Brano: [...]ioni. Era chiaro cioè che la Germania subordinava le proprie ambizioni ai risultati del conflitto: fin quando la Wehrmacht avesse trionfato, nessun obiettivo era troppo azzardato. Tuttavia, dopo la sconfitta della Francia, l'euforia della vittoria fu sottolineata anche da concessioni propagandistiche che, dopo la rinuncia all’invasione dell’Inghilterra, rispondevano a più motivate ragioni di opportunità politica.
Convergevano nello slogan del N.O.E. le motivazioni razzistiche, geopolitiche e militariste che rappresentavano le diverse componenti dell'imperialismo nazista;
elementi che avevano trovato eco e preparazione in un lungo processo di incubazione teorico e dottrinale (dal profetismo di Moeller vari den Bruck e di Oswald Spengler alla « dottrina di Monroe per l'Europa » di Cari Schmitt) e nei ripetuti piani di aggressione predisposti e già prima dello scatenamento della guerra realizzati dalla Wehrmacht (con VAnschluss austriaco e con la distruzione della Cecoslovacchia), in concomitanza con la politica di penetrazione economica[...]
[...]teva all’Europa intera la « solidarietà nel lavoro », vale a dire l'assorbimento della disoccupazione, si alludeva alla deportazione e al reclutamento forzato della manodopera per il Reich.
L'ambivalenza tra la nuda proclamazione della realtà dello sfruttamento e deH’asservimento alla Germania e il mascheramento propagandistico degli obiettivi tedeschi fece costantemente corpo con la gestione tattica e opportunistica della parola d'ordine del N.O.E.. Mentre veniva accentuata la necessità di concentrare tutte le forze aH'interno di una Grossraumwirtschaft (economia del grande spazio), come area integrata dominata dalla Germania, il N.O.E. veniva presentato nei confronti degli európei anche come J’argine lungo il quale costruire la difesa contro il bolscevismo, e questo già assai prima dello scatenamento dell’aggressione contro ('Unione Sovietica (giugno 1941). Jl N.O.E. veniva presentato cioè come il momento di integrazione che avrebbe consentito ai paesi europei, ancorché occupati dalla Germania, di sopravvivere. Prima condizione di sopravvivenza era il contributo al
la difesa (e più tardi alla lotta) nei confronti dell’U.R.S.S..
Una volta vinta la battaglia contro il bolscevismo, la Germania avrebbe ricompensato i popoli europei secondo una scala di valori all’interno della quale concedere maggiore o minore autonomia: maggiore ai popoli dell’Europa occidentale (salvo i territori destinati a essere immediatamente annessi al Grande Reich), minori ai po[...]
[...]ocessi violenti di snazionalizzazione) .
L’incertezza degli obiettivi finali doveva impedire alla Germania di vincolarsi in inopportune promesse, ma anche stimolare il collaborazionismo nelle popolazioni occupate, facendo balenare la speranza di riconquistare un qualche peso specifico in seguito alla compartecipazione alla vittoria tedesca.
Non è qui il luogo di seguire tutte le vicende e gli sviluppi che accompagnarono la formulazione del N.O.E.. Basta averne sottolineato la duplice funzione: politicopropagandistica, di copertura dei veri obiettivi del Terzo Reich, obiettivi che andavano molto al di là della aggressiva politica annessionistica deH’impero germanico durante la Prima guerra mondiale; e al tempo stesso di strumento per convogliare sotto la direzione del Reich nazista la concentrazione di tutte le forze dei territori occupati, agitando insieme, con la pratica del terrorismo ideologico e poliziesco, minacce di vendetta e lusinghe di mitigazione della condanna, in quella alternanza di verità e di menzogna, di brutalità e di[...]