Brano: [...]ne infatti alla coscienza dell'inutilità dell’acquisizione di alcuni diritti civili, quando manchino le condizioni oggettive economicosociali per il loro reale esercizio. La polemica contro i movimenti tradizionali dei neri americani diventò perciò violenta, al pari di ^quella contro gli illuminati liberali bianchi che riducono tutto il problema alla fine della discriminazione razziale nelle scuole, nei ristoranti, nei bus. In altri termini, con Malcolm X maturò per la prima volta nella storia del movimento nero una rivendicazione mossa da presupposti rivoluzionari. Su queste basi, al ritorno negli Stati Uniti egli intensificò la sua azione per estendere l’influenza dell’ O.U.A.A. conferendole un connotato di « nazionalismo nero militante » su tutti i fronti della lotta politica e sociale. Pur trattandosi di un’organizzazione minoritaria, gli avversari fiutarono il pericolo della sua esistenza e le sue possibilità di rapida espansione.
Malcolm X (a destra) si incontra con Martin Luther King (Washington, marzo 1964)
Erano gli anni in cui [...]
[...]movimento nero una rivendicazione mossa da presupposti rivoluzionari. Su queste basi, al ritorno negli Stati Uniti egli intensificò la sua azione per estendere l’influenza dell’ O.U.A.A. conferendole un connotato di « nazionalismo nero militante » su tutti i fronti della lotta politica e sociale. Pur trattandosi di un’organizzazione minoritaria, gli avversari fiutarono il pericolo della sua esistenza e le sue possibilità di rapida espansione.
Malcolm X (a destra) si incontra con Martin Luther King (Washington, marzo 1964)
Erano gli anni in cui gli Stati Uniti conoscevano le forme più aperte di violenza politica. John Kennedy (v.) era stato assassinato a Dallas e il nuovo presidente Johnson seguiva tortuosamente la via del riconoscimento dei diritti civili ai neri. Altre organizzazioni nere si erano integrate, riconosciute come «buone» perché predicavano la nonviolenza, ed erano riuscite a convogliare i ceti benestanti della comunità nera verso forme di collaborazione. Malcolm X invece aveva lacerato il tessuto di ipocrite convenienze, gu[...]
[...] gli anni in cui gli Stati Uniti conoscevano le forme più aperte di violenza politica. John Kennedy (v.) era stato assassinato a Dallas e il nuovo presidente Johnson seguiva tortuosamente la via del riconoscimento dei diritti civili ai neri. Altre organizzazioni nere si erano integrate, riconosciute come «buone» perché predicavano la nonviolenza, ed erano riuscite a convogliare i ceti benestanti della comunità nera verso forme di collaborazione. Malcolm X invece aveva lacerato il tessuto di ipocrite convenienze, guardava ai neri diseredati e sfruttati e aveva commesso l’imperdonabile errore di mettere il dito sulla piaga dell’imperialismo e del capitalismo, per quanto queste due espressioni non ricorressero mai nel suo vocabolario. Contro di lui si scatenò così una violenta campagna di stampa, mentre i militanti dell’O.U.A.A. venivano sottoposti a pressioni di ogni genere, spesso arrestati dalla polizia o fatti oggetto di attentati da parte di « ignoti ».
Intuendo che si era arrivati a una stretta, in quegli stessi giorni Malcolm X dichiara[...]
[...]errore di mettere il dito sulla piaga dell’imperialismo e del capitalismo, per quanto queste due espressioni non ricorressero mai nel suo vocabolario. Contro di lui si scatenò così una violenta campagna di stampa, mentre i militanti dell’O.U.A.A. venivano sottoposti a pressioni di ogni genere, spesso arrestati dalla polizia o fatti oggetto di attentati da parte di « ignoti ».
Intuendo che si era arrivati a una stretta, in quegli stessi giorni Malcolm X dichiarava a un giornale: « Questa è l’età dei martiri e se devo finire anch’io così, morirò almeno per la causa della fratellanza. È l'unica cosa che può salvare questo paese. Ho pagato un alto prezzo per capirlo, ma l’ho capito ». E poco prima aveva scritto: « Se muoio o se sarò assassinato [...] siate certi che quello che ho messo in moto non sarà fermato ».
Malcolm X pagò con la vita le sue posizioni rivoluzionarie: mentre stava per iniziare una conferenza in una saletta dell’edificio Audubon Ballroom a New York, fu ucciso da sedici pallottole di fucile e di rivoltella sparategli da sicari rima
sti sconosciuti. Pochi mesi dopo, la rivolta nera sarebbe esplosa con esiti confusi, ma tali da porre la questione razziale al centro della più generale crisi americana.
Tra i numerosi libri dedicati a Malcolm X, alla sua vita, al suo pensiero e all'influenza da lui esercitata nel movimento nero, si vedano particolarmente: la sua Autobiografia (Torino, 1967); gli Ultimi discorsi (Torino, 1968); i suoi studi Sulla storia degli afroamericani (Roma, 1970); e l’opera complessiva di Roberto Giammanco, Black Power. Potere negro. Analisi e testimonianze (Bari, 1967).
Fi. Le.
Malenkov, Georgi M.
Georgi Maximiiianovic Malenkov. N. I’8.1.1902 a Oremburg (oggi C’kalov) in Russia. Figlio di un impiegato, aderì al Partito comunista nel 1920. Arruolatosi nelle file dell’Esercito Rosso durante la guerra ci[...]