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Il segmento testuale Monaco di Baviera è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 41Entità Multimediali , di cui in selezione 7 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 330

Brano: Salvataggio patrimonio artistico

cui la legge demandava la facoltà di autorizzarne l'esportazione), tempestato da urgentissime e perentorie sollecitazioni da parte di Ciano e, tramite questi, di Mussolini. Il tira e molla sembrava ancora in corso quando, sul finire del giugno 1938, il Discobolo veniva accolto con grande festa, alla presenza del Fuehrer in persona, nella Gliptoteca di Monaco di Baviera, presentato dalla stampa dell’Asse come munifico dono del duce del fascismo al camerata germanico. Al caso Discobolo si affiancarono centinaia di casi simili, fra i quali particolarmente illuminante quello relativo al “Ritratto di gentiluomo” del Memling, opera di eccezionale importanza storicoartistica appartenente al principe Carlo Andrea Corsini di Firenze, della quale Ciano con lettera urgente delI’11.6.1941 (e l'urgenza sembra essere caratteristica costante di questo tipo di interventi) chiedeva a Bottai, « per desiderio del Fuehrer », il permesso di esportazione, addirittura in esenzion[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 257

Brano: [...]te da giovani studenti universitari, il gruppo della Weisse Rose si oppose al nazismo, più che per una presa di posizione politica, ispirato da motivazioni di carattere eticoreligioso.

Fin dalla primavera del 1942 la rivolta contro la persecuzione razziale e lo sdegno morale per i crimini perpetrati dai nazisti contro la dignità deM’uomo furono all'origine dell’attività propagandistica svolta da un gruppo di giovani studenti delTUniversità di Monaco di Baviera, capitanati dai fratelli Sophie e Hans Scholl. Successivamente, con l’aiuto del professore Kurt Huber, docente di filosofia e di psicologia della stessa università e sotto l’incalzare degli eventi bellici, l’attività del gruppo si fece sempre più intensa ed esplicita. NeH’inverno 194243, in concomitanza con i rovesci militari all’Est (la resa di Stalingrado), essa arrivò all’appello al sabotaggio e a incitare il popolo tedesco a separarsi dal regime nazista per restaurare il buon nome della Germania offeso dall’imperialismo e dai misfatti del nazionalsocialismo, e per promuovere il reinserime[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 220

Brano: [...]nare un pericoloso oppositore

e, nello stesso tempo, tutti coloro che per il loro passato^ avrebbero potuto rappresentare un'alternativa alla direzione del Partito.

C.Gh.

Klee, Paul

N. a Munchenbuchsee (Svizzera) il 18.12.1879, m. a Muralto (Lucerna) il 29.6.1940; pittore.

Figlio di un insegnante di musica, arte che avrà gran posto anche nella sua vita, nel 1898 Paul Klee decise di darsi alla pittura e si iscrisse all’Accademia di Monaco di Baviera. Qui cominciò a lavorare, alternando alla produzione artistica viaggi in Italia e in Francia, ricerche grafiche e studio dei classici. Strinse rapporti di amicizia con Kandinskij, Franz Marc e altri coi quali nel 1911 diede vita al gruppo Blaue Reiter (v. Espressionismo). A Parigi frequentò Delaunay e l’ambiente cubista. Nel 1914, a Monaco, fu tra i fondatori della Neue Munohner Sezession. Viaggiò poi a lungo in Tunisia, scoprendo « definitivamente » il colore, come testimoniano i suoi diari. Allo scoppio della Prima guerra mondiale Klee fu chiamato alle armi nell’esercito tedesco. Destinato [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 537

Brano: [...]olo tedesco. Per giunta, l'apparato propagandistico e terroristico del regime seppe sfruttare il disorientamento e il senso di smarrimento prodotti dalle sconfitte sul fronte orientale per una ulteriore campagna antibolscevica, tendente a galvanizzare nella difesa contro l’oriente le forze residue materiali e morali del popolo tedesco.

In questa situazione, tanto più significativo e coraggioso fu perciò

il gesto di quei giovani studenti di Monaco di Baviera, riuniti nel circolo della Rosa Bianca, che nell’inverno del 1943, sotto l’impressione di Stalingrado, dalla resistenza passiva giunsero all’appello aperto al sabotaggio contro la guerra e contro il nazismo e all'incitamento alla ribellione, spinti come erano da sdegno profondo per la barbarie del nazismo e per le colpe da esso commesse verso il popolo tedesco e il mondo intero, e ispirati da convinzioni eticoreligiose piuttosto che da un consapevole orientamento politico.

Come sempre, feroce fu la repressione che si abbatté anche su questo gruppo: il 22.2.1943, a quattro



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 345

Brano: [...]sponsabile del massacro di Filetto.

Terminata la guerra, l’ex ufficiale nazista (che nel corso del conflitto aveva raggiunto il grado di maggiore) si era messo a studiare teologia ed era diventato sacerdote, senza per questo rinunciare ai suoi legami con i suoi antichi commilitoni, ma anzi partecipando regolarmente ai raduni neonazisti. Divenuto collaboratore del cardinale Faulhaber, fece una rapida carriera: vicario generale della diocesi di Monaco di Baviera e Preising fin dal 1962, il 14.9.1968 Defregger fu nominato ve

Manifesto firmato dalle Federazioni del P.C.I., del P.S.I. e del P.S.I.U.P. che invitano gli abitanti di Filetto a non concedere il perdono chiesto dal Defregger (estate 1969)

Il vescovo Defregger celebra la messa in oócasione di una manifestazione (Schleching/Baviera, 12.8.1969)

scovo da Paolo VI, nonostante che da un anno fosse stato aperto un procedimento penale a suo carico (a Francoforte sul Meno), in quanto responsabile della strage di Filetto.

Nel 1967, allorché dal governo italiano venne trasmessa alle autorità[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 195

Brano: [...]o per una causa di giustizia ».

Dopo T8.9.1943, occupata l’Italia dai tedeschi e diviso il territorio nazionale, in parte liberato dagli angloamericani e in parte sotto il dominio nazista, ciò che restava degli impianti radiofonici (distrutti per il 90 per cento dai bombardamenti), passò in mano alle autorità militari. Quando Mussolini, liberato dai tedeschi, il 18.9.1943 volle ripresentarsi alla ribalta, dovette farlo parlando dalla radio di Monaco di Baviera.

Il 21.2.1945, nell’Italia liberata l’E.I.A.R. si trasformò nella R.A.I. e passò alle dipendenze del ministro delle Poste e telecomunicazioni.

Lo « spettro »

Il 6.10.1941, durante la consueta trasmissione serale di Mario Appelius si inserì improvvisamente nella stessa lunghezza d'onda, con grande sorpresa dei radioascoltatori, una voce estranea, di provenienza ignota e tuttavia perfettamente comprensibile, che con tono fermo e con la massima disinvoltura si mise a discutere con l’Appelius. Gli ascoltatori e lo stesso oratore fascista rimasero allibiti. In realtà si trattava della voc[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 1

Brano: D

Dachau

Città di circa 25.000 abitanti a pochi chilometri da Monaco di Baviera (Germania Federale), vi ebbe sede uno dei primi e più famigerati campi di concentramento della Germania nazista.

Storia del campo

Un mese dopo la presa del potere Hitler varò la legge del 28.2.1933 mirante a eliminare « legalmente » qualsiasi forma di opposizione al nazismo. Tre settimane più tardi, il 21.3.1933, il quotidiano di Monaco « Mùnchner Neuesten Nachrichten » dava notizia che il primo campo di concentramento era sorto, praticamente alle porte della città che era stata culla del nazismo.

A costruire il lager, sul perimetro di una vecchia fabbrica di munizioni, furono adibit[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Monaco di Baviera, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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