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ANTEPRIMA MULTIMEDIALI

Il segmento testuale M.E.C. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 18Analitici , di cui in selezione 1 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Renato Mieli, La constrata evoluzione della sicilia in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1960 - 1 - 1 - numero 42

Brano: [...]in Sicilia, per quanto apprezzabile in valore assoluto e relativo, non deve farci dimenticare che l'isola con una popolazione
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LA CONTRASTATA EVOLUZIONE DELLA SICILIA

Posto in questi termini, il problema si riduce a una ripetizione di quanto si è già detto. In realtà, se si tiene conto della funzione prioritaria che la produzione energetica ha in un'economia in sviluppo, non ci si può accontentare di un ragionamento così limitato e meccanico per commisurare i progressi compiuti al fabbisogno dell'isola. Intanto si deve precisare che cosa si intenda per « fabbisogno ». Se si intende dire la richiesta attuale degli utenti, praticamente non si giustificherebbe la costruzione di nuove centrali (11). Se si pensa invece alla « richie sta potenziale » allora è un altro discorso. Ed è proprio su questo punto che si impernia la polemica sul problema dell'energia elettrica in Sicilia. Che la richiesta potenziale sia superiore a quella attuale nessuno può onestamente negarlo. Il fatto stesso che la SGES continui a costruire nuove ista[...]

[...]plessi abbiano una parte di responsabilità a causa della loro istintiva tendenza a provvedere direttamente alla creazione delle attività 'sussidiarie, quando sono economicamente fruttuose, e a non farlo, quando sono poco convenienti? Se si vuole insomma che gli utili ricavati dalle attività industriali sorte in Sicilia vengano, almeno in parte, investiti in altre attività produttive a beneficio dell'isola, sarebbe opportuno studiare meglio quali meccanismi o quali incentivi dovrebbero essere messi in opera per raggiungere questo scopo, che, fino a prova contraria, è il vero scopo da proporsi.
A conti fatti, si deve comunque riconoscere che nei settore dell'industria chimica e petrolchimica l'iniziativa privata ha dato un apporto considerevole allo sviluppo economico dell'isola, anche se l'ordine di grandezza degli investimenti effettivi é meno elevato di quello che la Confindustria avrebbe voluto far credere. Ma non si può dir lo stesso per altri settori, come quello siderurgico e quello meccanico in cui non si é compiuto alcun progress[...]

[...]prova contraria, è il vero scopo da proporsi.
A conti fatti, si deve comunque riconoscere che nei settore dell'industria chimica e petrolchimica l'iniziativa privata ha dato un apporto considerevole allo sviluppo economico dell'isola, anche se l'ordine di grandezza degli investimenti effettivi é meno elevato di quello che la Confindustria avrebbe voluto far credere. Ma non si può dir lo stesso per altri settori, come quello siderurgico e quello meccanico in cui non si é compiuto alcun progresso durante questi anni. Il calcolo in termini di convenienza sembra aver dissuaso non solo i privati ma anche l'I.R.I. ad intervenire in tale direzione. Ora, se è comprensibile che la grande industria del Nord abbia ritenuto di non doversi impegnare con investimenti che non le garantivano profitti pari a quelli ottenibili altrove, meno comprensibile riesce la circospezione dimostrata dalle aziende di Stato nel declinare l'invito, ad esse ripetutamente rivolto, di creare in Sicilia un complesso siderurgico o un complesso meccanico. Intendiamoci: sare[...]

[...]suaso non solo i privati ma anche l'I.R.I. ad intervenire in tale direzione. Ora, se è comprensibile che la grande industria del Nord abbia ritenuto di non doversi impegnare con investimenti che non le garantivano profitti pari a quelli ottenibili altrove, meno comprensibile riesce la circospezione dimostrata dalle aziende di Stato nel declinare l'invito, ad esse ripetutamente rivolto, di creare in Sicilia un complesso siderurgico o un complesso meccanico. Intendiamoci: sarebbe sciocco mettere in dubbio la competenza tecnica dei diri genti dell'I.R.I. Ne sanno certamente piú di noi in materia di distribuzione degli investimenti in rapporto agli utili prevedibili. Né c'è da pensare che tale atteggiamento tragga la sua origine da inconfessate finalità politiche, in quanto esso é rimasto immutato nonostante il cambiamento di governo e di indirizzo verificatosi a Palermo. Con La Loggia o con Milazzo, 1'I.R.I. non ha dimostrato alcuna inclinazione ad investire in Sicilia come invece ha fatto in altre regioni sottosviluppate della penisola.
A[...]

[...]

LA CONTRASTATA EVOLUZIONE DELLA SICILIA 145
farlo. Quella crisi che deriva dal fatto che il prezzo internazionale é sensibilmente inferiore a quello dello zolfo prodotto in Sicilia, potrà trovare solo in parte un'attenuazione se si verticalizzerá la produzione dello zolfo, bruciando direttamente il minerale sul posto per produrre acido solforico. Anche cosí, secondo il parere dei tecnici, l'Italia non potrà affrontare le conseguenze dei M.E.C. per quanto si riferisce alla unificazione delle tariffe doganali nei confronti delle importazioni provenienti da paesi non aderenti alla Comunità: resterà sempre uno scarto tra il prezzo siciliano e quello mondiale. Ora, appunto in considerazione di tale difficoltà, l'Italia si riprometterebbe di chiedere alla stessa Comunità un impegno a contribuire al programma di riconversione dell'industria zolfifera e di assistenza ai disoccupati. Il prodotto di Gela — si chiedono alcuni esperti che criticano il progetto dell'E.N.I. — non priverà il nostro paese di un argomento valido per chiedere, come [...]

[...]diale. Ora, appunto in considerazione di tale difficoltà, l'Italia si riprometterebbe di chiedere alla stessa Comunità un impegno a contribuire al programma di riconversione dell'industria zolfifera e di assistenza ai disoccupati. Il prodotto di Gela — si chiedono alcuni esperti che criticano il progetto dell'E.N.I. — non priverà il nostro paese di un argomento valido per chiedere, come ne avrebbe diritto, che venga suddivisa fra i sei paesi del M.E.C. la spesa per la riconversione e sovvenzione della produzione zolfifera? E una domanda che invita alla riflessione.
***
Facciamo un po' il punto. L'industria di base in Sicilia durante questo periodo, come si è visto, ha avuto un certo sviluppo, disuguale ma nel complesso abbastanza consistente. In alcuni settori si é andati avanti, ad esempio nell'industria chimica, in altri si è restati fermi, ad esempio in quella siderurgica; nell'insieme si è registrato un certo progresso. Ma l'industria di base — ripetiamo — non ha il potere di risolvere da sola il problema della massima occupazione, ch[...]

[...]tizio, le quali possono rappresentare un serio ostacolo. I crediti che vengono in generale concessi con una oculata valutazione della solvibilità del richiedente sono spesso insufficienti a dar vita ad una attività industriale
148 RENATO MIELI
sana. L'industriale che riesce a ottenere dei crediti di impianto si trova poi, a stabilimento costruito, nella necessità di ipotecare il complesso delle attività disponibili per poter mettere in moto il meccanismo produttivo. Non avendo altre garanzie da offrire non riesce, cioè, ad ottenere quei crediti che gli occorrerebbero per la gestione dell'impresa. Le facilitazioni e gli incentivi che sono stati introdotti in Sicilia per favorire lo sviluppo industriale hanno dato un apprezzabile risultato, ma si sono dimostrati ancora insufficienti. Occorre trovare una soluzione al problema dei crediti di esercizio, per superare la strozzatura finanziaria che tuttora blocca il processo di industrializzazione.
Scarsità di maestranze qualificate e di tecnici: questa è una seconda difficoltà che si somma [...]

[...]e sostituita dall'iniziativa pubblica. La soluzione di questo problema è in gran parte affidata alla Sofis. La Società potrebbe infatti assumere una serie di iniziative industriali, con una partecipazione maggioritaria (in virtù di una recente deroga ad una norma precedente che fissava nel 25% il massimo di partecipazione in imprese miste) stabilendo un limite di tempo per il disinvestimento della quota di avviamento. Si creerebbe in tal modo un meccanismo di riscatto, che darebbe luogo ad un processo di privatizzazione, più o meno automatico. Questo potrebbe essere uno schema per favorire la formazione di imprese private siciliane nel settore della produzione di beni di consumo: schema ingegnoso, senza dubbio, ma — come dire? — un po' troppo teorico. Se gli imprenditori siciliani non hanno dato finora segni di vita, nonostante gli aiuti e gli incentivi messi in opera dalla Regione, é piuttosto ardito pensare che lo faranno nel prossimo avvenire, perché sorretti dalla Sofis. La Cavera che di questo problema si sente investito con il ferv[...]

[...]di che dovrebbero essere destinati all'industria evaporino in altre direzioni, bisogna decidersi a proporre un piano di interventi pubblici, da parte dello Stato e della Regione. E dovrà essere un piano che si integri nello sviluppo nazionale. Altrimenti l'autonomia, male interpretata, si ritorcerà a danno della Sicilia, la quale, come parte integrante dell'Italia, non pub sottrarsi alle conseguenze della politica liberistica, in generale, e del MEC, in particolare, che maggiormente colpiscono le aree sottosviluppate in questa. fase del loro incipiente sviluppo industriale. Tener conto delle leggi del mercato, non solo nazionale ma mondiale, operando con una prospettiva non di consumo locale ma di scambio, è una necessità inderogabile.
160 RENATO MIELI
Non si può rinchiudere il rimodernamento dell'economia e della società siciliana nei confini ristretti dell'isola. Occorre ragionare con mente aperta al futuro e guardarsi dal confondere l'autonomia con l'isolazionismo.
Queste riflessioni ci hanno condotto a non condividere nel passato [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine M.E.C., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---Agraria <---Analogamente <---Andandosene <---Assessore <---Barone Pupillo <---Battelle <---Bomprini Parodi Delfino <---Cambiano <---Carollo <---Cassa del Mezzogiorno <---Casse <---Catania <---Cavera <---Centro-Nord <---Chimica <---Ciò <---Collocamento <---Comitato Saraceno <---Corrao <---Così <---D.C. <---Dinamica <---Diritto <---E.N.I. <---Ente di Riforma <---Eternit Siciliana <---Fanfani <---Fasino <---Gattopardo <---Gela <---Giunta Milazzo <---Governo Milazzo <---Guglielmo Tagliacarne <---Gulf <---Gulf Italia <---Il P C I <---La D C <---La Loggia <---La Società <---La Sofis <---Lavori Pubblici <---Lo Magro <---MEC <---Ma La Cavera <---Macaluso <---Majorana <---Media <---Milazzo <---Ministero <---Nicchiara <---Niente <---Nord <---Notiziario Economico Finanziario Siciliano <--- <---P.C.I. <---P.S.I. <---Partito Comunista <---Perché <---Però <---Piano Vanoni <---Più <---Posto <---Pratica <---Presidente <---Presidente Milazzo <---Prii <---Priolo <---Ragusa <---Rasiom di Augusta <---Regione <---Schema Vanoni <---Segni <---Selezione <---Sicilia <---Sicindustria <---Sincat <---Società <---Società Finanziaria <---Società Finanziaria Siciliana <---Sofis <---Statistica <---Stato <---Storia <---Stretto di Messina <---Sulla <---Tecnologie <---Tener <---Termini <---Termini Imerese <---Tifeo di Augusta <---U.S.A. <---Valle Padana <---Zootecnia <---abbiano <---affacciano <---autonomismo <---autonomista <---autonomisti <---clientelismo <---comunisti <---dell'Industria <---dell'Istat <---dell'Istituto <---dell'Italia <---democristiani <---dinamismo <---fanfaniani <---fisiologico <---ideologico <---immobilismo <---incominciano <---individualismo <---isolazionismo <---italiana <---italiano <---liste <---milazzismo <---mutismo <---nell'Assemblea <---nell'Europa <---ostruzionismo <---ottimismo <---ottimista <---personalismi <---pressapochismo <---progressista <---protezionismo <---psicologica <---psicologici <---qualunquismo <---qualunquisti <---quarantaseiesimo <---realismo <---rischiano <---rispecchiano <---siano <---siciliana <---siciliane <---siciliani <---siciliano <---socialisti <---tecnologie <---ziani



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