saputo organizzare la lotta armata nei territori occupati dagli israeliani e all’interno della stessa Israele. Nel marzo 1968 il Comitato esecutivo dell’O.L.P., riunitosi a Beirut (Libano), decise di creare un nuovo Comitato nazionale palestinese di 100 membri, la metà dei quali appartenenti alle organizzazioni di resistenza o ai sindacati, e l’altra metà composta da personalità indipendenti. Contribuì all’affermazione della nuova linea la vittoria militare riportata dai guerriglieri di al Fatah (v.) insieme alle truppe giordane contro gli israeliani, il 21 marzo nella battaglia di Karameh.
Nel luglio 1968 l’O.L.P. adottò una nuova Carta nazionale che dedicava maggiore attenzione al problema del rapporto fra palestinesi e governi arabi. Il docume[...]
[...]i a Beirut (Libano), decise di creare un nuovo Comitato nazionale palestinese di 100 membri, la metà dei quali appartenenti alle organizzazioni di resistenza o ai sindacati, e l’altra metà composta da personalità indipendenti. Contribuì all’affermazione della nuova linea la vittoria militare riportata dai guerriglieri di al Fatah (v.) insieme alle truppe giordane contro gli israeliani, il 21 marzo nella battaglia di Karameh.
Nel luglio 1968 l’O.L.P. adottò una nuova Carta nazionale che dedicava maggiore attenzione al problema del rapporto fra palestinesi e governi arabi. Il documento, ribadendo da un lato l’autonomia del movimento di liberazione della Palestina, affermava dall’altro che la Resistenza palestinese non intendeva interferire negli affari interni dei singoli paesi arabi.
Sotto la guida di Aratat L’1.2.1969 il V Congresso dell’O.L.P. elesse come nuovo presidente Yahya Hammudah e come responsabile del Comitato esecutivo (corrispondente al governo) Yassir Arafat (v.), capo del movimento al Fatah. Questa organizzazione di combattimento, che si era dimostrata la più forte nel corso della resistenza, si assicurò l’elezione di 33 suoi rappresentanti sui 100 membri del Comitato nazionale, al cui interno assunse in tal modo una posizione egemonica.
Quando, nel giugno 1970, fu reso pubblico un progetto degli Stati Uniti per dirimere « pacificamente » (ma di fatto a spese dei palestinesi) il conflitto araboisraeliano nel Medio O[...]
[...] assicurò l’elezione di 33 suoi rappresentanti sui 100 membri del Comitato nazionale, al cui interno assunse in tal modo una posizione egemonica.
Quando, nel giugno 1970, fu reso pubblico un progetto degli Stati Uniti per dirimere « pacificamente » (ma di fatto a spese dei palestinesi) il conflitto araboisraeliano nel Medio Oriente (Piano Rogers), progetto che incontrò l’approvazione dell’Egitto, della Giordania e, naturalmente, di Israele, l’O.L.P., che non era neppure stata ammessa ai negoziati, si oppose, I dirigenti di al Fatah cercarono tuttavia di non trasformare in rottura il loro contrasto con il re di Giordania Hussein e sottoscrissero con questi un accordo di pace (13.10. 1970).
Dopo la guerra araboisraeliana detta del Kippur (ottobre 1973) l’O.L.P. dovette rivedere la propria linea d’azione, abbandonando l’attacco frontale armato contro Israele
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