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Il segmento testuale Nomi è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 81Analitici , di cui in selezione 4 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Orazio Barbieri, La leggendaria liberazione di Firenze ad opera del popolo fiorentino in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1954 - numero 7 - luglio

Brano: [...]ni e Leo Negro, aveva preparato lo sciopero in tutti i particolari attraverso un profondo lavoro fra i lavoratori della Galileo, della Pignone, dei Tabacchi, del Gas, dell'Arrigoni, della Ginori, della Superpìla, della Cipriani e Baccani, del Vallecchi a Empoli e a Prato. Le tabacchine gettarono manifestini in faccia al capo della Provincia Manganiello che era andato a tentare di dissuaderle. Quasi ovunque i lavoratori ottennero miglioramenti economici e promesse di cessazione della guerra. Incapaci di contenere l'odio popolare e lo sdegno dei giovani delle classi 19232425, che si rifiutavano di rispondere al bando di Graziani, i fascisti operarono il 22 marzo il secondo massacro di giovani renitenti. Non si trattava di combattenti nè di rivoluzionari, ma di ignari giovani, semplici operai e contadini, che imploravano di aver graziata la vita. Nel freddo mattino del 22 marzo al Campo di Marte, fra lo spavento delle giovani reclute che i fascisti avevano obbligato ad assistere all'eccidio, i cinque giovani: Antonio Raddi di 20 anni, Guido [...]

[...]ella insurrezione parteciparono a Firenze anche i compagni Francesco Leone e Antonio Roasio (Silvati) (che con il compagno Giuseppe Rossi costituivano il triumvirato insurrezionale), insieme ai compagni fiorentini Mario Fabiani, Guido Mazzoni, Giulio Montelatici, Dino Saccenti e tanti altri.
Ora, pure alla distanza di dieci anni, il ricordo mi riporta agli ultimi giorni turbinosi dell'occupazione nazista e a quelli della liberazione della città. Nomi cari di compagni e di amici caduti, volti equivoci di fascisti rimasti in città per l'ultima bisogna, figure oscure di guastatori tedeschi, vie, piazze, giorni indimenticabili in ognuno dei quali c'è stato un dramma, un episodio di eroismo, un gesto di solidarietà, un atto di tradimento, si rianimano come cose presenti.
Il rombo dei cannoni degli alleati si udiva già in città. Le brigate partigiane che operavano sui monti circostanti erano scese nei dintorni più prossimi di Firenze con una rapida marcia di avvicinamento: la «Lanciotto» e la «Sinigaglia» dal Pratomagno e dal San Michele sceser[...]



da Franco Cagnetta, Inchiesta su Orgosolo. Parte terza: Orgosolo moderna in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1954 - 9 - 1 - numero 10

Brano: III
ORGOSOLO MODERNA
La politica militarecoloniale che dal 1880 colpisce Orgosolo è soltanto la manifestazione più visibile, la forma della politica economicacoloniale che dal 1880 la borghesia imperialista italiana conduce contro Orgosolo e, largamente, contro tutta la Sardegna pastorale.
L'economia pastorizia sarda, e particolarmente, quella della Barbagia pu) essere considerata da quel tempo sino ad oggi — e con pro
prietà di termine una economia di tipo coloniale.
Abbiamo visti i caratteri « primitivi » dell'azienda pastorale sarda. Dobbiamo qui precisare che non si tratta più di un'azienda primitiva vera e propria, una azienda, cioè, che vive in un mercato naturale o di baratto, ed il cui territorio è chiuso, limitato al paese. Si tratta, invece, di una azienda già in pieno immessa nell'epoca moderna: che vive in un mercato artificiale, che ha bisogno di denaro, ed il cui territorio è vastissimo : il mercato finanziario, il mondo.
Da quando la borghesia italiana introduce la proprietà privata nelle terre di pascolo che, conseguen[...]

[...]emente in Barbagia; lo hanno nelle mani solo piccoli prestatori e piccoli commercianti che lo danno, in modo usurario, in cambio di prodotti: latte, lana, formaggio, pelli, carni ecc.
È da quando la borghesia italiana (trasformatasi in imperialista) mette piede in Barbagia, il 1880 circa, con i primi industriali caseari, che il denaro, affluendo in maggior misura di prima e sempre più richiesto dai proprietari di terre diviene il motore dell'economia di Barbagia.
Da quel momento la locale economia prende l'aspetto tipico di una economia coloniale.
L'industriale caseario, dal 1880, giunge in Barbagia in cerca di materie prime — latte soprattutto — che può acquistare a prezzo più
INCHIESTA SU ORGOSOLO 213
basso che altrove perché il denaro qui scarseggia. Egli, dal 1880, si preoccupa di impiegare il minimo di capitali: non costruisce caseifici sul posto, non porta lavoro, non accresce la ricchezza locale: incetta latte, lo ammassa sotto forma di pasta appena lavorata (per conservarla), e lo invia in continente dove questo si lavora. Né si preoccupa poi di riversare neppure in parte in Bargabia i profitti che ricava.
Come [...]

[...]LO 213
basso che altrove perché il denaro qui scarseggia. Egli, dal 1880, si preoccupa di impiegare il minimo di capitali: non costruisce caseifici sul posto, non porta lavoro, non accresce la ricchezza locale: incetta latte, lo ammassa sotto forma di pasta appena lavorata (per conservarla), e lo invia in continente dove questo si lavora. Né si preoccupa poi di riversare neppure in parte in Bargabia i profitti che ricava.
Come si vede é una economia coloniale classica : di tratta.
Le condizioni per la creazione di monopoli locali sono qui oltremodo favorevoli e la creazione di essi avviene seconda modi classici della economia coloniale: possedendo un capitale d'inizio, pagando presto e con certezza il latte, l'industriale caseario ha facilmente ragione dei piccoli concorrenti: usurai, piccoli commercianti. L'abbondanza del latte e la larghezza del territorio non gli fanno neppure temere molto i grandi concorrenti: ossia gli altri industriali caseari. La spartizione della Sardegna tra pochi di essi (Locatelli, Galbani ecc.) avviene — come nella economia coloniale in modo « abbastanza » pacifico.
Ma vediamo invece, ora, la situazione del pastore.
Il pastore, obbligato a pagare sempre più in denaro il pascolo, non trovando il denaro con facilità se non dall'industriale, é costretto sempre più a sottostargli. Il pastore é una figura economicamente debole di fronte all'industriale: nell'ambito dello Stato non conta quasi nulla, mentre molto conta l'industriale. Il pastore si assume la parte passiva, il lavoro: si fa solo custode e mungitore delle pecore; cede invece all'industriale la parte attiva, la possibilità di guadagno: il prodotto. Nel momento principale del mercato — nella determinazione del prezzo del latte — o l'industriale impone personalmente il suo prezzo o, per suo conto, lo impone lo Stato. Il pastore, che pur é l'attore principale, non prende parte se non formalmente in questa determinazione. Il prezzo è legato sp[...]

[...] prospettiva finale è, ancora, la disoccupazione. E così i pastori — categoria tipicamente «conservatrice », perché da millenni abituata alla sola pastorizia — non hanno convenienza di emigrare, di muoversi: rimangono in paese.
Potrebbe sembrare, a prima vista, che a questo nuovo processo, comune a tutti i pastori di Barbagia, il paese di Orgosolo si sottragga, poiché è l'unico, l'ultimo che non risulti ancora conquistato dallo Stato e dalla economia imperialista. La proprietà privata delle terre per pascolo non è molta; il territorio comunale estesissimo; gli industriali caseari che incettano il latte non sono visibilmente presenti nel paese : pochi centri di raccolta esistono ai margini del territorio di Orgosolo.
INCHIESTA SU ORGOSOLO 215
Ma la sottrazione del paese alla economia imperialista è soltanto illusoria. I pastori di Orgosolo, seminomadi — per ragioni climatiche — per la meta dell'anno e cioè per l'inverno, sono costretti ad andare nei territori circostanti, cioè in terre private di pascolo che pagano in denaro. L'accerchiamento del territorio di Orgosolo da parte della economia imperialista fa sottostare per metà il paese a questa economia. La introduzione stessa della proprietà privata di terre di pascolo — sia pur in forma meno pronunciata che altrove — introduce, ancora, nel paese, il cavallo di Troia della economia imperialista. Sempre piú, dalla guerra 191518, ma specialmente, dalla guerra 193943, i pastori di Orgosolo sono costretti sempre più a ricorrere, per il denaro dei fitti del pascolo, agli industriali.
Dalla fine di questa ultima guerra il processo di proletarizzazione dei pastori, comune a tutta la Barbagia, ha cominciato a manifestarsi con crescente progresso in Orgosolo. Si può dire che dal 1943 — e per la prima volta nella storia di Orgosolo — si sia andata verificando la creazione di una nuova classe, diversa da quelle tradizionali de « sos meres » e « sos terraccos »: un proletariato p[...]

[...]va classe è molto importante per Orgosolo: crea una svolta storica, apre un'epoca nuova.
Dal 1943 Orgosolo, come non mai prima, è un paese scisso in due: un paese antico e moderno. Esso vive nella sua antichissima storia ma è entrato anche nella storia contemporanea; il suo territorio è ancora il territorio del paese, ma si è dilatato al territorio nazionale, mondiale.
Studieremo l'azione di questa nuova classe creatasi di recente, che ha fisionomia singolare e già dimostra possibilità di spezzare una storia millenaria, di introdurre nel paese il più profondo rinnovamento.
**(
La situazione coloniale del paese di Orgosolo in seno allo Stato italiano è una situazione coloniale due volte aggravata : e per il colonialismo economico, comune a tante altre zone d'Italia; e per il colonialismo militare proprio (almeno per intensità) solo al paese di Orgosolo. Una così grave, estrema forma di oppressione imperialista comporta — con urgenza — la necessità di « liberazione » del paese, l'interesse comune e generale ad una totale « liberazione ». Si può dire che il problema del paese di fronte allo Stato, dal 1880 ad oggi, sia stato
216 FRANCO CAGNETTA
sempre, essenzialmente, il problema di una liberazione « nazionale » o, più esattamente « paesana », e di una liberazione « sociale » dall'oppressione che si approfondisce se[...]

[...]se dalla crescente oppressione dello Stato. E il momento della «liberazione» indistinta, torbida, terrorista, individuale.
Dal 1943, con la comparsa di un proletariato pastorale la storia dei tentativi di questa liberazione si modifica profondamente.
II proletariato pastorale risente dell'oppressione « paesana » come ogni classe del paese; in maggior misura di ogni altra, risente l'oppressione « sociale ». È la classe ai limiti del processo economico, quella che non ha niente da perdere ma tutto da guadagnare : é la classe storicamente destinata a prendere le redini di tutto il locale movimento di liberazione:
Naturalmente il proletariato pastorale non può di certo dirigere od operare da solo nella liberazione: é una classe appena nata, allo stato di una disgregazione più che di una formazione; non discende da un processo lineare (come quello del proletariato industriale) in cui vi é un nemico diretto — l'industriale : discende da un processo confuso in cui vi sono molti nemici — il proletariato del pascolo, il pastore concorrente — di[...]

[...]Orgosolo in una scala assai ridotta bisogna riferirsi su scala mondiale a ben più vaste situazioni che possono ritrovarsi tra i popoli coloniali dell'Africa e dell'Asia. Il comunismo orgolese presenta singolari identità con ìl comunismo di quei paesi coloniali.
Ciò che crea un terreno « naturale » per il comunismo in Orgosolo é costituito, innanzitutto, da due particolari condizioni:
INCHIESTA SU ORGOSOLO 219
1) La prima é una situazione economica comune, per es., in alcune zone e popolazioni africane: l'economia locale é basata sul comune uso del pascolo. La proprietà privata, oltre che veramente estranea, é estremamente nociva alla vita del paese. L'antica abitudine al pascolo comune, il patriarcale « comunismo » (e tale é infatti l'antico termine locale) é lo sfondo per il moderno comunismo :
Tottu dipende dae sa facenda
de non esser comune sa sienda (1).
E ancora:
Podimus sas delizias antigas
nos cherinde in su mundu gosare?
Basta per?) in comune lascare
terrinos e produttos e fatigas (2).
2) Probabilmente non esiste in tutt'Europa popolo che, come quello orgolese, per millenni abbia soff[...]

[...] contadino, l'ideologo del proprietario terriero, dell'industriale, dello Stato é « figura » meno diffusa in Sardegna che in continente: non esiste, o quasi nell'isola un forte strato ed una forte organizzazione di questi intellettuali. L'intellettuale sardo proviene, generalmente, dalle classi medie. Per ragioni di millenario dominio « straniero » queste non hanno mai avuto (e non hanno) la possibilità di farsi una vera e propria consistenza economica, una forte spina dorsale economica; sono sempre in pericolo di ritornare alle condizioni dei pastori e dei contadini. Non esistono pertanto le condizioni stesse perché l'intellettuale abbia una vera e propria consistenza culturale, una forte spina dorsale culturale che li distacchi e li ponga, apertamente e coscientemente, contro il pastore e il contadino. Ma l'intellettuale sardo delle classi medie — l'intellettuale « tradizionale » — é una tragica figura di intellettuale coloniale. Tenuto dallo Stato italiano in condizioni di suddito, di subalterno coloniale, generalmente egli é affetto da un complesso di inferiorità colon[...]

[...] forte complesso di evasione (fuggire in continente!) lo assale di continuo, e si alterna con il desiderio, e l'impotenza, di non uscire dalla propria terra. Egli cerca di mettersi a paro con la cultura del continente, egli conosce e rimugina le più astruse teorie del continente, ma con questo va sempre più perdendo contatto con la sua terra, non sa più che cosa sono i pastori e i contadini. Contenuto provinciale e forma cosmopolita sono la fisionomia più comune dell'intellettuale sardo « tradizionale ». E questa fisionomia, rivelatrice di una crisi profonda, per la stessa debole costituzione di questo intellettuale, non si rivolta (come dovrebbe) contro lo Stato — se non con proteste platoniche — ma, generalmente, contro il proprio stesso popolo. Trovando base nella propria origine di classe, questo intellettuale riversa la propria inferiorità non sullo Stato ma sul pastore e il contadino : lo studente, il giornalista si fa l'ideologo dei nemici del pastore e contadino, l'avvocato pensa solo a fare affari sul pastore, sul contadino. Se uno di questi intellettuali riesce, come avviene qualche volta, ad entrare [...]

[...]n Orgosolo i legami che ha il proletariato pastorale e tutto il paese con il movimento nazionale e internazionale degli operai, dei contadini, degli intellettuali; ha sviluppato in difesa di Orgosolo una campagna contro i soprusi statali, polizieschi e burocratici; ha sottolineato la necessità di pace, di abbandono del terrorismo individuale, dei delitti ecc. e la improrogabile necessità (perché questo si ottenga) che vi sia lavoro, progresso economico, trasformazione della struttura del paese nel quadro della lotta per l'Autonomia e la Rinascita di tutta la Sardegna (8). Questa azione è stata determinante nella formazione di « intellettuali » comunisti, di « dirigenti politici » comunisti locali.
Ma non si deve intendere questa azione come una azione venuta dall'esterno, una azione di « importazione ». Essa è stata « possibile »: è stata soltanto — e soprattutto — un approfondimento, un inquadramento della azione sviluppata immediatamente, direttamente da comunisti locali. L'intellettuale ed il dirigente politico comunista orgolese formatosi in paese da dopo l'ultima guerra è degno di attenzione: egli
(8) cfr. il di[...]

[...] lotta da individuale e sanguinosa in latta civile, pacifica e collettiva. Bisogna che comincino i giovani ad abbandonare qualsiasi spirito di avventura e gli uomini a non cercare nella ribellione individuale la soluzione. La lotta politica è certo più difficile perché non richiede soltanto coraggio ma intelligenza, studio, preparazione, lettura; richiede che noi facciamo respingere da tutti il banditismo e unire tutti invece per la rinascita economica, per la libertà di lottare contro la politica dei veri e grandi banditi della nostra isola e della nostra nazione, per costringerli
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ad attuare il piano di rinascita, per rispettare l'autonomia, per applicare la legge uguale per tutti. Il banditismo provoca sofferenze terribili a tutti e noi siamo contra queste sofferenze. Non è la rivolta anarchica, individuale ma l'applicazione di una politica giusta che ci può salvare. Con i banditi Orgosolo ha pochi amici e molti che ci odiano; con una politica giusta Orgosolo ha milioni di fratelli dalla Fiat ai feudi siciliani, dalla Cina a Berlino. Allora si che potremo vincere la nostra battaglia per la civiltà ».
Ustica
« Egregio Signor Maresciallo,
La prego di scusarmi se con la presente oso disturbarlo. Ma data la sua condizione di Co[...]

[...]egnato civilmente ai suoi persecutori per scontare la ingiusta condanna.
Mi ritengo fortunato di potere per primo pubblicare la biografia di un uomo « nuovo » orgolese.
(9) Nel soggiorno in Orgosolo nella sua casa, io ho avuto occasione di potere con sultare le sue carte, i suoi quaderni. Essi danno un esempio delle difficoltà, della volontà, del coraggio dell'« autodidatta » orgolese. Ecco, ad es., il sommario di un quaderno:
1) Elenco di pronomi, nomi e verbi in italiano.
2) « Parole sconosciute ». Seguono molte pagine (« ostile = nemico; caotico = confuso; avorio = dente di elefante; opportunista = nemico sfavorevole; Golgota = Calvario; rugiada = selene; guisa = modo, maniera; stizza = ira; ecc.).
3) Elenco di nomi, pronomi, verbi in francese e tedesco (per es.: padre = per; madre = mer; Genitori = Le ;paran; nonno = graper; ecc.).
4) Note di geografia (I mari d'Italia, i monti d'Italia, i fiumi d'Italia).
5) Nomi di personaggi mitologci greci e latini (Totefagia, Proserpina, Agenorea, Agerona, Anaideia Antirtide ecc.).
6) Brani di mitologia (Fabulino = dio della parola; Fecondità = aver figli; ecc.).
7) Leopardi. Canto del pastore errante per l'Asia.
8) Poesia sarda di Pittanu Moretti contro i preti.
9) Pagine di diario sulla morte di sua madre.
10) Poesia sarda (« Lettera ad un amico ossia un compagno scritta dall'esilio »).
11) Appello dall'esilio al paese del banditismo. «Uomini e donne, vecchi e giovani e famiglie, voi che avete visto e tuttora vedete il fiore della gioventù vilmente assassi[...]



da Osvaldo Bayer, Il cimitero dei generali prussiani in KBD-Periodici: Belfagor 1984 - 3 - 31 - numero 2

Brano: [...].

Lascio la parte più solenne del cimitero ed entro in un limbo: le tombe dei soldati. Centinaia e centinaia di morti allineati, come in fila per una parata. Solo che stanno in orizzontale e non c’è musica. E non ci sono nemmeno uccellini gorgheggianti e pianti. Soli con una luce grigia che si riflette fra nubi senza forma. Le lapidi sono corrose dal tempo. Fra poco finiranno nell’anonimato. Solo con un certo sforzo si possono ricostruire dei nomi: Anton Mayer, 17 anni; Eberhard Schmit, 18 anni; Josef Kronhuber, 20 anni. Centinaia di lapidi, ma in nessuna frasi come «mai con la frivolezza della plebe » (la plebe è frivola ma è quella che viene mandata al fronte), o come «a te l’immortale corona dell’onore». È strano» d’inverno le tombe restano per mesi coperte dalla neve e al posto delle lapidi ci sono dei buchi naturali, come se un calore interno sciogliesse una

o due dita di quella neve. È solamente una differenza di temperatura o c’è qualcosa di più, una protesta calda come il sangue o un grido disperato per uscire da sotto terra[...]

[...]ficiali della nave da guerra argentina « Libertad ». (Nei cantieri di Brema vengono costruite le fregate per l’Argentina, un affare importante che deve essere curato con attenzione attraverso le relazioni pubbliche). Il giorno del ricevimento, un numeroso gruppo di studenti tedeschi si mette di fronte alla nave da guerra argentina ed inalbera uno striscione con una sola parola: mòrder. Ci sono 63 tedeschi « desaparecidos » in Argentina dal 1976. Nomi come Massera, Lambruschini, Astiz, Lombardo, Alberto Lorenzo Padilla (il comandante della « Libertad ») e posti come la Scuola Meccanica delle Forze Navali, la Base Navale di Mar del Piata, la Base Navale di Bahia Bianca sono ormai un triste simbolo in tutto il mondo. La reazione degli ufficiali e dei cadetti argentini contro la manifestazione silenziosa fu immediata: scesero dalla nave e aggredirono a suon di botte e di calci gli studenti tedeschi, dei quali la metà erano donne. Costoro non risposero agli insulti ed alle botte ma mantennero spiegato per tutto il tempo il mòrder. Più tardi, g[...]

[...]i misfatti; e c) venga inviata una relazione alla Commissione in un termine massimo di 60 gg., sulle misure prese per mettere in pratica le raccomandazioni espresse nella presente risoluzione.

3. La Commissione darà comunicazione di questa Risoluzione nella

1 Qui il generale Videla commette un falso marchiano nella comunicazione alla oea: il cadavere di Rosa Ana è stato esumato appena PII dicembre 1982 e si trovava in una tomba sotto la denominazione N.N. (Ved. « Clarìn » e « La Prensa », 12.12. 1982).IL CIMITERO DEI GENERALI PRUSSIANI

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Relazione Annuale del?Assemblea Generale della Organizzazione degli Stati Americani in conformità con Part. 9 (bis), comma c, iii dello Statuto della Commissione; la Commissione stessa, in considerazione delle misure adottate dal Governo, potrà modificare la decisione adottata ».

Il comandante della Base Navale di Mar del Piata era l’ufficiale di vascello J. J. Lombardo, che poi divenuto contrammiraglio fu il comandante delle operazioni navali sul fronte delle Malvine. Il nostro uffic[...]

[...]e di opere sociologiche, una eccellente stilista della lingua tedesca, una donna incredibilmente buona verso gli esseri umani e verso gli animali, e per tutta la vita impegnata a costruire un mondo migliore ». Rosa, colei che scrisse questa frase: « Libertà per i sostenitori del governo, i membri di un partito anche di maggioranza non è libertà. Libertà è sempre e solo la libertà di chi pensa in modo diverso».

Con gli anni si seppe tutto. I nomi dei militari assassini divennero pubblici. I componenti i gruppi paramilitari ebbero sorti diverse. Alcuni vennero assassinati dai loro stessi compagni d’arme, come « traditori ». La democrazia di Weimar fu assai debole con loro, parlamentò, accettò, protesse. Il risultato fu che la maggior parte di loro tornò allo scoperto con Hitler facendo anche carriera. Il comandante Hoss, per esempio, entrò nel 1933 nelle ss; diventerà il comandante del campo di concentramento di Auschwitz. È finito sulla forca il 16.4.47.

Nel cimitero dei generali prussiani sono seppelliti alcuni di quegli ufficiali[...]

[...]ar fu assai debole con loro, parlamentò, accettò, protesse. Il risultato fu che la maggior parte di loro tornò allo scoperto con Hitler facendo anche carriera. Il comandante Hoss, per esempio, entrò nel 1933 nelle ss; diventerà il comandante del campo di concentramento di Auschwitz. È finito sulla forca il 16.4.47.

Nel cimitero dei generali prussiani sono seppelliti alcuni di quegli ufficiali dei « Freikorps », nelle tombe di famiglia. I loro nomi non compaiono nelle lapidi. Perfino i loro figli ne hanno vergogna. Tutte quelle uniformi, quelle fiaccolate, quei cordoni dorati ed argentati, quelle coccarde, i galloni e le spalline, la tattica e la strategia e le mappe, tutti quei chepi e quei baschi inclinati, quel parlare d’onore e di senso dell’onore, di episodi di valore, quell’arroganza e quell’orgoglio, tutta quella puntigliosità, tutta quella vanità ed eleganza per poi massacrare col calcio di un fucile una meravigliosa testa femminile o per far percorrere un’assurda via crucis ad una ragazza paralitica.

Entro nel recinto specia[...]



da Raimondo Bultrini, [1a p] [Mario Amato] Da anni seguiva i casi più scottanti. [5a p] Voleva interrogare oggi un fascista «pentito» in KBD-Periodici: l'Unità - Nuova serie - Edizione nazionale 1980 - - giugno - 24

Brano: [...]o le indagini sui crimini di destra.
La prova più dura. l'inchiesta sulla riorganizzazione di «Ordine nuovo», avviata nella primavera del '79 dalla procura di Rieti. Amato aveva raccolto altre prove e trasferito tutto a Roma, accusando di ricostituzione del disciolto partito fascista otto persone, «cervelli» e manovali di un'organizzazione che, secondo il magistrato, «teorizzava l'alleanza tra terroristi rossi e neri per combattere il sistema». Nomi di spicco: tra i quali il braccio destro di Franco Freda, Claudio Mutti.
Basandosi su cavilli giudiziari, la Sezione istruttoria presso la Corte d'Appello, nell'estate dello scorso anno, ordinò la scarcerazione di tutti gli indiziati. Amato impugnò la sentenza: non era d'accordo che tornassero in circolazione. Ma non la spuntò. Che la ragione fosse dalla sua parte, lo testimonieranno drammaticamente gli eventi. Uno degli imputati scarcerati, Sergio Calore, alla seconda settimana di libertà, venne accusato d'essere a capo del «commando» che uccise «per errore» il giovane romano Antonio Leandr[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Nomi, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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