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Il segmento testuale Lord Chandos è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 27Analitici , di cui in selezione 2 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Ernesto De Martino, Apocalissi culturali e Apocalissi Psicopatologiche in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1964 - 7 - 1 - numero 69

Brano: [...]denso nebbione e intravveda ora un angolo di casa, ora la figura di un passante, ora qualche altro oggetto, ma solo per un istante e l'istante dopo sono già scomparsi.
Questo spaesarsi del mondo si presenta con una tonalità ed una elaborazione ancora diverse in un altro documento importan
APOCALISSI CULTURAL1 ECC. 121
te per le origini della sensibilità apocalittica moderna, nella lettera che Hugo von Hoffmannsthal immagina scritta da Filippo Lord Chandos a Francesco Bacone da Verulamio per discolparsi con lui del totale abbandono dell'attività letteraria (13). Lord Chandos narra all'amico la condizione di apatia e di distacco in cui é caduto rispetto al mondo quotidiano, e la radicale sfiducia nella «parola » come strumento di partecipazione alla realtà e di comunicazione intersoggettiva: «Le parole astratte, di cui la lingua si serve naturalmente per qualsiasi giudizio durante la giornata, mi si spappolavano in bocca come funghi marciti ». Non gli era più possibile esercitare, nei minuti rapporti sociali di ogni giorno, «il semplificante sguardo dell'abitudine », e a dispetto di agni astrazione concettuale tutti i contenuti della conversazione si venivano disg[...]

[...]ppolavano in bocca come funghi marciti ». Non gli era più possibile esercitare, nei minuti rapporti sociali di ogni giorno, «il semplificante sguardo dell'abitudine », e a dispetto di agni astrazione concettuale tutti i contenuti della conversazione si venivano disgregando in parti, e queste di nuovo in altre parti, in una vertigine di disarticolazioni in fondo alle quali era il vuoto. Fu cosí indotto in un genere di esistenza grigia, che — dice Lord Chandos — a mala pena si distingueva « da quello dei miei vicini, dei miei parenti e della maggior parte dei nobili proprietari di terre di questo impero». Da siffatta « noia della parola», che qui copre la perdita di senso dei rapporti sociali e del monda quotidiano nella società absburgica declinante, Lord Chandos si traeva fuori solo in alcuni rari momenti previlegiati, e a proposito di alcune impressioni assolutamente futili e casuali, come un inaifiatoio abbandonato sotto un noce, un erpice nel campo, un cane al sole, un poveraccio deforme, e simili: in tali istanti felici e vivificanti il contenuto futile e casuale diventava la coppa di una rivelazione inaudita, da cui sgorgava come un'onda di vita superiore che investiva qualsiasi fenomeno dell'ambiente quotidiano: una rivelazione tuttavia troppo viva perché la parola potesse esprimerla compiutamente, così come troppo spento era per la parola il g[...]

[...]suale diventava la coppa di una rivelazione inaudita, da cui sgorgava come un'onda di vita superiore che investiva qualsiasi fenomeno dell'ambiente quotidiano: una rivelazione tuttavia troppo viva perché la parola potesse esprimerla compiutamente, così come troppo spento era per la parola il grigio mondo di ogni giorno che precedeva questi fugaci istanti beatificanti e che inesorabilmente si richiedeva su
(13) H. v. HOFFMANNSTHAL, Der Brief des Lord Chandos, in Prosa, II, Frankfurt a. M.. 1951, p. 7.
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di essi. In questa modalità apocalittica ritroviamo i'l «derisorio» che inaugura l'esperienza di Roquentin, ma in termini rovesciati poiché infatti in Roquentin il mondo appaesato entra improvvisamente in crisi di spaesamento in occasione di eventi irrilevanti, mentre in Lord Chandos il mondo stabilmente immerso in una diffusa, prigra, grigia spaesatezza che rifiuta la parola si mette improvvisamente a vivere, oltre la parola, sotto lo stimolo di qualche ineffabile casualità. In Roquentin irrompe, attraverso il casuale, la malattia degli oggetti: in Lord Chandos un mondo malato viene di tanto in tanto recuperato nella sua oggettività attraverso un oggetto casuale che malgrado la sua irrilevanza acquista la carica sublime di ineffabile oggettarecupero, di cifratissimo e idoleggiatissimo simbolo del significante.
Ma torniamo alla avventura di Roquentin. Il rapporto con la realtà é qui caratterizzato, come si é detto, dal fatto che gli oggetti diventano strani, bizzarri, deboli, gratuiti, incerti, indecisi, artificiali, arbitrari, superflui, assurdi, in atto di separarsi dal loro nome e dal loro significato e di precipitare nello spessore opaco di una [...]



da Claudio Magris, Saggi e studi. Quando è il presente? Rilke di fronte alle parole in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - novembre - 30 - numero 6

Brano: [...]ca, che non gerarchizza il molteplice né sostituisce la sua immediatezza, bensí coincide col loro apparire, con il loro presentarsi: il fiore, nel Malte, non dice di appartenere all'una o all'altra classe o sottoclasse di vegetali né sta per alcun fiore, ma dice soltanto « rosso », esibisce con evidenza la propria den sità semantica al di là di ogni convenzione e sostituzione segnica. La crisi del linguaggio sembra dunque indirizzare Rilke, come Lord Chandos, alla ri
QUANDO È IL PRESENTE? RILKE DI FRONTE ALLE PAROLE 623
cerca di un'altra lingua « in cui parlino le cose mute », di un'epifania del senso non riconducibile alle articolazioni del linguaggio. Letta con quest'intonazione d'animo, la famosa ed ambigua frase che conclude il Tractatus di Wittgenstein — di ciò di cui non si può parlare si deve tacere — finirebbe per significare che oltre i limiti del dicibile si colloca non l'irrilevante, ciò che è indegno di venir considerato, bensí l'essenziale, il senso della vita. La semantica, la dimensione del senso, non sarebbe riconducibile ad una[...]

[...]ica, che non gerarchizza il molteplice né sostituisce la sua immediatezza, bensí coincide col loro apparire, con il loro presentarsi: il fiore, nel Malte, non dice di appartenere all'una o all'altra classe o sottoclasse di vegetali né sta per alcun fiore, ma dice soltanto « rosso », esibisce con evidenza la propria densità semantica al di là di ogni convenzione e sostituzione segnica. La crisi del linguaggio sembra dunque indirizzare Rilke, come Lord Chandos, alla ri
QUANDO È IL PRESENTE? RILKE DI FRONTE ALLE PAROLE 623
cerca di un'altra lingua « in cui parlino le cose mute », di un'epifania del senso non riconducibile alle articolazioni del linguaggio. Letta con quest'intonazione d'animo, la famosa ed ambigua frase che conclude il Tractatus di Wittgenstein — di ciò di cui non si può parlare si deve tacere — finirebbe per significare che oltre i limiti del dicibile si colloca non l'irrilevante, ciò che è indegno di venir considerato, bensí l'essenziale, il senso della vita. La semantica, la dimensione del senso, non sarebbe riconducibile ad una[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Lord Chandos, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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