Brano: [...] giustifica storicamente. I culti asincretisti offrono una risposta inefficace e sterile ai nuovi bisogni delle società indigene. Di fronte a una situazione del tutto nuova, essi restano nel cerchio chiuso del magismo arcaico: sono socialmente improduttivi. Dunque l'asincretismo precede Storicamente il sincretismo. Si dà il caso, del resto, di culti magici (asincretisti) formatisi indipendentemente dall'urto dei bianchi. E' il caso dei Tiv della Nigeria (20), degli Ascianti (21), di alcuni fra
i movimenti sopra accennati. Si tratta di movimenti religiosi sorti in seguito a tensioni, epidemie, crisi o trasformazioni interne.
Ma è ora di chiedersi quali siano i fattori che presiedono al sorgere del sincretismo distinto dall'asincretismo. Ed è bene osservare quanta varie manifestazioni si possano includere nel termine « sincretismo».
Si finirà per fraintenderne il significato, se si pensa al « sincretismo» come ad un «data» matematico di cui si possano ben misurare e pesare le componenti in maniera statica. Infatti il sincretismo in Africa[...]
[...]ce il grande movimento rhodesiano coevo della profetessa Lenshina (1954), antistregonista e antifeticista, di guarigione, antimissionario, deve molte sue caratteristiche alla formazione presbiteriana della fondatrice, alla sua esperienza personale di «morte» e resurrezione, alla visione di Dio da lei ricevuta (29). Inoltre i movimenti e i profeti possono influenzarsi fra loro: per es. ciò é avvenuto per le (( sette spirituali » del Ghana e della Nigeria (30).
Altre volte noi conosciamo movimenti religiosi che si pre
sentano come effervescenze solitarie: questo può anche dipendere da insufficienza di notizie, se mancano studi storici dettagliati e
locali circa i precedenti e gli eventuali sviluppi. Ignoreremmo
gli importanti precedenti delle attuali chiese separatiste del Nyassa se non avessimo lo studio fondamentale di Shepperson;
ignoravamo i precedenti delle attuali chiese separatiste del Kenya prima che Welbourn non ce ne avesse reso nota in dettaglio la storia.
Come s'è detto e meglio si vedrà oltre, vi sono movimenti sincreti'st[...]
[...]1961, 248270.
(30) BAETA 1961, 130.
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forme tradizionali, spesso riducendo fortemente il loro contenuto cristiano. Questa recrudescenza di forme religiose neotradizionali in certi culti nuovi può anche presentarsi come un aspetto particolare e complementare di una situazione religiosa più complessa, nella quale trovano posto, accanto a un culto neotradizionale, movimenti cristianizzati d'adattamento. Nel Ghana stesso, in Nigeria, accanto a culti neotradizionalisti di guarigione fioriscono chiese o sette nativiste. Sarebbe importante stabilire se vi sia un qualche rapporto di complementarità fra gli uni e le altre, e quali siano le differenze d'ambiente (anche sociologico) che le caratterizza. Il culto Yakan o Dede fiori fra il Sudan e l'Uganda dal 1890 al 1920 sotto influenza mahdista. E' una religione di guarigione, per la quale bevendo un'acqua magica si guariva dalle malattie. Ma insieme, ad opera del profeta Rembe, il culto ha ricevuto un'impronta emancipazionista, gli iniziati al culto credevano di rendersi im[...]
[...] di sviluppo economico e sociale non è se non l'interiorizzazione dei valori europei... Costoro (dell'élite) sono acculturati, e non pensano più la loro tradizione con mentalità d'africani, ma con mentalità occidentale» (50). Resta dunque, per dopo l'indipendenza, il problema di scegliere la giusta via dell'integrazione culturale. Lo sviluppo attuale delle numerose chiese indipendenti e sette sincretiste nei paesi di recente indipendenza (Ghana, Nigeria, Costa d'Avorio, Congo, ecc.) indica che notevoli problemi religiosi accompagnano l'esistenza delle popolazioni africane e — come diremo — gravi problemi sociali trovano nuovamente un'espressione religiosa, anche dopo risolto il problema politico. Tali chiese e sette indicano, ancora una volta, qual'è la via scelta — almeno nel campo religioso — per l'integrazione: la via è quella di altrettante creazioni spontanee e autonome, di altrettante sintesi nuove fondate sulla tradizione e sul rinnovamento. In tal senso le nuove religioni indicano una scelta che vale sul piano dell'intera cultura. [...]
[...]un'altra possibile risposta delle culture native alla civiltà occidentale, la quarta risposta (54). Alludo ai movimenti d'imitazione indiscriminata della civiltà occidentale da parte indigena, con ripulsa della propria. Questa reazione, la più precaria di tutte, é anche la più perniciosa. Sekou Touré ha parlato, a questo proposito, di una « mentalità da colonizzati (esprit colonisé) e di perdita della personalità (55).
Il caso degli Anang della Nigeria sudorientale, studiato dal Messenger (56), é eloquente. Fra gli Anang (prov. di Calabar) si diffuse nel 1930 il movimento degli Spiritualisti, i quali, ispirati dallo (( Spirito Santo», entravano in convulsione, si rotolavano in terra, parlavano lingue. Lo Spirito Santo derivante dal cristianesimo era reinterpretato magicamente come potenza capace di guarire i malati, di assicurare benessere, longevità e ogni altro bene a chi ne fosse posseduto. E' il medesimo fenomeno che s'é prodotto nella setta Arathé dei Kikuyu, in quella dei «Tremolanti » congolesi (Mpeveyalongo), nelle sette spiritual[...]
[...]insieme religioso: a tal punto l'interpenetrazione dei bisogni sociali e deligiosi é radicata nelle culture dell'Africa Nera.
Si va dunque profilando una tensione fra masse rurali e città, fra cultura tradizionale ed élites europeizzate. Jean Rouch ha ben mostrato in casi dettagliati come le culture tradizionali reinterpretano a modo loro fatti, istituzioni, persone proprie della civiltà secolarizzata ed europeizzante delle città. I Songhay del Niger hanno dal 1926 aggiunto al pantheon tradizionale dei loro spiriti, o geni, o divinità, la categoria degli Hauka, che rappresentano la ((forza » della civiltà occidentale. Essi includono personaggi come Gamma: (( le gouverneur », «le générale Malia », «le roi des juges », « le guerrier », «le commandant mauvais», ((le caporal de garde », ecc. Questo processo di mitizzazione delle autorità e dei personaggi di tipo occidentale corrisponde a una tendenza diffusa in Africa. Gli Hauka dei Songhay sono giunti ad imporsi fino alla Gold Coast (83). Fra i Songhay il processo di mitizzazione culminava n[...]
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