Brano: [...]stetica riconosciuta all’ideologiastruttura della poesia dantesca non la si debba altresì riconoscere aH’ideologiastruttura della poesia socialistica del Maiakovski e Brecht.
Prima di concludere, ci par degna di ricordo un’altra analisi estetica materialistica, che non è dii Antonio Gramsci, ma che rivela anch’essa un nuovo moderno senso del metodo materialisitiicostorico : la definizione della natura del tipico artistico accennata da Giorgio Malenkov nel Rapporto al XilX Congresso del Partito comunista dell’URSS. « Creando le immagini artistiche — egli dice — i nostri artisti, scrittori, lavoraGalvano Della Volpe
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tori dell’arte devono ricordare sempre che tipico non è tanto ciò che s’incontra più di frequente, quanto piuttosto ciò che più completamente e acutamente esprime l’essenza di una determinata forza sociaile. Nella concezione marxistaleninista tipico non significa affatto una sorta di media statistica; la (tipicità corrisponde all’essenza di un dato fenomeno' storicosociale, essa non si identifica col più diffuso, col p[...]
[...]male (metafora, simbolo) alla superstizione decadente, estetistica, di un universale « fantastico », coopera a cogliere e fissare quel carattere di intellettualità dell’arte in genere senza la cui ammissione non è possibile, sappiamo per quel che precede, fondare con rigore filosofico una Estetica materialistica o idea che si dica di un Realismo socialista.
Sono, dunque, due saggi di analisi estetica materialistica, quello gramsciano e quello malenkoviano, che cooperano, attraverso la soluzione di problemi diversi, a uno stesso risultato: la dimostrazione del carattere intellettuale (concreto) dcH'opera d’arte e però della dipendenza organica548
Gli interventi
di questa dalia storia, dalla società. Lanalisi gramsciana, in quanto analisi del rapporto (organico) di struttura e poesia nella Commedia (un principio di rivoluzione nella critica dantesca e letteraria in genere; a cui resta di tanto inferiore il posteriore tentativo di T. S. Eliot, celebrato dai nostri ultimi dantisti, di rivalutare l’alegoria del 'poema sacro in base alla [...]
[...]rivoluzione nella critica dantesca e letteraria in genere; a cui resta di tanto inferiore il posteriore tentativo di T. S. Eliot, celebrato dai nostri ultimi dantisti, di rivalutare l’alegoria del 'poema sacro in base alla distinzione superficiale, psicologica, di « struttura emotiva » e « impalcatura allegorica » o intellettuale che « rende possibile » la prima «senza» che sia necessaria la «comprensione» di essa stessa, la seconda!). L’analisi malenkoviana, in quanto suggeritrice della intellettualità della metafora per la sua partecipazione a processi di tipizzazione.
Dobbiamo, tuttavia, concludere che, anche quando spunti teorici come i precedenti siano sviluppati e ragionati fino in fondo e insomma sistemati, ci troviamo ancora ad aver risolto solo un aspetto del complesso problema estetico materialistico: e cioè il problema del legame organico dell’opera d’ante con la società e con la storia tramite il carattere intellettuale di essa opera d’arte (donde poi la sua pienezza umana: che essa è, si è visto, tanto ragione o intelletto, qu[...]