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Il segmento testuale Lupi di Toscana è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 5Entità Multimediali , di cui in selezione 7 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 136

Brano: [...]soltanto per le artiglierie; contava 6.000 uomini, compresa però una legione di Camicie nere sulle quali non si poteva contare. Si dispiegava, dalla Magliana, sulla via Ostjense fino a Velletri. Le due divisioni costiere e la brigata costiera erano scaglionate lungo il litorale, da Civitavecchia alle foci del Garigliano.

d) Difesa esterna mobile: praticamente non esisteva. Per assicurarla, era atteso l’arrivo, dalla Francia, della Divisione « Lupi di Toscana » e, dalla Croazia, della Divisione « Re ». Alla data del 9 settembre erano giunti a Roma soltanto i servizi delle due unità (in totale 4 mila uomini).

Complessivamente il sopraddetto schieramento contava 64.300 uomini con 236 mezzi corazzatf e si calcola che, di fronte a esso, stessero non meno di 56.000 tedeschi (compresi quelli di stanza nei dintorni di Roma), al comando del mare

sciallo Albert Kesselring, forti di 650 mezzi corazzati e blindati e con 140 aerei da bombardamento. Tenendo conto della ridotta efficienza di molte delle unità italiane, della infida presenza — tra di esse [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 362

Brano: [...]ttaglia che ebbe profonde ripercussioni in Italia e in tutto il mondo.

Il Battaglione « Garibaldi », inviato in linea nella notte del 9 marzo al comando di Ilio Barontini (in assenza di Pacciardi che si trovava in licenza in Francia), si scontrò con le truppe fasciste sulla strada di Brihuega, ne arrestò l’avanzata e passò al contrattacco, conquistando il Palacio de Ibarra e costringendo la guarnigione del battaglione della milizia fascista « Lupi di Toscana » a capitolare. Il 18 marzo i garibaldini parteciparono alla controffensiva generale che avrebbe ricacciato le truppe fasciste, demoralizzate e sconvolte, sulle posizioni di partenza. Per la prima volta, dopo l’ascesa di Mussolini al potere, questa battaglia mise a con

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 443

Brano: [...] sostenuti dal Gruppo di brigate « Vittorio Veneto » sul fianco destro dello schieramento partigiano, anch’esso duramente investito a cominciare dal 31 agosto. Una violenta battaglia si accese nella zona di Pita, ove reparti della «Trentin» e della « Cairoli » si batterono valorosamente, costringendo i tedeschi a ritirarsi dopo aver subito notevoli perdite. Anche nel settore tenuto dal Battaglione « Nievo », in aiuto del quale erano accorsi il « Lupi di Toscana » e il « Manara », i partigiani ebbero la meglio e riuscirono a ricacciare il nemico. All'indomani i tedeschi ripresero tuttavia l’attacco, investendo le posizioni tenute dai « Nievo », ma ancora una volta dovettero fermarsi. Essendo fallita anche la loro concomitante offensiva sui colli dominanti Sarmede, in località Castelli, la I Compagnia del « Nievo » passò al contrattacco, costringendo i tedeschi a ritirarsi verso Sarone dopò aver abbandonato armi e altro materiale.

Il 6 settembre i tedeschi sferraronò nuovamente un’offensiva concentrica, bombardando per due giorni con



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 680

Brano: [...]erso le 17, ebbe inizio l'azione principale, cui parteciparono alcune centinaia di volontari italiani, francesi e polacchi, sostenuti da 5 carri armati.

Due sezioni di garibaldini, al comando dei tenenti Domenico Brignoli, Nunzio Guerrini, Cagnoni e con la partecipazione del commissario politico della 4a Compagnia (Falchieri), scatenarono l’attacco decisivo contro il Palacio, al cui interno si trovavano asserragliati i resti del Battaglione « Lupi di Toscana ». Il mitragliere Bagatteni riuscì a mettere fuori combattimento

i serventi fascisti di due cannoncini e, nello stesso tempo, una cinquantina di garibaldini, dopo aver scalato il muro, piombarono nel cortile dove erano concentrati i fascisti. I due gruppi armati; trovatisi uno di fronte all’altro, ebbero un attimo di esitazione, di cui approfittarono Nunzio Guerrini e Falchieri per avvicinarsi con calma ai fascisti e invitarli ad arrendersi, ché per loro ormai era finita. Fu un momento di terribile tensione: i

fascisti erano più numerosi ed era difficile prevedere come avrebbero reagito[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 265

Brano: [...]ato negli anni del regime, fu membro dell’organizzazione comunista clandestina. Dopo ì'8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione, combattendo durante le quattro giornate di Napoli.

Lanza, Gustavo

Medaglia d'oro al valor militare alla memoria. N. a Torino nel 1894, m. a Porto Palermo (Albania) il 12.10. 1943; ufficiale dell’esercito.

Dopo aver partecipato alla prima guerra mondiale combattendo nei reparti mitraglieri della Brigata «Lupi di Toscana», nel 1920 venne trasferito al 9° Autocentro di Bari e, in seguito, al ministero della Guerra.

Promosso colonnello e comandante del 129° Reggimento della Divisione « Perugia », I’8.9.1943 si trovò in Albania. Sin dal primo momento fu uno degli ufficiali più decisi a impegnare la lotta a oltranza contro i tedeschi, prendendo contatto con i partigiani albanesi e incitando alla resistenza armata soldati e ufficiali del suo reggimento. Dopo aver combattuto con successo ad Argirocastro (v.) e aver raggiunto il porto di Santi Quaranta, ordinò l’occupazione delle alture sovrastanti e ne fece mina[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 822

Brano: [...]ttore di responsabilità: da Monaco a Cap Cavalaire;

— forze dipendenti: Divisioni "Legnano”, 2a celere, 223a e 224a costiere, Comando piazza militare di Nizza;

XXII Corpo d'armata:

Omaggio di alpini della Quarta Armata a combattenti francesi caduti sul Fronte Occidentale (Francia occupata,

1940)

— sede di comando: Hyères;

— settore di responsabilità: da Cap Cavalaire a Bandol (ovest di Tolone);

— forze dipendenti: Divisioni "Lupi di Toscana” e "Taro", Gruppo tattico "Argens" (7° Reggimento, 18° Raggruppamento esplorante corazzato) Comando piazzaforte di Tolone;

Divisione alpina "Pusteria” (meno il 1c Reggimento alpini), con sede di comando a Grenoble e responsabilità sul retroterra francese;

Intendenza, con sede a Beaulieu (Nizza), dotazione di tre giornate munizioni e viveri ed organi esecutivi sparsi tra Rodano e Scrivia, in Francia ed in Piemonte. Esistevano inoltre: un Comando militare marittimo della Provenza, con sede a Tolone, e dipendenza (tranne che per l'impiego della difesa costiera) da Supermarina; un Comando a[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 128

Brano: [...]ggruppamento granatieri, I Raggruppamento alpino, I Raggruppamento motorizzato. Slovenia, Croazia e Dalmazia: Divisioni di fanteria “Cacciatori delle Alpi”, “Isonzo”, “Lombardia”, “Macerata”, “Murgia”, “Bergamo”, “Zara”, Raggruppamento Milizia, 5°

Raggruppamento Guardia alla frontiera, XIV e XVI Brigate costiere, 4° Reggimento bersaglieri, I Divisione Celere.

Altre unità erano già in fase di rientro: dalla Francia la Divisione di fanteria “Lupi di Toscana” e, dalla Croazia, la Divisione di fanteria “Re”.

Complessivamente si trovavano perciò presenti nei territori occupati e in Egeo 35 divisioni italiane, contro le quali i tedeschi disponevano di 20 divisioni, 2 brigate corazzate e 1 brigata da fortezza. Il rapporto di forze, numericamente favorevole agli italiani, andava rovesciato per il fatto che ogni divisione tedesca disponeva di una dotazione di armi automatiche tripla rispetto a quella italiana e di automezzi in grado di trasportare i 2/3 delle truppe, mentre gli italiani erano pressoché del tutto appiedati.

Data la mancanza di dir[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Lupi di Toscana, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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