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Il segmento testuale Luigi Cadorna è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 17Entità Multimediali , di cui in selezione 9 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 448

Brano: [...]ne a nord di Tolmino. Crollò tutto il fronte dell’lsonzo. Quattro giorni dopo gli austriaci erano già a Udine, mentre le truppe italiane in rotta si assestavano oltre

il Piave, lasciando sul terreno della battaglia, oltre a 40.000 uomini tra morti e feriti, 280.000 prigionieri.

350.000 militari sbandati rifluirono aH’interno del paese. In mano al nemico rimasero, tra l’altro, 3.150 cannoni, 1.700 bombarde, 3.000 mitragliatrici. Il generale Luigi Cadorna lasciò il comando delle operazioni, che venne assunto dal generale Armando Diaz.

L’inchiesta

Inizialmente si cercò di far pesare la sconfitta sulle spalle dei soldati:

10 stesso Cadorna diramò un bollettino che accusava i reparti della

11 Armata, comandata dal generale Capello, in quanto « vilmente ritiratisi senza combattere o ignominiosamente arresisi al nemico ». Risultò invece documentato dalla Commissione d’inchiesta, creata nel 1918 e presieduta dal generale Caneva, che le responsabilità erano state soprattutto militari, in primo luogo riguardanti gli alti Comandi e l’arretr[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 581

Brano: [...]4.5.1915 fu dichiarata la guerra all’Austria (ma non alla Germania, per resistenze esplicite della corona).

il fronte italiano

Nel primo anno di guerra i combattimenti più rilevanti si ebbero in Friuli, lungo l’Isonzo e sull’altipiano del Carso, dove si sarebbero svolte, dal 1915 al 1917, ben undici sanguinosissime battaglie.

Nei primi sette mesi di guerra, contro un nemico trincerato su posizioni particolarmente favorevoli, il generale Luigi Cadorna riuscì a ottenere solo esiti modesti al prezzo di 66.000 morti e di 180.000 feriti. Soltanto nell’agosto 1916 l’Italia coglierà un primo successo militarmente apprezzabile, occupando la città di Gorizia (v.).

Nel giugno 1916, criticato per la condotta della guerra, il governo Salandra fu costretto a dimettersi e venne sostituito da una coalizione di « Unione Nazionale », in cui entrarono anche esponenti socialisti riformisti e repubblicani, sotto la direzione di Paolo Boselli, esponen

te del centrodestra. Il nuovo governo per prima cosa dichiarò guerra alla Germania, onorando un impegno[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 62

Brano: [...]rdati i seguenti.

L’amnistia ai disertori

Venne concessa per mezzo di due provvedimenti: il primo, adottato sotto il governo di V.E. Orlando il 21.2.1919; il secondo, sotto il governo di F.S. Nitti il 2.9.1919. Ambedue i provvedimenti miravano soprattutto a sanare il grave problema dei condannati dai tribunali militari per diserzione e altri reati consumati durante la guerra 191518. I metodi disciplinari usati sotto il comando del generale Luigi Cadorna, l’impopolarità della guerra,

lo sfacelo seguito alla disfatta di Caporetto (v.), avevano riempito le carceri di giovani, spesso innocenti e comunque condannati a pene sproporzionate, per la loro gravità, ai reati commessi.

L’amnistia Orlando conteneva troppe clausole restrittive e lasciò * di conseguenza il problema insoluto.

I risultati dell’inchiesta sulle responsabilità del disastro di Caporetto, resi pubblici il 13.8.1919, con le rivelazioni sui metodi spietati usati contro i militari; il sistema delle decimazioni di interi reparti, compresi gli innocenti; episodi di vera feroci[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 145

Brano: [...]a (Francia, Inghilterra, Russia) in cambio di concessioni territoriali. 3.5: l’Italia denuncia la Triplice alleanza firmata nel 1882 con l’Austria e la Germania.

24.5: l’Italia dichiara guerra all’AustriaUngheria; il Partito socialista italiano assume la posizione del « non intervenire né sabotare ». giugno: « Strafeexpedition » austriaca nel Trentino; battaglia dell’lsonzo; non si ottiene lo scopo di sfondare il fronte austriaco: il generale Luigi Cadorna conduce le operazioni con grande spreco di vite umane e insensato autoritarismo.

1916

giugno: i gruppi nazionalisti, insoddisfatti della gestione di Salandra, mandano al governo Paolo Boselli (18.6.191629.10.1917). Del nuovo ministero entrano a far parte i riformisti, con Bissolati e Ivanoe Bonomi.

1917

Continuano le sanguinosissime battaglie sul fronte dell’lsonzo. agosto: a Torino esplode una vera e propria sommossa operaia contro la guerra e per il pane. La Direzione socialista rimane estranea all’agitazione.

29.10: ministero del liberale Vittorio Emanuele Orlando (29.10.191[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 229

Brano: [...] ministero della Guerra e il marescial

lo Giovanni Messe allo Stato Maggiore generale, liberati sollecitamente dai campi di prigionia alleati), fu per qualche tempo quella di una casta che aveva perduto, insieme alla propria dignità, ogni residua posizione di potere.

Generali fascisti o filofascisti

Oltre alle più alte gerarchie militari che sin dall’inizio aderirono o dimostrarono apertamente le loro simpatie al fascismo (Armando Diaz, Luigi Cadorna, Paolo Thaon di Revel, Pietro Badoglio, Emilio De Bono, Emanuele Pugliese, Asclepio Gandolfo, Giovanni Cattaneo, Enrico Caviglia, Francesco Grazioli, Federico Baistrocchi, Orlando Freri, Ugo Sani, Gustavo Fara, Carlo Sanna, Arturo CittadinirAJmberto Zamboni), circa un centinaio di generali furono nominati senatori dal fascismo come premio per l’appoggio decisivo dato al suo consolidamento al potere. Questi furono, nel 1928: Giuseppe Sirianni (ministro della Marina dal 1925 al 1929), Ugo Cavallero (sottosegretario alla Guerra dal 1925 al 1928), Enrico Bazan, Guido Biscaretti di Ruffia, Luigi B[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 226

Brano: [...]ervizi segreti) non aveva mai saputo prevedere né prendere le misure adeguate ogniqualvolta il nemico aveva assunto iniziative di grande impegno, come nella Battaglia degli altipiani e durante l’offensiva sull’Isonzo, culminata nella rotta di Caporetto (v.). Era mancato perfino quel minimo di dignità che avrebbe dovuto impedire ai capi di scaricare le proprie responsabilità sui sot■ toposti: si ricordino le accuse di viltà formulate dal generale Luigi Cadorna nei confronti dei reparti coinvolti nel disastro di Caporetto e arresisi, secondo il comandante supremo, senza combattere, e invece risultati distrutti da un attacco

di gas asfissianti. In realtà il quadro dirigente dell’Esercito si dimostrò prevalentemente composto di ufficiali boriosi, corrotti, incapaci, indegni della posizione in cui si trovavano.

Primo dopoguerra

L’alta gerarchia militare costituiva quindi un terreno ideale per la penetrazione del fascismo, e questo effettivamente trovò in essa numerosi sostenitori, disposti a favorirne la salita al potere nella consapevolezza d[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 89

Brano: [...]uerra, avendo ottenuto la grazia.

Diaz, Armando

N. a Napoli il 5.12.1861, m. a Roma il 29.2.1928. Di origine spagnola, si avviò alla carriera militare frequentando, fino al 1881, la scuola allievi ufficiali e, in seguito, la Scuola di guerra per ufficiali di stato maggiore. Con il grado di colonnello partecipò alla campagna libica, rimanendo ferito a Zanzur il 29.11. 1912. Addetto allo stato maggiore, sino al 1914 collaborò con il generale Luigi Cadorna. All’entrata in guerra dell’Italia (1915), fu promosso maggior generale e diresse il reparto operazioni del Comando supremo; successivamente ottenne il comando della 49a Divisione operante sul Carso. Nel maggio 1917 si trovava alla testa del XXIII Corpo d’armata; ferito a un braccio, fu decorato di medaglia d’argento. Dopo la disfatta di Caporetto (v.), nel novembre 1917 subentrò a Cadorna come comandante supremo dell’esercito che guidò nell’ultima, vittoriosa fase delle operazioni.

Non ebbe parte attiva nella vita po

Nel governo fascista

Nell’ottobre 1922 Mussolini, nell’intento di [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 39

Brano: [...]ecimare. Nell’esercito romano era in uso punire taluni reati collettivi della truppa (diserzione, fuga davanti al nemico, rifiuto d’obbedienza ecc.) condannando a morte 1 uomo ogni

10, scelto contando i soldati schierati. Il principio della decimazione continuò a essere seguito in quasi tutti gli eserciti europei fino al secolo XVI, e lo stesso metodo venne usato durante la prima guerra mondiale negli eserciti francese e italiano: il generale Luigi Cadorna ne fu uno spietato assertore (v. Caporetto, Battaglia di).

Nella seconda guerra mondiale ricorsero frequentemente alla decimazione i tedeschi, soprattutto nei confronti delle popolazioni dei paesi occupati, per scegliere gli ostaggi da uccidere per rappresaglia.

La decimazione di Ascq

Ad Ascq, cittadina francese a 8 km da Lilla, la notte tra l’I e il 2.9.1944 I partigiani fecero saltare un binario della stazione ferroviaria provocando il deragliamento di un treno militare tedesco. Per rappresaglia, le

S.S. fecero schierare lungo le strade cittadine tutti i 3.000 abitanti e ne ucci[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 689

Brano: [...]li era il comandante designato in guerra o ammettesse in modo esplicito che avesse rapporti diretti con la Corona, tuttavia concretamente l'ascesa del capo di S.M. rese solo nominale la prerogativa di comando regia.

Lo si vide bene nel 191518, quando un decreto stabilì che il capo di SM. dell’esercito (e quello della marina, creato nel 1906) avrebbero emanato ordini « nel nome » del re, ma sotto propria responsabilità. Ciò si verificò sia con Luigi Cadorna (inviso al re) sia, dopo Caporetto, con Armando Diaz (v.) ben accetto invece al sovrano.

In guerra, gli S.M. dell’esercito e della marina formarono il nucleo, rispettivamente, del Comando supremo e di quello delle forze navali. Diaz restò capo di S.M. fino al 21.11.1919 e Pietro Badoglio (v.) fino al 3.2.1921, allorché il vertice militare fu ristrutturato su pressioni interne tendenti a una direzione collegiale e anche per le polemiche che facevano dello S.M. il responsabile di Caporetto (v.) : lo S.M. dell’esercito allora fu sciolto e sostituito da un semplice “servizio”, con fisionomia a[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Luigi Cadorna, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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