Brano: [...]Ma per questo l'Europeo, che ha conosciuto e conosce il morso delle passioni, dovrebbe domarle e sopprimerle (non già tentare di soddisfarle). Adario gli suggerisce: « E...] si tu veux devenir le Roi de tout le monde, tu n'auras qu'à t'imaginer de l'estre, et tu le seras » (DL, 206).
3. La società dei selvaggi è una società anarchica, in primo luogo, nel senso classico di dvapxfa: condizione di un popolo senza capo. Come scrive il contemporaneo Nicolas Perrot, che visse a lungo nella Nouvelle France, quei popoli non conoscono l'obbedienza: « Le père n'oseroit user d'authorité envers son fils, ny le chef, de commandement sur son soldat [ ... ] »8. Ma Lahontan pensa all'Europa: introdotta in Europa, l'anarchia segnerebbe la fine di quei ministri dello Stato e del Vangelo contro i quali si rivolgevano il suo odio e il suo desiderio di vendetta. La tirannide di quei ministri nasce infatti sotto la protezione delle leggi. $ quanto dirà Sade: « Ce n'est
8 N. PERROT, Mémoire sur les moeurs, coustumes et religion des sauvages de
l'Amérique Septentrional[...]
[...]ue tout ce qu'on voit, tout ce qu'on connoît est lui, qu'il subsiste sans bornes, sans limites, sans figures; ce qui fait qu'ils le trouvent en tout, et lui rendent hommage en tout 23.
Certo il giudizio di Lahontan non trova riscontro nella tradizione dei primi viaggiatori, da Cartier (« Cedict peuple n'a aucune créance de Dieu qui vaille ») a Champlain (« [Ils] ne sçavent que c'est d'adorer et prier Dieu, vivans comme bestes bruttes »), fino a Nicolas Perrot, cronologicamente assai vicino a Lahontan (« Il est constant qu'ils ne suivent pour ainsy dire aucune religion ») 24. Ma questa stessa ignoranza di ogni cerimonia e culto monoteistico, già notata da Champlain (« Chacun le [Dieu] prioit en son coeur, comme il vouloit ») e deplorata nelle relazioni dei Gesuiti 25, era presentata ora nella prospettiva positiva di un pluralismo o di un universalismo religioso. Quali che siano state in realtà la forma e i limiti in cui
22 Origin and Traditional History of the Wyandotts, Toronto, 1870, cit. da H. P. Biggar nel commento della sua ediz. di J. CARTIE[...]