Brano: [...]o e proprio sono stati iniziati a Mosca, le prime copie erano state già distribuite ai congressisti, e me ne appello ai compagni che erano là presenti.
È vero che il Partito socialista non ha voluto ascoltare che un solo uomo, eminente e degno del massimo rispetto; ma ha fatto male.
« L'eventuale futura affiliazione del Partito socialista francese alla Terza Internazionale, affiliazione impossibile se non saranno escluse le correnti Rénaudel e Longuet, presenta, ciò malgrado, piú difficoltà e piú pericoli che quella stessa degli indipendenti tedeschi D.
Queste parole sono di Trotzki. Non si ingannano quegli uomini, e andiamo tutti a scuola da loro ! (Qualche applauso da parte dei comunisti).
Si dice: noi fummo contrari alla guerra. E, quindi, siamo il Partito socialista migliore in confronto di quel periodo drammatico, e, quindi, abbiamo speciali benemerenze che vanno tenute in conto.
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Ripeto, nessuno, in un'organizzazione collettiva, pub chiedere trattamenti di favore per le sue benemerenze passate.
Ma, d'altra parte, io domando: è[...]
[...]ena cessata cova ancora sotto le ceneri, e che un'altra piú grave e piú profonda avverrà? (Applausi da parte dei comunisti).
E ne volete una prova che il problema è del dopo guerra? La prova, amici miei, io l'ho fatta attraverso un piccolo errore personale, perché soltanto sbagliando s'impara... (Commenti ironici da parte dei socialisti).
Non mi avete capito !
La Terza Internazionale in Francia ha mosso una guerra tenace ed implacabile contro Longuet, cioè proprio contro uno dei socialisti che in Francia furono meno patriottardi e guerrafondai, ma perché? Perché il problema della Terza Internazionale non è di sapere se Longuet fu piú o meno chauvin di altri compagni, tra cui Cachin; il problema è un altro, e cioè la Terza Internazionale combatte Longuet, per
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ché è caduto nell'illusione democraticopiccolo borghese di Wilson e della Lega delle Nazioni ! (Benissimo I).
Non è, dunque, caratteristico questo fatto, che la Terza Internazionale combatta Longuet con una asprezza incredibile, tanto che, aven do avuto l'onore una volta di andare a Parigi per conto del Partito socialista, ed essendo stato invitato a colazione dal compagno Faure, che era amicissimo di Serrati, mi accorsi, e non lo sapevo, che Lenin proprio in quei giorni aveva scritto una lettera formidabile contra Longuet, amico politico e compagno del Populaire con Faure? Ma ne appresi le ragioni in seguito, quando mi misero fra le mani gli scritti ed i discorsi di Longuet sul problema della Lega delle Nazioni, e compresi allora quello che non avevo capito prima, e cioè che la lotta contro Longuet era condotta dalla Terza Internazionale, indipendentemente dal suo atteggiamento per la guerra, perché per la Terza Internazionale il problema della guerra passata è superato, e c'è il grande problema del come sfruttarne per la rivoluzione le conseguenze, ed evitare, per quanto è possibile, un'altra guerra borghese che avverrà fatalmente tra pochi anni, piú terribile, e piú sanguinosa della precedente. (O000h, 0000h! Commenti animatissimi).
Si dice: la Terza Internazionale ha per noi, in rapporto a noi, contro di noi, delle informazioni errate.
Posso essere obbiettivo, anche perché, sulla m[...]
[...]itici, ma c'è esplicita la condanna dell'atteggiamento della Seconda Internazionale, e quindi, indirettamente, di se stessi, nel problema della guerra.
Ma veniamo alle votazioni del Congresso. Nel Congresso ci sono state due votazioni: una votazione sopra due mozioni. C'era la mozione Loriot, Voisin, Cachin, Frossard, e molti altri, che proponeva l'adesione alla Terza Internazionale, con una serie di lunghissimi considerandi, e c'era la mozione Longuet, la quale aderiva anche essa, ma con un cumulo enorme di riserve, di ambagi, di sottigliezze. Si va ai voti. La mozione Loriot, Voisin e compagni riporta 3.208 voti, piú altri 43 o 44 che vanno considerati come integranti; la mozione Longuet riportò soltanto 1.022 voti.
Ora, io dico: compagni, leggetela, la mozione; a suo tempo, nelle polemiche che verranno la leggerò io, e vedrete che la mozione, se a me, personalmente, non piace, nella sua lettera è estremista.
Voci: E nello spirito?...
GRAZIADEI: Io parlo anche dello spirito. Un conto è la stima delle persone e un conto è quello che dicono; come stima alle persone riservo il giudizio, ma sulla mozione dico che la mozione — e non dico che sia sincera, perché nessuno ha il termometro della sincerità — ha un'intonazione estremista.
Ma c'è di piú ! Viene una seconda votazione,[...]
[...]zione estremista.
Ma c'è di piú ! Viene una seconda votazione, di cui gli estremi non sono stati pubblicati sull'Avanti!
Zinowieff, quello famoso delle concessioni speciali ai francesi, agli
inglesi ed ai tedeschi, fino novembre 1920, quando l'Avanti! parlava di concessioni, aveva diretto, con quel linguaggio che, personalmente per il mio gusto, è un po' eccessivo, una lettera ai socialisti francesi in cui c'erano queste parole a proposito di Longuet non guerrafondaio: <c Col coltello alla gola, bisogna esigere una risposta da Longuet e dai suoi partigiani, e secondo questa risposta, secondo che essi accetteranno in buona fede e per principio le tesi e le condizioni della Internazionale comunista e consentiranno ad applicarle realmente in
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fatto e subito, solo allora si potrà parlare della loro definitiva ammissione o meno nella Terza Internazionale ».
Dice Serrati: Ma c'erano le concessioni, perché Rénaudel era stato ad Halle ed era tornato a casa con delle concessioni.
Anche questo non corrisponde al vero, in alcun modo. Perché Rénaudel non è tornato a casa con delle concessioni, ma con un'interpretazione di 3 dei [...]
[...]non corrisponde al vero, in alcun modo. Perché Rénaudel non è tornato a casa con delle concessioni, ma con un'interpretazione di 3 dei 21 punti, che non sono concessioni, ma che sono spiegazioni, che sono completamente nella linea e nello spirito dei 21 punti, perché in sostanza il concetto era questo: « Il 70 punto corne si interpretava? ». Ed allora Zinowieff ha detto: « Non lo interpretiamo contro le persone, intendiamo dire le opinioni, e se Longuet vi rinunzia e diventa comunista, vedremo se lo possiamo accettare, appunto perché quando le persone hanno un loro passato ci vuole una grande severità nel giudicare, ma quando in un'organizzazione c'entrano delle persone che dichiarano di accettarne i principi, non si può chiudere loro la porta ». (Commenti animatissimi).
Le cosiddette concessioni non erano che interpretazioni precise nella lettera e nello spirito delle condizioni 7, 20 e 21, dove si dice che i centristi, non quelli italiani, ma come li s'intendono nel resto dell'Europa, potranno essere minoranze anche in determinate cariche[...]
[...]o mandano un telegramma — cosí come li mandano a tutti i Congressi: non c'è differenza di trattamento — pubblicato nell'Humanité del 29 dicembre 1920 e letto al Congresso, in cui é detto: « Noi abbiamo visto un progetto di risoluzioni portante le firme dei compagni, ecc. Salvo qualche punto, per esempio, la denominazione del Partito, noi possiamo solidalizzare con quelle risoluzioni. Ma noi abbiamo qui anche un progetto di risoluzioni firmato da Longuet, ecc. Queste risoluzioni sono penetrate da uno spirito riformista e di democrazia meschina. L'Internazionale comunista non può avere niente di comune con gli autori di simile risoluzione, ed il piú cattivo servizio che si potrebbe rendere nelle presenti circostanze al proletariato francese sarebbe immaginare un compromesso elaborato tra questi e quegli altri. Noi siamo convinti che la Francia creerà un vero e proprio
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Partito comunista mettendo fuori di combattimento Longuet, ecc., ecc.». Come vedete, in materia di concessioni non c'è male
E sopra questo telegramma si fa una seconda vota[...]
[...]ono penetrate da uno spirito riformista e di democrazia meschina. L'Internazionale comunista non può avere niente di comune con gli autori di simile risoluzione, ed il piú cattivo servizio che si potrebbe rendere nelle presenti circostanze al proletariato francese sarebbe immaginare un compromesso elaborato tra questi e quegli altri. Noi siamo convinti che la Francia creerà un vero e proprio
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Partito comunista mettendo fuori di combattimento Longuet, ecc., ecc.». Come vedete, in materia di concessioni non c'è male
E sopra questo telegramma si fa una seconda votazione. In che modo? Il compagno Mistral propone, guardate che questo è caratteristico, che al telegramma di Zinowieff si debba rispondere con questa mozione: « Il Congresso, in presenza del telegramma del Comitato esecutivo della Terza Internazionale, dichiara che si rifiuta di procedere alle esclusioni domandate, e proclama la sua volontà di mantenere la unità attuale del Partito ».
Contro la mozione Mistral venne presentato da Rénaudel un'altra mozione, velante, nella forza co[...]
[...]di mantenere intatta l'unità del Partito, dall'altra la proposta che tutti coloro che non accettano per convinzione, sinceramente, lealmente le tesi ed i 21 punti non possono restare nel Partito.
Votazione. La mozione Mistral ottiene 1.958 voti, la mozione Rénaudel 2.347 voti.
Non basta. Sapete che cosa ha risposto il Comitato della Terza Internazionale al Congresso di Tours che metteva in condizione di estranei tutta la corrente da Rénaudel a Longuet, condannabile dal punto di vista comunista, ma composta certo di uomini di altissimo valore parlamentare e culturale? La Terza Internazionale ha dato questa risposta: « I lavoratori del mondo intiero hanno provato la piú grande soddisfazione udendo che i loro fratelli francesi si sono sbarazzati (ed ecco secondo me un'affermazione, nella forma, esagerata) dei borghesi e si sono messi all'opera per creare (mica ancora è creato) un Partita comunista veramente proletario. L'uscita di Rénaudel e di Longuet dalla sala del Congresso prova il loro completo passaggio nel campo della borghesia, ecc. e[...]
[...]posta certo di uomini di altissimo valore parlamentare e culturale? La Terza Internazionale ha dato questa risposta: « I lavoratori del mondo intiero hanno provato la piú grande soddisfazione udendo che i loro fratelli francesi si sono sbarazzati (ed ecco secondo me un'affermazione, nella forma, esagerata) dei borghesi e si sono messi all'opera per creare (mica ancora è creato) un Partita comunista veramente proletario. L'uscita di Rénaudel e di Longuet dalla sala del Congresso prova il loro completo passaggio nel campo della borghesia, ecc. ecc.». E finisce: « Il Comitato vi prega di mandargli
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un vostro rappresentante per regolare definitivamente le questioni pendenti, la questione della vostra adesione ».
Perché? Perché la Terza Internazionale non si è ancora fidata —e fa bene — vuol vedere ancora piú chiaro, e tra le altre cose non vuole che il nome non sia cambiato, come invece vorrebbero i socialisti francesi.
Spero che il Comitato esecutivo della Terza Internazionale, avvisato anche dai compagni italiani che resteranno nella Ter[...]